Vacanza a San Teodoro in Sardegna: quando la meta può accontentare le esigenze di tutti...

La meta più variegata che ci sia: mare, sport, escursioni, visite culturali, giri enogastronomici e molto altro San Teodoro è stata una delle mete più ambite del 2017 e sembra esserlo anche per il 2018 perché è una località che dà modo di dedicarsi a tante attività diverse. Questa destinazione è quindi perfetta sia per le famiglie che per i gruppi, perché ha talmente tanto da offrire che annoiarsi qui è praticamente impossibile. Se da un lato il mare è uno dei più belli non solo d’Italia, ma di tutta Europa, dall’altra ha anche tanto da offrire dal punto di vista storico culturale perché l’isola ha mantenuto intatte tante testimonianze di un passato glorioso. Negli anni che furono, i sardi hanno anche sviluppato una cultura popolare ed enogastronomica molto particolare e sentita, per questo i tour enogastronomici in questa zona sono speciali e unici. L’attenzione per i turisti ha anche fatto sì che l’offerta di attività, per sportivi e appassionati, sia ampia e variegata: scegliendo San Teodoro quindi non si sbaglia mai. Un ventaglio di opportunità Sole e mare La Sardegna, in particolare la zona nord est di San Teodoro, offre alcune delle spiagge più belle al mondo. I paesaggi marini sono magici, l’acqua chiara e cristallina, le spiagge caraibiche. La costa è un alternarsi di calette intime, attrezzate e variegate, cosicché ognuno può scegliere quello che preferisce, in base alle sue esigenze. Ogni giorno si può esplorare una spiaggia diversa, rimanendo di volta in volta zittiti di fronte alla bellezza selvaggia e incontaminata, frutto della cura e dell’amore per la propria terra. Da non perdere per esempio Cala Brandinchi, Capo Coda Cavallo, La Cinta, Isuledda, la Spiaggia dell’Impostu e Punta Molara. Sport e attività Il paesaggio naturale della Sardegna e l’attenzione al turista...

Il crudismo

Il crudismo, conosciuto anche come Raw food, consiste in una scelta alimentare fondata sull’esclusiva assunzione di cibi non cotti. Il medico Maximilian Bircher-Benner è stato il primo a sviluppare nel 1905 un trattamento dietetico basato sull’assunzione di cibi crudi. Dopo essere guarito dall’ittero grazie ad una dieta a base di mele crude, cominciò a sperimentare gli effetti sulla salute degli alimenti crudi. L’eliminazione di qualsiasi tecnica di cottura, è determinata da fatto che quando la cottura supera i 50°, gli alimenti tendono a perdere enzimi e vitamine. Il consumo di cibi crudi invece permette di assumerli con tutte le caratteristiche nutrizionali intatte e mai alterate. Solo le bevande rappresentano un eccezione, infatti è possibile scaldarle fino a 40°, mentre sono assolutamente banditi alimenti in commercio che hanno subito processi di sterilizzazione o pastorizzazione. La raw diet è molto popolare ad Hollywood dove celebrità di entrambi i sessi le attribuiscono azione anti-età, grazie alle generose quantità di antiossidanti introdotti nella dieta. La filosofia dietro questo tipo di regime alimentare rappresenta anche la volontà di ritornare ad uno stile di vita più vicino alla natura e che ne segua i processi e le stagioni. Sembrano essere molti i benefici di una dieta crudista, oltre ad assumere alimenti completi e ricco di vitamine, sarebbe più facile sentirsi sazi e tutti gli alimenti sarebbero più leggeri da digerire. Chi sicuramente potrebbe trarre molto beneficio dal crudismo è l’ambiente, visto che si eliminerebbe molta spazzatura e si ridurebbe sensibilmente l’uso di gas e corrente elettrica. Non basta dire crudismo per comprendere davvero questo fenomeno, infatti un solo vocabolo, in realtà, nasconde preferenze e stili di vita diversi. Ad esempio, i sostenitori del crudismo onnivoro in cludono nella loro dieta frutta, verdura, miele e prodotti animali e di derivazione animale, tutto...

Tutti gli elementi per una vacanza a San Teodoro perfetta sotto tutti gli aspetti...

