COLORI ED EMOZIONI: MOVIES IN COLOR...

Movies in color è un progetto nato dalla fantasia e dallo spirito d’osservazione di Roxy Radulescu: durante la visione di Skyfall, Roxy rimase colpita dall’uso dei colori all’interno delle scene, tanto da concentrarsi più sulla scenografia che sulla trama. La curiosità la spinse a cercare, con l’aiuto di Photoshop, lo spettro di colori utilizzati nei fotogrammi più interessanti, per trovare quelle importanti connessioni che, in modo più o meno evidente, legano in ogni film scelte registiche, luoghi, sfondi, costumi ed emozioni. Perché ogni colore provoca una reazione, suscita determinate emozioni e modifica lo stato d’animo di uno spettatore che lui lo voglia oppure no. Se per alcune scene questo procedimento è evidente, pensiamo ai colori sempre forti ed in contrasto usati da Wes Anderson piuttosto che al rosso acceso scelto da Tarantino per il sangue delle sue vittime sullo schermo, per altre pellicole le scelte cromatiche, pur attente, passano quasi inosservate, agendo di nascosto: eppure, nonostante l’assenza di particolari tonalità accese, film drammatici come Shining, Alien o Il Cigno Nero riescono comunque a trasmettere un senso di oppressione e inquietudine. La stessa cosa vale per i film d’animazione o comici, a cui bastano poche tonalità per trasmettere sentimenti positivi. Se poi consideriamo un capolavoro come Schindler’s List, il ruolo centrale del colore diventa evidente. L’idea originale di Roxy Radescu è diventata prima un blog, poi una pagina Facebook: le still vengono spesso pubblicate per argomenti e intere settimane vengono dedicate a specifici registi (Federico Fellini, Wim Wenders, Frank Oz, Spike Jonze…), ma è sempre possibile fare delle richieste. Nel sito viene pubblicato tutto, comprese le ultimissime uscite o i film in bianco e nero. Perché anche un’ombra grigia può dire mille...

HISTAGRAMS: la storia in diretta...

Leonardo daVinci che pubblica un’anteprima della sua Monna Lisa, Martin Luther King che lamenta un blocco dello scrittore per il suo discorso “I have a dream”, Armstrong e Aldrin che si fotografano appena arrivati sulla Luna, Marylin Monroe che mostra soddisfatta il suo nuovo costume in una giornata di mare… cosa avremmo potuto vedere se Instagram fosse nato prima? Franck Haenen, artista olandese, prova a indovinare, pubblicando sul suo blog Histagrams (History depicted as Instagrams – la storia rappresentata con foto di Instagram) tantissime divertenti immagini che coinvolgono politici, attori, pittori, musicisti, scrittori, ma anche figure religiose, inventori, dinosauri e personaggi di fantasia: alcuni dei momenti fondamentali della nostra storia, i momenti che hanno segnato forti cambiamenti culturali, economici, politici, sociali, vengono rivisitati in chiave ironica e mostrati in una cornice moderna, senza, però, risultarne sminuiti. Ecco, quindi, che Michelangelo ci mostra soddisfatto le sue opere appena concluse, Ghandi fotografa il suo piatto vuoto come simbolo della sua protesta non violenta, Annibale ci fa vedere il bellissimo panorama che ha incontrato scalando le Alpi, Cleopatra pubblica qualche scatto privato e gli uomini delle caverne mostrano a tutti le loro prime pitture rupestri, mentre altri personaggi commentano le foto, spesso in modo esilarante: lo stormtrooper458 si complimenta per il primo piano di Dvader, John Rolfe chiede a John Smith notizie su una certa Pocahontas, Golia prende in giro il David scolpito da Michelangelo, Paul McCartney preferirebbe che il gruppo di cui fa parte con John Lennon e George Harrison non si chiamasse The Quarrymen, JFK mostra il suo interesse per Marylin Monroe… nessun evento è escluso e tutti i fatti storici davvero rilevanti, compresi i più tristi e violenti, come lo sbarco in Normandia, ci vengono restituiti con un po’ di allegria, esaminati da un...

I SIMBOLI E LE ICONE DI FEDERICO MAURO...

