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Game of Thrones: violenza sì, violenza no

ATTENZIONE: SPOILERS!

Alzi la mano chi guarda Game of Thrones, la serie tv statunitense targata HBO e basata sul ciclo di romanzi fantasy (ma non solo) di George R. R. Martin!
L’epico racconto televisivo è, ormai, arrivato al 53esimo episodio e la sesta stagione, iniziata da sole tre settimane, ha già riportato sulle prime pagine le polemiche che da sempre accompagnano la messa in onda di questo fortunatissimo show: ma Game of Thrones non sarà troppo violento?

Fin dalla prima stagione, non sono mai mancati commenti più o meno sdegnati riguardo alla quantità di scene troppo esplicite sia per quanto riguarda il sesso (anche se, per la verità, almeno queste particolari scene sono progressivamente diminuite) sia per quanto riguarda la violenza.
Fare degli esempi è davvero facile: le Nozze Rosse della terza stagione ancora perseguitano tanti spettatori (quella della testa di Vento Grigio sul corpo del povero Robb Stark non è una visione facile da dimenticare), così come la terribile dipartita di Oberyn Martell, la cui morte ha intasato i social per diversi giorni, o il rogo che ha ucciso l’innocente Shireen Baratheon, figlia di uno Stannis che, da quel momento in avanti, ha perso moltissimo seguito. La stessa, citatissima, uccisione di Jon Snow alla fine della quinta stagione è sembrata, ad alcuni, inutilmente esplicita.

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Acqua passata? Non proprio.
Il personaggio che ha attirato su di sé come una calamita la maggior parte delle polemiche è stato, nelle ultime settimane, quello di Ramsay, neo Lord Bolton.
“Neo”, perché il giovane – sadico e terribile – ex bastardo del Nord ha pensato bene di farne un’altra delle sue, pugnalando il padre (e, fin qui, lo spettatore medio non si è scomposto) e dando in pasto ai suoi cani la matrigna ed il neonato fratellastro.
Proprio questa scena ha fatto storcere più di un naso.
In realtà, fortunatamente, l’inquadratura non ci permette di vedere cosa sta capitando: l’ultima immagine vede la povera Walda fare scudo col suo corpo per proteggere il proprio bambino, dopo aver fallito nelle suppliche al figliastro. Ma i latrati, le urla ed il pianto colpiscono, forse, ancora di più.
Certo, quello di Ramsay non è un personaggio nuovo alla critica: vi ricordate la scena dello stupro nella quarta stagione? In quell’occasione, moltissimi spesero parole pesanti nei confronti della serie e dei suoi creatori.
Oggi, dopo questa scena, la polemica è tornata più forte di prima

Come sempre, le opinioni si dividono: c’è chi ritiene questo tipo di violenza inutile, gratuita ed inserita nella sceneggiatura solo per attirare spettatori; c’è chi, invece, considera la violenza, esplicita, un elemento chiave non solo per spiegare il carattere e le scelte dei personaggi, ma anche per far svoltare la trama.
Le Nozze Rosse sono servite a “smuovere” letteralmente tutte le storyline del nord (ma mettere in scena l’uccisione brutale di una donna in avanzato stato di gravidanza era proprio necessario?), la morte di Shireen ha giustificato tutte le scelte, e la caduta, di Stannis (ma non si poteva interrompere la scena un po’ prima?), la morte violenta di Oberyn Martell ha, contemporaneamente, dato una spinta alla trama legata al Folletto Tyrion ed una giustificazione alla trasformazione della Montagna, mentre lo stupro di Sansa, odioso, è stata la molla che ha fatto scattare Theon e ha portato alla fuga di entrambi da Grande Inverno.

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Come per ogni polemica, sarebbe bello poter trovare una via di mezzo: Game of Thrones nasce così perché basata su un testo che, a sua volta, non si risparmia in uccisioni e violenze.
Perché il Trono di Spade vuole raccontare in modo realistico le dinamiche che coinvolgono un paese in guerra: e la guerra è violenta, crudele, terribile. Come si può evitare di raccontare una cosa del genere nel modo più esplicito possibile?
Allo stesso tempo, soprattutto per le puntate future e le prossime stagioni, non è del tutto inutile sperare che le scene di violenza non diventino un pretesto, ma restino un vero elemento cardine per lo sviluppo della trama: che ogni morte, ogni vendetta, ogni spargimento di sangue sia giustificato e sia il punto di partenza per un vero plot twist e non un semplice mezzo per ottenere condivisioni sui social!

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Voi come la pensate?