Lo strano caso di Una Poltrona per Due...

Vi state per caso chiedendo se anche quest’anno alla Vigilia di Natale vedremo in tv Una Poltrona per Due? La risposta è si.Di più, vedremo Una Poltrona per Due e subito prima ci sarà quello che sta diventando pian piano il must delle ore 19 del 24 dicembre: il Grinch! Pare proprio che le abitudini siano dure a morire… Ma cos’ha di speciale Una Poltrona per Due? Trading Places, questo il titolo originale del lavoro di Landis, è uno dei film natalizi anni ’80 per eccellenza, almeno qui in Italia: uscito nelle sale nel 1983, vede come protagonisti Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis.Il primo, l’Elwood Blues dei Blues Brothers, stava cavalcando l’onda che lo avrebbe portato di lì a poco a interpretare Ray Stantz nell’iconico Ghostbusters; il secondo stava abbandonando almeno per un po’ il suo ruolo di stand up comedian di enorme fama per imbarcarsi in una avventura cinematografica che – come sappiamo – gli avrebbe fatto guadagnare una popolarità incredibile; la terza si affacciava alla commedia dopo alcuni anni di estremo successo nel genere horror (con Halloween su tutti). Con questo cast stellare, Una Poltrona per Due racconta una storia natalizia agrodolce, in cui la risata nasconde una critica sociale piuttosto feroce.Cosa succederebbe se si prendessero due uomini provenienti da contesti sociali opposti e semplicemente si scambiassero di posto (da qui il titolo originale della pellicola)?A determinare il successo di un uomo è solo il suo talento o provenire da un ambiente favorevole e agiato, che lo aiuta e lo sostiene, ha un ruolo determinante?Insomma, genio o educazione?A rispondere alla domanda sono i due ricchissimi e avidissimi fratelli Duke – Randolph e Mortimer – che, per un solo dollaro, scommettono di poter verificare le loro teorie sostituendo il loro...

La leggenda di Santa Lucia...

Il 13 dicembre si celebra – in alcune regioni d’Italia, ma anche in tanti altri stati nel mondo – la festa di Santa Lucia.Nel nostro paese, le commemorazioni si tengono a Siracusa (città natale della santa), ma anche nel Veneto (Santa Lucia è sepolta a Venezia), in Trentino e in Lombardia (in particolare in Brianza): fra gli altri luoghi legati alla storia di questa figura sono compresi la Svezia – dove è molto venerata sia dai cattolici che dai luterani – l’Argentina, il Brasile, la Croazia, l’Austria, la Danimarca, la Finlandia, la Norvegia, la Spagna e Malta. Quali regali porterà Santa Lucia? La leggenda di Santa Lucia è legata in particolare al tema della luce (il suo nome, dopotutto, deriva proprio dal termine latino lux, lucis): festeggiato in pieno inverno, questo giorno diventa un vero e proprio auspicio per la Primavera e prevede – soprattutto nei paesi nordici – l’uso di candele, fiaccole e falò, a simboleggiare la vittoria sull’oscurità e sulle tenebre (e poi Santa Lucia è la protettrice della vista!). In Italia, le storie raccontano che, nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, Santa Lucia si rechi insieme al suo asinello nelle case dei bambini, per lasciare biscotti, dolcetti e anche giocattoli. In cambio, i bimbi lasciano fuori dalla porta carote e un po’ di latte per il piccolo ciuchino, con la speranza che l’offerta convinca la santa a fermarsi e a lasciare tanti regali. Come capire che i due stanno arrivando? In lontananza si può udire una campanella… Nonostante la leggenda di Santa Lucia non sia diffusa allo stesso modo in tutto il nostro paese, questa figura rimane una delle più importanti e romantiche del periodo natalizio, il prototipo perfetto di quello che negli anni sarebbe diventano il nostro...

Perché crediamo ai fantasmi?...

