LEGGERE PER VIVERE: LO SPOT DI SAVE THE CHILDREN Ott02

LEGGERE PER VIVERE: LO SPOT DI SAVE THE CHILDREN...

“Leggere insieme per soli 10 minuti al giorno potrebbe cambiare il futuro di un bambino. Facciamo in modo che ogni bambino possa leggere bene.” Il messaggio al termine dello spot di Save the Children per promuovere la lettura è molto chiaro: bastano pochi minuti al giorno per portare un grande cambiamento nella vita di ogni bambino. Leggere significa imparare, integrarsi, connettersi con chi ci sta attorno, interagire e costruirsi un futuro migliore. Come? Ce lo dimostrano i protagonisti di una delle pubblicità progresso più efficaci degli ultimi tempi: un bambino chiede al padre di leggere qualcosa, ma il papà è stanco e si mette a dormire. Ed è a questo punto che iniziano gli incubi. Il padre vede attraverso gli occhi del figlio un’esistenza sempre più difficile, fatta di prese in giro, solitudine, pianti, emarginazione, insulti, fallimenti: i compagni ridono di lui, gli amici lo trattano male, la fidanzata non si fida e lo abbandona. Tenersi un lavoro è difficilissimo, ordinare al ristorante, superare un test, utilizzare un cellulare, pagare una bolletta, entrare nel bagno pubblico giusto, leggere una lista per la spesa, prendere la metro nella direzione corretta, persino cantare al karaoke… cose che possono sembrare semplici e scontate diventano impossibili, generando ansia e depressione. Quale futuro può avere un bambino cresciuto in questo modo? Qual è la qualità della vita riservata a chi è sempre stato etichettato come un “fallito”? Il padre si sveglia e sa cosa fare: leggere con suo figlio. Lo spot di Save the Children dà con semplicità un consiglio fondamentale: READ ON, GET...

5 FILM CULT DEGLI ULTIMI 20 ANNI DA NON PERDERE...

Stilare una classifica che ha per protagonisti 5 film cult non è mai facile: arrivati alla fine si vorrebbe sempre ricominciare, magari cambiando la metà dei titoli scelti. Se prendiamo, poi, in considerazione il cinema internazionale degli ultimi 20 anni, le pellicole in grado di creare un linguaggio del tutto nuovo ed influenzare registi, attori e spettatori sono state davvero tantissime… 5 posti non bastano proprio. Però, creare un elenco è sempre divertente e permette di scoprire qualche curiosità interessante in un mondo vasto e complesso come quello del cinema: perciò, non prendetela troppo sul serio e, se vi va, suggerite nei commenti la vostra classifica personale! E ora… partiamo! 1 – PULP FICTION  “Ezechiele 25.17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.” Diretto da Quentin Tarantino e lanciato ufficialmente nel 1994, Pulp Fiction ha cambiato per sempre il linguaggio cinematografico, creando un mix originale fra gangster stories, commedia nera, thriller, noir, dramma e dialoghi surreali: in quanti hanno imitato il twist di Uma Thurman e John Travolta? In quanti hanno citato Samuel L. Jackson, sognando di poter essere tosti quanto il suo personaggio (ma, magari, meno sanguinari)? In quanti si sono chiesti cosa ci fosse nella...

LA MUSICA FA STORIA: GLI ANNIVERSARI DEL 2014...

Il 2014 è caratterizzato da anniversari davvero importanti: i 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, i 10 anni dal terribile Tsunami che sconvolse tutto il mondo nel 2004, i 25 anni dalla Caduta del Muro di Berlino, i 100 anni del Canale di Panama, i 200 anni dell’Arma dei Carabinieri, i 150 anni della Croce Rossa, i 50 anni della Nutella… Anche dal punto di vista della letteratura, dell’arte, dello spettacolo, il 2014 ha celebrato tanti passaggi fondamentali dello sviluppo del genere umano (es. 450 anni dalla nascita di Shakesperare, i 250 anni de “Dei delitti e delle pene” di Beccaria, i 150 anni di “Viaggio al centro della Terra” di Verne….), per non parlare di personaggi ricordati per il loro genio e per le loro innovazioni (150 anni dalla nascita di Louis Lumiere, 450 anni dalla morte di Michelangelo, 500 anni dalla morte di Bramante… ). Anche tantissime band hanno festeggiato anniversari legati all’uscita dei propri album: perché anche la musica fa storia! Qualche esempio? 1964 – The Times They are A-changin’ – Bob Dylan – England’s Newest Hit Makers – The Rolling Stones (debutto della band nel mercato americano) – Kinks – The Kinks (il primo album del gruppo comprende canzoni come “Louie Louie”, “Long Tall Sally” e “You really got me”) 1969 – Led Zeppelin – Led Zeppelin (l’impressionante debutto di una delle band più rappresentative del genere rock: “Good Times Bad Times” e “Communication Breakdown” sono solo due degli esempi della potenza con cui i Led Zeppelin si fecero conoscere in tutto il mondo) – Kick out the Jams – MC5 (classico del proto – punk, citato e copiato da tantissimi gruppi successivi) – Dusty in Memphis – Dusty Springfield – Abbey Road – The Beatles (una delle copertine più...

