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Harriet Tubman: chi è la donna citata da Viola Davis agli Emmy 2015

Premiata agli Emmy 2015 come migliore attrice protagonista in una serie drama per “How to get away with murder” (in Italia “Le regole del delitto perfetto”), Viola Davis, prima afroamericana a ricevere questo riconoscimento, ha accettato la statuetta con un discorso di ringraziamento emozionante e storico, rivolto a tante sue colleghe, capaci negli anni di creare nuove opportunità per le attrici di colore.
Durante la premiazione, la Davis ha citato Harriet Tubman, dicendo:

“Nella mia mente vedo una linea e al di là di questa linea vedo campi verdi, bei fiori e bellissime donne bianche che tendono le loro braccia verso l’altra parte della linea, verso di me. Ma io non riesco ad arrivarci e non so come farlo. Non riesco a superare quella linea”. Questo diceva Harriet Tubman nel 1800. Ora lasciate che vi dica questo: la sola cosa che separa le donne di colore da tutte le altre è l’opportunità.

Ma chi è Harriet Tubman?

Harriet Tubman

Harriet Tubman

Harriet Tubman, pseudonimo di Araminta “Minty” Rose, è stata un’attivista di colore, impegnata nella seconda metà dell’800 nell’abolizione della schiavitù e nell’introduzione del suffragio universale e ricordata come la “Mosè della gente nera”.
Nata in schiavitù nel 1822, Harriet visse un’infanzia difficile, fatta di violenze e soprusi: picchiata e frustata dai suoi padroni, venne anche violentemente colpita alla testa da un oggetto metallico. La ferita le provocò conseguenze per tutta la vita, fra cui, per esempio, capogiri e insonnia, ma anche visioni e sogni lucidi.
Nel 1849 scappò verso Filadelfia, ma tornò subito indietro per salvare parenti e amici: si occupò in totale di circa 13 missioni, facendo affidamento sulla Underground Railroad, una rete di attivisti impegnati nell’abolizione della schiavitù.
Nel giro di pochissimi anni, Harriet riuscì a far fuggire verso il Canada moltissimi schiavi, aiutandoli anche a trovare un nuovo lavoro: il suo operato le fece “meritare” anche una taglia, disposta dai padroni.

Allo scoppio della Guerra di Secessione (1861-1865), Harriet Tubman prestò servizio come cuoca ed infermiera per l’Unione, cioè il gruppo dei ventiquattro stati del Nord America che si contrapponevano alla Confederazione: nel corso del conflitto divenne anche una spia e fu la prima donna a guidare una spedizione armata, salvando 100 schiavi.
Dopo la guerra, la Tubman non si fermò, ma anzi continuò a lottare per i diritti fino alla morte: da allora, è diventata un vero e proprio simbolo, un punto di riferimento e icona della libertà e del coraggio.
Parlando delle sue missioni, disse: “Sono stata un guidatore dell’Underground Railroad per otto anni e posso dire con fierezza quello che molti dei miei colleghi non possono affermare: non ho mai fatto deragliare il mio treno e non ho mai perso un passeggero.