Passaggio a Nord Ovest: la leggenda della nave fantasma Octavius Apr15

Tags

Related Posts

Share This

Passaggio a Nord Ovest: la leggenda della nave fantasma Octavius

Quella della nave fantasma Octavius è una delle più note leggende marinaresche, legata alla scoperta del mitico passaggio a Nord Ovest, cioè di quella lingua di mare a nord del Canada che permette di passare da Est a Ovest (e viceversa) tagliando i tempi di navigazione.
Il passaggio esiste, ed è stato percorso per la prima volta agli inizi del ‘900 (Amundsen riuscì a completare questa rotta precisamente nel 1906), ma per lungo tempo la sua presenza mitica è stata evocata dai marinai di tutto il mondo, rimanendo nascosta, inquietante e temibile per centinaia di anni.

Per tanti partire alla sua ricerca significava non tornare più a casa.
La Octavius aveva fatto proprio questa fine.

Qual è la sua storia?
Secondo il mito, la goletta a tre alberi Octavius era partita nell’ottobre del 1761 dall’Inghilterra, con l’obiettivo di raggiungere la Cina. Una volta arrivato in Oriente, il capitano aveva deciso di tentare l’impresa, percorrendo il viaggio inverso con alcune modifiche nella rotta: non più un tragitto lungo e tortuoso, ma una riduzione dei tempi, possibile solo attraverso il misterioso e affascinante passaggio a Nord Ovest.
Il ritorno sarebbe stato più breve, ma anche molto più scomodo: ghiaccio, umidità, temperature basse a cui l’equipaggio non era pronto… la nave era sparita presto nel nulla.

L’11 ottobre del 1775, ad avvistare la goletta fu il capitano della baleniera Herald: la nave sembrava in balia del ghiaccio, quasi alla deriva. L’uomo decise di avvicinarsi con una scialuppa e otto uomini per verificare le condizioni della nave: solo nei pressi dello scafo riuscì a leggere il nome dipinto sul legno.
All’interno della Octavius trovarono i 28 corpi assiderati dei marinai, ancora sotto le coperte, e – negli alloggi degli ufficiali – una donna bionda, un bambino, un altro marinaio e poi il capitano, seduto con la testa riversa sul suo diario e la penna ancora in mano.

Sconvolti, gli uomini della Herald tornarono sulla propria baleniera, portando con sé il diario di cui era leggibile solo l’ultima pagina: lì, trovarono la data dell’ultima annotazione, 11 novembre 1762, e anche le ultime coordinate.

75°N, 160°O

Un controllo sulla cartina lasciò il capitano senza parole.
Al momento della tragedia, la Octavius si trovava nel Mar Glaciale Artico, a nord dell’Alaska.
Il ritrovamento, però, era avvenuto nell’Oceano Atlantico!

La nave fantasma Octavius aveva percorso da sola, senza controllo, il passaggio a Nord Ovest, spostandosi di migliaia di chilometri e portando con sé i corpi dei suoi sfortunati marinai.
Aveva completato l’impresa che ancora nessuno era riuscito ad affrontare, ma aveva ucciso anche il suo equipaggio.

Il mito della Octavius, una storia probabilmente di fantasia che risale al XVIII secolo, ha il merito di tramandare fra le generazioni non solo i racconti misteriosi legati agli angoli più remoti del mondo, ma anche la giusta prudenza che ogni marinaio dovrebbe conservare quando si scontra con l’ignoto.
La nave fantasma ha – allora – un compito educativo fondamentale: non è solo un’oscura presenza, è anche una buona insegnante.

Navi fantasma reali, però, esistono: conoscente qualcuna delle loro storie?