FLORENZI E GERVINHO: TWITTER SCATENATO! Set22

FLORENZI E GERVINHO: TWITTER SCATENATO!...

L’ultima partita della Roma ha scatenato il popolo di Twitter (e non solo): Florenzi e Gervinho hanno offerto talmente tanti spunti più o meno ironici (per motivi decisamente differenti), da far letteralmente esplodere bacheche ed hashtag! Florenzi ha colpito tutti gli appassionati di calcio (ma anche chi segue poco questo sport) con un’esultanza tenera e bellissima: dopo aver firmato il secondo gol della Roma sul Cagliari, è corso fuori dal campo, ha scavalcato la recinzione ed è andato ad abbracciare sua nonna Aurora, visibilmente commossa. Un gesto affettuoso ed inaspettato, che ha avuto e, forse, avrà conseguenze negative: il giallo in campo (che Florenzi ha accettato di buon grado, perché per la nonna si fa questo e altro) e una multa abbastanza salata. Il risultato? Centinaia di tweet di complimenti ed incoraggiamento, più qualche polemica per una giustizia sportiva dalle decisioni incomprensibili ai più: va bene il giallo, ma la multa è proprio necessaria? Ecco alcune reazioni del popolo del web: …che belloooo correre ad abbracciare la nonna… ♡ #valepiudimilleparole #Florenzi (@Annaritacosta) Grande gesto di Florenzi. Lo dico da Laziale. #RomaCagliari (@FrMarinelli) #Florenzi ieri ha dato dignità al calcio. Un valore che stiamo perdendo. (@GParisi92) Se segnassi andando a salutare mia nonna in tribuna, lei non mi lascerebbe andare dicendo ”Basta correre che sei tutto sudato!!” #Florenzi (@Matteo_Inga) Sono altre le azioni da punire, non l’abbraccio di una nonna. Grande #Florenzi @AleFlorenzi (@Ile_Brisolo) Lasciatemi perdere che sto piangendo a vedere Florenzi che abbraccia la nonna (@Cazzomene) Anche nel calcio, le emozioni contano #Florenzi (@msnoebottalico) Il gesto di @AleFlorenzi davvero bellissimo, Crotone non ti dimentica. Sei un grande, dentro e fuori dal campo. #Florenzi (@RobertaFederic0) Meno fortunato, invece, Gervinho, protagonista di una scena che ha divertito tantissimi utenti di Twitter: durante un’azione, la fascia per...

#INDYREF SCOZIA: LE PRIME REAZIONI AL NO Set19

#INDYREF SCOZIA: LE PRIME REAZIONI AL NO...

Il referendum per l’indipendenza della Scozia (#indyref su molti social network) ha dato il suo atteso risultato: gli unionisti hanno superato gli indipendentisti, decretando la fine del sogno per tanti scozzesi giovani e meno giovani, sparsi per tutto il mondo. Le prime reazioni al No non si sono fatte attendere troppo, testimoniando una spaccatura forte che, forse, potrà risolversi solo con una politica attenta ed un nuovo dialogo fra le parti: Twitter in particolare ha accolto tantissimi sfoghi, alcuni molto divertenti, altri decisamente amareggiati. Eccone alcuni: “La Scozia è morta stanotte…” “Ricordati che starai qui per sempre.” “La Scozia fuori da Buckingham Palace” “Congratulazioni alla Scozia per la sua Dichiarazione di Dipendenza” “La Scozia può cambiare…” “Cara Scozia, ti amo ancora. Sono solo molto molto deluso da te” “Qualcuno mi dica da che parte dovrei stare… sono Americano!” Le reazioni continuano a susseguirsi grazie al nuovo hashtag #indyref, utilizzato in queste settimane sia dal fronte del Si che da quello del No: particolarmente attese sono le dichiarazioni ufficiali delle star che avevano dato pubblicamente il loro appoggio al gruppo VoteYes… chissà cosa dirà Sean...

#IPHONE6QUESTIONS: DOMANDE INUTILI DA TUTTO IL MONDO...

