THE BLACK DOGS PROJECT: COME SUPERARE LA SUPERSTIZIONE Apr02

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THE BLACK DOGS PROJECT: COME SUPERARE LA SUPERSTIZIONE

Da sempre, il colore nero viene associato a ricordi, sensazioni, esperienze negative: passando dai gatti neri, alla paura del buio, fino ad arrivare a tutte le superstizioni legate al demonio ed alla stregoneria, non esiste un’altra tonalità in grado di innescare in chi guarda emozioni tanto contrastanti. Purtroppo, preconcetti e convinzioni sono spesso in grado di modificare il nostro comportamento, portando a conseguenze anche molto spiacevoli: è il caso dei cani neri a cui, in caso di adozione, vengono spesso preferiti esemplari più chiari, nocciola, beige o bianchi.

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Si tratta della così detta “Sindrome del cane nero“, a causa della quale chi si avvicina ad un animale dal pelo scuro ha istintivamente la sensazione che sia più feroce e pericoloso: in realtà, nonostante gli studi, non esiste alcuna conferma scientifica dell’interazione fra colore e comportamento e si è lentamente arrivati alla conclusione che questa convinzione sia un semplice mito, una falsa verità che ancora influenza tanti futuri padroni.

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Ad accorgersi del fenomeno è stato un fotografo statunitense originario di Maynar, Massachusetts, che, dopo aver parlato con numerosi impiegati dei canili degli Stati Uniti si è sempre più convinto che, nonostante non esistano statistiche precise, il problema sia reale: il suo nome è Fred Levy e, per dare il suo contributo alla causa, ha dato vita ad un progetto, The Black Dogs Project, con l’obiettivo di dimostrare ai futuri padroni che non è importante il colore di un cane, ma la sua capacità di amare e di farci compagnia.

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I cani neri scelti da Levy vengono fotografati davanti a pareti completamente scure e con le loro espressioni dolci e furbe dimostrano una semplice verità: mai giudicare dalla copertina!