Dire che “crediamo” ai fantasmi – proprio così, con la prima persona plurale – potrebbe non essere il modo più giusto di affrontare questo tema. In tanti credono al soprannaturale, questo è vero, ma è vero anche che sono moltissimi quelli che non vogliono saperne niente, gli scettici che non capiscono come si possa perdere tempo con questo genere di fesserie. Spiriti, voci dall’oltretomba, sussurri nella notte, tavole Ouija che si muovono durante le sedute spiritiche… tutte cose che i più razionali fra noi affrontano con una risata e con una scrollata di spalle. C’è poi tutto il mondo di quelli che “io non ci credo, però non si sa mai”. I curiosi senza certezze, gli amanti dell’adrenalina che non sono totalmente convinti della presenza di un qualcosa di soprannaturale, ma che sono aperti alla possibilità e – anzi – si divertirebbero un mondo a scoprire che poi, in fondo in fondo, qualcosa di misterioso esiste. Tralasciando gli studi, gli interessi e le singole esperienze di ciascuno di noi, pare che ci sia una spiegazione molto semplice del perché tendiamo a credere nel soprannaturale e del perché cerchiamo motivazioni più o meno creative per convincerci di aver visto o sentito dei fantasmi. Secondo lo psicologo Christopher French, infatti, alla base di tutto ci sarebbe l’evoluzione del genere umano. Il nostro cervello ci consente di formulare due tipi di pensiero, reattivo e ragionato. Il primo ci permette di decidere sul momento, mentre il secondo si attiva quando abbiamo tempo per considerare pro e contro. Il pensiero reattivo è quello che ci avvicina di più al regno animale, è il pensiero istintivo, il tipo di pensiero che avrebbe fatto fuggire un uomo primitivo di fronte a un fruscio diverso dal solito: perché un uomo primitivo non...

Parlare coi fantasmi: ecco i VIP che dicono di saperlo fare!...

Avete mai desiderato di parlare coi fantasmi? Il mondo dello spettacolo internazionale sembra molto propenso a questa attività: c’è chi sostiene di aver avuto incontri ravvicinati, chi “sente” strane presenze, chi ancora riesce a comunicare abitualmente con gli spiriti. Attori, attrici, musicisti e personalità dello star system sono spesso salite alla ribalta per i loro rapporti col paranormale: vediamo insieme chi ha parlato dell’argomento! Vanessa Hudgens L’attrice diventata famosa con la sua partecipazione al cult High School Musical è solo l’ultima della lunga lista di VIP che hanno fatto parlare di sé grazie al loro punto di vista sul soprannaturale. La Hudgens ha infatti rivelato di essere in grado di parlare coi fantasmi e di aver avuto esperienze “strane” fin da piccolissima: una delle più clamorose sarebbe proprio una chiacchierata con uno spirito avvenuta mentre si trovava al cimitero con una amica! Kristen Stewart La giovane attrice acclamata per il suo lavoro nel film Spencer avrebbe iniziato a sentire strane presenze dopo aver interpretato la parte di una medium nel film “Personal Shopper”: ad oggi, la Stewart ha rivelato che è in grado anche di comunicare con gli spiriti! Lady Gaga La cantante e pop star vive la cosa in modo decisamente meno sereno, raccontando di essere perseguitata da uno spirito di nome Ryan. L’artista avrebbe speso migliaia di dollari in attrezzature e squadre di ghostbusters, inviate sia nei backstage che negli hotel per scovare eventuali energie particolari. Robbie Williams Fantasma di Serie A per l’ex Take That, che ha raccontato di aver vissuto fianco a fianco con lo spirito di Mama Cass, una delle componenti dei The Mamas & The Papas: il cantante non viveva la cosa con molta felicità, ma era così terrorizzato da chiedere allo spirito di convivere pacificamente con lui...

Bellezza Low Cost: i migliori prodotti beauty da supermercato...

