Come evitare l’appannamento dei vetri Feb18

Come evitare l’appannamento dei vetri...

In questo periodo dell’anno capita sempre più spesso di trovare i vetri appannati dell’auto al mattino. Questo succede perché l’umidità all’interno dell’auto si raffredda al contatto con i vetri e così si crea la condensa, appannando tutti i vetri dell’automobile. Ci sono tanti modi per evitare l’appannamento dei vetri, dall’uso del condizionatore all’uso del riscaldamento per asciugare l’umidità . Il motivo principale rimane sempre l’umidità all’interno dell’abitacolo. Se trovi i vetri dell’auto appannati al mattino vuol dire che l’abitacolo non è chiuso a dovere. Se l’auto è nuova la causa più frequente sono le bocchette di aerazione tenute aperte quando uscite dall’auto la sera, se invece l’auto ha qualche anno la causa più frequente sono le guarnizioni delle portiere che non chiudono bene. Cosa fare quando si appannano i vetri dell’auto Per evitare l’appannamento dei vetri ci sono tanti modi, tutti molto efficaci specialmente per spannare il lunotto. Quando c’è molta differenza di temperatura tra dentro e fuori, una delle soluzioni più efficaci è quella di utilizzare il condizionatore al minimo e tenere un po’ il vetro aperto, basta una fessura. Se non hai tempo di aspettare che il condizionatore faccia il suo lavoro per spannare i vetri allora c’è il vecchio e sempre efficace straccio di cotone. L’importante è che sia pulito e che venga passato sui vetri appannati con il riscaldamento dell’auto al massimo per fare in modo che la condensa rimasta sul vetro asciughi in fretta. Per aiutare a spannare in fretta il lunotto chiudete tutte le bocchette dell’aria che non dirigono l’aria sul vetro: vi consiglio di utilizzare il ricircolo dell’aria dell’abitacolo, questo perché l’aria dell’abitacolo é più calda dell’aria esterna, quindi l’aria si riscalda molto più velocemente e di conseguenza è molto più calda anche l’aria che viene spinta...

Le principali novità nel campo automobilistico presentate al CES di Las Vegas...

Il CES di Las Vegas, ribattezzato da molti la “fiera dei sogni”, rappresenta una vetrina dalla grande visibilità per i grandi brand tecnologici ed elettronici, che possono mostrare i loro nuovi prototipi, che saranno lanciati sul mercato del futuro. Da diverso tempo ormai ha fatto prepotentemente irruzione alla manifestazione tecnologica in Nevada il settore automobilistico, che anche quest’anno non ha deluso le aspettative presentando prodotti e servizi estremamente all’avanguardia e futuristici. L’azienda Autronica, officina specializzata in auto elettriche a Udine, ci spiega come oltre ai nuovi modelli di auto, svelati proprio nella “città delle luci” dalle case automobilistiche, i protagonisti in assoluto del settore sono stati i nuovi modelli di guida autonoma e l’intelligenza artificiale. Partendo dai modelli uno dei più interessanti è stato e-Palette di Toyota, un minivan elettrico dotato di guida autonoma pensato per il business. Il veicolo, oltre ad essere usato per il servizio di car sharing o di consegne a domicilio, è anche dotato di un display esterno dove mostrare informazioni utili sul percorso o inserire messaggi pubblicitari. Queste innovative caratteristiche hanno attirato l’attenzione di Uber ed Amazon, diventati partner di Toyota in questo progetto. Anche Kia punta forte su veicoli “eco-friendly”, infatti ha presentato 16 auto rispettose dell’ambiente: 5 ibride, 5 ibride plug-in, 5 elettriche a batterie ed una alimentata da celle a combustibile. Passando ai servizi per la guida sicura uno dei più interessanti è la tecnologia Brain-to-Vehicle (B2V) di Nissan. Si tratta di un sistema dotato quasi di intelligenza propria, poiché è in grado di interpretare i messaggi inviati dal cervello umano e di fornire un’assistenza all’automobilista, favorendo una guida più piacevole e confortevole. In questo settore da segnalare il sistema Departed Drive Rescue & Exit Maneuversviluppato da Mobis, la divisione dedicata alla sicurezza della Hyundai. Una particolare camera ad infrarossi monitora le condizioni di salute del guidatore, analizzando il movimento del viso e delle palpebre. Se il sistema ritiene che ci sono le condizioni per un malessere...

Guida alle auto ibride: vantaggi, svantaggi e caratteristiche Feb18

Guida alle auto ibride: vantaggi, svantaggi e caratteristiche...

