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Marilyn Monroe: diva senza tempo

Vorrei essere felice. Ma chi lo è?
(Marilyn Monroe)

marilyn monroe

 Di Marilyn Monroe si è detto tutto e il contrario di tutto.

Nata l’1 giugno del 1926 (fra meno di un mese ricorrerà il suo 91° compleanno), Norma Jean Mortenson – o Baker, secondo il certificato di battesimo – ebbe un’infanzia difficile, costellata dall’assenza di una figura paterna, l’allontanamento dalla madre e l’affido a più di dieci diverse famiglie: si sposa la prima volta ancora giovanissima e cerca da subito di sfondare, prima come modella e poi come attrice.
La fama arriva alla fine degli anni ’40, portandole un difficile carico di tristezza e incertezza: Norma Jean e Marilyn diventano due persone diverse, accomunate solo da una grande fragilità. La morte, forse un suicidio, arriva il 5 agosto del 1962 e la consegna alla storia: ancora oggi, a decenni dalla scomparsa, la Monroe è considerata un’icona senza paragoni.

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Ma siete sicuri di sapere tutto su di lei? Ecco alcune curiosità che la riguardano: forse, dopo la lettura, comincerete a vedere questa meravigliosa attrice sotto una luce diversa!

Radio Plane: questo è il nome della fabbrica in cui Norma Jean e il primo marito lavorano durante la seconda guerra mondiale. La futura stella di Hollywood piega i paracadute e dipinge le fusoliere: un giorno, però, arriva in azienda il fotografo David Conover, che, notata la sua incredibile bellezza, le chiede di scattare una foto e si fa dare anche la licenza per utilizzare l’immagine.
La foto fa il giro degli Stati Uniti e Norma Jean viene eletta Miss Lanciafiamme: la strada del cinema si aprì inaspettatamente.
Marilyn Monroe: non è chiaro da dove sia saltato fuori il suo nome d’arte. C’è chi dice abbia preso spunto dal nome proprio della moglie di Arthur Miller, chi dice che sia stato un regista a consigliarle il cambio – suggerendo un nome pieno di M e quindi dal suono dolce e sensuale – chi ancora dice sia stato un talent scout. Una sola cosa è certa: la Monroe non era sicura di come si scrivesse il suo nuovo nome, tant’è che – inizialmente – era solita chiedere lo spelling per posizionare nel modo giusto la i e la y.
Norma Jean diventò legalmente Marilyn Monroe solo nel 1956.
Contrasti: la Monroe e i suoi personaggi erano estremamente diversi fra loro, anche se il pubblico preferiva identificarla con le sue migliori performance. L’attrice non amava particolarmente i diamanti – ne possedeva solo uno, regalo di Joe di Maggio – e, in vita, acquistò una sola casa.
Beneficienza: un altro aspetto poco noto della diva americana riguarda il suo impegno a favore di organizzazioni a sostegno della salute dei bambini. Dopo aver girato “Il principe e la ballerina”, diede tutto il suo compenso al “Milk Fund for Babies”; alla morte, il 25% della sua eredità (1.6 milioni di dollari) passò alla psicanalista Marianne Kris che, a sua volta, diede quei soldi al Centro Anna Freud di Londra, un centro di psichiatria infantile.

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Ella: Marilyn Monroe amava Ella Fitzgerald.
Un’affermazione che non ha nulla di speciale se detta ora, ma che diventa importantissima se si considerano i movimenti per i diritti civili e le proteste di quegli anni. La apprezzava talmente tanto da procurarle degli ingaggi al Mocambo, locale “in” di Hollywood, che ospitava abitualmente nomi come Frank Sinatra.
Come fece? Promettendo al proprietario che avrebbe prenotato un tavolo in prima fila per ogni spettacolo!
Colleghi: la Monroe non ebbe sempre vita facile sul set.
Se Betty Grable la sostenne e l’incitò a credere maggiormente in se stessa durante le riprese di “Come sposare un milionario”, sul set di “A qualcuno piace caldo”, la Monroe incontrò più di una resistenza: colpa, forse, della sua insicurezza, dei continui ritardi e delle sue dimenticanze. Si dice sia arrivata a ripetere la stessa scena ben 59 volte!
Perché il regista decise di finire comunque la pellicola con lei? Perché Marilyn era unica e ogni volta che pronunciava correttamente una battuta e completava nel modo giusto una scena, aggiungeva un pizzico di magia, che nessun’altra aveva.
Arte: Marilyn Monroe era appassionata d’arte e cultura. Fra i suoi preferiti, Goya, Whitman e Freud. Al momento della morte, stava finendo di leggere “Il buio oltre la siepe”, di Harper Lee.
Pseudonimi: con quali nomi era solita prenotare un albergo Marilyn? I suoi preferiti erano Zelda Zonk e Faye Miller!
Amore infinito: Marilyn Monroe e Joe di Maggio passarono attraverso un divorzio burrascoso, ma non smisero mai davvero di amarsi.
Dopo la morte dell’attrice, lo sportivo portò alla sua tomba dodici rose per tre volte la settimana, per vent’anni consecutivi: era una promessa fatta alla moglie quando era ancora in vita.