Tags

Related Posts

Share This

Se il Guardian stronca l’Expo…

Negli scorsi giorni, il critico di architettura e design Oliver Wainwright ha pubblicato sul Guardian un giudizio piuttosto severo riguardante l’Expo di Milano: un commento lucido e a 360°, che non ha risparmiato praticamente nessuno.
Ad essere entrati nel mirino di Wainwright sono stati soprattutto i padiglioni, giudicati ammassi contorti e folli collage: là dove sulla carta si sarebbero dovuti costruire impianti innovativi e originali, si trovano, invece, strutture controverse, il cui destino non è chiaro. L’dea di fare qualcosa di diverso si è persa durante la realizzazione dell’esposizione e ancora troppo vaga è anche la destinazione finale del terreno su cui è stata costruita l’intera manifestazione: sarà rivenduto? Trasformato? Mantenuto intatto?
Secondo il critico del Guardian, tutti questi problemi sarebbero da imputare a spese eccessive, ritardi, corruzione dilagante e, soprattutto, una distribuzione sbagliata delle risorse: insomma, dopo 7 anni di sforzi ci sarebbe davvero poco da salvare.

expo

Generale stroncatura anche sui contenuti, ritenuti insulsi e, forse, più adatti ad una fiera per agenti di viaggio: Wainwright non si fa mancare una stoccata anche sugli sponsor… possibile che l’Expo dedicata all’alimentazione ed alla celebrazione dello slow food veda la collaborazione di colossi come Coca – Cola e McDonald’s?
Le considerazioni finali del critico riguardano l’utilità effettiva di questo tipo di manifestazione, che spesso crea solo debiti e strutture architettoniche da smaltire: non sarebbe meglio assegnare definitivamente l’Expo agli Emirati Arabi, location perfetta per incontri che richiedono grandi spese e costruzioni rapide?

E voi come la pensate?
Siete già andati all’Expo di Milano?