La vendita delle auto ibride preannuncia un’interessante crescita nel mercato automobilistico che sicuramente non può passare inosservata. Molti automobilisti stanno riflettendo sulla bontà dell’acquisto di questi veicoli, ma nella testa di tutti rimbalza un’ovvia domanda: conviene comparare un’auto ibrida? Prima di rispondere a questa domanda bisogna però porsi altri quesiti. Che utilizzo fai dell’auto? Quanti chilometri percorri al giorno? Cammini più in autostrada o nelle strade cittadine? É bene sapere infatti che le auto ibride offrono le migliori prestazioni sui percorsi cittadini. Un’utilitaria ibrida è più conveniente rispetto ad un’utilitaria a benzina? Anche in questo caso bisogna fare delle opportune valutazioni, confrontando i consumi effettivi delle auto ibride e a benzina e considerando entro quanto tempo si ammortizza la spesa extra. Per capirne di più analizziamo pro e contro delle auto ibride. Partiamo dai vantaggi delle auto ibride, che non sono pochi. Innanzitutto il motore elettrico consuma meno carburante, soprattutto quando si accelera, si frena e si decelera di continuo, in breve in quelle situazioni in cui si cammina nel traffico. Per questo motivo le strade urbane sono l’habitat naturale delle auto ibride. Notevoli sono i vantaggi anche da un punto di vista ecologico, poiché le emissioni di gas inquinanti sono ridotte notevolmente con questi modelli. Infine da non trascurare le esenzioni fiscali per le auto ibride. Chi possiede questi veicoli infatti, a seconda delle Regioni, viene esentato dal pagamento del bollo auto per un tot di anni, ed il pagamento è limitato alla potenza del motore termico. Passiamo adesso alle dolenti note, gli svantaggi delle auto elettriche. Il peso è uno dei principali elementi negativi, a causa della presenza delle batterie. Un’auto pesante ha bisogno di maggiore energia per muoversi, quindi considerando che in autostrada è necessario procedere ad una velocità piuttosto sostenuta, il motore elettrico non può essere utilizzato in quanto si scaricherebbe dopo pochi chilometri. Inoltre è da considerare che,...

La Piccola Bastarda: che fine ha fatto la Porsche di James Dean?...

James Dean, morto a soli 24 anni nel 1955, è ancora oggi un’icona: di stile, sicuramente (anche grazie a lui, jeans e maglietta bianca spopolano indisturbati da oltre mezzo secolo), ma anche di “attitudine”. Con la sua faccia bellissima e squadrata, il suo sguardo a tratti trasognato, il suo indiscusso talento, le sue foto private che rivelano un animo profondo, le intense passioni per tutto ciò che è arte e la sua affascinantissima vena ribelle, è ancora oggi – per tanti – un modello da imitare, raggiungere, superare. Parte del suo essere ribelle si esprimeva anche con le auto: le sue preferite, le Porsche, lo accompagnarono per tantissimi anni e una di loro, la Piccola Bastarda, ne segnò anche la fine. Ma chi era la Piccola Bastarda? Era una meravigliosa Porsche 550 Spyder color argento, lunga, lunghissima, senza tettuccio: praticamente un missile, sia per linee che per velocità (220 Km/h con un passaggio da 0 a 100 in 10 secondi. Nel 1955…). Dean l’acquistò nel ’55, abbandonando la precedente 356 bianca: nemmeno il tempo di staccare l’assegno che l’auto finì a George Barris, famoso per aver progettato e prodotto alcune delle auto cinematografiche più famose di sempre (la macchina dei Flinstones, la Batmobile, il Generale Lee…). Barris gliela modificò, la rese ancora più aggressiva, perfetta per quelle gare su strada che la Warner Bros. aveva espressamente vietato a Dean, almeno durante le riprese. Dopo le modifiche, Barris gliela riconsegnò, manifestando un brutto presentimento: la Piccola Bastarda, soprannome scelto direttamente dall’attore, l’avrebbe fatto finire male. Il 30 settembre del ’55, la profezia si avverò. Mentre si trovava in auto, sulla sua Little Bastard, in compagnia di un amico, un’auto proveniente dalla direzione opposta non rispettò una precedenza, prendendoli in pieno: sulla Statale 46, in direzione...

La marmitta moto più vincente è Akrapovic Gen13

La marmitta moto più vincente è Akrapovic...

