Scooter elettrico per disabili o carrozzina: quale scegliere in vacanza?...

Le vacanze sono un momento di relax per tutti ma per chi ha problemi di mobilità alle volte diventa un vero inferno. Se spesso i normodotati hanno “difficoltà” a scegliere la loro meta o la struttura dove alloggiare, il discorso diventa estremamente più complicato per le persone disabili. I problemi dei disabili in vacanza Il viaggio stesso diventa un’impresa soprattutto se viene effettuato con mezzi non attrezzati e la cronaca è piena di notizie di disabili a cui viene negato l’accesso ad aerei e treni a causa della mancanza di personale addetto o per mancanza di ausili per disabili all’interno di stazioni e aeroporti. Il discorso ovviamente è differente se il mezzo usato per spostarsi è l’automobile; in questo modo non esistono vincoli ed il viaggio risulterà sicuramente comodo soprattutto se il mezzo è dotato di accessori per agevolare la salita a bordo del disabile. Come spostarsi una volta arrivati a destinazione? Se fino ad ora le difficoltà sono state varie, una volta giunti a destinazione le cose per fortuna si fanno più facili. La struttura scelta sarà sicuramente adatta ad ospitare persone in carrozzina e tutti i luoghi saranno facilmente accessibili, ma che mezzo scegliere? Sedia a rotelle o scooter per disabili? La scelta di solito ricade su queste 2 soluzioni che ovviamente hanno vantaggi e svantaggi; analizziamoli insieme e cerchiamo di capire. I vantaggi della carrozzina La carrozzina è perfetta se gli spostamenti sono effettuati con mezzi non propri; è facilmente ripiegabile e può essere imbarcata in aereo. Ne esistono di leggerissime e resistenti, ideali da  trasportare vista la loro facilità di smontaggio. Ovviamente più portabilità significa meno confort per chi la userà. Infatti le carrozzine più confortevoli sono ingombranti e molto pesanti oltre ad essere poco pratiche da trasportare. Se il...

Brian Jones e Jim Morrison: il mistero del 3 luglio Lug03

Brian Jones e Jim Morrison: il mistero del 3 luglio...

Brian Jones e Jim Morrison, rispettivamente fondatore e chitarrista dei Rolling Stones e fondatore e cantante dei The Doors, sono accomunati da più di un elemento: entrambi appassionati di musica, entrambi geniali, entrambi noti per il carattere un po’ difficile, entrambi morti – a 27 anni – in circostanze sospette. Entrambi nella notte fra il 2 e il 3 luglio (’69 per Jones e ’71 per Morrison). BRIAN JONES Il 2 luglio del 1969, Brian Jones si trovava a Cotchford Farm, la sua residenza dell’East Sussex originariamente appartenuta ad A. A. Milne, papà di Winnie The Pooh: con lui c’erano la fidanzata Anna Wohlin, l’imprenditore edile Frank Thorogood e la sua presunta ragazza Janet Lawson, di professione infermiera. Thorogood si occupava da diverso tempo, a rilento e non senza problemi, della ristrutturazione della casa e – per gestire al meglio i lavori – viveva sopra il garage: i rapporti con Jones si stavano facendo progressivamente più complicati, un po’ per colpa degli interventi non sempre eseguiti al meglio, un po’ per colpa dello stesso musicista, noto per il caratteraccio. Il chitarrista, infatti, alternava senza una vera motivazione stati di calma e allegria e stati di agitazione, con uscite arroganti e violente – psicologicamente e verbalmente – nei confronti in particolare delle donne: la difficoltà a relazionarsi, l’ansia, la paranoia e l’insicurezza avevano determinato alla fine anche l’espulsione di Jones dagli Stones, avvenuta in via ufficiale il 9 giugno precedente. Alle 22.30 di quel 2 luglio, quindi, Brian e Anna stavano guardando la televisione, quando Jones aveva deciso di chiamare gli altri due coinquilini per un drink a bordo piscina: i quattro alternarono brandy, vodka e whisky. Jones assunse anche degli ansiolitici. Intorno a mezzanotte, il chitarrista aveva proposto un tuffo in piscina: l’unico ad...