Negli ultimi anni, il mondo del Beauty è cresciuto in modo incredibile, arricchendosi di nuovi brand, nuovi prodotti, formule innovative e prezzi per ogni tasca: oggi, alcuni marchi “High End” sono costosi e irraggiungibili ai più, mentre altri “Low Cost” si sono affermati anche grazie a prezzi decisamente più accessibili. In fondo, è sempre vero che a prezzo superiore non corrisponde necessariamente qualità superiore: talvolta è possibile ottenere ottimi risultati e rimanere pienamente soddisfatti anche contenendo al massimo le spese. Sono un esempio i così detti “prodotti da supermercato”, che spesso nascondono vere e proprie gemme da integrare per una Beauty Routine semplice, efficace e gentile sul portafoglio. Vediamo quali articoli non dobbiamo proprio lasciarci scappare: La linea alla Vitamina C di Garnier Ultimissimo lancio del brand, comprende una maschera in tessuto, un’acqua micellare che promette di struccare,detergere e illuminare, un siero anti macchie e un siero in crema, dalla consistenza più corposa. Questa linea è perfetta per le pelli spente e con qualche piccola macchiolina da schiarire: è ipoallargenica, profumatissima e anche bellissima, grazie al packaging giallo che fa subito pensare all’estate! I detergenti solidi di Nivea Questa linea comprende quattro saponi solidi, formulati per rispondere a diverse esigenze: c’è la versione rinfrescante, quella struccante, quella illuminante e quella nera con carbone attivo, perfetta per una pulizia profonda. Il prodotto nella versione solida è compatto e comodo, oltre ad essere green: da provare! La Linea Vivi Verde di Coop Un insieme di prodotti Bio che comprende prodotti per ogni tipo di pelle, dalla sensibile alla grassa: caratterizzati da ottimi ingredienti e da un packaging minimale e comodo, hanno prezzi ridotti, che permettono di sperimentare e abbinare le consistenze per una routine completa. Acqua alle Rose Un brand iconico, che resiste alle trasformazioni del...

Sessho-seki si rompe in Giappone: sciagure in arrivo?...

Sessho-seki è il nome di una pietra molto particolare, situata a Nasu – in Giappone – nella prefettura di Tochigi. La traduzione più letterale di questo nome è “Pietra Assassina”, un appellativo che può darci qualche indizio sulla sua storia. Le leggende della mitologia giapponese, infatti, raccontano di una Kitsune – o Volpe a Nove Code – chiamata Tamamo No Mae. Secondo le storie, questo demone maligno – o Yokai – tentò di uccidere l’imperatore Toba (1107 – 1123) trasformandosi in una bellissima donna per sedurlo e attirarlo. Uno stregone di corte – però – riconobbe l’inganno e la fece fuggire verso Nasu, dove lo spirito si tramutò in una pietra assassina, capace di uccidere chiunque la toccasse. Altre leggende, però, sostengono che dopo la fuga la Volpe sia stata uccisa dall’eroe Miura No Suke e il cadavere si sarebbe tramutato nel famoso masso malefico. Nel XIV secolo, la pietra sarebbe stata purificata da un monaco buddista di nome Genno, che nel corso del suo rituale avrebbe spaccato Sessho-seki in tre pezzi. Fino a oggi, uno di questi pezzi – monitorato, venerato e temuto – era rimasto proprio lì dove il demone sarebbe caduto tanti anni fa, a Nasu. Ma il 2022 ci ha riservato una sorpresa: dal nulla, in modo autonomo e inaspettato, il masso si è separato in due pezzi. Curiosamente, pare che la pietra si sia divisa quasi perfettamente a metà. Le ragioni scientifiche di questo cambiamento sono semplici: Sessho-seki presentava delle crepe e, il tempo, l’acqua e l’umidità potrebbero aver causato l’apertura definitiva del masso. Se – però – vogliamo fare riferimento alla mitologia, questa frattura non è un buon segno. Potrebbe, infatti, indicare il ritorno dello spirito di Tamamo No Mae, ora libera di portare ovunque la sua maledizione....

Giochi da tavolo: quali sono i più amati?...