Di quanti dettagli ha bisogno un personaggio per essere immediatamente riconoscibile? Spesso, ne basta uno solo: Lolita ha i suoi occhiali da sole a forma di cuore, Beatrix Kiddo ha la preziosa katana di Hattori Hanzo, Dorothy ha le scarpette rosse che la possono riportare a casa, Sherlock Holmes ha come fedele compagna di investigazioni la lente di ingrandimento, MacGyver non potrebbe inventare macchinari improbabili senza il suo il coltellino svizzero… Federico Mauro, Art Director e Multimedia Designer originario di Avellino, ha deciso di raccogliere tutti questi elementi per creare sei progetti paralleli: Famous Food & Drinks, Famous Shoes, Famous Blades, Famous Guns, Famous Guitars e Famous Eyeglasses mostrano con illustrazioni minimal di grande impatto le scarpe, le chitarre, gli occhiali, le armi, i cibi e le bevande che hanno reso tanti personaggi cult e icone ciò che sono nell’immaginario collettivo. Ecco, quindi, che un paio di vecchie scarpe e una crema catalana portano alla memoria le avventure di Amélie Poulain; un paio di occhiali perfettamente tondi simboleggiano John Lennon, ma, se si aggiunge una montatura scura, ecco comparire Harry Potter; un’ascia ci fa venire in mente, con un po’ d’ansia, il Jack Torrance di Shining, un coltello da cucina ci riporta a Norman Bates, una spada laser a Star Wars e uno strudel con panna al terribile Hans Landa di Bastardi Senza Gloria. Qual è il capo d’abbigliamento a cui si pensa se si parla di Pretty Woman? Gli stivaloni neri che la bellissima Julia Roberts portava senza apparente fatica! E Marty McFly? Quanti guardando Ritorno al Futuro parte seconda non hanno ardentemente desiderato le speciali Nike futuristiche indossate dal protagonista? E, parlando di musica, quale miglior metodo per rappresentare Jimmy Page se non la sua meravigliosa chitarra doppia? Tutti i personaggi più...

GLI INCONTRI/SCONTRI DI SCOTT C....

Come si fa a reinterpretare gli incontri fondamentali del cinema in una chiave divertente ed infantile? Scott Campbell (in arte Scott C.) lo ha scoperto! Dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte a San Francisco, l’illustratore californiano nato nel dicembre del 1973 si è concentrato da subito su fumetti e libri per bambini, lavorando fin dal 1992 a numerosi progetti. Nel corso degli anni ’90 e poi durante i primi anni del nuovo millennio, si è ritrovato a lavorare per la LucasFilm (sì, proprio la casa di produzione del regista George Lucas) e la Double Fine Production, aiutando i diversi team a sviluppare un videogioco di Star Wars per i più piccoli e due games molto diversi, cioè Psychonauts e Brutal Legend, ottenendo un ottimo successo. La passione per disegni e vignette, però, non lo ha mai abbandonato e lo ha portato ad iniziare la sua avventura dei “Great Showdowns“, cioè delle grandi sfide: acquerelli semplici, ma di grande impatto, riproducono in modo simpatico le scene piene di tensione dei film preferiti di Scott C., con una particolarità, perché i protagonisti si sorridono, non si scontrano e sembrano felici di vedersi. La rabbia o l’odio di alcuni di questi sconti vengono semplicemente trasformati in allegria e gioia, dando vita a vere e proprie feste: i Blue Brothers sorridono al gruppo country che li stava seguendo, Harry Potter fa amicizia con Voldemort, Batman diventa amico di Bane e del Joker… nessun personaggio sfugge al pennello e all’ironia di Scott. I piccoli capolavori vengono poi pubblicati sul sito Greatshowdowns.com con una breve didascalia, che riporta sempre una citazione dalla pellicola, ma mai il suo titolo. L’intenzione dell’illustratore, infatti, è coinvolgere tutti gli utenti in un vero e proprio gioco: “E questa vignetta da dove arriva? Lo conosci questo...

ROTTEN TOMATOES, LA GUIDA ANTI FLOP...

Rotten Tomatoes nacque il 12 Agosto del 1998 da un’idea del giovane Senh Duong, che, appassionato di cinema, decise di creare una piattaforma web dove poter raccogliere tutte le recensioni di tutti i film. Aiutato da due amici, Patrick Lee e Stephan Wang, il giovane Senh diede vita ad un sito di opinioni, informazioni e notizie, grazie al quale poter decidere serenamente cosa guardare, salvandosi da film decisamente mediocri: uno dei motti del sito è, infatti, “Protecting you from bad movies since 1998”, cioè “Ti proteggiamo dai cattivi film dal 1998”. L’idea geniale dei tre ragazzi ottenne un successo immediato: Yahoo!, Netscape e USA Today lo indicarono come un sito da non perdere, garantendogli da quel momento quasi 1000 visite giornaliere. Intuendo la potenzialità del progetto, la IGN Entartainment acquistò Rotten Tomatoes nel giugno del 2004, salvo poi rivenderlo nel 2010 alla Flixster, attuale proprietario. Nel corso degli ultimi anni, il sito è cresciuto così tanto da raggiungere quasi 30 milioni di visite ogni mese. Ma come funziona? Entrando nella pagina principale del sito, è possibile scegliere di leggere le recensioni di film ancora al cinema o già usciti in dvd: i film presenti in sala sono divisi fra top del box office e pellicole in uscita, mentre i dvd sono divisi in top, nuove uscite e coming soon. La barra di ricerca può, però, essere utilizzata per cercare particolari titoli o determinati attori e registi. Il giudizio su ogni pellicola deriva dall’associazione di tre votazioni differenti: un voto dei critici, un voto dei critici top (espressi entrambi in percentuali) ed un giudizio del pubblico, che può scegliere di assegnare al film da 1 a 5 stelline.   La media dei voti viene calcolata con una percentuale: se il lungometraggio supera il 60% è giudicato...

