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Lo Stanley Hotel: una meta per appassionati di misteri!

Lo Stanley Hotel

Lo Stanley Hotel

Lo Stanley Hotel è uno degli alberghi più famosi degli Stati Uniti: situato in Colorado, sarebbe stato scelto da Stephen King come ispirazione per il famoso Overlook Hotel, l’edificio in cui Jack Torrance e famiglia  vanno ad abitare per l’inverno nel famosissimo Shining (il romanzo uscì nel ’77, il film nell’80).
A quanto pare, lo scrittore statunitense avrebbe soggiornato nella camera 217 dell’hotel prima di dedicarsi al romanzo e lo avrebbe scelto come ambientazione ideale, pur cambiandone il nome: lo Stanley Hotel non è presente nemmeno nella pellicola, per cui vennero utilizzate principalmente ricostruzioni all’interno di studios appositi e riprese aree di un altro impianto, il Timberline Lodge.

Eppure, strane voci circolano attorno a questo edificio e sembrano giustificare l’interesse di Stephen King: nel 1911, la stanza 217 sarebbe, per esempio, stata teatro di un’esplosione che avrebbe quasi ucciso l’allora capo-governante Elizabeth Wilson. La Wilson rimase ferita e decise di non entrare più in quella camera: però, dalla sua morte, avvenuta nel 1950, una presenza sembra prendersi particolare cura della 217, lasciando dolci, vestiti piegati o fiori.
Le altre stanze non sono da meno: luci che si accendono e si spengono, oggetti che si spostano, corse e risate di bambini nei corridoi… i fantasmi dei coniugi Stanley passerebbero molto tempo fra Music Room, uffici e sala del biliardo, mentre il secondo piano sarebbe “abitato” da una bambina che vaga in cerca della tata.
Le camere infestate sono tre: la già citata 217, la 407 (dove sarebbe possibile sentire l’odore del tabacco della pipa del defunto Conte di Dunraven, precedente proprietario del terreno) e la 418, occupata da spiriti di bambini.

Naturalmente, lo Stanley Hotel ha cavalcato l’onda del successo, soprattutto da quando, nel 1997, è stato scelto per ospitare le riprese della serie “Stephen King’s The Shining”: ha sempre un sensitivo all’interno della struttura, condivide le “strane” esperienze dei suoi visitatori sulle pagine social ed organizza ogni anno un festival a tema.
Inoltre, ha recentemente aggiunto un labirinto, ispirato proprio a quello del film: peccato che le siepi siano alte solo 1 metro e non rendano l’esperienza inquietante come quella della pellicola!