La presentazione dei nuovi iPhone 6 e dell’Apple Watch non ha colpito tutti allo stesso modo: le polemiche sull’effettiva utilità di prodotti dal design sicuramente curatissimo, ma anche dal prezzo notevole si sono susseguite senza sosta fino ad oggi, dando vita ad un nuovo hashtag di grande successo. Si tratta di #iphone6questions: alcuni utenti di Twitter e Facebook hanno letteralmente bombardato la Apple di domande… inutili! Una forma di protesta, forse. Più probabilmente un tentativo di prendere un po’ in giro i fanatici dei prodotti con la “i”, già pronti a file interminabili ed investimenti non indifferenti. L’accusa lanciata più di frequente? L’iphone 6 e l’iPhone 6 Plus costano tanto, ma le loro caratteristiche non sono affatto innovative (il paragone più apprezzato in questo momento viene fatto con il Nexus 4, uscito nel 2012!). Ma quali sono le domande – e le battute – #iphone6questions più divertenti? – Ma una volta il mio pollice non andava “da qui a qui”? Ora alla #apple si sono allungati i pollici? (In un recente spot della Mela, lo schermo touch veniva mostrato in tutta la sua comodità: con un solo dito era possibile andare “da qui a qui”, cioè dall’angolo esterno in basso dello smartphone, all’angolo interno in alto. Ma se l’iPhone 6 Plus avrà uno schermo molto più grande, sarà ancora possibile utilizzarlo con un solo dito?) – Il 6 guida la macchina tu puoi tranquillamente dormire che lui ti porta a casa. – Ma fa anche il caffè espresso? – Posso pagarlo in natura? (le polemiche sul costo sono davvero numerosissime e le battute di questo tipo dilagano) – At what temperature will it boil? (A che temperatura bolle?) – Do I have to grow bigger hands? (“Dovrò farmi crescere mani più grandi?”, anche in...

FARE L’ATTORE OGGI: COS’È CAMBIATO?...

Fare l’attore oggi richiede capacità e sacrifici diversi da quelli necessari in passato: non basta essere credibili o manifestare un grande talento… spesso, bisogna mettere in gioco anche il proprio corpo. Cosa fa di un attore o di una attrice un buon esempio da seguire? Marcus Geduld ha recentemente identificato una serie di caratteristiche che fanno di un attore un buon attore: ovviamente, i giudizi in questo campo restano soggettivi ed è sempre corretto avere opinioni diverse. Esistono, però, dettagli che fanno la differenza: 1 – Un bravo attore riesce a convincere il pubblico che sta provando ciò che prova il suo personaggio: che si tratti di una reazione a stimoli esterni (ad esempio, uno schiaffo, un colpo di pistola…) o all’emergere di emozioni e sensazioni, un professionista deve sempre essere credibile. 2 – Un buon attore deve saper sorprendere. Non significa necessariamente che debba sempre accettare ruoli in contrasto fra loro, ma che in ogni sua parte sia imprevedibile, scegliendo la reazione giusta al momento giusto, all’interno della vastissima gamma di comportamenti umani. 3 – Fare l’attore significa essere vulnerabile, condividere con il pubblico una parte nascosta di sé, abbandonarsi ad ogni sensazione, anche la più meschina, mostrandosi “nudo”. 4 – Un buon attore sa ascoltare chi recita con lui, reagendo a tutto ciò che gli capita attorno. 5 – Ogni attore deve saper “usare” se stesso: la voce, i gesti, i movimenti, il corpo… recitare significa coinvolgere ogni parte di sé in modo credibile, parlando anche senza pronunciare alcuna parola. Proprio quest’ultimo punto sembra aver preso piede negli ultimi anni, portando sempre più attori a “trasformarsi”, prendendo e perdendo peso, pur di rispondere nella maniera più adeguata alle richieste per un determinato ruolo (in realtà, diversi attori hanno affrontato in carriera almeno...

“ANCORA UNA COSA”: SVELATI L’IPHONE 6 E L’APPLE WATCH!...

Durante la conferenza svoltasi al Flint Center for Performing Arts di Cupertino, Tim Cook, CEO di Apple, ha presentato le grandi novità della Mela, attese, sognate e, forse, in parte previste: “gli” iPhone 6 e l’Apple Watch. Una scelta significativa, se si pensa che Steve Jobs, la cui memoria è ancora vivissima fra addetti ai lavori e pubblico, aveva annunciato proprio al Flint Center la creazione del primo Mac (1984) e dell’iMac (1998). Quali sono le caratteristiche dei nuovi prodotti Apple? Il nuovo iPhone uscirà in due versioni: l’iPhone 6 e l‘iPhone 6 Plus. Il primo avrà uno schermo retina HD grande 4.7 pollici, sarà spesso 6.9 mm ed avrà una risoluzione di 1334×750 pixel, mentre il secondo avrà uno schermo retina HD grande 5.5 pollici, uno spessore di 7.1 mm ed una risoluzione di 1920×1080 pixel. Entrambi saranno provvisti di un processore A8 made in Apple, un nuovo sistema operativo iOS 8, un software Health che misurerà i dati vitali, una tecnologia Nfc per i pagamenti online ed una fotocamera migliorata da 8 megapixel, con sensori completamente nuovi ed un sistema Focus Pixels per una messa a fuoco più precisa e veloce. Ulteriori differenze dai precedenti modelli? La possibilità di chiamare sfruttando il WiFi, una batteria molto più resistente ed una velocità decisamente superiore rispetto al 5s (+25%). Entrambi i dispositivi usciranno il 19 settembre in 9 paesi (USA, Francia, Hong Kong, Canada, Germania, Singapore, Gran Bretagna, Australia e Giappone), ma la casa di Cupertino promette il loro lancio in tutto il mondo entro la fine dell’anno (in Italia il lancio ufficiale è previsto a Ottobre). Ma… il prezzo? Per il momento Tim Cook ha svelato solo i costi relativi agli Stati Uniti, dove gli iPhone 6 potranno essere acquistati tramite un abbonamento biennale...

