Debate Night: il primo scontro Clinton – Trump Set27

Debate Night: il primo scontro Clinton – Trump...

Si è da poche ore concluso il primo dei tre dibattiti che i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton e Donald Trump dovranno affrontare prima del voto di novembre: i prossimi incontri, che si preannunciano di fuoco, si terranno il 9 ed il 19 ottobre. Ma come funziona una Debate Night? Il dibattito è organizzato da una società indipendente, che rende disponibile uno spazio televisivo a tutti i candidati che abbiano raggiunto il 15% delle preferenze nei sondaggi ufficiali: i candidati si incontrano e, incalzati dal presentatore, rispondono a domande dirette sulle tematiche di interesse per gli elettori. Ogni partecipante ha a disposizione due minuti per dare la propria risposta senza interruzioni: a seguire, si intraprende un breve scambio, cercando, però, di evitare il più possibile un botta e risposta diretto e facendo affidamento sull’intervento del mediatore. Quest’anno, il dibattito è stato presentato da Lester Holt, giornalista della NBC noto per la schiettezza e l’equità, che ha introdotto i tre argomenti della serata: America’s Direction, cioè quali sono i progetti dei candidati per il futuro – soprattutto economico – della Nazione, Achieving Prosperity, quindi tematiche per lo più interne e riferimenti al sociale, e Securing America, cioè un approfondimento sulle strategie necessarie per proteggere il paese da pericoli interni ed esterni. Hillary Clinton e Donald Trump si sono, quindi, affrontati su argomenti come economia, commercio, sicurezza (anche informatica), armi, razzismo, Isis e tasse, senza risparmiare affondi e accuse riguardo alle rispettive mancanze. In particolare, chi ha visto la Debate Night, ha potuto notare come i punti salienti dello “scontro” siano stati fondamentalmente le accuse della Clinton a Trump – colpevole di aver sfruttato la crisi del 2008 per arricchirsi, di essersi avvicinato troppo a Putin, di aver insistito per anni sul...

Abbey Road compie 47 anni! Set26

Abbey Road compie 47 anni!...

Abbey Road è il disco dei Beatles più venduto di sempre: un vero e proprio long seller, uscito il 26 settembre 1969 e confermatosi, da allora, come una vera e propria pietra miliare del rock. La sua storia è, in realtà, piuttosto travagliata: l’album è, infatti, l’ultimo registrato in studio dal gruppo, che si sarebbe sciolto di lì a poco ed è succeduto solo da Let It Be (maggio 1970), una raccolta di pezzi registrati molto prima. Tutto inizia con il famosissimo Rooftop Concert del 30 gennaio 1969: i Beatles salgono sul tetto degli studi di registrazione, portano gli amplificatori e suonano poche canzoni, gli ultimi pezzi live della loro carriera in quanto band. Una volta terminato quel mini evento – non privo di difficoltà – l’unione del gruppo comincia definitivamente a vacillare. Ogni membro è, infatti, ormai impegnato in progetti solisti e sembra davvero impossibile riuscire a completare un lavoro tutti insieme. Solo la determinazione di Paul McCartney fa sopravvivere l’idea di un ultimo album, le cui registrazioni partono praticamente subito, per concludersi con mille ritardi ad agosto: quello che sembra un disastro annunciato, un disco destinato a suonare male, scoordinato e disordinato, si rivela, invece, come un vero capolavoro, fatto di armonie e di piccoli elementi che rimarranno, imitati da altri, nel rock degli anni ’70 e oltre. Nonostante i quattro non registrassero mai insieme, nonostante i dubbi sui brani, nonostante i contrasti sull’ordine della scaletta, nonostante l’ossessione per alcuni pezzi vocali, Abbey Road superò ogni aspettativa. Il disco è caratterizzato da due lati molto diversi, che rispecchiano, non casualmente, anche le personalità di Lennon e McCartney: il lato A è, infatti, classico, suddiviso in brani (l’iconica Come Together, la bellissima Something, Maxwell’s Silver Hammer, Oh!Darling, il secondo lavoro di Ringo Starr...

