L’archiviazione tramite supporti informatici...

I supporti e gli articoli informatici per l’archiviazione sono strumenti molto utili e indispensabili in ogni azienda. Infatti oggi la moderna tecnologia che usiamo tutti noi per le normali attività quotidiane lavorative presuppone che i dati vengano salvati in modo digitale, e quindi ci si deve avvalere di vari supporti come dvd, cd, blu-ray, dischi fissi, masterizzatori di dischi fissi, pen drive. Salvare i dati in maniera digitale In questo modo si possono spostare dati da un pc all’altro, fare scansioni e avviare documenti per via telematica tramite mail e pec. L’archiviazione informatica tratta tutti quei dati raccolti tramite supporto informatico e poi inseriti in file o cartelle di archivio dove si possono recuperare facilmente. Si possono raccogliere documenti, atti, foto, allegati, praticamente tutto, e anche raccogliere su supporto informatico documenti cartacei di cui non esiste una versione sul computer, quindi documenti antichi o datati, semplicemente scannerizzandoli e salvandoli in modo digitale. Si possono archiviare dati sul proprio pc, oppure su articoli informatici per l’archiviazione appositi, da tenere custoditi in un mobile di archivio, catalogati in ordine di data o in ordine alfabetico, per trovarli facilmente una volta che si cercano. Ovviamente ogni tipo di documento dovrà avere anche il suo parallelo cartaceo, per evitare complicazioni e conservare anche l’originale in carta. Questi prodotti sono venduti nei negozi di articoli di cancelleria e da ufficio, si trovano sia negli store delle città che online, nei portali dedicati, che offrono un vastissimo assortimento a catalogo tra cui scegliere. Archiviare anche in casa Per archiviare anche a casa documenti privati da conservare, si possono utilizzare ugualmente i migliori articoli informatici per l’archiviazione che si vendono nei migliori negozi di cancelleria anche online. Si possono raccogliere documenti come atti notarili, atti bancari, e altri documenti importanti riguardo...

The Neon Demon: dalla Bibbia a Dante Mag18

The Neon Demon: dalla Bibbia a Dante...

Uscito nelle sale nel 2016, The Neon Demon ha scatenato reazioni contrastanti, paragonabili in parte a quelle che avrebbero accompagnato un anno dopo il tanto contestato mother! di Aronofski: l’ultima opera di Nicolas Winding Refn – regista, fra gli altri, di Drive e Bronson – è stata amata e odiata, capita e contestata. Sicuramente, però, non è passata inosservata. Classificato ufficialmente come un horror (e gli elementi terrificanti – seppur non convenzionali – non mancano), il film racconta il lento decadimento della protagonista, la sedicenne Jesse (interpretata da una Elle Fanning quasi elfica), all’interno del mondo della moda di Los Angeles: racconta, cioè, di una perdita di innocenza pericolosa e inesorabile, che si manifesta anche attraverso il comportamento, le parole e gli sguardi degli altri personaggi in gioco. Dalla modella plastificata che teme di invecchiare alla truccatrice respinta dalla vita, dal fotografo scollegato con la realtà allo stilista che cerca la bellezza assoluta, dall’innamorato disperato al predatore senza scrupoli: la protagonista entra in contatto con l’ambizione, la sofferenza e le speranze di chi la circonda, lasciando che l’ambiente di cui disperatamente vorrebbe far parte la cambi irrimediabilmente. I simboli utilizzati dal regista per dare forza a questo concetto non mancano: alcuni sono evidenti, altri nascosti. In ogni caso, tutte le interpretazioni arrivano a toccare e collegare elementi della religione cristiana e ispirazioni letterarie, unendo in un unico piano il ruolo del Messia e le Fiere dantesche. Queste ultime sono – nel Canto I dell’Inferno – la Lupa, la Lonza e il Leone. La Lupa, simbolo di avidità, viene incarnata dal personaggio di Sarah, modella magrissima (come magra e affamata è la fiera di Dante) che deve fare i conti con la fine della propria carriera; la Lonza, simbolo di Lussuria, è – invece –...

