HOLLABACK! E L’ESPERIMENTO NELLA GRANDE MELA Ott29

HOLLABACK! E L’ESPERIMENTO NELLA GRANDE MELA...

L’organizzazione Hollaback! ha recentemente pubblicato i risultati di un esperimento tenutosi nella Grande Mela nel mese di agosto:  una ragazza, Shoshana B. Roberts, accompagnata costantemente dal regista Rob Bliss (che le camminava davanti, con una macchina fotografica nascosta e puntata su di lei), ha percorso per 10 ore le strade di New York, tenendo due microfoni e registrando tutte le molestie verbali (e non) subite durante la giornata. In poche ore, la giovane attrice, vestita con jeans e maglietta e sempre silenziosa nonostante le provocazioni, è stata vittima di oltre 100 molestie, escludendo occhiolini, fischi e ammiccamenti di vario tipo. Si passa dal semplice saluto, alla ricerca di dialogo, all’inseguimento per le strade della città: un insieme davvero poco piacevole di metodi per attirare l’attenzione o per esprimere un certo tipo di apprezzamento. Alla fine dell’esperimento, Shoshana ha dichiarato che le molestie sono arrivate da uomini di ogni origine, estrazione sociale ed età, spinti a relazionarsi con lei nonostante la sua imperturbabilità. L’attrice ha, infatti, dichiarato: “Vengo molestata quando sorrido e vengo molestata quando non lo faccio. Vengo molestata da uomini bianchi, neri, latini” . Sul suo sito ufficiale, Hollaback!, impegnata nel tentativo di fermare in tutto il mondo il così detto “street harassment”e di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a questo problema, ha dato una definizione di questo tipo di comportamento: si tratta di un genere di molestia sessuale alimentata da pregiudizi legati al sesso, alla classe, alla presenza di eventuali disabilità, all’esteriorità ed alle scelte sessuali, che ha vita in luoghi pubblici e può comprendere interazioni verbali, stalking e aggressioni. Si tratta di una forma di oppressione e prevaricazione che ha lo scopo di far rimanere la vittima “al suo posto” e che nasce da un problema culturale: ciò non significa che questo genere...

L’ANANAS DI PSYCH: UNA RICERCA LUNGA 8 STAGIONI...

Per tutti gli appassionati della serie televisiva statunitense che unisce in modo irriverente commedia e investigazioni, la frase “l’ananas di Psych” non cela alcun mistero: i fan di Shawn e Gus sono talmente abituati a scene improbabili, balletti, canzoni e travestimenti, da essere stati ormai trascinati quasi sicuramente nella ricerca di questo frutto tropicale, nascosto (ma anche mostrato platealmente) praticamente in ogni episodio. Ma cosa potrebbero dire tutti gli altri? Partiamo dall’inizio! Psych, detective comedy drama, è andato in onda per 8 stagioni, per un totale di 121 episodi, dal 2006 al 2014: la serie ha per protagonista Shawn Spencer (interpretato da James Roday), figlio di un ex poliziotto, capace di grandi intuizioni e dotato di un incredibile sesto senso. Incuriosito da un fatto di cronaca capitato nella sua città, Santa Barbara, decide di intromettersi nelle indagini in corso, aiutando il dipartimento di polizia a scoprire il colpevole: le sue intuizioni sono però troppo precise, e i detective cominciano a sospettare che Shawn sia, in realtà, coinvolto nel crimine. Per tirarsi fuori dai guai, il protagonista è costretto ad inventarsi una capacità psichica superiore, che lo rende un vero e proprio sensitivo. Quando la polizia accetta e “digerisce” le sue dichiarazioni e comincia a servirsi di lui per risolvere casi, Shawn apre con l’amico di infanzia Gus (Dulè Hill) una agenzia investigativa di detective sensitivi: la Psych. La gag dell’ananas compare nella serie già dal pilot: James Roday aveva nascosto uno di questi frutti sul set, senza rivelare le sue intenzioni a nessuno. Durante le riprese, in modo del tutto spontaneo ed improvvisato, ha recuperato l’ananas e, rivolgendosi all’amico, ha esclamato: “Ce lo portiamo per il viaggio?”. La frase e l’apparizione di quel frutto un po’ assurdo piacquero così tanto alla produzione, da diventare...

