I BUCHI NERI NON ESISTONO? Gen28

I BUCHI NERI NON ESISTONO?...

Nella teoria della relatività generale, si definiscono buchi neri regioni dello spaziotempo con un campo gravitazionale così forte che niente al suo interno può sfuggire all’esterno, compresa la luce, che perde tutta la sue energia tentando di uscire. Questo fenomeno è, di solito, associato a corpi celesti estremamente densi. Il termine “buco nero” venne coniato dal fisico John Archibald Wheeler, dai cui studi partirono le teorie di Stephen Hawking, affiancato da Brandon Carter, W. Israel e D. Robinson. Nel corso degli anni, le intuizioni di Hawking sono state fondamentali per il progresso della conoscenza nel campo dell’astrofisica, ma, in questi ultimi giorni, si è diffusa la notizia secondo la quale, proprio per Hawking, i buchi neri non esisterebbero, almeno non con le caratteristiche studiate fino ad oggi. Le prime dichiarazioni in questo senso erano state rilasciate ad agosto 2013 durante la conferenza al Kavli Institute for Theoretical Physics di Santa Barbara, portando il 22 gennaio scorso alla pubblicazione della bozza definitiva di un articolo sul sito arXiv (un archivio di bozze di articoli di fisica, matematica, informatica e biologia pronte per la stampa). Quali sono, quindi, le novità? Secondo Hawking, la linea di demarcazione che separa il “dentro” ed il “fuori” di un buco nero (detta orizzonte degli eventi) non sarebbe assolutamente invalicabile, ma esisterebbero delle particelle, dette particelle quantistiche entanged, legate da una relazione particolare, capace di farle interagire anche a distanza: se una delle due cade nel buco nero, l’altra fugge in direzione opposta, portando con sé una parte dell’energia del buco nero stesso. L’orizzonte degli eventi sarebbe, infatti, caratterizzato da increspature (teorizzate dalla relatività di Einstein) che permettono ad una delle due particelle di spezzare il legame con la compagna e “fuggire”. Se questa teoria dovesse essere confermata, completando una teoria quantistica che...

30 ANNI DI MACINTOSH

Era il 22 gennaio 1984: durante l’intervallo del Super Bowl fra Wash. Redskins e L.A. Raiders, uno spot girato da Ridley Scott (regista, fra gli altri, di Alien, Blade Runner e Il gladiatore) annunciava al mondo l’imminente uscita di un prodotto rivoluzionario, il Macintosh. La voce alla fine del filmato recitava: “Il 24 gennaio la Apple presenterà Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come 1984“. Il riferimento letterario colpiva direttamente la IBM, azienda produttrice di hardware e software accusata di essere il Grande Fratello, opprimente ed autoritario, mentre celebrava il nuovo prodotto della giovanissima società di Cupertino, che si poneva come obiettivo l’essere accessibile davvero a tutti, a prescindere da età e formazione. Effettivamente, quando il nuovo personal computer venne presentato ufficialmente due giorni dopo, la superiorità rispetto ai concorrenti fu evidente: nuova grafica, comandi semplici, immagini chiare e gradevoli (i prodotti IBM utilizzavano all’epoca stringhe di testo molto complesse). Chi c’era dietro tutto questo? Steve Jobs, l’uomo che da lì a pochi anni sarebbe diventato famoso in tutto il mondo per le sue idee innovative e le sue presentazioni in jeans e maglietta. Dopo aver lavorato con Alan Kay e aver compreso l’importanza della chiarezza e della semplicità necessarie a farsi capire da tutti, Steve Jobs aveva fondato la Apple Computers insieme all’amico Steve Wozniak e, in soli 5 anni, aveva generato un vero e proprio terremoto, costringendo le altre aziende del settore a mettersi in pari (nel 1985 la Microsoft lanciò l’interfaccia grafica Microsoft Windows ). Nel corso degli anni, la Apple si è distinta anche per altri prodotti, diventati dei veri e propri oggetti di culto – l’iMac, l’Ipod e l’Iphone – in grado di modificare per sempre i gusti dei compratori di tutto il mondo e di creare un...

CHI VA AGLI OSCAR 2014?...