Ogni meta di destinazione che si sceglie per le vacanze, ha delle caratteristiche peculiari che richiedono determinati elementi al fine di trascorrere una permanenza perfetta sotto tutti gli aspetti. In alcuni casi un tipo di alloggio sarà meglio di un altro, in altri occorreranno determinati mezzi etc. Per una vacanza perfetta nell’isola di Sardegna, in particolare a San Teodoro, la cosa migliore è: alloggiare in un Residence San Teodoro, ubicato in una posizione strategica; avere a disposizione un proprio mezzo per spostamenti interni. ultimo, ma non meno importante, partire con la voglia di novità. Alloggio: perché la soluzione migliore è un Residence San Teodoro La Sardegna è una località turistica d’eccellenza ricca di strutture alberghiere, B&B, ostelli, appartamenti e residence. In base alle abitudini i turisti possono quindi scegliere la loro formula preferita. In base alla località prescelta per le vacanze, tuttavia, sarebbe necessario optare per una soluzione piuttosto che per un’altra secondo la logica. Tutta l’isola sarda, compresa la rinomata località di San Teodoro, offre tante spiagge e attrazioni diverse da visitare. Per questo motivo chi è già stato in questo luogo o un sardo autoctono consigliano sicuramente di alloggiare in un appartamento o in un Residence San Teodoro, che danno ampia libertà di movimento, nessun orario e autonomia a 360°. Per andare alla scoperta dell’isola queste soluzioni di alloggio sono infatti le migliori sotto tutti gli aspetti. Oltre a questo c’è da considerare che avendo un appartamento è possibile risparmiare. Oltre al costo dell’alloggio in sé (decisamente inferiore), è anche possibile economizzare sul costo della colazione o di uno dei pasti principali, avendo la possibilità di cucinare da sé in autonomia. Le famiglie, le compagnie di amici o anche una coppia in vacanza possono aver bisogno di trascorrere un po’ di tempo...

Nintendo Switch, una console di successo che guarda al futuro...

Nintendo Switch è l’ultima console di gioco venduta dall’azienda nipponica, lanciata in contemporanea mondiale il 3 marzo 2017, dopo aver generato grandissime aspettative che sono state ampiamente soddisfatte a vedere il suo successo. Forse il suo particolare apprezzamento è nell’essere una console ibrida, che si può utilizzare in casa collegata ad una tv come molte altre, ma anche in maniera portatile come un tablet estraendola dalla base con il suo schermo touch o in modalità da tavolo per più giocatori grazie al supporto integrato. La Switch utilizza due controller wireless chiamati Joy-Con, che hanno quattro pulsanti d’azione standard e un joystick direzionale, oltre a sensori per rilevare i movimenti e feedback tattile ad alta definizione. I due Joy-Con sinistro e destro, che a seconda della versione possono essere entrambi grigi o uno blu e l’altro rosso, si possono collegare su ciascun lato della console per usarla in modalità portatile, collegarsi ad un’impugnatura per essere usati insieme in modo più tradizionale oppure essere utilizzati singolarmente da più giocatori in modalità multiplayer. Il firmware della Switch consente il gioco online attraverso Internet o collegandosi in wireless con altre console Switch in locale, i giochi sono disponibili come classiche cartucce fisiche o come software scaricabile dal Nintendo eShop. Solo nel primo mese dal lancio, Nintendo ha venduto più di 2 milioni e 700 mila console, molte di più delle aspettative della società che sperava di vendere 2 milioni di unità. La vendita di Nintendo Switch è stata, e lo è tuttora, strettamente legata all’amato videogioco “The Legend of Zelda: Breath of the Wild”, indubbiamente uno dei più apprezzati tra i titoli disponibili ai videogiocatori. Componenti e specifiche tecniche di Nintendo Switch Gli acquirenti di Nintendo Switch troveranno nella confezione, oltre alla rivoluzionaria console, una base per l’utilizzo...

La stagionalità della frutta nell’alimentazione...

