BLACK FRIDAY: DI COSA SI TRATTA?...

Il Black Friday, o Venerdì Nero, è il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento, che cade sempre il quarto giovedì di novembre: questa giornata, diventata molto popolare durante gli anni ’60, viene celebrata negli Stati Uniti (ma la tradizione sta cominciando a coinvolgere anche altri paesi) come l’inizio dello shopping natalizio. I grandi centri commerciali e le multinazionali aprono la stagione degli acquisti invernali applicando fortissimi sconti (anche dell’80%) sulla propria merce: in particolare, il Black Friday è caratterizzato dalle lunghissime code di consumatori, che passano anche tutta la notte davanti ai negozi per poter conquistare i ricercatissimi Door Busters, cioè prodotti dal prezzo particolarmente conveniente, proposti in numero limitato. Le famose corse di mamme, papà, giovani e meno giovani fra le corsie e gli scaffali che ci vengono proposte ogni anno dipendono proprio da questo fenomeno. Il termine “Black” non ha origini certe: secondo alcuni, sarebbe riferito al terribile traffico che si crea durante la corsa ai negozi; secondo altri, il nero era il colore con  cui i commercianti segnavano i guadagni all’interno dei registri contabili (le perdite venivano, invece, segnate in rosso). Normalmente, a seguire il Black Friday, c’è anche il Cyber Monday, pensato per tutti coloro che non sono riusciti a recarsi di persona nei centri commerciali: durante il primo lunedì dopo il Thanksgiving, gli e-commerce e i negozi online propongono promozioni estremamente vantaggiose, continuando idealmente il lavoro iniziato dalle grandi catene la settimana precedente. In realtà, sia per quanto riguarda i negozi che i siti per lo shopping, le offerte sono spesso presenti già giorni prima (alcuni sfruttano il Ringraziamento per attirare un maggior numero di clienti). Il Venerdì Nero e il Lunedì “Informatico” sono considerati importantissimi indici per comprendere la predisposizione all’acquisto del popolo americano durante le feste natalizie:...

BRUCE E BRANDON LEE: MISTERI ANCORA IRRISOLTI?...

Il 27 novembre del 1940 nasceva negli Stati Uniti uno dei personaggi simbolo della seconda metà del ‘900, un’icona sia dal punto di vista sportivo, che culturale: Bruce Lee. Cresciuto in Cina, il “Piccolo Drago” (questo il significato del suo nome cinese Lǐ Xiǎolóng) si impegnò nell’apprendimento delle arti marziali, approdando presto al cinema: dai ruoli più piccoli, alle parti da protagonista, il cammino di Bruce Lee venne sempre caratterizzato dalla forza, dalla tenacia e dalla determinazione. Una determinazione che gli consentì di sintetizzare anche i principi del Jeet Kune Do, “la via del pugno che intercetta”. Brandon Lee, figlio di Bruce e di Linda Emery, intraprese la stessa carriera del padre, impegnandosi nella recitazione e nelle arti marziali: viene ricordato come uno dei simboli degli anni ’90, soprattutto per aver interpretato Eric Draven nel film cult “Il Corvo”. Bruce e Brandon Lee non sono accomunati solo dal percorso nel mondo dello spettacolo: i due condividono, purtroppo, anche una fine prematura e inaspettata. Il primo morì il 20 luglio del 1973: impegnato nel progetto “Game of Death”, Bruce Lee si era recato a casa dell’attrice Betty Ting Pei per discutere del copione alla presenza del produttore Raymond Chow. Colto da una terribile emicrania, assunse un potente medicinale, l’Equagesic: poco dopo cadde in un sonno profondo da cui non si risvegliò mai. L’attore era già stato vittima di un incidente simile solo pochi mesi prima, quando era stato trasportato d’urgenza all’ospedale per un edema cerebrale da cui sembrava essersi ripreso. Le ipotesi riguardanti il suo decesso sono svariate, ma i più pratici sostengono che la morte sia stata probabilmente causata da una reazione allergica ad uno dei componenti del farmaco assunto quella mattina. 20 anni dopo, anche Brandon Lee subì lo stesso destino: il 31...

LAS MARIPOSAS: LA STORIA DELLE SORELLE MIRABAL...

Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne: questa data è stata scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 e, da allora, ha raccolto le iniziative di un numero sempre maggiore di paesi, impegnati nella sensibilizzazione e nell’educazione rispetto ad un fenomeno che riguarda, purtroppo, milioni di donne in tutto il mondo. Questa specifica giornata non è stata, però, scelta a caso. A proporre il 25 novembre fu, infatti, la Repubblica Dominicana, in ricordo dell’assassinio delle Sorelle Mirabal, donne simbolo della passione, dell’impegno e della libertà. Patria (Patria Mercedes), Minerva (Maria Argentina Minerva), Maria Teresa (Antonia Maria Teresa) e Dedè (Belgica Adelia) erano quattro sorelle, originarie di Salcedo: forti, decise, istruite, si opposero al regime che Rafael Leonidas Trujillo aveva imposto sulla Repubblica Dominicana fin dagli anni ’30, nazionalizzando e poi confiscando i beni privati ed impedendo ogni forma di dissidenza. Fin dalla fine degli anni ’40, Patria, Minerva e Maria Teresa si misero in prima linea nella diffusione di informazioni e volantini, promuovendo una sensibilizzazione dei propri connazionali e raccogliendo i mezzi per una rivolta civile. All’inizio degli anni ’60 costituirono il Movimento del 14 di Giugno, utilizzando il nome in codice Las Mariposas, cioè Le Farfalle. Il gruppo venne, però, presto scoperto e le forze del regime cominciarono a perseguitare ed incarcerare i partecipanti: fra loro anche le tre donne ed i loro mariti. Le sorelle Mirabal vennero, però, rilasciate prima dei coniugi: il 25 novembre del 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa si recarono con l’autista Rufino de la Cruz alla prigione della città di Puerto Plata per far loro visita. Durante il tragitto, l’auto venne intercettata dal SIM e gli occupanti furono costretti a scendere e a seguire gli agenti in un luogo isolato....

PUBBLICITÁ E SLOGAN: LE CAMPAGNE PUBBLICITARIE CHE RESTANO...

Il mondo dell’advertising è caratterizzato da prodotti che vanno e vengono, filmati e immagini più o meno convincenti, giochi di parole e jingle che rimangono in testa: alcune campagne pubblicitarie restano, altre invece no. Alcune pubblicità sfruttano l’ironia: – Volvo “Con sette posti. Ci dispiace.” – Apertura del cafè all’interno del Museo di Van Gogh – Pepsi Light e le sue casse leggerissime: così leggere da fluttuare – BMW Vs. Jaguar – Hat Hut Weber: “E’ il cappello.” – Post-it: “Comprare Post-it!” – Durex Extra Large Altre, invece, fanno leva sui sentimenti e le emozioni più forti: – American Disability Association: “Per alcuni è l’Everest” – Campagna canadese per le Paralimpiadi: “Unstoppable”, cioè inarrestabile – Staedtler: “Dove tutto inizia.” – Save the Children India: “Non possiamo farlo succedere nemmeno per un altro mese”. Impiegato del mese. Alcune campagne pubblicitarie funzionano perché sono basate su idee geniali, a volte semplicissime: – Floriano Bookstore – IBM: Smart Ideas for Smart Cities – LEGO Svezia: “Crea” Spesso, a fare la fortuna di alcuni prodotti sono, poi, gli slogan con cui vengono lanciati: fra i più famosi in Italia si potrebbero citare l’Amaro Lucano (Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!), la Bistefani (E chi sono io? Babbo Natale?), il Crodino (L’analcolico biondo che da impazzire il mondo), la Nutella (Che mondo sarebbe senza Nutella?), Grey (Ottimo direi!), Levissima (Altissima, Purissima, Levissima), Pic (Già fatto? È Pic!) o la Red Bull (Red Bull ti mette le aaaliiii!). Ma anche a livello internazionale esistono slogan che hanno fatto la storia (dal famosissimo “No Martini, no party”, al “Just Do It” della Nike, passando per “Think Different” di Apple, “Ciripiripì Kodak” e “I’m loving it” di McDonald’s). Divertenti, commoventi, emozionanti, irritanti… le pubblicità ci circondano, portando con sé messaggi...

BRUCE FARRER: UNA LETTERA DAL PASSATO...

