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La figura del pagliaccio: origine e caratteristiche

Quella del pagliaccio (o clown) è una figura particolare, divisa fra divertimento e malinconia: ricordata come anima centrale, fondante, della tradizione circense internazionale, si è trasformata negli anni, assumendo di volta in volta significati e caratteristiche diverse.

Il primo clown, Burt, venne introdotto nel 1780 fra gli artisti del Circo Astley: divertiva il pubblico prendendo un po’ in giro i cavallerizzi fra un numero e l’altro. Pochi anni dopo, anche grazie all’impegno di professionisti come Joseph Grimaldi, la figura del pagliaccio assunse una nuova rilevanza, trasformandosi quasi in un personaggio teatrale e assumendo il dono della parola.
Nel corso dell’800 cominciarono a diffondersi clown giocolieri, clown acrobati, clown cantanti: nella seconda metà del secolo, si definirono anche le tre principali categorie nelle quali, ancora oggi, è possibile suddividere i pagliacci sparsi per il mondo.
Sono il Bianco, l’Augusto e il Tramp.

Il primo, nato formalmente nel 1864, è severo, autoritario, preciso, a tratti crudele nei confronti degli altri clown, si veste tradizionalmente di bianco e porta un cappello a punta; il secondo è il classico pasticcione un po’ stralunato, che si veste con abiti larghissimi e porta scarpe fuori misura; il terzo è il vagabondo dall’aria un po’ sognante, alla Charlot.
In pochi anni, cominciarono a convivere pagliacci divertenti e malinconici, dispotici e incapaci, sognanti e un po’ folli: si delineò quella dualità rappresentata anche all’interno dell’opera I Pagliacci, dove felicità e tristezza sono facce della stessa medaglia e dove la risata spesso nasconde il pianto.

La Famiglia Fratellini: da sinistra, Albert, Francois e Paul

La Famiglia Fratellini: da sinistra, Albert, Francois e Paul

Ottimo esempio di queste numerose anime è sicuramente la Famiglia Fratellini: quattro fratelli, quattro clown con caratteristiche assolutamente diverse.
Louis era il pagliaccio equilibrista, Paul il classico Augusto, Francois il clown malinconico e Albert il pagliaccio un po’ folle e sopra le righe: i quattro si esibivano divisi in coppie (Louis e Paul / Francois e Albert), ma alla morte di Louis gli altri crearono un inedito e innovativo trio, che continuò a lavorare per moltissimi anni.

Verso la fine del ‘900, però, il pagliaccio è stato associato anche a un altro mondo, molto più inquietante: non solo un personaggio trasognato, a metà fra il malinconico e il romantico, e nemmeno solo una figura severa e vagamente dispotica. A causa del lavoro di alcuni scrittori come Stephen King, ma anche di film e serie tv, il clown è diventato protagonista di storie horror e, ancora oggi, in molti lo associano a tutto fuorché al circo.

In realtà, il lavoro del pagliaccio è molto più faticoso e impegnativo di quanto in molti sembrano pensare: un personaggio della tradizione e della cultura, da rivalutare per la sua innegabile rilevanza artistica!