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Finalmente Libero

Il “kaiser” è morto.

Franz Beckenbauer si è spento serenamente nel sonno all’età di 78 anni domenica 7 gennaio 2024 circondato dai suoi cari. Il comunicato ufficiale è arrivato lunedì mattina dalla famiglia, insieme alla richiesta di silenzio e discrezione.

Un ragazzo come tanti sul tetto del mondo

Il calcio è un universo di leggende, ma pochi hanno incarnato l’eleganza, il talento e la leadership come Franz Beckenbauer, conosciuto come “Der Kaiser” (L’Imperatore) nel mondo del pallone. Ma la sfavillante carriera di questo ragazzo parte dai quartieri popolari di una Monaco devastata dalla guerra.

Nato il 11 settembre 1945 in una Germania interamente da ricostruire, cosa rimaneva a un bambino se non il gioco e lo sport? Il ragazzo però ha un talento straordinario. Dai campi improvvisati tra le macerie Franz inizia a giocare nel Bayern Monaco a soli 14 anni e si distingue subito per tecnica e carattere, in un calcio tedesco ancora prevalentemente fisico. Da mediano sceglie presto di giocare da “uomo libero”, e rivoluziona il ruolo con l’eleganza e la leggerezza che lo accompagnavano sempre in campo. La sua visione di gioco ha ridefinito il ruolo del difensore, trasformandolo in un pilastro essenziale non solo nella difesa, ma anche nell’attacco.

Incarna il sogno di riscatto della Germania sia ovest che est e viene definito “il Presidente del del cuore” dalla stampa tedesca, punto di riferimento per i giovani da est a ovest.

Corretto, fortissimo, dotato di spirito di sacrificio.

Notevole la determinazione con la quale restò in campo nella semifinale del Mondiale “Italia Germania 4 – 3 “, Messico 1970. Dopo un infortunio alla spalla destra, giocò con un braccio fasciato per non lasciare in dieci i compagni ai supplementari, dato che la Germania aveva esaurito i cambi.

Il culmine della sua carriera da giocatore arrivò quattro anni dopo con il trionfo della Germania Ovest nella Coppa del Mondo FIFA del 1974. Beckenbauer ha continuato a plasmare il calcio anche dopo il suo ritiro, avviando una carriera da allenatore che ha confermato la sua genialità tattica quando a “Italia ‘90” porta i suoi ragazzi sul tetto del mondo.

Luci e Ombre

Il documentario ARD “Beckenbauer – leggenda del calcio tedesco “, uscito con tempismo incredibile proprio lunedì 8 gennaio, e il film Sky Original “Il Kaiser – Franz Beckenbauer” raccontano l’uomo dietro la leggenda.

La sua influenza nel mondo del calcio non si è limitata alle prestazioni sul campo. Beckenbauer ha svolto un ruolo cruciale nell’organizzazione della Coppa del Mondo FIFA del 2006 in Germania, contribuendo a rendere l’evento un successo mondiale e a rafforzare il calcio come forza unificante e inclusiva.

Tuttavia, la carriera di Beckenbauer non è stata priva di controversie. È stato coinvolto in questioni finanziarie e amministrative riguardanti l’assegnazione dei mondiali a Russia e Qatar. In ogni caso, la sua impronta nel mondo del calcio è indelebile e non verrà offuscata.

La via del tramonto

Se della sua carriera sappiamo tutto, poco e niente però era trapelato sulla sua salute negli ultimi anni. La sua famiglia lo ha costantemente protetto dalla curiosità morbosa del pubblico

Nel 2015 aveva perso il figlio primogenito Stephan per un tumore, lutto dal quale non si era più ripreso. Nell’ultima intervista alla rivista Bunte, nel novembre 2022, ha rivelato di aver subito un infarto oculare e non vedere quasi più nulla dall’occhio destro e di dover “stare attento al cuore”. Nel 2019 infatti aveva subito due operazioni per mettere dei bypass coronarici.

La rivista Bild riporta che a questi problemi si era aggiunto il Parkinson con demenza degenerativa associata. Negli ultimi tempi le sue problematiche di salute lo avevano tenuto definitivamente lontano dalla scena pubblica

“Grazie per la bella vita che ho potuto vivere”

In occasione del suo 75º compleanno, in un’intervista a Bunte ha confidato “di essere consapevole della fine che si avvicinava, ma di ringraziare ogni giorno per la vita che aveva avuto il privilegio di vivere”.

Franz Beckenbauer è stato più di una leggenda calcistica e la sua eredità continuerà a influenzare il mondo dello sport e aspiranti atleti per generazioni a venire, ricordandoci l’importanza dell’eccellenza, dell’impegno e dell’umanità.”

E oggi il mondo del calcio e la Germania si stringono insieme intorno al loro Imperatore.