  Bruce Farrer è un insegnante di inglese in pensione: a 72 anni, vive in Canada e si occupa di spedire ai propri studenti lettere dal loro passato. Cosa vuol dire? Durante i suoi anni di attività, con una carriera trascorsa per la maggior parte alla Bert Fox High School a Fort Qu’Apelle (un paese di 2mila abitanti), Bruce Farrer ha spesso assegnato ai suoi ragazzi un compito molto particolare: scrivere una lettera di 10 pagine indirizzata a se stessi, 20 anni dopo. I suoi studenti dovevano scrivere un testo privato, da chiudere in una busta e non far leggere a nessuno (compreso il professore), ed un testo più generico, da consegnare come compito in classe: quello che sembrava un semplice passatempo o un modo per trascorrere tranquillamente qualche ora era però molto di più. Nessuno poteva immaginare, infatti, che Bruce Farrer avrebbe mantenuto la sua promessa, rintracciando i giovani scrittori con tutti i mezzi possibili, dal passaparola, a Facebook, a veri e propri trucchi da investigatore. Ne è derivata una lezione importante: alcuni sono stati felici, altri sorpresi, altri imbarazzati. Ma il professore ha cercato di confortare tutti, perché è normale essere un po’ ingenui ed immaturi a 14 o 15 anni. Tanti hanno intrapreso strade completamente diverse dal previsto, alcuni hanno realizzato i propri sogni, altri, purtroppo, sono morti prima di ricevere la lettera, per incidenti, malattie, suicidio: solo in questi casi, il professor Farrer ha aperto le lettere, per capire se fosse il caso o meno di inviarle alle famiglie, con il rischio di riaprire una vecchia ferita. A raccontare la sua storia ci ha pensato la WestJet, con un video bellissimo ed emozionante. E voi? Cosa direste a voi stessi fra 20 anni? Oppure, che consiglio dareste a voi stessi...

LE NOZZE DI CHARLES MANSON Nov19

LE NOZZE DI CHARLES MANSON...

In queste ore, una delle notizie che hanno destato più scalpore negli Stati Uniti e nel resto del mondo riguarda le imminenti nozze di Charles Manson, mandante di uno degli omicidi più violenti della storia statunitense. A quanto pare, il 7 novembre Manson e la futura sposa Afton Elain Burton avrebbero ottenuto la tanto desiderata licenza matrimoniale: la ragazza, di soli 26 anni, si è trasferita vicino alla prigione di Corcoran, in California, 7 anni fa e, da allora, ha iniziato a fargli visita e a gestire un sito dove proclama la sua innocenza. Ma chi è esattamente Charles Manson? Charles Manson, nato il 12 novembre del 1934, trascorse un’infanzia difficile, figlio di una ragazza madre dal comportamento sregolato, e passò l’adolescenza a fare dentro e fuori da riformatori e penitenziari sparsi per gli Stati Uniti: i suoi crimini ruotavano sempre attorno al furto d’auto, ma, nel 1960, venne accusato di “trasporto di donne da uno stato all’altro ai fini di prostituzione” e trascorse un certo periodo nel carcere di McNeil Island, nello stato di Washington. Nei suoi numerosi periodi di detenzione, Manson acquisì una conoscenza abbastanza approfondita di argomenti come la negromanzia, la magia nera, l’esoterismo, la motivazione subliminale e l’ipnotismo, ma imparò anche a suonare la chitarra, dedicandosi ossessivamente alla composizione di canzoni. Una volta uscito di prigione, nel 1967, cercò in tutti i modi di diventare un musicista hippie affermato (il movimento stava crescendo proprio in quel periodo) e, una volta trasferitosi a San Francisco, riuscì a raccogliere attorno a sé almeno 50 persone, fra cui molte giovani donne (Mary Brunner, Lynette Fromme, Sandra Good…), che lo consideravano un capo religioso e morale. Il gruppo iniziò a vagare per la California a bordo di un bus scolastico nero, compiendo furti ed...

I VIP E LE CATTIVE ABITUDINI: ARRESTI DA STAR...