Ormai siamo abituati ad entrare in un qualsiasi supermercato e trovare ogni tipo di frutta e verdura. Negli ultimi decenni infatti, grazie a nuove tecnologie alimentari e al miglioramento del trasporto delle merci in tutto il mondo, non ci stupiamo di trovare senza troppa difficoltà qualsiasi cosa desideriamo, fragole e lamponi in pieno inverno e frutti tropicali in qualsiasi momento dell’anno e da ogni parte del mondo. Queste infinite possibilità, se da una parte riescono ad accontentare ogni nostro desiderio, hanno anche evidenti ripercussioni sul sapore dei cibi, sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. Scopriamo come mai è così importante consumare frutta e verdura di stagione sia per noi sia per l’ambiente in cui viviamo. Innanzitutto il nostro organismo, con il cambiare delle stagioni, e quindi delle condizioni ambientali, sviluppa esigenze e bisogni diversi ed è proprio la natura a venirci in aiuto e a fornirci ciò che ci occorre! Ogni stagione naturalmente ci fornisce gli alimenti più adatti a quello specifico periodo dell’anno, ad esempio, le arance ricche di vitamina C ci proteggono da influenze e raffreddori durante l’inverno, albicocche e pesche, invece, ricche di beta-carotene, riparano la nostra pelle dai primi soli oppure le angurie sono perfette per combattere la disidratazione estiva. La frutta e la verdura di stagione è generalmente più buona, più saporita e profumata proprio perché raccolta nel suo naturale periodo di maturazione. Quando si permette alla natura di fare il proprio corso si ottengono anche prodotti con maggiori nutrienti, come antiossidanti, vitamina C e carotene. Rispettando quelli che sono i tempi della natura inoltre, si riesce anche a mettere un freno all’uso di antimicrobici e pesticidi, altrimenti necessari per ottenere un raccolto rigoglioso. Inoltre, quando pretendiamo di mangiare un pomodoro (o qualsiasi altro frutto estivo) in pieno febbraio, questo...

Bitcoin in caduta libera: valore dimezzato in appena un mese...

Continua inesorabile e senza pause il crollo del valore dei Bitcoin. La criptovaluta ha perso il 50% del suo valore nel corso dell’ultimo mese: difatti, a metà dicembre il Bitcoin aveva toccato quota 20mila dollari, mentre oggi si attesta intorno ai 10.200 dollari. Come analizzato da Il Sole 24 Ore, questo crollo traina con sé tutte le altre principali criptovalute attualmente in circolazione. Si stima che l’intero settore sia crollato a una capitalizzazione complessiva di circa 480 miliardi di dollari, mentre a inizio gennaio era pari a 800 miliardi di dollari. Grande importanza sul mercato delle criptovalute stanno avendo e avranno due paesi asiatici. Da una parte c’è la Cina, dove è attesa una nuova stretta su questo mercato, che andrà ulteriormente a ridurre l’operatività, già ridotta a causa delle chiusure di exchange locali; dall’altra parte, invece, troviamo la Corea del Sud, il cui mercato è stato determinante recentemente per sostenere le varie quotazioni, dove il governo di Seoul ha annunciato che prenderà misure di regolamentazione per il mercato delle criptovalute, per esempio rendendo obbligatoria l’identificazione di chi investe. Quello della regolamentazione di questo particolare mercato sarà uno dei temi bollenti che verranno affrontati durante il dibattito al G20 in programma a marzo. Come detto in apertura, questo crollo del valore del Bitcoin ha dato il via a un effetto a catena, trascinando a fondo con sé molte altre tra le principali criptovalute esistenti. Seguendo l’analisi del quotidiano nella sua versione online, tra le più colpite da questa svalutazione troviamo Ethereum, criptovaluta seconda per capitalizzazione, che in appena cinque giorni è crollata di quasi il 40%, passando dal valore record di 1.420 dollari a 900 dollari. Situazione pressoché simile per Ripple, che il 4 gennaio ha messo a referto il personale record di 3,81...

George Best e il resto d’Europa: gli incroci fino al pallone d’oro...

Uno accosta le parole “Anni ’60” e “calcio” e subito, nell’immaginario dell’interlocutore, si materializza la chioma corvina di George Best, il primo vero idolo calcistico a tutto tondo. Seguono a ruota le imprese (calcistiche e non) di “Bestie”, dalla Coppa Campioni con lo United allo stuolo di conquiste femminili dovuta alla fama di tombeur de femmes. Quel che non tutti sanno è che, oltre la cortina di ferro, esisteva un uomo simile per talento, estro e carattere, ma non altrettanto fortunato dal punto di vista del contesto geopolitico. Questa è la storia di Eduard Streltsov. Classe 1937, crebbe nella Torpedo Mosca e sin dal debutto si segnalò fra le novità più interessanti del panorama mondiale. La sua fama crebbe di pari passo con le prestazioni della squadra moscovita e con il senno di poi verrebbe facile pensare ad un intromissione politica, considerando il contesto: può un regime totalitario come quello sovietico lasciarsi sfuggire l’occasione di cooptare una figura del genere? Sì, perchè Streltsov non è esattamente il modello di cittadino che piace a Krusciov, fra alccol, feste e belle donne. Proprio una festa gli risulterà fatale, alla vigilia del Mondiale in Svezia. Il 25 maggio del 1958 lascia il ritiro per recarsi ad un party frequentato anche da membri del partito e   il giorno dopo lo accusano per stupro. Interrogato dal KGB lo interrogano nel carcere della Butirka, gli fanno credere che se confessa andrà alla Coppa del Mondo in Svezia. Ovviamente, la promessa non fu mantenuta e il giocatore si trovò internato in un gulag, dal quale uscì solo nel 1965. Altrettanto ovviamente, alla rassegna svedese l’URSS uscì di scena ai quarti, trascinata da solo Jascin. In merito a quel che successe quella notte di primavera però, le versioni sono molteplici. La più...