LO SPOT PER HALLOWEEN DI IKEA: TERRORE ASSICURATO!...

Lo spot per Halloween di Ikea è, forse, uno dei messaggi pubblicitari più belli di quest’anno: un breve filmato fatto circolare sul web a partire da Youtube, realizzato prendendo ispirazione da Shining, uno dei capolavori di Stanley Kubrick. Cosa si vede nello spot? La macchina da presa si trova alle spalle di un bimbo impegnato a vagare per i corridoi di Ikea a bordo del suo triciclo: l’atmosfera è cupa e il rumore delle ruote sul pavimento e i tappeti è praticamente identico a quello che si può ascoltare nella pellicola originale. Il piccolo Danny supera rapidamente luci tremolanti, lampadari che oscillano emettendo inquietanti lamenti, misteriose figure che spostano tende e spiano i visitatori, palle da tennis che rotolano (a richiamare la pallina con cui Jack Torrance/Jack Nicholson gioca durante il film), giocattoli minacciosi illuminati da fasci di luce fortissima e persino un mobile con una scritta al contrario (REDRUG – REDRUM)… e alla fine? Il bimbo svolta l’ultimo angolo, supera luci rosse e fumo, e si ritrova davanti a due gemelle, che in realtà non sono gemelle: sono i suoi genitori, vestiti come le bambine assassinate in Shining, che, in modo abbastanza ridicolo, invitano il figlio ad andare a pagare con loro (da “come play with us, Danny” a ” come pay with us, Danny”). Danny è spaventato e si copre il volto con le mani: le luci si riaccendono e i genitori, questa volta vestiti da mamma e papà, lo esortano a raggiungerli. Lo spot per Halloween di Ikea, ideato dalla sede di Singapore, è diventato in pochissimi giorni un vero e proprio cult, merito di una formula che ha come obiettivo il prendere in giro se stessi e il marchio per cui si lavora: la pubblicità, infatti, annuncia che il 31...

ADDIO A OSCAR DE LA RENTA: LO STILISTA DELLE FIRST LADIES...

Il mondo della moda dà l’addio a Oscar de la Renta, uno degli stilisti più apprezzati degli ultimi 50 anni: designer pluripremiato, caratterizzato da uno stile inconfondibile, fatto di eleganza e di colore, che dagli anni ’60 riuscì a vestire alcune delle donne più potenti e belle della politica e dello spettacolo, come, ad esempio, Jacqueline Kennedy (che portò de la Renta alla fama internazionale), Nancy Reagan, Hillary Clinton, Laura Bush, Michelle Obama, Cameron Diaz, Nicole Kidman, Penelope Cruz, Oprah Winfrey, Kristen Stewart, Jessica Chastain…. Il suo lavoro più recente? L’abito da sposa per Amal Clooney. OSCAR DE LA RENTA: LA VITA Oscar de la Renta nasce il 22 giugno 1932 nella Repubblica Dominicana, figlio di  Carmen Maria Antonia Fiallo, di origini spagnole, e Oscar Avelino de la Renta, originario del Porto Rico. A 18 anni, si trasferisce in Spagna ed inizia a studiare all’Accademia di San Fernando di Madrid: in questo periodo comincia ad interessarsi al mondo della moda e a collaborare con alcune case spagnole. In particolare, importantissimo è il rapporto con Cristóbal Balenciaga, considerato da Oscar de la Renta un vero e proprio mentore, e con Antonio Castillo, con cui collabora presso Lanvin dopo essersi trasferito a Parigi. Interessato al “ready to wear”, nel ’63 inizia a disegnare vestiti per Elisabeth Arden, per poi passare, nel 1965, a Jane Derby (in questo periodo fonda anche il suo primo marchio): nell’agosto dello stesso anno, alla morte della stilista, de la Renta passa al timone della casa, cambiandone il nome in “Oscar de la Renta for Jane Derby”. La Jane Derby Inc., diventata “Oscar de la Renta”, passa definitivamente nelle mani dello stilista dominicano nel 1974. Dagli anni ’70, l’ascesa è definitiva: nel ’77 viene prodotto il primo profumo “Oscar”, dal ’93 al 2002...

