Tags

Related Posts

Share This

Il Vampiro di Highgate: fra realtà e mistero

Il Cimitero di Highgate, situato nell’omonima periferia a nord di Londra, è uno dei più interessanti luoghi di sepoltura inglesi, la cui bellezza è tale da avergli permesso di rientrare fra i monumenti di primo grado secondo l’English Heritage e fra le riserve naturali del paese.
Costruito come parte del progetto “Magnificent Seven” ed aperto nel 1839, venne da subito apprezzato per lo stile gotico e, in epoca vittoriana, divenne luogo “alla moda” per le sepolture dell’aristocrazia (oltre che luogo di interesse per visitatori e turisti): fra le “tombe note” ci sono quelle di Karl Marx, Douglas Adams, George Eliot, Jean Simmons, John e Elizabeth Dickens (genitori dello scrittore Charles Dickens) ed Elizabeth Siddal.
Proprio quest’ultima è al centro delle primissime voci che riguardarono la comparsa del Vampiro di HighGate.

Highgate Cemetery, London
Elizabeth Siddal, conosciuta anche come Lizzy, era nota come poetessa, pittrice e modella per gli artisti preraffaelliti della metà dell’800: moglie del pittore Dante Gabriele Rossetti, ebbe una vita, purtroppo, molto breve, che si concluse nel 1862 con una dose eccessiva di laudano ed un più che sospetto suicidio, tenuto nascosto per non creare problemi alla famiglia (all’epoca, togliersi la vita era considerato un crimine e sarebbe costato alla Siddal la sepoltura in un cimitero consacrato).
All’atto della chiusura della tomba, il marito avrebbe lasciato fra i suoi capelli un quaderno pieno di poesie d’amore dedicate alla moglie: pochi anni dopo, nel 1869, ossessionato dall’idea di pubblicare i suoi scritti, Rossetti richiese ed ottenne di disseppellire Elizabeth per riprendersi il manoscritto.
Secondo alcuni testimoni  – ma permane più di un dubbio rispetto alla storia che cominciò a circolare subito dopo la riapertura della tomba – la bara, aperta di notte per non destare inutile scalpore, avrebbe rivelato il corpo della Siddal ancora in perfette condizioni, nonostante il passare degli anni.
Da subito, le voci di un presunto Vampiro di Highgate cominciarono a susseguirsi, interessando solo i giornali locali e lasciando nell’indifferenza la stampa nazionale.

vampiro_di_highgate_3
Le cose cambiarono, però, fra gli anni ’60 e ’70 del Novecento, in particolare a causa di una aggressione avvenuta ai danni di una ragazza che si trovava sul sentiero a ovest del cimitero: scaraventata a terra, disse di essersi trovata di fronte ad un uomo forte e pallido, dall’aspetto inquietante. I fari di un auto in transito avevano illuminato per un attimo la scena, permettendo all’uomo letteralmente di svanire.
La polizia si trovò ad investigare, incappando in più di un elemento sospetto: come aveva fatto l’uomo a sparire nel nulla, considerato che il sentiero era limitato da muri molto alti?
Ad appassionarsi alla vicenda fu, questa, volta anche la stampa nazionale, che cominciò a riportare anche altri casi strani, come avvistamenti di fantasmi, strane presenze e la costante sensazione di essere seguiti ed osservati all’interno del cimitero: il reverendo Sean Manchester, esorcista e cacciatore di vampiri, intervenne, sostenendo di aver avvertito le medesime sensazioni, ma di essere riuscito a scacciare ogni presenza.

Come per ogni racconto del mistero, anche quello dedicato al Vampiro di Highgate ha tanti elementi interessanti e tanti, tantissimi, dubbi: suggestione o veri, spettrali, ospiti?