Se il Guardian stronca l’Expo…...

Negli scorsi giorni, il critico di architettura e design Oliver Wainwright ha pubblicato sul Guardian un giudizio piuttosto severo riguardante l’Expo di Milano: un commento lucido e a 360°, che non ha risparmiato praticamente nessuno. Ad essere entrati nel mirino di Wainwright sono stati soprattutto i padiglioni, giudicati ammassi contorti e folli collage: là dove sulla carta si sarebbero dovuti costruire impianti innovativi e originali, si trovano, invece, strutture controverse, il cui destino non è chiaro. L’dea di fare qualcosa di diverso si è persa durante la realizzazione dell’esposizione e ancora troppo vaga è anche la destinazione finale del terreno su cui è stata costruita l’intera manifestazione: sarà rivenduto? Trasformato? Mantenuto intatto? Secondo il critico del Guardian, tutti questi problemi sarebbero da imputare a spese eccessive, ritardi, corruzione dilagante e, soprattutto, una distribuzione sbagliata delle risorse: insomma, dopo 7 anni di sforzi ci sarebbe davvero poco da salvare. Generale stroncatura anche sui contenuti, ritenuti insulsi e, forse, più adatti ad una fiera per agenti di viaggio: Wainwright non si fa mancare una stoccata anche sugli sponsor… possibile che l’Expo dedicata all’alimentazione ed alla celebrazione dello slow food veda la collaborazione di colossi come Coca – Cola e McDonald’s? Le considerazioni finali del critico riguardano l’utilità effettiva di questo tipo di manifestazione, che spesso crea solo debiti e strutture architettoniche da smaltire: non sarebbe meglio assegnare definitivamente l’Expo agli Emirati Arabi, location perfetta per incontri che richiedono grandi spese e costruzioni rapide? E voi come la pensate? Siete già andati all’Expo di...

ADDIO A OSCAR DE LA RENTA: LO STILISTA DELLE FIRST LADIES...

Il mondo della moda dà l’addio a Oscar de la Renta, uno degli stilisti più apprezzati degli ultimi 50 anni: designer pluripremiato, caratterizzato da uno stile inconfondibile, fatto di eleganza e di colore, che dagli anni ’60 riuscì a vestire alcune delle donne più potenti e belle della politica e dello spettacolo, come, ad esempio, Jacqueline Kennedy (che portò de la Renta alla fama internazionale), Nancy Reagan, Hillary Clinton, Laura Bush, Michelle Obama, Cameron Diaz, Nicole Kidman, Penelope Cruz, Oprah Winfrey, Kristen Stewart, Jessica Chastain…. Il suo lavoro più recente? L’abito da sposa per Amal Clooney. OSCAR DE LA RENTA: LA VITA Oscar de la Renta nasce il 22 giugno 1932 nella Repubblica Dominicana, figlio di  Carmen Maria Antonia Fiallo, di origini spagnole, e Oscar Avelino de la Renta, originario del Porto Rico. A 18 anni, si trasferisce in Spagna ed inizia a studiare all’Accademia di San Fernando di Madrid: in questo periodo comincia ad interessarsi al mondo della moda e a collaborare con alcune case spagnole. In particolare, importantissimo è il rapporto con Cristóbal Balenciaga, considerato da Oscar de la Renta un vero e proprio mentore, e con Antonio Castillo, con cui collabora presso Lanvin dopo essersi trasferito a Parigi. Interessato al “ready to wear”, nel ’63 inizia a disegnare vestiti per Elisabeth Arden, per poi passare, nel 1965, a Jane Derby (in questo periodo fonda anche il suo primo marchio): nell’agosto dello stesso anno, alla morte della stilista, de la Renta passa al timone della casa, cambiandone il nome in “Oscar de la Renta for Jane Derby”. La Jane Derby Inc., diventata “Oscar de la Renta”, passa definitivamente nelle mani dello stilista dominicano nel 1974. Dagli anni ’70, l’ascesa è definitiva: nel ’77 viene prodotto il primo profumo “Oscar”, dal ’93 al 2002...

I CLIENTI DI SHARP SUITS: QUALI FRASI SI POSSONO EVITARE?...

