MODE E TENDENZE 2014: DAGLI HIPSTER AI NEW NORMAL
In questi ultimi mesi del 2014, si è parlato molto di un cambiamento (radicale?) che riguarda mode e tendenze, di un passaggio che porterà, fra la fine di quest’anno ed il 2015, dagli hipster ai new normal.
La parola Hipster ha origini e significati incerti: questo termine nascerebbe, infatti, negli anni ’40 per rappresentare quel gruppo di afroamericani appassionati di bebop e hot jazz che desiderano distinguersi dai fan del swing in tutti i modi, compreso vestirsi in maniera eccentrica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la cultura hipster si ampliò, diventando oggetto di interesse per diversi scrittori, fra cui Kerouac, Norman Mailer e Frank Tirro, per cui l’hipster è “l’uomo sotterraneo”, l’esistenzialista americano. Negli stessi anni, questo termine viene, però, utilizzato anche per prendere un po’ in giro quei bianchi che si vestono come i jazzisti di colore, cercando di imitarne i comportamenti.
Negli anni ’90, l’hipster è, di solito, un giovane (o una giovane) fra i 20 ed i 30 anni, che tenta di vivere in modo indipendente, rigettando i dettami del consumismo e facendo precise scelte anche dal punto di vista della moda.
Nel 2010, questo termine torna alla ribalta, segnando l’inizio di una tendenza che ha come elementi principali un abbigliamento attillato e minimal (tornano skinny jeans e pantaloni con il risvolto), accessori vintage (orologi, occhiali, borse che arrivano direttamente dagli anni ’70/’80 oppure riproposti in tempi recenti da marchi e case di moda, ma creati ispirandosi ai modelli precedenti), baffi e barbe per i ragazzi e una sconfinata passione per la tecnologia (in particolare per i prodotti Apple). Lo stile dell’hipster moderno è un mix di colori, trame, disegni già visti e indossati, ma arricchiti da un tocco contemporaneo.
Il 2015 segnerà la fine di questo modello?
Ultimamente, diversi marchi si sono impegnati nella definizione e nella difesa dei new normal e dello stile “normcore”: ragazzi e ragazze che “vestono normale”, senza bisogno di accessori particolari o capi iconici. L’idea sarebbe quella di seguire semplicemente il proprio stile, indossando solo ciò che ci sta bene e che ci fa sentire bene, rifiutando l’utilizzo dello stile altrui.
Ma, come per mode e tendenze di ogni periodo storico, anche in questo caso esistono “elementi distintivi dell’uomo normale”: scarpe da ginnastica, felpe, camicie, jeans… prodotti targati Gap o Birkenstock, per esempio.
La domanda che sorge spontanea è: come si può promuovere lo stile “normcore” e poi suggerire negozi e forme particolari di abbigliamento?
Non è una contraddizione?
Non ci resta che aspettare il 2015 per capire se gli hipster cadranno effettivamente nel dimenticatoio per lasciare spazio a uomini e donne “normali”.
Voi cosa ne pensate?
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