Black Knight: satellite o detrito? Apr03

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Black Knight: satellite o detrito?

L’11 dicembre del 1998, l’astronauta Jerry Ross si trovava all’esterno dello Space Shuttle Endeavour, impegnato nelle attività necessarie per collegare il modulo statunitense Unity a quello russo Zarja e iniziare, così, ad assemblare la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Il lavoro svolto all’esterno della cabina prevedeva anche l’isolamento di alcuni perni metallici con una coperta termica: durante l’operazione Ross perse, però, la presa sul rivestimento, che cominciò ad allontanarsi lentamente dal nucleo della stazione, fluttuando.

Gli astronauti rimasti sullo Shuttle scattarono immediatamente alcune foto dell’oggetto, discutendo anche sulla possibilità di recuperarlo: l’idea venne scartata e la coperta venne classificata come “detrito” in orbita intorno alla Terra. La serie di fotografie, però, mostrava qualcosa di strano: in alcune immagini, infatti, la coperta in controluce era completamente nera e i riflessi del sole la facevano quasi sembrare metallica.

Gli ufologi si concentrarono in modo particolare proprio su queste istantanee, dando vita alla leggenda del Satellite Black Knight.

Black Knight: in questa foto la coperta sembra nera e metallica

Black Knight: in questa foto la coperta sembra nera e metallica

Black Knight: fra realtà e speculazioni

A supportare la teoria secondo la quale quelle foto mostrerebbero un satellite extraterrestre in orbita attorno al nostro pianeta ci sarebbero almeno due storie, molto precedenti al 1998.

Nel 1954, infatti, il ricercatore di UFO Donald Keyhide divenne famoso raccontando che l’Air Force aveva individuato due satelliti di origine sconosciuta in volo attorno alla Terra: all’epoca, non esistevano ancora dispositivi terrestri e la notizia fece – a suo modo – scalpore.
Pochi anni dopo, nel ’60, fu la Marina a diventare protagonista di un rilevamento interessante e misterioso: la US Navy, infatti, avvistò un oggetto nero volare a un’orbita di 79° rispetto all’Equatore, tenendo una traiettoria piuttosto strana e un periodo orbitale di circa 104 minuti.
La scoperta venne, però, giustificata sostenendo si trattasse di uno dei frammenti del Discoverer VIII, lanciato senza successo nel novembre del ’59.

Queste due storie “antiche” e diffuse vennero, quindi, utilizzate per sostenere che, nel ’98, la Nasa avesse cercato di nascondere la notizia della scoperta di un satellite extraterrestre, modificando la storia e utilizzando la scusa della coperta perduta: nemmeno la pubblicazione della serie di foto e del video ripreso dalla cabina (con tanto di conversazione fra gli astronauti) è servita a risolvere il dubbio, ponendo fine a questa leggenda.

Alcuni ufologi, infatti, si sono spinti oltre, ipotizzando una teoria del complotto che servirebbe a tenere segreta la scoperta di un’astronave Maya.

Voi cosa ne pensate?
Vi sembra un coperta fluttuante oppure l’idea di un contatto extraterrestre vi convince?