La Akrapovic ha fatto 100: grazie a Jorge Lorenzo e alla sua vittoria nel mondiale MotoGp 2015, l’azienda slovena e i suoi sistemi di scarico hanno festeggiato la cifra tonda di vittorie nei campionati mondiali degli ultimi 24 anni, accompagnando le cavalcate dei più grandi centauri dell’ultimo quarto di secolo. In principio fu Colin Edwards, che nel 2000 con la sua Honda vinse il mondiale Superbike; poi si annoverano Chris Pfeiffer, campione di Freestyle in sella alla Bmw, Toni Cairoli nel Motocross, Max Biaggi e Marc Marquez, fino all’ultimo mondiale di MotoGp, il più discusso della storia, con Jorge Lorenzo che soffia la vittoria finale a Valentino Rossi con una coda a dir poco velenosa. La storia del motociclismo sportivo di questi ultimi 24 anni, insomma, si intreccia strettamente con quella dello sviluppo di marmitte Akrapovic, il comun denominatore tra tutti i centauri che abbiamo citato. Dalla pista alla strada. Tra le moto protagoniste dell’ultimo salone Eicma 2015 c’è senz’altro la Kawasaki, che ha presentato la nuova ZX-10R, frutto di una stretta collaborazione con il reparto Racing Team e, in particolare, con Tom Sykes e Jonathan Rea (neo campione del mondo Superbike), che l’hanno testata e sviluppata. Il tocco in più è rappresentato dalla versione denominata Winter Test Edition, in serie limitata, che si contraddistingue per la colorazione della livrea (carena nera con dettagli in bianco, come quella dei piloti SBK durante i test invernali) e soprattutto perché monta una marmitta Akrapovic di serie; restano invece inalterate gli altri dettagli innovativi annunciati dal produttore giapponese, come il cupolino più ampio che garantisce più aerodinamicità, la strumentazione LCD ad alta visibilità, la nuova funzione di gestione delle traiettorie in curva. Il valore del titanio. Lo scorso anno, l’azienda slovena ha proposto il concept di un silenziatore di scarico in titanio omologato con la regolamentazione comunitaria; quell’esemplare, ideato dal fondatore stesso della compagnia, Igor Akrapovic, è...

ACCESSORI PER IL MOTOCROSS: L’ABBIGLIAMENTO KINI RED BULL!...

Il motocross è una disciplina sportiva che ha origine negli anni ’30, come derivato del trial: le prime competizioni ed apparizioni di questo sport si verificarono negli Stati Uniti, per poi diffondersi gradualmente in tutto il mondo. Oggi, il motocross è uno degli sport su “due ruote” più amati di sempre e raccoglie milioni di appassionati, più o meno coinvolti in prima persona in allenamenti e gare adrenaliniche. Chi si cimenta in questa attività sa che la qualità degli accessori e degli strumenti utilizzati deve essere altissima: guanti, stivali, pantaloni, maglie, ma anche caschi, occhiali protettivi ed attrezzatura per la moto devono sempre garantire le massime prestazioni! In particolare, fra le marche leader del settore, ad attirare molti consensi è l’abbigliamento Kini Red Bull, caratterizzato non solo dalla resistenza dei materiali, ma anche dalla vivacità e dalla originalità delle grafiche! Generalmente,  a dominare sono i colori tipici del logo, cioè il giallo, il rosso, il nero e il bianco, ma non mancano capi resi ancora più vivaci dall’utilizzo di tinte forti come l’azzurro o l’arancione! Particolarmente apprezzati sono anche i caschi, leggeri e sicuri, realizzati con materiali dalla massima resistenza, capaci di soddisfare anche gli standard più duri (come gli standard racing AMA e FIM)! Ma da dove deriva il nome del marchio? Il termine Kini deriva dal cognome del pilota Heinz Kinigadner, uno dei piloti più importanti del “Motocross Grand Prix World Championship” durante gli anni ’80: nel 2003, suo figlio venne coinvolto in un terribile incidente, che lo rese paraplegico. Dopo quella terribile esperienza, Kinigadner ha fondato una associazione insieme al proprietario di Red Bull (la Wing for Life Foundation), con l’intento di finanziare le ricerche riguardanti le cure necessarie per i danni al midollo spinale. La maggioranza dei profitti ricavati anche...

DRIVER ATTENTION ALERT: LA NISSAN CI AIUTA CONTRO I COLPI DI SONNO...

I colpi di sonno causano circa 300 mila incidenti ogni anno, alcuni dei quali con conseguenze gravissime: basta un attimo di distrazione o un calo d’attenzione involontario per mettere a rischio la vita di conducente e passeggeri. La Nissan ha, però, introdotto un nuovo sistema, in grado di avvertire gli occupanti della vettura di un eventuale rischio legato al sonno: si tratta del Driver Attention Alert. Questo dispositivo utilizza algoritmi e calcoli capaci di stabilire una sorta di “guida modello”: tenendo sempre in considerazione le condizioni della strada e riconoscendo eventuali “falsi allarmi”, in caso di calo di attenzione riscontrabile con una incongruenza fra dati raccolti e i calcoli effettuati, il Driver Attention Alert fa emettere all’auto un suono e fa comparire sul cruscotto il simbolo di una tazzina, come a dire “Ti serve una pausa”. Naturalmente, l’azienda nipponica ha tenuto a sottolineare che questo sistema è solo un avvertimento, un’arma in più contro un problema davvero molto sentito e non una scusa per mettersi al volante e guidare in modo imprudente: la responsabilità di ogni azione e decisione cade sempre sul guidatore. Il Driver Attention Alert è disponibile di serie sulla Murano MY 2015, nelle versioni SL e Platinum, e nella Maxima MY 2016, ufficialmente lanciata sul mercato a partire da...