JACK LO SQUARTATORE: IL MISTERO È RISOLTO?...

Il caso di Jack lo Squartatore è forse il “cold case” (un’indagine ancora aperta, senza risoluzione definitiva) più famoso di sempre: a partire dagli ultimi giorni dell’estate del 1888 e poi per tutto l’autunno dello stesso anno, un assassino senza volto e nome uccise nel quartiere londinese di Whitechapel cinque prostitute, dando vita ad un personaggio tanto misterioso da diventare nel corso dei decenni protagonista delle più svariate teorie, oltre che di libri, film, saggi e canzoni. Le certezze riguardo a questa vicenda sono davvero pochissime: basti pensare che, nonostante il numero di vittime canoniche sia cinque, diversi investigatori hanno ipotizzato che gli omicidi di Jack lo Squartatore sarebbero compresi fra 4 e 16, interrotti da un arresto per crimini di altro tipo o dalla certezza da parte del colpevole di essere stato quasi scoperto. I dubbi sull’identità del serial killer più famoso della storia hanno coinvolto uomini di ogni estrazione sociale, impegnati nelle più diverse professioni e hanno alimentato per anni leggende e storie più o meno improbabili: il 2014 sembra, però, l’anno della svolta. Russell Edwards, autore britannico, avrebbe scoperto la verità grazie ad un esame del DNA sui reperti originali: Jack lo Squartatore sarebbe Aaron Kosminski, un barbiere residente nel quartiere degli omicidi, già noto alle autorità dell’epoca e morto nel 1899 all’interno di un manicomio. Ma come si sono svolti i fatti in quel terribile 1888? La prima vittima accertata fu Mary Ann Nichols, ritrovata il 30 agosto, seguita poi da Annie Chapman (8 settembre), Elizabeth Stride (30 settembre – l’assassino fu costretto alla fuga dal sopraggiungere di un cocchiere), Catherine Eddowes (30 settembre – Jack lo Squartatore si accanì su di lei probabilmente senza una reale pianificazione, solo per concludere il lavoro iniziato con la Stride) e Mary Jane...

HASHTACK: L’APP MOBILE PER TUTTI GLI HASHTAG!...

L’app mobile Hashtack, vera e propria rivoluzione per i grandi appassionati di social, promette enormi novità e la possibilità di gestire contemporaneamente gli stream fotografici provenienti da Facebook, Twitter e Instagram. Come fare? Basta scaricare l’applicazione e collegarsi tramite i diversi profili: una volta personalizzato il contenuto, selezionando solo gli hashtag di maggiore interesse, si può iniziare immediatamente a commentare, condividere e dare i propri like utilizzando direttamente la piattaforma Hashtack. Con un’unica interfaccia è, quindi, possibile non solo tenersi sempre aggiornati e controllare le novità, ma anche interagire senza la necessità di loggarsi ed attivare più applicazioni contemporaneamente (la batteria dello smartphone sicuramente ringrazierà!). Per il momento l’app Hashtack è disponibile, gratis, solo per i dispositivi Apple, ma è stata annunciata a breve anche una versione Android: non resta che provarla e verificarne il funzionamento… forse il momento del social “intelligente” è arrivato! Piccola curiosità: sapete quali sono gli hashtag più utilizzati su Instagram? #love #TagsForLikes #TFLers #tweegram #photooftheday #20likes #amazing #followme #follow4follow #like4like #look #instalike #igers #picoftheday #food #instadaily #instafollow #like #girl #iphoneonly #instagood #bestoftheday #instacool #instago #all_shots #follow #webstagram #colorful #style #swag Chissà quale risultato possono dare se inseriti su...

2014/2015: I CONCERTI PIÙ ATTESI Lug28

2014/2015: I CONCERTI PIÙ ATTESI...

Fra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, il panorama musicale italiano sarà arricchito da una lunga serie di concerti di alcuni fra i gruppi musicali ed i cantanti più famosi ed apprezzati a livello internazionale: Lenny Kravitz, i Kasabian, Anastacia, George Ezra e tanti altri si alterneranno sui palchi di alcune delle nostre città, con la promessa di lasciare il pubblico senza fiato. Ma quali sono i concerti più attesi? Si parte con i Blondie, a Segrate il 3 settembre, e si passa a Pharrell Williams (ad Assago il 20 settembre), i Keiser Chiefs (a Milano il 15 ottobre, a Firenze il 16 e a Padova il 18) ed Anastacia, impegnata a Milano (27 ottobre), Roma (29 ottobre), Firenze (30 ottobre) e Padova (1 Novembre). Più o meno nelle stesse date si esibiranno anche i Kasabian (a Roma il 31 ottobre e a Milano il 1 novembre), seguiti da Chet Faker, a Milano il 4 novembre, John Legend, a Roma l’11 novembre e a Padova il giorno dopo, e da Lenny Kravitz, la cui unica data italiana sarà il 10 novembre ad Assago. Novembre sarà, in effetti, il mese più impegnativo per i fan della buona musica, perché arriveranno in successione anche Paolo Nutini (per ora confermato solo il 15 novembre a Milano), Slash (il 16 a Torino ed il 17 a Firenze), i One Republic (il 17 ad Assago), i Clean Bandit (sempre il 17 a Milano), Peter Gabriel, a Torino il 20 novembre e a Casalecchio di Reno il 21, e George Ezra, a Milano il 21 e a Firenze il 22. I concerti più attesi di dicembre, invece, includono Patti Smith, impegnata in ben tre date (1, 2 e 5 dicembre rispettivamente a Bergamo, Parma e Udine), Elton John,...

