Perché ascoltare Adele fa piangere?...

Adele  è la giovane cantautrice britannica che negli ultimi anni ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo, grazie alla sua voce potente e ai suoi testi intimi ed emozionanti: pur avendo solo 27 anni, a partire dal suo primo disco 19 ed arrivando alla sua ultimissima creatura, cioè 25, questa magnifica artista ha ottenuto riconoscimenti importantissimi e ha visto crescere costantemente il numero dei suoi fan. Ma c’è qualcos’altro. Sì, perché ascoltare Adele fa piangere: molte delle sue canzoni, ma in particolar modo la bellissima Someone Like You, generano sempre un misto di emozioni in chi le ascolta, portando addirittura alle lacrime. Donne, uomini, più giovani, meno giovani… nessuno sfugge alle struggenti note di Adele! C’è chi si è chiesto come mai. Il Wall Street Journal ha raccolto e riassunto una serie di ricerche che sostengono che non è solo la tematica di una brano a portare al pianto. E non basta nemmeno “semplicemente” la voce. Esiste, infatti, un piccolo espediente tecnico chiamato “appoggiatura”, grazie al quale è possibile trasmettere una certa tensione, che si riflette nello stato dell’ascoltatore. Ciò si verifica quando una nota viene anteposta alla nota successiva togliendole forza e creando, quindi, una leggera dissonanza: più appoggiature consecutive generano un sistema di tensione e rilascio che, alla lunga, provoca la reazione emotiva. Molti brani di Adele – anche recenti – a quanto pare, giocano molto su questo meccanismo, unendo alcuni elementi che sono diventati il punto di forza della cantante: un inizio sommesso, un aumento improvviso di forza, un ingresso brusco di una nuova voce ed un’espansione delle frequenze. In Someone Like You, Adele canta parole particolarmente intense e, arrivata al ritornello, salta un’ottava: questo cambiamento repentino, unito agli accorgimenti tecnici e al tema universale di un amore finito,...

Tante idee per festeggiare le tue ricorrenze...

Quando desideriamo festeggiare un evento importante, la cosa che per prima ci viene in mente è sicuramente il luogo in cui si terrà la festa e come riuscire ad organizzarla nel migliore dei modi. Logicamente, il luogo scelto deve essere adatto alla tipologia di evento che abbiamo in mente di festeggiare. Sceglieremo quindi una location adatta ad ospitare il numero degli invitati previsti e tutti i servizi che vogliamo inclusi per rendere indimenticabile la ricorrenza. A chi rivolgersi?   Un aspetto da non sottovalutare è a chi rivolgersi, esistono moltissime aziende che si occupano proprio di pianificare l’organizzazione di ogni genere di festa, specialmente nelle grandi città come Roma, e offrono ai propri clienti location e servizi, molte volte a prezzi vantaggiosi. Sapranno consigliarci e proporci varie alternative tra cui scegliere in base alle nostre esigenze e al budget che decideremo di investire per l’evento. Che tipi di location esistono?   Le location disponibili anche per festeggiare in modo diverso dal solito sono molteplici. Per darvi un’idea: esistono ville, ville con piscina che possono essere affittate per giornate intere, sale per feste di varie misure in base al numero degli invitati, club esclusivi oppure addirittura si può optare per delle feste in bus Roma. Le feste in bus sono molto in voga recentemente: possono includere un numero limitato di invitati ma sicuramente permettono di organizzare una festa molto particolare, all’interno del bus è presente una mini discoteca che comprende anche dj con la relativa console. Insomma, esistono moltissime tipologie di luoghi adatti a festeggiare il proprio evento. Logicamente se si ha intenzione di festeggiare con poche intime persone, è consigliabile un luogo più tranquillo e raccolto, come potrebbe essere un ristorante, un pub, un winebar o addirittura un’enoteca. Tutto dipende dal tipo di evento...

FANTASIA HA COMPIUTO 75 ANNI!...

