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“INFELICI E SCONTENTI”: I PERSONAGGI DISNEY SECONDO JEFF HONG

Jeff Hong è un appassionato dei cartoni Disney: vive a New York e da anni si occupa di storyboard di film di animazione. Nei primi mesi del 2014, ha aperto un blog su Tumblr e lo ha intitolato “Unhappily ever after“, cioè “E vissero per sempre infelici e scontenti”.
Perché? Perché Jeff ha deciso di riscrivere i classici Disney, spostando letteralmente i personaggi più amati da generazioni e generazioni di bambini nella vita vera: inquinamento, maltrattamento sugli animali, droga, povertà, ossessione per la bellezza e la perfezione, caccia, razzismo… i principi e le principesse che ci hanno accompagnato durante la nostra infanzia sono costretti ad affrontare i problemi, anche estremamente gravi, di tutti i giorni.
Qualche esempio?
Simba non corre felice nel suo habitat naturale, ma è costretto a vivere all’interno di uno zoo: il muso un po’ sconvolto del piccolo leone racconta bene quali sensazioni stia provando.

Jeff_hong_simba

Alice non è la ragazzina piena di fantasia che, catapultata in un nuovo mondo sensazionale, riesce a cavarsela fra mille ostacoli, ma è una ragazza con seri problemi di dipendenza dalle droghe, che vaga con il volto emaciato per i vicoli della sua città.

Jeff_hong_alice

Mulan non deve più combattere con il suo esercito, ma, con una mascherina, deve affrontare ogni giorno il terribile smog che caratterizza alcune città cinesi.

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Tiana, protagonista de “La Principessa e il ranocchio”, è alle prese con le discriminazioni razziali dell’America degli anni ’20.

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La Carica dei 101 non viene inseguita da una Crudelia De Mon impazzita, ma è rinchiusa in un minuscolo canile, con musi spaventati o tristi e rassegnati.

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Winnie the Pooh, invece, si ritrova a vagare in una parte della sua foresta completamente distrutta dall’uomo: non può fare altro che sedersi e piangere.

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Dumbo non è l’allegro elefantino che impara a trasformare una debolezza nella sua principale fonte di forza: è semplicemente un fenomeno da circo, sfruttato e picchiato da un domatore crudele.

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Bambi non aveva vita facile nemmeno nel suo mondo di fantasia, ma, come per tante pellicole Disney, nelle difficoltà riusciva a trovare la vera felicità: secondo Jeff Hong, nel mondo reale la sua testa sarebbe probabilmente appesa ad un muro, come un trofeo.

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Ariel sarebbe, invece, alle prese con l’inquinamento dei mari, terrorizzata dagli abusi che gli uomini compiono sulla natura, piuttosto che intenzionata a diventare una di loro.

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Belle, già bellissima per definizione, si troverebbe, poi, ad affrontare la paura della vecchiaia ed il rifiuto di piccoli difetti fisici, ritrovandosi nello studio di un chirurgo plastico.

Jeff_hong_belle

Le immagini di Jeff Hong, simpatiche ed originali ad un primo sguardo, sono forti ed efficaci: l’inaspettato accostamento fra fantasia e realtà rende ancora più evidente la tristezza di alcune delle tematiche affrontate dall’artista e riesce a far percepire l’urgenza di soluzioni e di cambiamento.
Un mezzo controverso, forse, ma anche universalmente comprensibile.