Ecco come Ford ci salva dalle multe Apr14

Ecco come Ford ci salva dalle multe...

Un nuovo sistema per “beffare” gli autovelox ideato da Ford. Non si tratta, naturalmente, di metodi illegali o pericolosi per l’incolumità degli automobilisti, ma di una nuova funzione davvero intelligente. Che gli autovelox siano diventati un vero e proprio incubo, soprattutto per gli automobilisti italiani, lo sappiamo benissimo, soprattutto a Milano dove il Comune ha installato sette nuove telecamere in altrettante strade, ma anche in altre città come Napoli o Roma città dove il fenomeno degli automobilisti indisciplinati non conosce sosta. L’idea di Ford è quella di controllare la segnaletica stradale facendo in modo che l’autovettura vada ad una velocità entro i limiti stabiliti in una determinata zona. Il sistema si chiama Intelligent Speed Limiter. Il funzionamento è dato da una  telecamera installata sul parabrezza che controlla i  cartelli stradali. Il funzionamento del dispositivo è davvero semplice: l’auto subisce un rallentamento automatico quando è al di sopra dei limiti stabiliti; se poi ci si sposta in una zona dove il limite indicato dai cartelli è superiore, ecco che la nostra autovettura consente accelerazioni, sempre a patto di non superare il nuovo limite. Non si tratta di frenate repentine e magari pericolose, l’azione di questo dispositivo interagisce con gli acceleratori permettendo decelerazioni “morbide”. Il sistema funziona a velocità che vanno da i 30 ai 200 km/h e può gestire la velocità consentita anche in zone nelle quali non esistono cartelli. Il dispositivo è già disponibile sulle nuove autovetture; una delle prime ad utilizzarlo in casa è la nuova S-MAX. Il fenomeno delle multe salatissime non è solo italiano. In tutto il continente europeo si vive una stretta per quanto riguarda i limiti di velocità non rispettati. Notevole scalpore ha destato la notizia della multa di 54mila euro al milionario finlandese Reima Kuisla motivata da un...

LA BULL BAR PER FORD ECOSPORT: CARATTERISTICHE ED UTILIZZO Feb10

LA BULL BAR PER FORD ECOSPORT: CARATTERISTICHE ED UTILIZZO...

LA BULL BAR PER FORD ECOSPORT: DI COSA SI TRATTA? La bull bar per Ford Ecosport è un particolare tipo di accessorio per auto, caratterizzato da un tubo in acciaio inox, piegato in una forma trapezoidale: questo tipo di protezione viene di solito montato nella parte anteriore del veicolo, sopra il paraurti, a coprire non solo la zona inferiore della carrozzeria, ma anche la griglia frontale. Le sue dimensioni possono variare sia in larghezza – il diametro può oscillare fra i 50 e gli oltre 70 mm – che in altezza: le bull bar più alte arrivano, infatti, a coprire quasi tutto il muso della vettura. LA FORD ECOSPORT: IL DESIGN ESTERNO La Ford Ecosport è un SUV perfetto sia per il contesto urbano, che per i percorsi extra urbani: compatto e dinamico, è caratterizzato da linee sportive e moderne, che gli regalano aggressività e personalità. L’assetto rialzato ed i grandi cerchi in lega (16” o 17”) sono fra i primi particolari a catturare l’attenzione, insieme al copriruota di scorta posteriore: questi dettagli cambiano completamente l’aspetto della vettura, conferendole stabilità ed aumentandone l’affidabilità. Anche il frontale non passa inosservato: la griglia è ampia, caratterizzata da un design essenziale, ma deciso e i fari a LED con indicatori di direzione soddisfano contemporaneamente esigenze legate alla sicurezza e all’estetica, conferendo a quest’auto un look davvero innovativo. La bull bar per Ford Ecosport, omologata o meno secondo le normative della Comunità Europea, viene posizionata proprio davanti alla griglia, sfiorando gli indicatori laterali, senza coprire marchio e fari: i sistemi di aggancio della barra vengono nascosti dal paraurti, diventando praticamente invisibili. LA BULL BAR PER FORD ECOSPORT: PERCHÈ UTILIZZARLA? L’utilizzo di una protezione frontale ha, di solito, un duplice scopo: inserire, infatti, la bull bar per Ford Ecosport...