Fantasia è il terzo classico Disney, distribuito nelle sale statunitensi dopo Biancaneve (1937) e Pinocchio (1940) a partire dal 13 novembre 1940: è un film d’animazione musicale diverso da qualsiasi altro lungometraggio precedente e successivo (ad esclusione, ovviamente, del sequel Fantasia 2000), nato direttamente da un’idea di Walt Disney per “salvare” il personaggio di Topolino, la cui popolarità era in caduta. Il film è suddiviso in otto segmenti ispirati a nove pezzi di musica classica e mescola disegni e live action in un susseguirsi di immagini incredibili, astrazioni e suggestioni coloratissime: ogni episodio è introdotto dal critico e compositore Deems Taylor, mentre ad eseguire i brani è per sette volte su otto l’Orchestra Sinfonica di Filadelfia. Fantasia comprende, quindi: – Toccata e Fuga in Re Minore (Bach): si inizia con una ripresa dal vivo dei musicisti, illuminati d’oro e blu, a cui si sovrappongono disegni astratti; – Lo Schiaccianoci (Cajkovskij): ogni stagione viene rappresentata con l’aiuto delle danze di fate, funghi, fiori e foglie. Fra esse, la Danza Cinese, la Danza Araba e la Danza della Fata Confetto; – L’Apprendista Stregone (P. Dukas): il protagonista è Topolino, impegnato a riprodurre, perdendone goffamente il controllo, i trucchi del suo maestro; – La Sagra della Primavera (Stravinskij): le origini della Terra, dai primi momenti fino all’estinzione dei dinosauri; – Intervallo: l’orchestra se ne va per lasciare il posto ad una divertente sessione jazz; – Sinfonia n. 6 Pastorale (Beethoven): vengono rappresentati il mondo dell’Antica Grecia e la mitologia; – Danza delle Ore (A. Ponchielli): un balletto comico che vede la partecipazione di struzzi, ippopotami, elefanti ed alligatori; – Una Notte sul Monte Calvo (M. P. Musorgkij) e l’Ave Maria (Schubert): Chernobog (Satana) richiama le anima malvagie e le travolge in una danza che dura fino all’arrivo...

MOVEMBER: COME I BAFFI POSSONO SALVARE VITE!...

Novembre, diventato nel tempo il mese della salute maschile (così come Ottobre vede numerosissime iniziative dedicate alla salute femminile), prevede sempre più numerosi eventi  utili ad accrescere la consapevolezza dei rischi legati ad alcune patologie e a sottolineare la necessità di una accurata prevenzione. Fra le tante organizzazioni impegnate in questa lotta, la Movember Foundation è, forse, una delle più note. Nata nel 2003 in Australia da un gruppo di amici impressionati dal successo ottenuto da alcune campagne giocose dedicate al cancro al seno, la fondazione è diventata vero e proprio ente nel 2004, prendendo il nome dall’unione di Mo (slang australiano per “baffi”) e November. Cosa propongono i Mo Bros? Semplice: di “cambiare la faccia” della salute maschile! E per farlo, quale metodo migliore che cambiare letteralmente il proprio volto, facendo crescere un bel paio di baffi per tutto il mese di novembre? Il “gioco” (che poi tanto gioco non è) è davvero facile: innanzitutto, si clicca su www.movember.com e ci si iscrive. Una volta diventato “fratello baffuto”, ogni utente parte con la sfida, radendosi il 1 novembre e lasciando crescere i baffi fino al 30. Le regole? – Si parte assolutamente senza barba/baffi/basette e simili; – Non si fa crescere la barba e non si uniscono i baffi alle basette; – Ci si comporta da veri gentlemen, informando più persone possibili dell’iniziativa, anche attraverso i social. In questo modo, attirando l’attenzione di parenti e amici sui propri baffi, si può dare qualche importante delucidazione su malattie come il cancro alla prostata piuttosto che la depressione, promuovendo non solo la beneficenza, ma anche, e soprattutto, la prevenzione. Pare, infatti, che gli uomini tendano ad andare dal medico meno delle donne e che tendano ad indagare anche molto meno la storia clinica della propria...

Formare un’azienda: business plan, forma giuridica e altri punti chiave Nov06

Formare un’azienda: business plan, forma giuridica e altri punti chiave...