Nel periodo delle feste i giochi da tavolo tornano al loro splendore, scalando rapidamente le classifiche di vendita e diffondendosi fra grandi e piccini. Scatole antiche e polverose rivedono la luce dopo 12 mesi, alcune – invece – vengono impacchettate per diventare regali inaspettati: questo tipo di passatempo, infatti, è ideale per le famiglie e sembra trovare la sua dimensione soprattutto nelle lente giornate di festeggiamenti durante il periodo natalizio. In fondo, chi di noi non ha mai litigato per Parco della Vittoria il 24 dicembre? Chi non ha giurato vendetta dopo aver ricevuto un +4 proprio quando stava per vincere a Uno? Intere famiglie si sono scontrate cercando di capire la parola misteriosa a Pictionary, impegnandosi nella sfida con la passione di Picasso. Secondo Ibs.it, fra i giochi da tavolo più venduti nell’ultimo mese c’è un unico grande protagonista: Harry Potter. Il suo Trivial Pursuit, il suo Uno, persino il suo Cluedo si trovano alle vette delle classifiche e – supponiamo – sugli scaffali di tantissimi italiani. Resistono il Trivial Pursuit classico, Pictionary e Taboo, oltre ad alcuni titoli più recenti, come Dixit, Dobble, Nome in Codice e Taco Gatto Capra Cacio Pizza. Ma quali sono i giochi da tavolo più amati di sempre? Vediamo un piccolo elenco! Monopoly Il gioco di contrattazione per eccellenza, il titolo che riesce a mettere fratello contro fratello, genitore contro figlio: bastano pochi tiri di dado per far uscire non solo l’animo imprenditoriale di ognuno di noi, ma anche – e soprattutto – la voglia di vincere. Perché vincere, a Monopoly, significa essere esageratamente ricchi, anche se per finta! Quindi via a tasse e richieste di denaro, vili prestiti di banconote e pagamenti puntuali: chi riesce a rimanere freddo e distaccato, passando anche sopra la dolcezza della...

La misteriosa Baba Jaga e il folklore slavo...

Il termine Baba Jaga fa riferimento a un personaggio della mitologia slava che è diventato estremamente popolare in epoca contemporanea, grazie alle fiabe e – più recentemente – ad alcuni film (è, per esempio, il soprannome di John Wick nel famoso franchise). La Baba Jaga è un’anziana signora dalle fattezze quasi mostruose, dotata di poteri magici e di alcuni oggetti incantati: si potrebbe considerare come una specie di strega, anche se il suo ruolo non è sempre totalmente negativo. Pare, infatti, che in alcuni miti questo personaggio svolga un compito chiave nei momenti di emancipazione e iniziazione dei protagonisti! Quest’incantatrice è presente nei racconti russi, polacchi, slovacchi, cechi e bulgari, si trova fra le fiabe della Corinzia in Austria ed è un personaggio carnevalesco in Montenegro, ma resta uno spirito della notte in Serbia, Croazia e Bulgaria. Vediamo due esempi del folklore che più includono storie dedicate alla Baba Jaga. In Russia La Baba Jaga impersona nei racconti russi un’anziana strega, che vola su un mortaio usando il pestello come timone: la vecchia cancella i sentieri nei boschi con una scopa in betulla d’argento, a volte è cattiva e a volte dà consigli, per questo – in generale – sarebbe meglio non cercare il suo aiuto, a meno di possedere uno spirito assolutamente puro. La strega vive in una capanna sorretta da zampe di gallina, con un portone pieno di denti taglienti e i muri realizzati con ossa umane: in alcune leggende, la casa della Baba Jaga resta invisibile fino a quando non si pronunciano le parole magiche necessarie per scoprire il suo nascondiglio! Nella Leggenda dei Tre Cavalieri, la Baba Jaga parla dei protagonisti – il Cavaliere Bianco, il Cavaliere rosso e il Cavaliere Nero – a chi le fa domande e uccide...

Speciale Halloween: i dodici vortici vili di Ivan Sanderson...

Negli anni ’70, il biologo scozzese Ivan Sanderson ipotizzò una teoria che ancora oggi è molto popolare e diffusa soprattutto fra gli amanti del mistero: si tratta della teoria dei Dodici Vortici Vili. Il nome, che è un filo teatrale e non troppo intuitivo, si riferirebbe a dodici diversi punti del globo terrestre “colpevoli” di far capitare svariate stranezze, fra cui sparizioni misteriose e anomalie magnetiche. Detto così, vi sarà sicuramente venuto in mente il Triangolo delle Bermuda: ecco, quest’area geografica non è che una delle dodici zone che è bene sorvolare o attraversare con un po’ di attenzione. Pare, infatti, che aerei e navi cadano vittime del potere dei dodici vortici vili, sparendo spesso nel nulla più assoluto! Da dove deriverebbe la pericolosità di queste aree? Secondo il biologo, sarebbe dovuta a campi magnetici alterati, capaci di disturbare le strumentazioni e impedire che i viaggi possano continuare correttamente. Passare da qui significa incappare in una forte confusione, alimentata dall’inaffidabilità improvvisa di tutte le tecnologie necessarie a navigare e sorvolare la Terra. I dodici vortici vili sono distribuiti in modo piuttosto ordinato: ci sono – come facile intuire – Polo Nord e Sud, accompagnati da cinque aree sul Tropico del Capricorno e cinque sul Tropico del Cancro. Sono, in ordine: l’Isola di Pasqua i Megaliti dello Zimbabwe l’Anomalia del Sud Atlantico il Bacino di Warthon la Fossa delle Nuove Ebridi nell’Oceano Pacifico il Triangolo delle Berbuda la Valle dell’Indus a Mohenjo Doru in Pakistan il Vulcano Hamakulia alle Hawaii i Megaliti dell’Algeria a sud di Timbuktu il Mare del Diavolo a sud del Giappone Alcune di queste aree hanno indubbiamente dei nomi evocativi e non è difficile trovare storie su aerei spariti dai radar o navi misteriosamente scomparse nei pressi di queste zone: è...

