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Il giorno di Donald Trump: fra proteste e fan

L’Inauguration Day è, alla fine, arrivato: Barack Obama ha ufficialmente terminato il suo incarico e Donald Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Il quarantacinquesimo, per l’esattezza.

Eletto nell’incredulità generale di sostenitori e oppositori, “The Donald” ha provocato le reazioni più diverse: dalla gioia incontrollabile di chi lo ha votato, alla disperazione – se non la paura – di chi, invece, avrebbe preferito un esito diverso.
Una delle più concrete manifestazioni di protesta si è tenuta ieri, il 19 gennaio 2017, proprio alla vigilia dell’insediamento del tycoon alla Casa Bianca: migliaia di persone si sono raccolte davanti al Trump International Hotel di New York, compresi diversi attori e personalità della musica, della politica, della spiritualità. Fra loro, Alec Baldwin, apprezzatissimo per la sua imitazione dell’imprenditore e politico, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Robert De Niro, Michael Moore, Cher, Bill De Blasio e Marisa Tomei: tutti i partecipanti hanno manifestato per ricordare la necessità di proteggere (“We Stand United”) assistenza sanitaria, giustizia penale, diritti degli immigrati e azioni che possano scongiurare le conseguenze negative di un cambiamento climatico.
Nuove proteste sono attese anche nei prossimi giorni: ne è un esempio la Marcia delle Donne del 21 gennaio!

We Stand United

Oggi, a pochissime ore dalla cerimonia di inaugurazione, su tutti i social si può assistere ad una incredibile divisione fra chi salta di gioia e chi, invece, cade nella disperazione: il tag #InaugurationDay su Twitter è stato presto seguito dal meno allegro “mourning in America”, cioè un vero e proprio giorno di lutto.
Ad essere particolarmente interessante è il coinvolgimento di utenti non americani, che partecipano alla discussione con passione e convinzione: artisti come Lily Allen e persone comuni da ogni paese del mondo hanno pubblicato post, foto, articoli (come questo!) appoggiando l’una o l’altra parte.
L’elezione di Donald Trump ha generato effetti davvero impensabili nel mondo social, scatenando la fantasia di giovani e meno giovani da tutto il pianeta.

Chissà se il Presidente Trump considera quest’onda anomala come un buon segno…