I sollevatori per anziani per riacquistare l’autonomia Mag15

I sollevatori per anziani per riacquistare l’autonomia...

Alcune persone con disabilità motorie possono aver bisogno di macchinari che aiutino loro a vivere in modo dignitoso, e che possano essere d’ausilio al personale di sostegno nelle cliniche, nonché ai badanti nelle abitazioni private. Una macchina adeguata allo scopo dei sollevatori per anziani; in commercio ne esistono di moltissimi tipi, dai sollevatori verticalizzatori a quelli a bandiera. Ogni macchinario ha le sue specifiche caratteristiche ed ha destinazioni differenti che tengono conto del tipo di inabilità, del peso del paziente e delle posizioni che si devono assumere. Queste macchine aiutano i pazienti a riacquistare parzialmente l’autonomia perduta ed in alcuni casi possono donare ai pazienti una maggiore intimità. Sollevatore per anziani senza imbracatura Una delle macchine più semplici è il sollevatore senza imbracatura, che permette il trasferimento di persone anziane e/o disabili da una posizione seduta ad un’altra posizione seduta. La macchina provvede elettricamente al totale controllo del sollevamento ed alla chiusura e apertura delle gambe. Il modello in questione facilita il trasporto del paziente specialmente in bagno, e non necessita di imbracature; la persona viene sollevata da sotto le ascelle in tutta sicurezza. Sollevapersone elettrico Questo modello è spesso usato sia in ambito ospedaliero che familiare, e consente il trasferimento dei pazienti disabili o anziani da un luogo ad un altro; il suo funzionamento è garantito da un motore elettrico che movimenta un braccio, che a sua volta provvede a sollevare il paziente, con lo stesso principio di una gru; la macchina è provvista di ruote che possono essere frenate per facilitare le operazioni di sollevamento. Verticalizzatore per disabili ed anziani I pazienti che hanno limitate capacità motorie possono contare sui moderni verticalizzatori; la loro caratteristica consiste nel movimentare le persone disabili da una posizione eretta in tutta sicurezza, potendo contare su sistemi...

Quali sono le forme di pensionamento in Italia...

La disciplina pensionistica in Italia ha subito un importante cambiamento con la legge di Stabilità del 2017 in quanto vengono ampliate le categorie e le forme di pensionamento e conseguentemente cambia anche il calcolo del TFR a seconda delle forme. Ogni categoria prevede requisiti e ha caratteristiche diverse. Le forme di pensionamento in Italia La legge di Stabilità ha introdotto l’adeguamento della pensione alle aspettative di vita in base alle stime ISTAT, cambia così la cosiddetta pensione di vecchiaia o anzianità. I requisiti anagrafici per conseguire la pensione di vecchiaia sono: 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti del privato, lavoratori autonomi e donne lavoratrici del pubblico impiego: 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome; 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici del privato. Si può, però, accedere alla pensione anticipata ordinaria se si possiedono i seguenti requisiti: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Una novità introdotta dalla Legge di Stabilità 2017 è l’APE volontaria, una forma di pensione anticipata alla quale possono accedere coloro che hanno maturato 20 anni di contributi e compiuto 63 anni di età. Gli aventi diritto possono ottenere l’anticipo pensionistico rateizzato in 20 anni. Simile all’APE volontaria è l’APE Aziendale concepita per andare incontro alle aziende per gestire i dipendenti in esubero in una fase di crisi o ristrutturazione aziendale. Il trattamento consiste nell’agevolare l’uscita dall’organico aziendale in cambio di una pensione anticipata e sostenuta interamente a spese dell’azienda. Sempre sull’onda del pensionamento anticipato si colloca l’APE Sociale riservata esclusivamente alle seguenti categorie individuate dalle Legge: Disoccupati con almeno 30 anni di contributi che non percepiscono ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi e la cui interruzione del rapporto di lavoro sia...