Beauty Tips: consigli dal passato...

La rete è piena di influencer, blog e brand che propongono Beauty Tips più o meno interessanti e facili da replicare: dalla skincare coreana di cui abbiamo già parlato all’utilizzo di strumenti alternativi per il make up (ricordate i cucchiai appoggiati sotto lo zigomo per fare contouring?), fino a metodi per ottenere delle beach waves senza utilizzare una piastra (per esempio, dormire con i capelli attorcigliati alla cintura di un accappatoio). Alcuni consigli sono molto validi, altri… un po’ meno. L’abitudine a dare consigli e a prendere spunto dalle routine di chi magari è più esperto del settore non è – però – una cosa recente e sicuramente non nasce coi social: il passato è ricchissimo di tips tutti da scoprire. Vediamone qualcuno, magari ci convinceranno! Cleopatra era solita utilizzare oli molto ricchi e balsami naturali per prendersi cura della sua pelle: prodotti a base di olio di oliva, miele, zucchero, mandorle, lino, sesamo e argilla servivano alla sovrana per detergersi, idratarsi, depilarsi e… profumarsi! L’iconica regina amava – infatti – annunciare il suo arrivo con una nuvola profumata a base di rosa, incenso e mirra. La Principessa Sissi – Elisabetta di Baviera – era molto nota per alcune abitudini non proprio convenzionali: pare, infatti, che amasse concedersi bagni di almeno 30 minuti in acqua ghiacciata, immersioni nel latte di capra e massaggi rilassanti. Per quanto riguarda i suoi lunghissimi e iconici capelli, lo shampoo non era altro che un mix fra tuorli e cognac! Certo, raccontati in questo modo potrebbero farci storcere il naso, ma alcuni di questi rituali sono, in effetti, molto efficaci: oggi sappiamo che l’acqua fredda aiuta la circolazione e che l’uovo rende la chioma più forte e lucida. A proposito di uovo, pare che la Regina Elisabetta lo utilizzasse...

Euro 2020: tutti pazzi per l’Inno di Mameli...

I lettori un po’ più grandi si ricorderanno sicuramente le tante polemiche legate alla Nazionale Italiana di Calcio e il nostro Inno: negli anni ’90, non tantissimi anni fa dopo tutto, i calciatori venivano spesso criticati perché non sembravano partecipare con l’adeguato trasporto al momento pre-partita dedicato alla presentazione delle due squadre e delle rispettive nazioni. Alcuni non cantavano, altri sembravano annoiati, altri ancora riuscivano ad azzeccare una parola ogni tanto: insomma, in pochi eseguivano l’Inno correttamente. Da quel momento – dopo articoli di giornale, interviste e Tapiri – pare che la Nazionale abbia iniziato a dedicarsi un po’ di più a questa fase, studiando le parole del nostro Inno e raggiungendo pian piano un pathos equiparabile a quello della nazionale di rugby: oggi pare che tutti vadano pazzi per quei pochi secondi dedicati all’Inno di Mameli! E non sto parlando solo dei media italiani o dei tifosi azzurri: tantissime testate straniere e tantissimi appassionati di sport da tutto il mondo non possono fare a meno di sintonizzarsi sulle partite dell’Italia, anche solo per guardare il team cantare. Il nostro Inno è diventato il preferito da chi segue Euro 2020, le parole vengono tradotte e studiate, i calciatori osservati e imitati: alcuni sono diventati perfino dei meme, una vera e propria consacrazione in questa era digitale. Vediamo di seguito alcuni tweet dedicati proprio a questo fenomeno: Alcuni profili ufficiali – tipo ESPN e Bleacher Report – hanno iniziato una vera e propria rubrica sul momento “Inno di Mameli”. Il rovescio della medaglia? Alcuni follower hanno già iniziato a stancarsi del trend, accusando le pagine di tirarla un po’ troppo per le lunghe. Voi cosa ne pensate? Siete già un po’ stanchi di questa moda o amerete per sempre questa partecipazione...

