Tags

Related Posts

Share This

JACK LO SQUARTATORE: IL MISTERO È RISOLTO?

Il caso di Jack lo Squartatore è forse il “cold case” (un’indagine ancora aperta, senza risoluzione definitiva) più famoso di sempre: a partire dagli ultimi giorni dell’estate del 1888 e poi per tutto l’autunno dello stesso anno, un assassino senza volto e nome uccise nel quartiere londinese di Whitechapel cinque prostitute, dando vita ad un personaggio tanto misterioso da diventare nel corso dei decenni protagonista delle più svariate teorie, oltre che di libri, film, saggi e canzoni.
Le certezze riguardo a questa vicenda sono davvero pochissime: basti pensare che, nonostante il numero di vittime canoniche sia cinque, diversi investigatori hanno ipotizzato che gli omicidi di Jack lo Squartatore sarebbero compresi fra 4 e 16, interrotti da un arresto per crimini di altro tipo o dalla certezza da parte del colpevole di essere stato quasi scoperto.
I dubbi sull’identità del serial killer più famoso della storia hanno coinvolto uomini di ogni estrazione sociale, impegnati nelle più diverse professioni e hanno alimentato per anni leggende e storie più o meno improbabili: il 2014 sembra, però, l’anno della svolta.
Russell Edwards, autore britannico, avrebbe scoperto la verità grazie ad un esame del DNA sui reperti originali: Jack lo Squartatore sarebbe Aaron Kosminski, un barbiere residente nel quartiere degli omicidi, già noto alle autorità dell’epoca e morto nel 1899 all’interno di un manicomio.

jack_lo_squartatoredearboss

Ma come si sono svolti i fatti in quel terribile 1888?
La prima vittima accertata fu Mary Ann Nichols, ritrovata il 30 agosto, seguita poi da Annie Chapman (8 settembre), Elizabeth Stride (30 settembre – l’assassino fu costretto alla fuga dal sopraggiungere di un cocchiere), Catherine Eddowes (30 settembre – Jack lo Squartatore si accanì su di lei probabilmente senza una reale pianificazione, solo per concludere il lavoro iniziato con la Stride) e Mary Jane Kelly (8 novembre). Dopo il primo caso, si ipotizzò che l’assassino fosse mancino (convinzione poi più volte smentita), mentre solo dopo l’omicidio della Chapman si iniziarono a raccogliere le prime testimonianze: l’aggressore era un uomo, portava una valigetta scura ed un cappello alla Sherlock Holmes. Non si arrivò mai ad un identikit e nessuno poté mai fornire dettagli più precisi: l’ultimo profilo studiato dall’FBI descrive il serial killer come un maschio, bianco, di età compresa fra i 28 ed i 36 anni, che viveva o lavorava nella zona di Whitechapel, proveniente da una famiglia probabilmente di bassa estrazione, caratterizzata da una figura paterna assente o passiva. Jack lo Squartatore era un inetto sociale, un uomo dal lavoro umile forse tormentato da un difetto fisico, che si fermò perché arrestato o perché convinto di aver rischiato troppo.
E i sospetti? Fra le indagini e le fantasie dell’opinione pubblica, si arrivò a considerare le personalità più diverse: Montague John Druitt, giovane avvocato di buona famiglia suicidatosi contemporaneamente alla la fine dei delitti dello Squartatore, Jacob Levy, un macellaio che odiava le prostitute perché da una di loro aveva contratto la sifilide, Michael Ostrog, medico russo con una ricchissima storia criminale alle spalle, George Chapman, apprendista chirurgo di origini polacche accusato nel 1902 dell’omicidio di tre donne e condannato all’impiccagione, Alberto Vittorio di Sassonia – Coburgo – Gotha, duca di Clarence e nipote della Regina Vittoria, Walter Sickert, pittore protagonista del libro di Patricia Cornwell “Ritratto di un assassino: Jack lo Squartatore – caso chiuso”, Oscar Wilde, Lewis Carroll….
L’unico arresto venne effettuato nel settembre del 1888 ai danni di John Pizer, un macellaio di origine ebrea accusato formalmente dopo l’assassinio Chapman: Leather Apron (questo il suo soprannome) si rivelò, poi, estraneo ai fatti ed incastrato da un equivoco, ma venne comunque tenuto in cella il tempo necessario a calmare la folla, decisa a linciarlo.
E Aaron Kosminski? Kosminski era già stato preso in considerazione dall’allora capo delle indagini Donald Swanson e dall’assistente Sir Melville Macnaghten, che di lui scrisse nei suoi appunti parole molto dure, convinto che il sospetto odiasse le donne e avesse chiare tendenze omicide. Il suo nome si era, però, poi perso nella valanga di ipotesi e sospetti.
Almeno fino ad oggi.

jack_lo_squartatore_fromhell

Russell Edwards acquistò nel 2007 uno scialle di oltre 7 metri appartenuto a Catherine Eddowes: il reperto, ancora macchiato di sangue, era stato tramandato di generazione in generazione dai parenti di Amos Simpson, un agente che aveva raccolto il capo d’abbigliamento direttamente dalla scena del crimine. Facendo analizzare le tracce trovate sullo scialle e paragonando i DNA con quelli dei discendenti della Eddowes e di Kosminski, Edwards avrebbe scoperto la verità: Jack lo Squartatore sarebbe proprio lui.
Caso chiuso? Forse si.
Ma per gli amanti del mistero l’indagine non è ancora chiusa: le tracce provano il coinvolgimento di Kosminski anche negli altri 4 omicidi? E le lettere di Jack lo Squartatore da chi vennero inviate? E la valigetta ed il cappello alla Sherlock Holmes?
Non resta che attendere il libro…