COSA INTENDIAMO PER VERA BELLEZZA? Lug25

COSA INTENDIAMO PER VERA BELLEZZA?...

Il tema della vera bellezza e delle distorsioni che, spesso, ci troviamo ad affrontare rivolgendo la nostra attenzione ai grandi media è da anni argomento di dibattiti, campagne e pubblicità volte a promuovere l’unicità di ogni persona. Dove, azienda di prodotti per l’igiene personale conosciuta a livello mondiale, è stata fra i primi a muoversi in questo senso, proponendo progetti dai risultati provocatori e suggestivi: nel 2006, per esempio, pubblicò un video – Dove Evolution –  nel quale una ragazza, già bellissima, veniva truccata, fotografata e modificata al computer per diventare un perfetto volto da manifesto pubblicitario. La frase finale rivelava l’accusa mossa dal marchio: “Nessuna sorpresa che la nostra percezione della bellezza sia distorta”. La difesa della “real beauty” è continuata anche negli anni successivi, con il video “Real Beauty Sketches“, durante il quale diverse donne venivano ritratte per due volte: la prima volta in base alla descrizione che davano di se stesse, la seconda in base all’opinione che gli altri avevano di loro. Con pochi tratti di matita, venne rivelata una semplice verità: molte persone tendevano a “trovarsi” difetti, a peggiorarsi, a sminuirsi, a sentirsi inadeguate. Il disegno fatto in base alle loro direttive le rappresentava nel modo sbagliato, rivelando imperfezioni in realtà invisibili per chi le aveva incontrate: ancora una volta, una distorsione. Ciò che Dove ha sempre tentato di far capire tramite le sue campagne, le sue interviste e le sue foto senza filtri è l’importanza dell’unicità di ogni persona: non si deve cercare una perfezione omologata, ma, piuttosto, un punto di equilibrio, un punto in cui stare bene con se stessi e gli altri, indipendentemente dai canoni proposti dai media che ci circondano. L’ultimo esempio di messaggio pro vera bellezza è la canzone “Try” di Colbie Caillat: in modo...

COMIC CON INTERNATIONAL 2014: COSA SUCCEDE A SAN DIEGO?...

Dal 24 al 27 luglio si svolgerà a San Diego il Comic Con International 2014, cioè la convention annuale dedicata a tantissimi generi diversi (fantascienza, fantasy, horror…) che presenta approfondimenti, preview ed interviste interessanti riguardo ad anime, manga, fumetti, videogiochi, animazione, romanzi, serie tv e film in uscita.  La manifestazione, nata nel 1970, si tiene da più di 40 anni sempre a San Diego e sempre nel periodo estivo: originariamente dedicata solo ad alcuni argomenti di nicchia, si è allargata di anno in anno, riuscendo a coinvolgere un numero davvero impressionante di fan e addetti ai lavori. Il Comic Con è, ormai, diventato un vero e proprio punto di riferimento, uno degli incontri più attesi dell’anno. Ma chi interverrà questa volta? Gli ospiti più attesi sono Daniel Radcliffe, che, dopo essere entrato nel cuore di grandi e piccini grazie all’interpretazione di Harry Potter, sta affrontando una serie di impegni cinematografici molto diversi, come ad esempio il fantasy/horror “Horns”, Channing Tatum, che con Ron Perlman, Christina Applegate e Guillermo Del Toro presenterà “Il libro della vita”, Colin Firth, chiamato a presentare con Samuel L. Jackson la sua nuova pellicola “Kingsman”, Michael Douglas, già amatissimo Ant Man, Jack Black e Quentin Tarantino, chiamato a discutere della graphic novel ispirata al suo Django Unchained. Il Comic Con International 2014 promette, però, grandi eventi e sorprese: interverranno la Fox, la Warner Bros Pictures, la 20th Century Fox, Nickelodeon, i Walt Disney Animation Studios e la Paramount Pictures e, da giovedì a sabato, sarà possibile assistere a presentazioni ed incontrare attori, registi e sceneggiatori di prodotti come Community, Star Wars, 24, Lego, Pokemon, Teen Wolf, Sailor Moon, Hannibal, Bones, Game of Thrones, Fifa 14, Arrow, Sleepy Hollow, I Simpsons, Doctor Who, The Vampire Diaries e Salem. I fan potranno...

