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Quali sono le forme di pensionamento in Italia

La disciplina pensionistica in Italia ha subito un importante cambiamento con la legge di Stabilità del 2017 in quanto vengono ampliate le categorie e le forme di pensionamento e conseguentemente cambia anche il calcolo del TFR a seconda delle forme. Ogni categoria prevede requisiti e ha caratteristiche diverse.

Le forme di pensionamento in Italia

La legge di Stabilità ha introdotto l’adeguamento della pensione alle aspettative di vita in base alle stime ISTAT, cambia così la cosiddetta pensione di vecchiaia o anzianità.

I requisiti anagrafici per conseguire la pensione di vecchiaia sono:

  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti del privato, lavoratori autonomi e donne lavoratrici del pubblico impiego:
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome;
  • 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici del privato.

Si può, però, accedere alla pensione anticipata ordinaria se si possiedono i seguenti requisiti:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Una novità introdotta dalla Legge di Stabilità 2017 è l’APE volontaria, una forma di pensione anticipata alla quale possono accedere coloro che hanno maturato 20 anni di contributi e compiuto 63 anni di età. Gli aventi diritto possono ottenere l’anticipo pensionistico rateizzato in 20 anni.

Simile all’APE volontaria è l’APE Aziendale concepita per andare incontro alle aziende per gestire i dipendenti in esubero in una fase di crisi o ristrutturazione aziendale. Il trattamento consiste nell’agevolare l’uscita dall’organico aziendale in cambio di una pensione anticipata e sostenuta interamente a spese dell’azienda.

Sempre sull’onda del pensionamento anticipato si colloca l’APE Sociale riservata esclusivamente alle seguenti categorie individuate dalle Legge:

  • Disoccupati con almeno 30 anni di contributi che non percepiscono ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi e la cui interruzione del rapporto di lavoro sia coinciso con un licenziamento collettivo per giusta causa o tramite risoluzione consensuale in sede di conciliazione;
  • Lavoratori con almeno 30 anni di contributi e un’invalidità del 74%;
  • Lavoratori con almeno 30 anni di contributi che da almeno 6 mesi accudiscono un familiare (di primo grado) disabile grave.
  • Lavoratori con almeno 36 anni di contributi che per 6 anni di lavoro hanno svolto attività gravose, i cosiddetti lavori usuranti, come definiti dal D.Lgs. 67/2011.

Un’altra forma di pensione anticipata è la Quota 41, vale a dire gli aventi diritto hanno conseguito 41 anni di contributi e sono lavoratori precoci, coloro che hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi da lavoro prima del compimento del 19° anno di età.

Infine, c’è la formula della pensione contributiva i cui requisiti e aventi diritto sono:

  • Coloro che hanno accumulato 20 anni di contributi, un assegno pari a 1,5 volte il minimo e l’età prevista per la pensione di vecchiaia;
  • Coloro che hanno almeno 5 anni di contributi versati e 70 anni e 7 mesi di età;
  • Coloro che hanno 40 anni di contributi versati, un assegno pari a 2,8 volte il minimo e un’età di 63 anni e 7 mesi.

Il bonus “opzione donna” e il cumulo gratuito

La Legge di Stabilità 2017 ha ampliato quanto previsto dalla Legge 243/2004, per cui possono accedere al pre-pensionamento le donne lavoratrici autonome e dipendenti che entro il 30 luglio 2016 hanno conseguito i seguenti requisiti:

  • Lavoratrici dipendenti con 35 anni di contributi e l’età di 57 anni e 3 mesi;
  • Lavoratrici autonome con 35 anni di contributi e 58 anni e 3 mesi di età.

Questa possibilità è stata denominata “Opzione donna”.  Infine, un’agevolazione definita “cumulo gratuito” è prevista per tutti i lavoratori con carriere discontinue – inclusi i professionisti – che hanno versato i contributi presso diverse casse previdenziali e che potranno cumulare gratuitamente i contributi validi ai fini del computo finale per la pensione di anzianità contributiva. Il cumulo vale per il raggiungimento dei requisiti previsti per la pensione ordinaria di vecchiaia, la pensione anticipata, la pensione d’inabilità e per i superstiti.