Gli amanti del gossip lo sanno: i vip e le cattive abitudini sono spesso compagni inseparabili. C’è chi si fa trascinare in una rissa, chi guida sotto l’effetto di sostanze illegali, chi prende di mira la polizia, chi si lancia in atti osceni… alcuni sono protagonisti di storie assurde, altri di episodi decisamente negativi: Johnny Depp che presenta uno dei premi degli Hollywood Awards barcollando e parlando un po’ a fatica è solo l’ultimo degli esempi che si possono fare per rappresentare debolezze e comportamenti discutibili delle star. Non mancano, poi, arresti e relative foto segnaletiche: errori giovanili, eccessi dettati dall’abuso di alcool o droghe, incomprensioni e provocazioni all’indirizzo delle forze dell’ordine sono alla base della maggior parte degli episodi più particolari… vediamone qualcuno! ELVIS PREASLEY venne arrestato nel 1956 a Memphis. Come mai? Fermatosi in una stazione di servizio per fare benzina, il re del rock venne riconosciuto e circondato da moltissimi fan. Il proprietario del distributore gli chiese di spostare l’auto, innescando una rissa (a quanto pare, la risposta alla domanda fu un pugno in faccia). Il cantante venne arrestato e immortalato in una foto segnaletica d’annata. MICK JAGGER venne arrestato con l’amico e compagno di band KEITH RICHARDS nel 1967: per loro l’accusa fu di possesso di sostanze stupefacenti. I due vennero condannati a tre mesi di reclusione, poi convertiti in libertà condizionale. AL PACINO venne arrestato nel 1961, a soli 21 anni, per porto abusivo d’arma da fuoco. DAVID BOWIE venne arrestato a New York, nel 1967: i poliziotti entrarono nella sua stanza all’American Rochester Hotel e lo trovarono con Iggy Pop, due persone dello staff e 182 grammi di marijuana. Vennero arrestati tutti insieme e Bowie concluse la vicenda pagando una multa di 2000 dollari. Durante il processo, il...

MISSIONE ROSETTA: LA PRIMA SONDA SU UNA COMETA! Nov13

MISSIONE ROSETTA: LA PRIMA SONDA SU UNA COMETA!...

Il segnale è arrivato al Centro di Controllo dell’ESA in Germania alle 17,03: la missione Rosetta ha dato esito positivo, il lander Philae è finalmente atterrato sulla cometa 67P/Churyumov – Gerasimenko. L’atterraggio è avvenuto alle ore 16,35 e la buona notizia è arrivata sul nostro pianeta con un ritardo di “soli” 28 minuti e 34 secondi: impressionante se si pensa alla distanza enorme che separa la Terra e il corpo celeste. La sonda, integrata ed assemblata a Torino e lanciata il 2 marzo del 2004, è arrivata, infatti, a 511 milioni di Km di distanza dalla Terra, seguendo la cometa già dall’agosto di quest’anno: da allora foto, informazioni e registrazioni hanno anticipato l’evento epocale grazie al quale, probabilmente, la conoscenza della vita cambierà radicalmente. Grazie a Philae, infatti, potranno essere prelevati dei campioni di materia (da almeno 25 centimetri di profondità), che verranno analizzati in loco (a -160° C) e i cui risultati saranno spediti direttamente sulla Terra: la speranza è che, oltre a notizie certe sulla composizione di questo specifico corpo celeste, gli elementi che compongono la 67P potranno rivelare qualcosa di fondamentale anche sull’origine della nostra esistenza. La missione Rosetta durerà per tutto il 2015. MISSIONE ROSETTA: IL MISTERO DELLE COMETE E LA SCOPERTA DI 67P Le comete sono corpi celesti primitivi e praticamente sconosciuti, in grado di conservare tracce di ciò che è capitato nell’universo 4,6 miliardi di anni fa: la loro natura è così oscura che gli scienziati non sanno ancora spiegare completamente come sia possibile che questo genere di corpi possa produrre dei suoni (o meglio oscillazioni del campo magnetico). Philae tenterà di risolvere anche questi dubbi. Ma quali sono le informazioni già note riguardo alla cometa raggiunta in queste ore? La 67P/Churyumov – Gerasimenko (chiamata così in onore...

#RejectedStarWarsTitles: quando il titolo del film non convince!...