“INFELICI E SCONTENTI”: I PERSONAGGI DISNEY SECONDO JEFF HONG...

Jeff Hong è un appassionato dei cartoni Disney: vive a New York e da anni si occupa di storyboard di film di animazione. Nei primi mesi del 2014, ha aperto un blog su Tumblr e lo ha intitolato “Unhappily ever after“, cioè “E vissero per sempre infelici e scontenti”. Perché? Perché Jeff ha deciso di riscrivere i classici Disney, spostando letteralmente i personaggi più amati da generazioni e generazioni di bambini nella vita vera: inquinamento, maltrattamento sugli animali, droga, povertà, ossessione per la bellezza e la perfezione, caccia, razzismo… i principi e le principesse che ci hanno accompagnato durante la nostra infanzia sono costretti ad affrontare i problemi, anche estremamente gravi, di tutti i giorni. Qualche esempio? Simba non corre felice nel suo habitat naturale, ma è costretto a vivere all’interno di uno zoo: il muso un po’ sconvolto del piccolo leone racconta bene quali sensazioni stia provando. Alice non è la ragazzina piena di fantasia che, catapultata in un nuovo mondo sensazionale, riesce a cavarsela fra mille ostacoli, ma è una ragazza con seri problemi di dipendenza dalle droghe, che vaga con il volto emaciato per i vicoli della sua città. Mulan non deve più combattere con il suo esercito, ma, con una mascherina, deve affrontare ogni giorno il terribile smog che caratterizza alcune città cinesi. Tiana, protagonista de “La Principessa e il ranocchio”, è alle prese con le discriminazioni razziali dell’America degli anni ’20. La Carica dei 101 non viene inseguita da una Crudelia De Mon impazzita, ma è rinchiusa in un minuscolo canile, con musi spaventati o tristi e rassegnati. Winnie the Pooh, invece, si ritrova a vagare in una parte della sua foresta completamente distrutta dall’uomo: non può fare altro che sedersi e piangere. Dumbo non è l’allegro elefantino che...

ZACK DAMAGE BROWN E L’INSALATA DI PATATE DA 50.000 DOLLARI...

Aperto su Kickstarter il 3 luglio, il progetto di Zack Damage Brown era molto semplice: ottenere un fondo di 10 dollari per poter acquistare gli ingredienti necessari per realizzare la sua prima insalata di patate. Quella che può sembrare una richiesta ai limiti dell’assurdo, soprattutto se si considera la serie di progetti milionari finanziati dal 2009 proprio grazie a questa piattaforma, ha assunto una dimensione totalmente inaspettata: a 15 giorni circa dalla scadenza (fissata per il 2 agosto prossimo), l’insalata di patate di Zack ha raccolto ben 50.923 dollari. Quali sono i motivi di questo enorme successo? Un po’ difficile capirli, in realtà, ma forse la chiave sta nell’ironia con cui Zack ha presentato le sue richieste, promettendo ricompense divertenti, golose e utili a tutti i suoi “backers” (cioè i suoi sostenitori). Doni 1 dollaro? Zack ti ringrazierà pubblicamente sul tuo sito personale ed urlerà il tuo nome durante la preparazione dell’insalata di patate. Ne doni 2? Riceverai anche una foto. Con 3 avrai anche un assaggio, mentre, dai 5 in su, cominciano le categorie super premiate: 5 dollari – DELUXE PACKAGE – oltre all’assaggio, alla foto, all’urlo ed al ringraziamento personale, potrai scegliere un ingrediente adatto da aggiungere alla ricetta dell’insalata; 10 dollari – PLATINUM LEVEL – assaggio, urlo, foto, ringraziamento personale, ingrediente e potrai stare in cucina con Zack a guardarlo preparare l’insalata di patate; 20 dollari – POTATO MADNESS – se decidi di donare 20 dollari, riceverai un Haiku a tema insalata di patate scritto da Zack, vedrai il tuo nome inciso in una patata, avrai un barattolo di maionese autografato, la ricetta originale dell’insalata e tutti i premi promessi con le somme precedenti; 25 dollari – THE HAT – con 25 dollari Zack ti regalerà un cappello dedicato all’insalata di...

IL CLUB 27 E LE MORTI SOSPETTE...