Premi Emmy 2016: i vincitori!...

I Premi Emmy 2016, assegnati poche ore fa, hanno confermato la sensazione che si è diffusa negli ultimi tempi: la televisione è davvero sempre più in grado di concentrare gli ascolti, proponendo contenuti di altissima qualità! La cerimonia è stata affidata a Jimmy Kimmel, presentatore sulla ABC del Jimmy Kimmel Live!, ed è stata da subito apprezzata per qualcosa che, invece, era mancata alla cerimonia degli Oscar: la celebrazione della diversità! I riconoscimenti sono, infatti, andati trasversalmente ed equamente a uomini e donne di diverse etnie, andando ad evitare tutta la polemica che aveva circondato le premiazioni di inizio anno (lo stesso Kimmel ha impegnato una parte del suo monologo iniziale per scherzare sull’argomento). Le serie tv più nominate erano sostanzialmente tre: il Trono di Spade, che si presentava con ben 23 nominations, The People vs OJ Simpson: American Crime Story con 22 candidature e, fra le commedie, Veep con 16 nominations. Tutte e tre hanno ottenuto risultati molto positivi: il Trono ha incassato la sua 38esima statuetta in 6 stagioni, andando ad infrangere ogni record ed entrando nella storia della televisione, The People vs OJ Simpson ha vinto ben 5 premi, mentre Veep si è imposta per il sesto anno consecutivo nelle categorie Miglior Serie e Miglior Attrice Protagonista con Julie Louis-Dreyfus. A vincere come miglior attore è stato un ottimo Rami Malek, vera punta di diamante dell’acclamata serie Mr. Robot, tanto apprezzata da critica e pubblico da essersi meritata non solo due Golden Globe, ma anche una riconferma per altre stagioni! Tanti i momenti divertenti della serata: dall’innovativo regolamento “Maggie Smith” che impedisce a chi non è presente di vincere (l’attrice è stata nominata ben 9 volte senza mai, però, presentarsi alla serata), allo sketch fra Kimmel, reduce dalla sconfitta nella sua...

Montascale: Benessere e Sicurezza per gli Anziani Set15

Montascale: Benessere e Sicurezza per gli Anziani...

L’anzianità è una fase delicata dell’esistenza, in cui si vorrebbe continuare con la propria vita come si è sempre fatto, eppure bisogna fare i conti con un abbandono progressivo e costante del proprio corpo che si fa beffe della volontà. È importante però che la persona non si senta mai portare via la forza vitale che ha in sé, e per questo è necessario garantire almeno un minimo di autonomia nonostante i capricci del proprio corpo. È a questo punto che entrano in gioco le nuove tecnologie, delle opportunità concrete per lenire le difficoltà legate a determinate situazioni. Uno dei problemi che accomuna tutti gli anziani è quello dei movimenti. Questa difficoltà è strettamente legata all’ambiente e appare tanto maggiore quanto quest’ultimo è insidioso. Basta qualche gradino per mettere fuori gioco una persona che non si trova più nel fiore dei propri anni. Ecco che allora i montascale per anziani sono determinanti per continuare a vivere e farlo con dignità. Questi apparecchi infatti permettono all’anziano di potersi muovere liberamente nella propria abitazione, senza la sensazione soffocante di essere imprigionato in un dato posto o – forse ancora peggio –  di andare a scomodare qualcuno per essere aiutato a fare una delle attività quotidiane più banali. Oltre questo minimo senso di benessere interiore, i montascale garantiscono un’assoluta sicurezza: preveniscono ogni rischio di cadere e di scivolare che per un anziano potrebbe comportare notevoli ripercussioni. La ritrosia iniziale che spesso si manifesta è quella di non voler ammettere la propria condizione. Superata questa, la gran parte degli anziani ne esprime però soddisfazione. Il merito deriva anche dall’estrema facilità del loro funzionamento: sono infatti appositamente ideati affinché non occorra una grande abilità tecnologica per usufruirne. Sono dotati invece di semplici telecomandi con i quali innescare i movimenti....