PULP FICTION HA COMPIUTO 20 ANNI!...

Uscito nelle sale statunitensi il 14 ottobre del 1994, Pulp Fiction ha compiuto 20 anni! Apprezzato dalla critica, che gli assegnò una Palma d’Oro ed un Oscar, ed amato come un vero e proprio cult dal pubblico (oltre 200 milioni di dollari al box office), Pulp Fiction è stato protagonista di tanti articoli, saggi, studi ed è stato citato così tante volte in film, telefilm e cartoni animati da essere entrato in modo indelebile nel cuore dei fan di Tarantino e, in generale, degli appassionati di cinema. Basti pensare che il sito Rotten Tomatoes lo classifica come “Fresh”, con un giudizio positivo che raggiunge il 94% dei votanti ed un punteggio medio di 9/10. A decretare il successo della pellicola sono stati non solo la trama originale (ancora oggi moderna ed attuale), il montaggio “circolare” e la bravura di tutti gli attori coinvolti, ma anche un serie di piccole curiosità che hanno alimentato il mito di Tarantino e dei suoi film. Vediamone qualcuna! – Secondo alcune indiscrezioni, Daniel Day-Lewis avrebbe voluto interpretare Vincent Vega. Tarantino gli preferì John Travolta. – Anche Mia (Uma Thurman) avrebbe dovuto essere interpretata da un’altra attrice: Julie-Louis Dreyfus! Gli impegni per Seinfeld le impedirono, però, di prendere parte al progetto. – Il portafoglio sfoggiato da Jules (Samuel L. Jackson) al termine del film apparteneva, in realtà, a Quentin Tarantino: chissà se all’epoca il regista aveva previsto che quella scritta – BAD MOTHERF****R – sarebbe stata copiata e riproposta migliaia di volte, diventando un vero e proprio must! – Anche la macchina guidata da Vincent Vega apparteneva a Quentin Tarantino, ma venne sfortunatamente rubata durante le riprese. – La parola F**K viene pronunciata piuttosto spesso in Pulp Fiction… ben 265 volte! A battere questo risultato è un altro film di...

IL RITORNO DI TWIN PEAKS: 9 EPISODI NEL 2016!...

I fan di Twin Peaks in tutto il mondo da ieri sono in agitazione: David Lynch, ideatore e regista di alcuni episodi della serie, ha confermato ufficialmente il ritorno di uno dei prodotti televisivi di culto più amati degli anni ’90. “Cari amici di Twitter… sta succedendo di nuovo!” Cosa significa? Significa che, a 25 anni dalla fine della seconda stagione, il canale Showtime manderà in onda – nei primi mesi del 2016 – 9 nuovi episodi di Twin Peaks, scritti e diretti proprio da David Lynch: non un remake, né un prequel, ma un vero e proprio terzo capitolo, che si svolgerà ai giorni nostri, tornando all’atmosfera magica della piccola cittadina americana (in realtà, inesistente) a 5 miglia dal confine col Canada, riprendendo le fila di un discorso interrotto con un po’ di mistero nel 1991. Ma qual è la trama di Twin Peaks? La storia è ambientata nello stato di Washington e ruota, almeno inizialmente, attorno al ritrovamento del cadavere di Laura Palmer, figlia dell’avvocato Leland e ragazza molto popolare. L’opinione pubblica è sconvolta: com’è potuto accadere qualcosa di simile in un paesino dove si conoscono letteralmente tutti? La domanda “Chi ha ucciso Laura Palmer?” diventa un tormentone a cui il Detective Cooper cerca di dare una risposta: andando avanti nelle indagini diventerà, però, chiaro (sia a Cooper che allo spettatore) che la protagonista non è Laura e il suo assassinio non è il problema principale. Piuttosto, a farla da padrone sono le forze magiche esercitate dalla cittadina di Twin Peaks ed i misteri sepolti appena sotto la superficie. Gli elementi che hanno determinato il successo della serie tv sono da ricercare nella capacità di regia e attori di restituire un’atmosfera surreale e vagamente minacciosa, ma anche nell’abilità di Lynch di mescolare...

LA RADIO ITALIANA COMPIE 90 ANNI!...

«Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo». Questo il primo messaggio trasmesso dalla neonata Radio Italiana alle 21 del 6 ottobre 1924. Strumento di informazione e conoscenza, voce dei totalitarismi e della resistenza, testimone e portavoce di innovazioni ed eventi epocali, controllata, minacciata, liberata… la radio è stata ed è tutto questo e tanto altro ancora. Nasce come URI nel ’24, diventa EIAR nel ’27 e subisce un’ultima trasformazione nel ’44, come RAI: trasmette concerti, diffonde notizie, aiuta gli alleati, fa risuonare le case degli italiani con le dichiarazioni di guerra e pace di metà ‘900, dà risultati sportivi (la prima partita di calcio, Italia – Uruguay viene trasmessa il 25 marzo del 1928), diventa simbolo della trasgressione e della rivoluzione, moltiplicandosi e dando spazio a nuove forme musicali, nuovi linguaggi e nuovi ideali. Annuncia l’assassinio di Kennedy nel ’63, quello di Lennon nell’80; porta le comunicazioni cifrate di Radio Londra e del “Colonnello Buonasera” e i discorsi di Mussolini alle folle oceaniche; sostiene la voce di Badoglio all’alba dell’armistizio e quella di Corrado, “la guerra è finita!”; annuncia il disastro di Chernobyl e la strage di Via D’Amelio; celebra l’oro di Mennea e la vivacità culturale dell’ultimo trentennio del ‘900… chi non si è emozionato almeno una volta ascoltando la radio? Chi non ha trovato la sua canzone preferita? Chi non...

APPLE_IT: UN PROFILO FALSO PRATICAMENTE PERFETTO!...

Twitter ha un nuovo protagonista! Si chiama Apple_IT ed è un profilo falso, creato appositamente per prendere un po’ in giro il colosso americano ed i suoi clienti: agli ignari utenti che si rivolgono all’account chiedendo assistenza, Apple_IT risponde, infatti, con ampie dosi di ironia, sarcasmo e nonsense, creando slogan improbabili e divertenti. L’iPhone si piega solo per adattarsi a noi e non costringerci a stare in posizioni scomode, se le app non funzionano meglio non aprirle, il nuovo countdown per l’autoscatto ti fa sentire sempre come a Capodanno.. insomma, per ogni dubbio c’è una spiegazione brillante! Ecco qualche...

LEGGERE PER VIVERE: LO SPOT DI SAVE THE CHILDREN Ott02

LEGGERE PER VIVERE: LO SPOT DI SAVE THE CHILDREN...

“Leggere insieme per soli 10 minuti al giorno potrebbe cambiare il futuro di un bambino. Facciamo in modo che ogni bambino possa leggere bene.” Il messaggio al termine dello spot di Save the Children per promuovere la lettura è molto chiaro: bastano pochi minuti al giorno per portare un grande cambiamento nella vita di ogni bambino. Leggere significa imparare, integrarsi, connettersi con chi ci sta attorno, interagire e costruirsi un futuro migliore. Come? Ce lo dimostrano i protagonisti di una delle pubblicità progresso più efficaci degli ultimi tempi: un bambino chiede al padre di leggere qualcosa, ma il papà è stanco e si mette a dormire. Ed è a questo punto che iniziano gli incubi. Il padre vede attraverso gli occhi del figlio un’esistenza sempre più difficile, fatta di prese in giro, solitudine, pianti, emarginazione, insulti, fallimenti: i compagni ridono di lui, gli amici lo trattano male, la fidanzata non si fida e lo abbandona. Tenersi un lavoro è difficilissimo, ordinare al ristorante, superare un test, utilizzare un cellulare, pagare una bolletta, entrare nel bagno pubblico giusto, leggere una lista per la spesa, prendere la metro nella direzione corretta, persino cantare al karaoke… cose che possono sembrare semplici e scontate diventano impossibili, generando ansia e depressione. Quale futuro può avere un bambino cresciuto in questo modo? Qual è la qualità della vita riservata a chi è sempre stato etichettato come un “fallito”? Il padre si sveglia e sa cosa fare: leggere con suo figlio. Lo spot di Save the Children dà con semplicità un consiglio fondamentale: READ ON, GET...