IL MONDO DEL COSPLAY
Ai frequentatori dei social networks sarà capitato almeno una volta di imbattersi in una foto di qualcuno travestito da personaggio di un fumetto, di un film o di una serie tv. Cioè, la foto di un appassionato di Cosplay. Il termine Cosplay, che deriva dalla contrazione dei termini Costume e Play, sarebbe stato introdotto da Nobuyuki Takahashi, direttore di Studio Hard Deluxe, dopo aver visto, nel 1984, i fan di Star Trek travestiti come i loro personaggi preferiti.
Fare un cosplay significa proprio questo: indossare un costume, preferibilmente fatto a mano, che rappresenti un personaggio di un manga, un anime, un videogioco, un film, un telefilm o un personaggio famoso (originariamente, i cosplay erano dedicati solo a manga ed anime, ma il successo di alcuni prodotti televisivi e cinematografici ha modificato le preferenze degli appassionati, sia nel mondo occidentale che in quello orientale). Questa pratica nasce in Giappone fra gli anni ’70 e gli anni ’80 (i primi costumi furono dedicati, per esempio, ai Gundam) e comincia a farsi conoscere al di fuori dei confini del paese a partire dal 1995, quando la stampa dedica il primo articolo al fenomeno.
La diffusione di questa nuova moda è rapidissima e coinvolge anche l’Italia: nascono negozi specializzati, forum, siti, bar e sale gioco dove si entra solo con un travestimento.
Vengono organizzati anche contest, gare e fiere: nel nostro paese le più conosciute sono Cartoomics, Fumettopoli, Romics Conventions e LuccaComics.
I costumi più diffusi sono dedicati, per esempio, ai protagonisti Marvel e DC, a Naruto, Evangelion, Doctor Who, Harry Potter, Assassin’s Creed, Star Wars, ma i personaggi scelti da ragazzi e ragazze sono davvero tantissimi.
Il motivo di così tanto successo può essere ricercato nel fatto che, oltre alla passione per un determinato prodotto, ad unire tutti i ragazzi che si mettono alla prova, spendendo tempo e denaro, c’è la volontà di arricchire la produzione culturale, diffondendo la propria passione ed il proprio impegno. I cosplayer incontrano altri cosplayer, creando eventi e manifestazioni divertenti ed interessanti.
Anche molti artisti si sono lasciati trascinare da questo “movimento”: uno degli ultimi progetti che hanno come protagonisti i cosplayer è “Just the two of us”, del fotografo Klaus Pichler, nel quale ragazzi, ragazze, donne e bambini vengono ritratti a casa loro, mentre indossano i costumi che hanno creato. Le foto riguardano le persone e i loro alter ego, ritratti in momenti di vita quotidiana: secondo Klaus Pichler, tutti desideriamo di essere qualcun altro ogni tanto, eppure, anche quando ci mascheriamo e ci comportiamo in modo diverso, siamo prima di tutto noi stessi.
Argomento interessante e anche molto ben scritto!