Errori da evitare negli investimenti di Forex Trading Set12

Errori da evitare negli investimenti di Forex Trading...

Il Forex trading, cioè l’attività di compravendita di valute internazionali nel mercato Forex, è considerato un investimento ad “alto rischio “. Con un po’ di pratica ed una buona dose di attenzione, però, ogni trader potrà capire i meccanismi del mercato ed evitare gli errori più comuni. Vediamo cosa bisogna assolutamente evitare e quali sono le componenti di rischio più pericolose: 1) Non avere sicurezza in se stessi e nelle proprie capacità. La sicurezza in se stessi nel Forex trading è fondamentale. Competenze e sicurezza si acquistano gradualmente con l’esperienza, quindi non preoccupatevi. Ricordate però che anche la spavalderia ha i suoi rischi: le sue conseguenze possono essere disastrose tanto quanto quelle derivanti dall’insicurezza e dalla paura di sbagliare. 2) Non conoscere gli indicatori tecnici. Le conseguenze per una “ignoranza” nel campo degli indicatori tecnici possono essere devastanti e portare alla perdita dell’intero capitale investito. Prima di operare nel Forex ad alti livelli sarebbe meglio che l’investitore conosca alla perfezione tutti gli indicatori tecnici. 3) Valutare in maniera errata le notizie relative al mercato. La stampa ed i canali di informazione tradizionali non sono esperti in materia finanziaria. Bisogna leggere tutto ma non credere a tutto quello che si legge nei giornali e nei media non specializzati. Le notizie trasmesse da quest’ultimi, infatti, potrebbero essere incomplete, superficiali o false. E’ più consigliabile leggere sempre le news in maniera critica e con intelligenza per non sbagliare! 4) Scegliere il broker sbagliato. Il primo passo per un investitore è la scelta del proprio Forex broker. Questo deve essere affidabile ed offrire condizioni vantaggiose per il forex trader. Attenzione alla scelta del broker: fatela con calma e ragionando bene su ciò che questo costui offre, fatevi consigliare da qualcuno che ha già esperienza, non affidatevi al primo...

Freddie Mercury: 5 settembre 1946...

“Io non diventerò una star, diventerò una leggenda” Oggi, 5 settembre 2016, Freddie Mercury avrebbe compiuto 70 anni: nato Farrokh Bulsara a Zanzibar il 5 settembre del 1946, morì il 24 novembre del 1991, lasciando dietro di sé un’eredità musicale enorme, tanto preziosa e “pesante” da non poter, ancora, essere raccolta ed eguagliata da nessuno. La sua morte segnò, in parte, la fine della sua band: i Queen sono andati avanti, hanno partecipato a concerti ed iniziative, ma non sono mai stati in grado di sostituirlo, pur scegliendo, negli anni, cantanti di grande talento. La sua voce, potente, ma soprattutto espressiva ed emozionante, non ha mai trovato paragoni e viene, ancora oggi, studiata nei minimi dettagli, per capire quale fosse la sua reale potenza. Freddie Mercury ha lasciato un segno indelebile, diventando una vera e propria leggenda: ma chi era in realtà e qual è stato ed è oggi il suo contributo al mondo della musica? – Classificato come baritono, Freddie Mercury cantava, almeno inizialmente, da tenore leggero: con l’andare degli anni ed il consumo di sigarette, la voce si modificò parzialmente, portandolo ad una potenza di timbro paragonabile a quella di un tenore lirico. Non ci sono vere e proprie conferme sull’estensione vocale, anche se più di un esperto, fra cui Montserrat Caballé, sostiene che potesse passare dal FA della prima ottava al FA della quinta ottava, arrivando con voce piena al FA della quarta ottava (quindi, F2 – F6). Un esempio di questa capacità sarebbe la canzone All God’s People. Sempre secondo gli studi, Mercury era in grado di usare le sub armoniche, tipiche di alcuni canti etnici e capaci di dare all’ascoltatore l’impressione di un suono ai limiti: oltre a questo, il cantante possedeva anche un Vibrato più veloce rispetto ai...