“Club 27” è un’espressione giornalistica ormai diventata di uso comune per indicare quel gruppo di artisti, in maggioranza musicisti, deceduti a 27 in modo più o meno chiaro: omicidi, suicidi, incidenti, overdose… la lista dei giovani colpiti da questa “maledizione” continua, purtroppo, ad allungarsi, facendo vittime in tutto il mondo. Addirittura, sarebbe nata una sottocategoria, definita “J27“, che includerebbe tutti gli artisti morti a 27 anni, che nel nome o nel cognome presentavano una J: Robert Johnson, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Amy Jade Winehouse… insomma, esistono una serie di dettagli molto particolari, che potrebbero davvero portare a credere che ci sia un sortilegio nascosto. Soprattutto se si considera che alcuni dei nomi inclusi nel Club 27 sono protagonisti di storie sospese e vagamente macabre… ROBERT JOHNSON E IL PATTO COL DIAVOLO: CHI ERA IL PRIMO MEMBRO DEL CLUB 27? Di Robert Johnson si sa davvero pochissimo: nato in Mississippi nel 1911, figlio di una relazione extraconiugale, cresce appassionandosi alla musica ed imparando a suonare armonica a bocca e chitarra. Nel ’29 si sposa con Virgina Travis e si trasferisce a Robinsonville: nel ’30 la sua vita viene sconvolta dalla morte della moglie e Robert, disperato, comincia a vagare per il Mississippi, diventando un forte bevitore. Nel 1931 si risposa con Calletta Craft, ma anche questa unione naufraga dopo poco. L’abilità di Johnson con la chitarra sarebbe, secondo la leggenda alimentata dallo stesso protagonista, una conseguenza del patto che il musicista avrebbe deciso di stipulare con il diavolo: la sua anima per poter suonare meglio di chiunque altro. La sua tecnica è quella del fingerpicking (toccare le corde solo con le dita e senza mai usare il plettro) ed i suoi testi parlano spesso di demoni e spettri: alcuni musicisti raccontano...

OLIVIERO TOSCANI E LA SHOCKVERTISING...

Figlio di Fedele Toscani, il primo fotoreporter del Corriere della Sera, Oliviero Toscani è un pubblicitario, un creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie ed un fotografo di moda noto in tutto il mondo: nasce a Milano nel 1942 ed inizia la sua incredibile carriera a partire dalla metà degli anni ’60, dopo aver conseguito il diploma di fotografia. I primi reportage, dedicati all’attualità, risalgono al 1968 ed il punto di vista originale con cui Toscani rappresenta le nuove mode gli garantisce una serie di contatti con alcuni grandi marchi, come Elle, Vogue, Vogue Uomo e Harper’s Bazaar, usati come trampolino di lancio per arrivare a Chanel, Valentino, Fiorucci, Prénatal ed Esprit. Nel 1982 inizia il sodalizio che, più di altri, gli permetterà di creare pubblicità irriverenti e di grandissimo impatto: quello con Benetton. La collaborazione dura fino al 2000 e porta, fra le altre conseguenze, alla nascita di Playlife, ramo sportivo dell’azienda. Nei 20 anni di direzione dell’aspetto pubblicitario della Benetton, Oliviero Toscani dà vita ad una serie di campagne molto personali, spesso provocatorie: le immagini scelte per rappresentare l’azienda nel mondo sono originali, innovative e, soprattutto, immediatamente riconoscibili. Bimbi da ogni parte del mondo che fanno le smorfie, ragazze pop bellissime, etnie che si incontrano, culture che si intrecciano, pregiudizi che crollano… le idee in casa Benetton portano a questo e a molto altro. In effetti, Oliviero Toscani viene spesso citato nell’ambito della “Shockvertising”, delle pubblicità in grado, cioè, di provocare un forte impatto emotivo sullo spettatore, chiamando spesso in causa elementi d’attualità (il termine deriva dall’unione delle parole anglosassoni Shock, “scossa, urto”, ed Advertising, “pubblicità”). Fra gli esempi più famosi, si possono citare il cimitero francese della Prima Guerra Mondiale ritratto nel 1991 per rappresentare la brutalità e l’inutilità dei conflitti (in Italia,...

CREME PER TATUAGGI: I PRODOTTI MIGLIORI PER LA SKINCARE...

Le creme per tatuaggi sono fondamentali per una completa e corretta guarigione della pelle: un prodotto lenitivo può, infatti, aiutare a risolvere l’infiammazione dell’area interessata e a proteggere nel miglior modo possibile disegno e colori. Quali sono i passaggi da compiere una volta fatto un tatuaggio? Per prima cosa, la zona deve essere coperta da una crema lenitiva e bendata con una pellicola impermeabile: il tatuaggio deve rimanere coperto per almeno 2/3 ore. Una volta arrivati a casa, occorre lavarsi le mani con un sapone neutro, togliere il bendaggio e, con un po’ di acqua tiepida e lo stesso sapone, rimuovere delicatamente i residui dei prodotti utilizzati dal tatuatore. Fra i saponi consigliati ci sono, per esempio, Neutromed o Neutro Roberts. Da quel momento in avanti, è consigliabile tenere il tatuaggio a contatto con l’aria, coperto solo da un sottile strato di Bepanthenol: in questo modo, si dovrebbe favorire la formazione di croste, necessarie per la totale guarigione. Il procedimento deve essere ripetuto 3/4 volte al giorno per i primi due giorni: la zona deve essere coperta con una benda traspirante durante la notte e con uno strato di vaselina idrorepellente durante la doccia. Trascorsa questa prima fase, la pelle deve essere ammorbidita con l’uso di vaselina, creme per tatuaggi specifiche o prodotti come la Nivea (da evitare creme al cortisone o creme antibiotiche), fino a quando la zona non è totalmente liscia. Per la completa guarigione di un tatuaggio in bianco e nero sono necessari in media dai 10 ai 15 giorni; i tatuaggi colorati necessitano di un po’ più di tempo. Fra le creme per tatuaggi consigliate per la skincare, oltre all’accoppiata vincente Bepanthenol/vaselina, utilizzata dalla maggior parte delle persone, ed alcuni prodotti (come Dermovitamina, Avene, Burro di Karitè biologico…) considerati ugualmente validi,...