Sono numerose le aziende che nascono con obiettivi particolari e con il desiderio di ottenere successo; tutto ciò deve essere pianificato in maniera precisa, quasi alla lettera, per avere numeri chiave idonei al tipo di attività ed evitare errori nelle pianificazioni economiche. Ma cosa serve ad un’azienda per partire senza avere nessun rischio imprenditoriale? Vediamo alcuni dei punti fondamentali che non andrebbero trascurati. Business Plan. Tutti gli imprenditori conoscono questo documento ma non tutti lo pianificano per diversi motivi; è un documento molto importante che racchiude la business idea e pianifica e gestisce aziendalmente la comunicazione esterna, soprattutto quella verso fornitori. Il proprio progetto imprenditoriale è racchiuso con numeri, parole chiave e conti economici in questo importante documento che va redatto con persone qualificate e che sono esperti nel settore. Quando una nuova azienda nasce deve essere supportata da una pre-analisi di fattibilità che restituisca dei dati di natura economico-aziendale, dove poi su questi viene tracciata la linea guida che serve per costituire l’azienda. Lo step di analizzare i concorrenti rientra in questa fase in maniera tale da permettere di interfacciarsi al giusto mercato e anche pianificare un’eventuale espansione estera, qualora sia prevista. Il business Plan è utile anche per valutare i punti di forza e di debolezza del progetto che si sta per pianificare, ma non va valutato come strumento assoluto ma bensì dinamico perché deve permettere eventuali cambiamenti che avvengono sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Questo documento va tenuto sotto controllo, usato correttamente e visto e rivisto dall’imprenditore nel caso in cui siano previsti aggiornamenti soprattutto su dati statistici o stimati. I punti principali che un business plan deve contenere sono i seguenti: -Descrizione del progetto di investimento e la tipologia di impresa che si vuole creare; -Presentazione del tema management e...

BOHEMIAN RHAPSODY HA COMPIUTO I SUOI PRIMI 40 ANNI! Nov03

BOHEMIAN RHAPSODY HA COMPIUTO I SUOI PRIMI 40 ANNI!...

Il 31 ottobre del 1975 usciva uno dei singoli più rappresentativi delle band britannica capitanata da Freddie Mercury, i Queen: Bohemian Rhapsody. Nata dopo 6 settimane di duro lavoro e sovra registrazioni (si parla di addirittura 180 parti vocali), questa incredibile rapsodia era originale, divertente, affascinante, composta da un continuo susseguirsi di parti indipendenti e priva di un vero e proprio ritornello: a concatenarsi ballata, assolo di chitarra, opera, hard rock ed un’ultima ballata, caratterizzate da citazioni, vocalizzi, cori e assoli di incredibile impatto. In totale, questo vero e proprio capolavoro durava 6 minuti: un’infinità per i tempi ed i supporti dell’epoca, tanto da impedire (almeno in un primo momento) alla band di pubblicarla come singolo. Mercury decise, quindi, di farla girare in radio e generare consensi: il successo fu tale e tanto rapido da costringere i discografici a pubblicare il pezzo, unito a “I’m in love with my car” sul lato B. Tre settimane dopo venne, poi, pubblicato l’album di riferimento, cioè il magnifico “A night at the Opera”. Bohemian Rhapsody restò al primo posto in Gran Bretagna per ben 9 settimane, attestandosi ancora oggi come il terzo singolo più venduto di sempre nel Regno Unito: un rientro in classifica, questa volta per 5 settimane, si ebbe ancora nel 1991, alla prematura morte di Mercury. Ad accompagnare la canzone fu anche un eccezionale video promozionale, uno dei primi di quegli anni (anche se Beatles e ABBA avevano già fatto largo uso di questo supporto), ricordato ancora per le immagini iconiche e gli effetti speciali: a quanto pare, nessuno di questi “trucchi” visivi venne realizzato in post produzione, ma si trovò il modo di realizzarli tutti in fase di registrazione. Conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, venne inserita da Rolling Stone nella lista...