L’importanza del Curriculum nel 2019 Feb21

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L’importanza del Curriculum nel 2019

Se si parla di lavoro e di colloqui, alla fine si finisce sempre a parlare di Curriculum. Serve o non serve? Formato Europass o più “creativo”? Insomma, le molteplici innovazioni nel settore delle risorse umane e della selezione del personale pongono leciti interrogativi sull’utilità del curriculum vitae in questi ultimi anni. Vi presentiamo quindi una ricognizione generale di cos’è il CV è quali sono le best practices attualmente consigliate dagli esperti del settore.

Signore e signori: il curriculum!

Il curriculum vitae (o più semplicemente CV) è un documento in cui il candidato ad un posto di lavoro evidenzia particolari requisiti per far comprendere “chi è” al selezionatore. Tipicamente, oltre ad alcuni dati generali anagrafici, riporta poi il percorso di formazione effettuato e il dettaglio delle esperienze di lavoro. Generalmente verso la fine il candidato può anche riportare altre informazioni utili, ma non necessariamente attinenti al mondo lavorativo. Ad esempio esperienze di volontariato, passioni, arte, etc.

E’ un documento che, una volta strutturata la propria storia lavorativa e formativa, viene poi inviato ad aziende ed HR per proporsi rispetto a ricerche in corso e/o per future collaborazioni. Può essere, o non essere, accompagnato da una lettera di presentazione, che altro non è che un testo di presentazione di sé specificamente indirizzato al destinatario.

Il formato Europass

Negli ultimi anni tra le aziende e chi si occupa di formazione è nata l’esigenza di un formato “standardizzato” di CV, onde evitare i frequenti errori di impostazione da parte dei candidati. Senza una “guida” da seguire, infatti, in molti potevano scordarsi di compilare alcune sezioni, o omettere informazioni importanti. E’ nato così il formato cosiddetto “Europass”, formato condiviso tra gli Stati Membri e che oggi è il formato più diffuso negli ambienti lavorati e formativi.

Alcune realtà, come ad esempio le società e gli enti di formazione, chiedono espressamente che i docenti e consulenti presentino esclusivamente il proprio CV in questo formato. In altri ambiti di lavoro, la scelta del formato di curriculum da adottare è più libera, lasciando al lavoratore la decisione se presentare un Europass o… qualcosa di più creativo!

Diversi formati di CV

In molti, infatti, è nata una sorta di avversione nei confronti di curriculum forniti seguendo questo standard. Rischiano infatti di somigliarsi tutti, senza essere in grado di “raccontare” realmente le caratteristiche e le potenzialità di un candidato. Per questo motivo negli ultimi tempi ai selezionatori HR possono capitare tra le mani curriculum progettati ad hoc dal candidato, che magari vengono progettati e impaginati dal lavoratore stesso. In questo modo, può sicuramente emergere l’originalità e la creatività del candidato, che racconta la sua formazione e le sue esperienze in un formato da lui stesso creato. E’ una modalità che ha preso piede soprattutto tra alcune categorie professionali: ad esempio grafici e creativi. Questi profili infatti sono naturalmente portati ad elaborare testi e grafiche in modo originale.

Il CV nel processo di selezione

Abbiamo visto come sia possibile presentare un CV nel formato Europass, ma anche in formati più originali e personalizzati. Ma la domanda è: come vengono percepiti questi formati dai selezionatori? Come evitare di fare errori? La verità è che non esistono regole assolute e che ogni selezionatore ha le sue preferenze. Nel caso di persone che adottano il modello Europass consigliamo di cercare sul sito ufficiale del modello la guida all’utilizzo, e di completare accuratamente ogni sua parte. Per chi invece voglia provare a presentare un modello alternativo, consigliamo di mantenere sempre discrezione e di non esagerare con colori, font e abbellimenti vari: anche l’occhio vuole la sua parte!