Post Mortem: cosa vuoi diventare dopo la morte?...

“Ricordati che devi morire!” Se fossi stata un frate di Frittole – nel ‘400, quasi milleccinque – avrei potuto intitolare questo articolo proprio così: ricordati che devi morire. E sicuramente avrei ottenuto in risposta un “Si si, mo me lo segno!”. Inutile negarlo, questa tematica provoca sempre un po’ di disagio. La morte fa parte del nostro percorso, ne è la misteriosa conclusione e – proprio perché non ne conosciamo le dinamiche e non siamo sicuri di cosa ci sia dopo (lasciando i vari credi religiosi e le interpretazioni spirituali da una parte) – preferiamo sempre evitare di pensarci. La viviamo con ansia, facciamo finta che non esista, inventiamo gesti scaramantici e rituali per cercare di non averci mai a che fare troppo da vicino. Questo atteggiamento è assolutamente plausibile: non sono qui per dire cosa sia giusto o sbagliato o per suggerire di parlare di morte ogni giorno! Anche perché diciamocelo: ricordarci che dovremo morire – parafrasando Non ci resta che piangere – serve sicuramente a spronarci a inseguire i nostri sogni, ma – d’altra parte – può anche gettare un po’ nello sconforto. Eppure, forse, ogni tanto, potremmo doverci pensare. Per esempio, hai deciso cosa vuoi diventare dopo la morte? La domanda è da pazzi, lo so, e la risposta più immediata potrebbe essere un bel “e che mi importa, tanto non ci sono!”. Eppure, un po’ per caso, mi sono imbattuta in questi giorni in diversi tweet e articoli che parlano proprio del post mortem, in una sorta di strano allineamento di pianeti. E ho iniziato a pensarci: io cosa vorrei essere? Abbandonando le alternative più “classiche” (e fa un po’ ridere parlarne così, come del taglio di un abito da sera o di una acconciatura particolare), le possibilità sono davvero...

L’incredibile ascesa del rosa nel mondo della moda 2021...

Sarà saltato agli occhi di quasi tutti: il rosa è tornato alla ribalta, occupando fieramente le vetrine del nostro paese. Se negli scorsi mesi, infatti, c’è stato un pullulare di accessori e capi di abbigliamento color lilla, da qualche settimana questa tonalità sembra aver lasciato il passo a sfumature più chiare e vibranti. Sono complici anche molte stelle dello spettacolo. Pensate anche solo alla performance stellare di Dua Lipa agli scorsi Grammy Awards: La cantante ha sfoggiato una serie di look sui toni del rosa, passando dalle tonalità pastello più pallide, a versioni bubblegum e fucsia (il tutto tempestato di brillanti e paillettes!). Altri si sono accorti di questo lento e inesorabile ritorno: Pantone ha dedicato sui suoi social più di un post a questo colore e tanti magazine di moda hanno iniziato a elencare tutte le star che indossano volentieri questa tonalità. La già citata Dua Lipa è una grande affezionata del rosa (lo porta anche nella cover del suo album), ma fra i fan di queste sfumature ci sono anche Nicki Minaj, Hailey Bieber e perfino Britney Spears, che ha deciso di concedersi una tinta per capelli pescata in vista dell’estate. Il successo del rosa Il successo del rosa è ciclico: questo colore – infatti – non scompare mai dai radar, ma ha fortuna altalenante. Se in alcuni momenti storici è stato usato commercialmente solo per prodotti pensati per bambine e future mamme, in altri frangenti ha letteralmente dettato legge, arrivando un po’ dappertutto. Scarpe, calzini, pantaloni, camicie, top, accessori per capelli, gioielli, borse, cover per telefoni… il 2021 sembra proprio aver lasciato massimo campo d’azione a questo colore! Ma come mai è così amato? Come potrete approfondire in post dedicati al significato dei colori, il rosa è legato a un’idea di ottimismo...

