LE EMOZIONI SU FACEBOOK: OTTIMISMO E PESSIMISMO VIAGGIANO IN UN POST Giu18

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LE EMOZIONI SU FACEBOOK: OTTIMISMO E PESSIMISMO VIAGGIANO IN UN POST

Due studi condotti sulla natura dei post e delle emozioni su Facebook hanno rivelato che l’ottimismo ed il pessimismo espressi su un social network sono contagiosi: uno stato che esprime felicità genera post positivi da parte di chi ci legge e la stessa cosa vale anche per le emozioni negative.
Il primo di questi test venne condotto dal 2009 al 2012 da un team capitanato da James Fowler (University of California a San Diego) e che vedeva fra i collaboratori anche due italiani, Lorenzo Coviello e Massimo Franceschetti: un software analizzò in 1180 giorni circa 1 miliardo di stati su Facebook da 100 milioni di utenti anonimi, provando che, per esempio, in un giorno di pioggia la percentuale di post tristi aumentava del 1,16%, mentre gli stati felici diminuivano contemporaneamente del 1,19%. Ma questa variazione non riguardava solo persone residenti nella stessa città e, quindi, “vittime” delle stesse condizioni meteorologiche: anche amici di città lontane “baciate dal sole” percepivano il malessere, rispondendo con post di uguale tenore.
L’effetto del contagio risultò evidente.

emozioni_facebook

Un secondo studio, condotto recentemente dai ricercatori della Cornell University e della University of California di San Francisco, ha confermato i primi dati, utilizzando un algoritmo modificato per la prima settimana, in modo da analizzare con sempre maggior frequenza parole riferite ad emozioni negative: la proporzione per i primi 7 giorni è stata di 4 milioni di post positivi contro 1,8 milioni di stati negativi. In totale, sono stati presi in considerazione oltre 3 milioni di post da 690 mila utenti casuali di Facebook, per circa 122 milioni di parole: i risultati, pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science, hanno confermato l’alto tasso di contagio fra amici, i cui post si “adeguano” a quelli pubblicati da altri durante la giornata.

E voi siete d’accordo? Il vostro umore cambia insieme a quello dei vostri amici su Facebook oppure rimanete “indipendenti”?