Chi sono i “Dancers Among Us” di Jordan Matter?...

Quale metodo utilizzereste per rappresentare un solo istante di gioia e bellezza della vostra vita? Quale soggetto potrebbe esprimere meglio la passione, la forza, la felicità? Jordan Matter, fotografo newyorkese, ha pensato ai ballerini. Ai dancers among us che danzano costantemente intorno a noi. Perché? Beh, perché i loro corpi raccontano storie senza bisogno di parole, rappresentando la dedizione, la tenacia e, allo stesso tempo, la bellezza e la vitalità di cui tutti noi abbiamo bisogno.     Questo progetto nasce quasi casualmente, durante un viaggio in bus: il figlio di Jordan, Hudson, stava giocando con una scatola gialla e dei bambolotti senza braccia e, con quella capacità tipica dei bambini, sembrava in un mondo tutto suo. La sua fantasia aveva creato un universo nuovo, dove tutto era possibile e dove si poteva essere davvero felici, proprio in quel preciso momento: perché non cercare di cogliere questo stesso sentimento anche nel mondo un po’ più grigio degli adulti?     Quindi, dopo 3 anni di foto a decine di danzatori, nacque “Dancers Among Us”, la personale celebrazione che Jordan Matter fa della gioia del quotidiano, dell’abilità di vivere l’istante essendo assolutamente presenti, senza preoccupazioni, senza proiettarsi per forza al futuro, ma pensando solo al qui e ora: ragazze e ragazzi che saltano e fanno piroette in librerie e biblioteche, che si abbracciano e si scatenano per strada, sulle scale mobili, nelle piazze, persino nella metro, raccontano come sia possibile essere felici anche con i nostri difetti e con le nostre difficoltà. L’ottimismo e la dinamicità caratterizzano queste fotografie, simbolo di una umanità che nonostante tutto non si ferma mai.     Il successo dei Dancers ha portato Jordan a scegliere come protagonisti del suo nuovo progetto gli atleti: in “Athletes Among Us” i protagonisti sono...

HUMANS OF NEW YORK: QUANDO UN BLOG DIVENTA UN SUCCESSO...

Qual è il blog preferito di David Karp, fondatore della piattaforma di microblogging Tumblr? Humans of New York. E che cos’è Humans of New York? Semplicemente il più grande archivio di “facce” newyorkesi al mondo, nato dalla mente del giovane fotografo americano Brandon Stanton. Nato e cresciuto ad Atlanta, Brandon Stanton si laurea in Storia all’Università della Georgia e trova il suo primo lavoro grazie ad una scommessa: dopo ave ottenuto 3mila dollari con i prestiti agli studenti, decide di puntarli tutti sulla vittoria di Barak Obama alle presidenziali. E ha ragione. Un amico, incuriosito dalla sua abilità, gli trova un lavoro da Operatore Finanziario a Chicago: all’inizio il lavoro va bene, ma dopo quasi tre anni le cose smettono di funzionare e Brandon è costretto a trasferirsi di nuovo, questa volta nella Grande Mela. Il giovane fotografo mette allora a punto un nuovo progetto: fare un censimento degli abitanti della città attraverso 10.000 immagini e, nell’estate del 2010, inizia la sua avventura, apre un blog dove poter pubblicare i suoi scatti e lo chiama “Humans of New York“. Presto il progetto comincia a mutare e Brandon aggiunge alle sue immagini brevi interviste che ha fatto a quasi tutti i suoi soggetti: persone di successo e con una vita felice (“Una volta ho partecipato ad un talent show e, alla fine, tutti si sono alzati in piedi ad applaudire”) e barboni pieni di saggezza (“Qual è stato il momento più felice della tua vita?” “…Sono piuttosto felice in questo momento”), uomini e donne appena usciti di prigione e ragazzi che cercano disperatamente il loro posto nel mondo, soldati, sportivi e studenti (“Qual è il momento della tua vita di cui sei più orgoglioso?” “La prima volta che ho indossato l’uniforme”), bambini felici che saltano...