Presidenti USA: la maledizione dell’anno zero...

L’elezione di Joe Biden a 46esimo Presidente degli Stati Uniti è stata accolta – pur con diverse proteste, anche molto violente, sul suolo americano – con un generale sospiro di sollievo: i più vedono in questo cambio di rotta l’inizio di un nuovo capitolo, una trasformazione necessaria dopo quattro anni quanto meno controversi. Qualcuno, però, non ha resistito a indagare l’aspetto più misterioso della questione, tirando fuori una vecchia – vecchissima – leggenda riguardante la presunta “maledizione dell’anno zero”. Di cosa si tratta? La maledizione dei nativi americani A quanto pare, all’inizio dell’Ottocento, un Capo Indiano Shawnee chiamato Tecumseh avrebbe lanciato un anatema sui presidenti americani, condannandoli alla morte prima della fine del mandato. Dall’inizio della maledizione, però, a patire le conseguenze più violente di questa vendetta sarebbero stati solo quattro uomini, tutti casualmente eletti in un anno che terminava con lo zero: Abraham Lincoln, James Garfield, William McKinley e John F. Kennedy. Abraham Lincoln venne eletto nel 1860 e venne ucciso a teatro il 14 aprile del 1865, al termine della Guerra di Secessione: a colpirlo fu John Wilkes Booth, un sudista che intendeva vendicare la sua terra. Le conseguenze dell’assassinio furono molto gravi: il repubblicano Lincoln aveva, infatti, scelto come vice Andrew Johnson, un democratico. Questa decisione così particolare era stata presa per promuovere un’idea di collaborazione e distensione: quando, però, Johnson si trovò ad occupare la posizione di Presidente USA, si trovò anche a dover contrastare un Congresso ostile, per lo più in mano ai Repubblicani. Il contrasto di trasformò in impeachment nel 1868. James Garfield restò Presidente per pochissimi mesi: eletto nel 1880, iniziò il suo primo mandato nel marzo del 1881, ma venne aggredito nel luglio dello stesso anno. Colpito in stazione da un avvocato disoccupato – Charles J....

Vicolo Bagnera: la strada più misteriosa di Milano...

Vicolo Bagnera – la via più stretta di Milano – è un passaggio piccolo e lugubre, oggi popolato da graffiti, murales e scritte irriverenti: situato nei pressi di Via Torino, la sua sola apparenza basterebbe ad eleggerlo a set ideale per un thriller o un giallo, ma la sua storia – che affonda le radici nell’800 – rende ancor più difficile passare per questa viuzza senza provare un po’ di disagio. La “Stretta” Bagnera è – infatti – teatro degli omicidi di uno dei primi serial killer della nostra storia: Antonio Boggia, il Mostro di Milano. Antonio Boggia: la storia Di Antonio Boggia e della sua vita tormentata si conoscono diversi dettagli: l’uomo sarebbe nato a fine ‘700 a Urio (in provincia di Como) e sarebbe entrato in conflitto con la giustizia già intorno ai vent’anni. All’epoca, quello che era ancora un ragazzo cominciò a farsi conoscere dalle autorità per piccole truffe e cambiali non onorate, tentando di sfuggire alle conseguenze delle sue azioni con vari trasferimenti: si spostò prima nel Regno di Sardegna, dove venne accusato di tentato omicidio a seguito di una rissa, per poi tornare nel Lombardo Veneto, con la speranza di poter ricominciare da capo. Qui, a Milano, riuscì a ottenere un impiego come fochista, grazie anche alla sua conoscenza della lingua tedesca, e a sposarsi: nel 1831, l’uomo si trasferì in Via Nerino, in un palazzo di proprietà di Ester Maria Perrocchio. Vicolo Bagnera e Via Nerino sono strade perpendicolari. La scia di omicidi di Antonio Boggia cominciò ufficialmente nel 1846: la prima vittima fu Angelo Ribbone, derubato, ucciso e nascosto nello scantinato di Via Bagnera; quindici anni dopo circa, a contattatare i Carabinieri fu il figlio dell’allora 76enne Ester Perrocchio. Le autorità scoprirono non solo che non c’era...