Dal paragone con Best alla cattura in un Gulag: Eduard Streltsov...

Uno accosta le parole “Anni ’60” e “calcio” e subito, nell’immaginario dell’interlocutore, si materializza la chioma corvina di George Best, il primo vero idolo calcistico a tutto tondo. Seguono a ruota le imprese (calcistiche e non) di “Bestie”, dalla Coppa Campioni con lo United allo stuolo di conquiste femminili dovuta alla fama di tombeur de femmes. Quel che non tutti sanno è che, oltre la cortina di ferro, esisteva un uomo simile per talento, estro e carattere, ma non altrettanto fortunato dal punto di vista del contesto geopolitico. Questa è la storia di Eduard Streltsov. Classe 1937, crebbe nella Torpedo Mosca e sin dal debutto si segnalò fra le novità più interessanti del panorama mondiale. La sua fama crebbe di pari passo con le prestazioni della squadra moscovita e con il senno di poi verrebbe facile pensare ad un intromissione politica, considerando il contesto: può un regime totalitario come quello sovietico lasciarsi sfuggire l’occasione di cooptare una figura del genere? Sì, perchè Streltsov non è esattamente il modello di cittadino che piace a Krusciov, fra alccol, feste e belle donne. Però in campo ci sa fare e se ne accorgono anche in Europa, dato che dopo aver condotto la sua Nazionale all’oro olimpico di Melbourne ’56 France Football lo inserisce nella lista del Pallone d’Oro 1957, in cui si piazzerà al settimo posto. Il “nostro” all’epoca ha solo 20 anni, eppure ha già in bacheca anche un titolo di capocannoniere e quasi 50 gol complessivi in 90 gare. L’Unione Sovietica ha il miglior portiere del globo e un centravanti di primissimo livello, può qualcosa andare storto? La risposta è sì, perchè sarà proprio una festa a dividere in due tronconi la carriera di Streltsov, lasciando nel mezzo uno spazio vuoto di rimpianti. Alla vigilia...

Golden Globes 2018: il discorso di apertura di Seth Meyers!...

I Golden Globes 2018 sono terminati da pochissime ore, lasciando spazio a critiche e considerazioni di ogni tipo: questa edizione, la settantacinquesima, è stata – infatti – caratterizzata dal movimento “Time’s Up”, che ha visto la partecipazione massiva  di praticamente tutti gli invitati, vestiti completamente di nero. Attori e attrici si sono succeduti sul palco, sottolineando la necessità di uguaglianza fra uomini e donne, ma anche fra le minoranze: non più lavori di serie A e di serie B, non più trattamenti diversi in base al sesso, alla religione, all’etnia, ma un nuovo sistema equo e giusto per tutti. La serata è stata aperta dal discorso del presentatore Seth Meyers, sceneggiatore del Saturday Night Live per oltre 10 anni e conduttore televisivo: il suo intervento, della durata di poco meno di un quarto d’ora, ha sorpreso tutti con battute divertenti, dure, ma mai troppo sopra le righe. Il presentatore ha, infatti, affrontato fin dai primi istanti il problema “abusi”, salutando “le donne e i pochi gentiluomini rimasti” e ha continuato prendendo di mira, in particolare, il pubblico maschile: niente di troppo scomodo o pesante, ma poche battute sono bastate a far capire la strategia e la posizione tenuta da Meyers nel corso di tutta la serata. Il discorso iniziale ha lasciato spazio anche a Trump (mai direttamente nominato e “tirato in ballo” per il suo scontro con la Corea del Nord), a Weinstein (“il primo professionista di Hollywood che, fra 20 anni, verrà fatto oggetto di BUUU durante il segmento in memoriam), a Spacey (preso in giro più volte nel corso dell’intervento, anche per la sua presunta incapacità di replicare un corretto accento del sud) e a Woody Allen, recentemente finito nell’occhio del ciclone per le considerazioni contenute nei suoi diari privati. Non sono...