I CLIENTI DI SHARP SUITS: QUALI FRASI SI POSSONO EVITARE?...

Il mondo dei designers, degli animatori, degli illustratori, dei pubblicitari è spesso caratterizzato da incursioni incredibili da parte degli “unhelpful clients“, clienti dal commento assurdo, capaci di tirar fuori teorie e consigli decisamente improbabili: in realtà, un po’ in tutte le categorie si possono trovare storie divertenti ed aneddoti riguardanti richieste impossibili e domande a cui è davvero difficile rispondere seriamente, ma, in questo caso, i diretti interessati hanno deciso di mettere a punto una contromossa. Una comunità creativa irlandese, la Sharp Suits, ha, infatti, riunito gli addetti ai lavori e li ha coinvolti in un progetto davvero divertente: trasformare le citazioni più assurde in poster A3, non tanto per vendicarsi, quanto per farsi una serena risata davanti a situazioni che spesso possono generare incomprensioni e problemi. Le nuove opere hanno, però, anche una finalità benefica estremamente positiva: i ricavati delle vendite delle immagini vanno, infatti, al Temple Street Children’s Hospital, per aiutare chi davvero ne ha bisogno. Quali sono le reazioni, i commenti, i consigli, le teorie, le richieste più incredibili? Vediamo qualche esempio! – “Dobbiamo togliere l’orecchio del bambino o almeno spostarlo un pochino al lato della testa.” – “Non possiamo usare l’Inno Nazionale! Fa troppo IRA!” – “L’albero di Natale deve sembrare naturale… ma deve essere viola.” – “Vogliamo che assomigli a questo, ma non copiarlo, basta che lo fai abbastanza diverso, ma tenendolo uguale!” -“Il volantino dovrebbe assomigliare ad una calda stretta di mano.” – “Ci sembra che il rosso proprio non vada bene per il Natale.” – “Tutti sanno che le ragazze sotto i 25 anni non indossano gonne.” – “C’è troppo bianco. Meno è di più.” – “Lo so che hai detto che lo spot sarebbe stato animato, ma questo è un cartone!” – “Ora è molto meglio,...

MUSICA E MESSAGGI SUBLIMINALI...

La parola “subliminale” deriva dal latino SUB+LIMEN, cioè “sotto la soglia”. Cosa significa? Significa che un messaggio subliminale è una informazione, un’immagine, un suono, nascosto all’interno di un altro mezzo ed assimilato dal cervello dell’interlocutore in modo assolutamente inconsapevole ed inconscio. Questo termine deriva da due campi diversi, ma in qualche modo connessi, cioè psicologia e pubblicità, ed è stato oggetto di studi e dispute fin dagli anni ’50: il primo a parlarne fu Vance Packard, nel suo famoso “I persuasori occulti”, seguito pochi anni dopo dall’ormai mitico James Vicary, che per primo annunciò la presenza di pubblicità nascoste nei film, tanto forti da condizionare gli acquisti degli spettatori. Nel 1962, però, lo stesso Vicary ammise la truffa, confessando di essersi inventato un’indagine interessante per poter salvare la sua azienda di comunicazione, sull’orlo del fallimento. Ad oggi, alcuni studi hanno confermato l’azione dei messaggi subliminali su zone specifiche del cervello, ma hanno negato l’esistenza di effetti duraturi ed importanti sul comportamento umano: l’informazione nascosta viene, effettivamente, registrata, ma non provocherebbe alcun tipo di sconvolgimento comportamentale o psicologico. Nell’ambito dei messaggi “sub limen”, uno dei settori più colpiti è sicuramente quello della musica: canzoni ( e interi dischi) vengono fatti suonare spesso al contrario, per rivelare piccole frasi, discorsi, suggerimenti più o meno pericolosi. Dal punto di vista “sonoro”, le informazioni subliminali possono essere di due tipi: backmasking (cioè una frase registrata al contrario) e bifronti (una frase che, ascoltando la canzone nel verso giusto, suona in un modo, mentre, mettendo il disco al contrario, dice assolutamente un’altra cosa). La maggior parte delle volte, gli indizi trovati in questo modo sembrano decisamente esagerati, forse nati da un particolare effetto, chiamato “illusione uditiva subconscia“: in poche parole, sentiamo qualcosa perché vogliamo sentire qualcosa. Ci sforziamo di...