Il mondo dei designers, degli animatori, degli illustratori, dei pubblicitari è spesso caratterizzato da incursioni incredibili da parte degli “unhelpful clients“, clienti dal commento assurdo, capaci di tirar fuori teorie e consigli decisamente improbabili: in realtà, un po’ in tutte le categorie si possono trovare storie divertenti ed aneddoti riguardanti richieste impossibili e domande a cui è davvero difficile rispondere seriamente, ma, in questo caso, i diretti interessati hanno deciso di mettere a punto una contromossa. Una comunità creativa irlandese, la Sharp Suits, ha, infatti, riunito gli addetti ai lavori e li ha coinvolti in un progetto davvero divertente: trasformare le citazioni più assurde in poster A3, non tanto per vendicarsi, quanto per farsi una serena risata davanti a situazioni che spesso possono generare incomprensioni e problemi. Le nuove opere hanno, però, anche una finalità benefica estremamente positiva: i ricavati delle vendite delle immagini vanno, infatti, al Temple Street Children’s Hospital, per aiutare chi davvero ne ha bisogno. Quali sono le reazioni, i commenti, i consigli, le teorie, le richieste più incredibili? Vediamo qualche esempio! – “Dobbiamo togliere l’orecchio del bambino o almeno spostarlo un pochino al lato della testa.” – “Non possiamo usare l’Inno Nazionale! Fa troppo IRA!” – “L’albero di Natale deve sembrare naturale… ma deve essere viola.” – “Vogliamo che assomigli a questo, ma non copiarlo, basta che lo fai abbastanza diverso, ma tenendolo uguale!” -“Il volantino dovrebbe assomigliare ad una calda stretta di mano.” – “Ci sembra che il rosso proprio non vada bene per il Natale.” – “Tutti sanno che le ragazze sotto i 25 anni non indossano gonne.” – “C’è troppo bianco. Meno è di più.” – “Lo so che hai detto che lo spot sarebbe stato animato, ma questo è un cartone!” – “Ora è molto meglio,...

PANTONE IN CUCINA!

La Pantone Inc. nasce nel 1962 a CarlStadt, nel New Jersey, per opera di Lawrence Herbert: l’azienda statunitense si occupa di tecnologie per la grafica e, negli anni ’50, mette a punto un sistema di catalogazione e riconoscimento dei colori che diventa da subito standard internazionale, utilizzato anche nei settori industrali e chimici. L’obiettivo è tradurre tutte le diverse tonalità nel sistema di stampa CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) con un codice formato da due campi: il primo può essere caratterizzato da una parola o da un numero di due cifre, ma, per i colori più comuni, esistono definizioni più classiche (es. il bianco “Safe” o il rosso “Scarlet Red”).  Nel corso degli anni, il termine Pantone è diventato una vera e propria istituzione: a partire dal 2000, per esempio, l’azienda sceglie il “colore dell’anno“, capace di influenzare le scelte anche nel campo della moda e dello spettacolo (scelto il “Radiant Orchid”, l'”Emerald” o il “Tangerine Tango”, accessori, capi d’abbigliamento, cosmetici… tutte le aziende cercheranno di sfruttare la tonalità di moda)! Ma i Pantone hanno influenzato arte e design anche in altri modi! David Schwem, designer ed illustrator originario del Midwest, ha, per esempio, realizzato un progetto basato su una serie di fotografie che hanno per protagonisti cibi associati in base al gusto e al colore: i Food Art Pairings. Ispirandosi ai Pantoni, ha abbinato tonalità e ricette in modo divertente ed originale, creando nuove “mazzette” da sfogliare per poter scegliere il colore perfetto per noi! Schwem, collaboratore fra gli altri di Apple, Target, GQ e Warby Parker, ha fatto della ricerca sul colore uno dei suoi tratti distintivi: lo dimostrano altri bellissimi progetti, come Rechargeable Fruit, Cereal Day e Camelflage...

SHORTOLOGY: TUTTO IN UN’ICONA...

Come si può rappresentare un film, un evento storico, una ricorrenza, un proverbio, una canzone con pochi, pochissimi, elementi? Come si può condensare la complessità di un film di Kubrick o l’epicità della vita di un personaggio come Cesare utilizzando semplici disegni? Con le icone di Shortology: bignami visual ideati dai direttori creativi della H-57! La carriera di Michael Jackson, i capitoli di Star Wars, il D-day il 6 giugno del 1944, i pezzi dei Beatles, la storia delle nazionali di calcio… tutto può diventare icona, una sorta di riassunto rapido per chi non può perdere tempo. Il progetto si è presto trasformato in un libro, dal titolo “Shortology, da Allen a Mark Zuckerberg, 101 ministorie per chi non ha tempo da perdere“: una raccolta divertente ed irriverente, utile per mettere alla prova anche gli amici… qualche esempio? – CINEMA: – MUSICA: – STORIA: E ora tocca a voi: un proverbio e due film. Riuscite a...