A poche ore dall’assegnazione dei Golden Globe, sono arrivate anche le nomination agli Oscar 2014: l’86ª edizione della cerimonia si terrà la sera del 2 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles e sarà condotta per la seconda volta da Ellen DeGeneres, attrice, comica, doppiatrice e conduttrice del famoso talk “The Ellen DeGeneres Show”. Le sorprese sono state davvero poche, considerato che le categorie principali rispecchiano in linea di massima le scelte fatte dalla Hollywood Foreign Press: fra i migliori film non ritroveremo Rush di Ron Howard e A proposito di Davis di Joel ed Ethan Coen, mentre rientrerà in gara Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée; fra i registi troviamo la new entry Martin Scorsese che, con il suo The Wolf of Wall Street, prende il posto di Paul Greengrass, candidato ai Golden Globe con Captain Phillips; le categorie degli attori sono state un po’ “compresse” (gli Academy Awards prevedono 4 premi, i Globe, invece, 6), escludendo nomi come Idris Elba, Tom Hanks, Robert Redfort, Oscar Isaac, Joaquin Phoenix, Julie Delpy, Greta Gerwig, Julia Louis-Dreyfus, Emma Thompson e Kate Winslet. Per quanto riguarda la categoria Miglior Film Straniero, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino si è aggiudicato una attesissima nomination, che, dopo il Golden Globe, lascia ben sperare per il riconoscimento del cinema italiano a livello internazionale. Non ci resta che tifare per il nostro Sorrentino! Ecco la lista completa della nomination: Miglior film 12 anni schiavo, regia di Steve McQueen American Hustle – L’apparenza inganna, regia di David O. Russell Captain Phillips – Attacco in mare aperto, regia di Paul Greengrass Dallas Buyers Club, regia di Jean-Marc Vallée Gravity, regia di Alfonso Cuarón Her, regia di Spike Jonze Nebraska, regia di Alexander Payne Philomena, regia di Stephen Frears The Wolf of Wall...

I VINCITORI DEI GOLDEN GLOBE 2014!...

Domenica 12 gennaio sono stati annunciati tutti i vincitori della 71ª edizione dei Golden Globe: a trionfare sono stati, fra gli altri, American Hustle, Dallas Buyers Club e il nostro Paolo Sorrentino. La serata ha riservato qualche sorpresa: il premio per il Miglior Film Drammatico è, infatti, andato all’acclamatissimo American Hustle, ma il Golden Globe al Miglior Regista è stato vinto da Alfonso Cuarón, in lista con Gravity; poco dopo Spike Jonze ha vinto per la sceneggiatura con Her, che non ha, però, vinto il premio come Migliore film commedia o musicale. Insomma, le incongruenze hanno destato qualche piccola perplessità, ma, tutto sommato, il pubblico sembra condividere le scelte fatte dall’Hollywood Foreign Press, soprattutto per quanto riguarda gli attori e le attrici: Cate Blanchett, Matthew McConaughey, Amy Adams, Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence e Jared Leto hanno messo d’accordo proprio tutti. Grande soddisfazione anche per il cinema italiano, che, con La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, ha vinto il premio come Miglior Film Straniero: il regista, arrivato sul palco, ha ringraziato tutti i suoi collaboratori ed anche l’Italia, paese “strano, ma bellissimo”. Anche i riconoscimenti per la televisione hanno incontrato il favore generale, premiando Breaking Bad ed il suo protagonista Bryan Cranston, la rivelazione Brooklyn Nine-Nine, Amy Poehler (una delle presentatrici della serata), il film tv Dietro ai candelabri e tanti altri. Ecco la lista completa dei vincitori! Premi per il cinema: Miglior film drammatico • 12 anni schiavo, regia di Steve McQueen • Captain Phillips – Attacco in mare aperto, regia di Paul Greengrass • Gravity, regia di Alfonso Cuarón • Philomena, regia di Stephen Frears • Rush, regia di Ron Howard Miglior film commedia o musicale • American Hustle – L’apparenza inganna, regia di David O. Russell • A proposito di Davis, regia...

STICKER DA PARETE: ORIGINALITÀ IN CASA!...

Personalizzare la propria casa può essere complicato: spostare i mobili, cambiare il colore delle pareti o aggiungere un dettaglio interessante e diverso dal solito sono metodi efficaci, ma, a volte, anche molto costosi o faticosi. E se poi, appena ridipinte tutte le camere, si cambia idea? E se quel tavolino che continuiamo a muovere non si riesce proprio ad inserire da nessuna parte? Essere originali, poi, è ancora più difficile: non sempre si trova esattamente ciò che si cerca e si finisce per accontentarsi. Da un po’ di anni a questa parte, si è, però, diffusa una moda molto interessante, quella, cioè, degli sticker: adesivi da parete colorati e particolarissimi, spesso personalizzabili, di qualsiasi forma e dimensione. Fiori, animali, oggetti di uso quotidiano, paesaggi, personaggi famosi realmente esistenti o di fantasia, citazioni divertenti o profonde… si può attaccare alle pareti davvero di tutto, rimanendo sempre in tema con la stanza: per esempio, per le camere dei bambini si possono trovare trenini, palloncini, cani, gatti, coccinelle, leoni e porcellini simpatici e coloratissimi, in cucina si possono applicare tazze, vasi, orologi, piatti e caffettiere, nell’ingresso appendiabiti e finte grucce, mentre nella camere dei più grandi si possono utilizzare, per esempio, calendari, piante, skyline delle più belle e romantiche città del mondo, cornici, testate del letto o anche sticker che rappresentino le proprie passioni, come lo sport, i viaggi, la letteratura, l’arte ed il cinema. Insomma, non c’è davvero limite alla fantasia e alle possibilità. Gli adesivi si possono trovare in diversi punti vendita (per esempio Ikea o Tiger), ma le collezioni più vaste si trovano quasi sempre su internet, grazie a siti che, oltre ad offrire prodotti di qualità, permettono anche di richiedere uno specifico soggetto che in quel momento non è incluso nei cataloghi: fra i...