Nelle ultime ore, J. J. Abrams, produttore, sceneggiatore, regista e compositore statunitense, ha rivelato quale sarà il titolo del settimo capitolo della saga di Star Wars, in uscita nelle sale americane il 18 dicembre 2015: “Star Wars – The Force Awakens”, cioè “Il Risveglio della Forza”. Dal momento dell’annuncio, confermato anche dalla Disney, si è scatenata su Twitter una vera e propria “battaglia” a suon di #RejectedStarWarsTitles, un tag ormai diventato trend mondiale grazie al quale milioni di fan hanno espresso il loro disappunto, pubblicando una serie di titoli finti, divertenti e un po’ cattivelli: una lunga serie di alternative addirittura più apprezzabili della scelta ufficiale. I più hanno semplicemente commentato: “Perché? La Forza era andata a dormire?”, ma tanti si sono cimentati in stati davvero simpatici, che sicuramente esprimono una critica, ma indubbiamente fanno tantissima pubblicità gratuita al progetto. Qualche esempio? Un sondaggio di Buzzfeed ha rivelato che solo il 9% degli intervistati apprezza il titolo ufficiale, il 40% sostiene che qualsiasi cosa sarebbe meglio del precedente “La Minaccia Fantasma” e la maggioranza crede che niente potrà mai superare “L’impero colpisce ancora”. Ciò che più colpisce in tutta questa vicenda è, comunque, la mobilitazione di fan e appassionati in tutto il mondo, evidentemente interessati a quello che si preannuncia come un film davvero epico, almeno per quanto riguarda il cast: gli eventi narrati saranno ambientati 30 anni dopo le vicende de “Il Ritorno dello Jedi” (1983) e vedranno la partecipazione non solo di nuovi nomi (John Boyega, Adam Driver, Daisy Ridley), ma anche l’intervento dei tre mitici protagonisti originali (Mark Hamill, Harrison Ford e Carrie Fisher)!  ...

WHATSAPP E LA DOPPIA SPUNTA BLU: CHI HA PAURA DEL “VISUALIZZATO”?...

Ebbene sì, alla fine è successo. Una delle applicazioni più amate di sempre ha fatto il grande passo, inserendo un aggiornamento che ha già fatto discutere: stiamo parlando di WhatsApp e la doppia spunta blu. Cosa è successo? Nelle scorse ore, la piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata degli ultimi anni ha modificato nuovamente il suo aspetto, introducendo la temibile doppia V colorata, ad indicare che un messaggio inviato è stato letto (il nuovo strumento comprende anche i gruppi: qui la spunta si “accenderà” quando tutti gli utenti avranno letto il messaggio). La nuova legenda comprende, quindi: una V per il messaggio inviato due V per il messaggio correttamente consegnato e due V blu per il messaggio visualizzato Questo cosa comporterà? Dal punto di vista del funzionamento dell’applicazione, questa aggiunta non genererà praticamente alcuna vera modifica, ma quasi sicuramente porterà ad un cambiamento nel comportamento dei suoi utilizzatori. Giustificazioni come “magari ha il telefono spento”, “forse è lontano dal cellulare”, “non avrà visto la notifica” e scuse come “avevo lasciato il cellulare da un’altra parte”, “mi si è scaricato proprio nel momento in cui avevo iniziato a risponderti” o simili non avranno più significato: chi invia saprà chi ha letto e chi ha ricevuto un messaggio scomodo dovrà decidere come comportarsi sapendo che una visualizzazione senza risposta verrà subito notata. A questo proposito, un’ulteriore novità è quella delle Informazioni: tenendo il dito premuto sul messaggio inviato, si aprirà una piccola finestra grazie alla quale sarà possibile sapere l’orario esatto in cui un messaggio è stato letto… incredibile, vero? WhatsApp e la doppia spunta blu toglieranno il gusto di comunicare oppure, al contrario, porteranno a conversazioni più schiette e sincere (effetto sicuramente positivo)? Mentre l’opinione pubblica si divide, resta il fatto che l’incertezza, il gusto di...

DIVORZIO FACILE: L’ADDIO PASSA DAL SINDACO Nov05

DIVORZIO FACILE: L’ADDIO PASSA DAL SINDACO...

Il divorzio facile è finalmente al via: previsto dall’articolo 12 della legge che verrà votata definitivamente il 5 novembre, il nuovo percorso per le separazioni e gli scioglimenti matrimoniali passerà dal sindaco. Come funzionerà? Le coppie senza figli a carico e senza trasferimenti patrimoniali, decise a portare a termine una separazione consensuale, potranno rivolgersi al primo cittadino, il quale darà loro 30 giorni per riflettere sulla decisione ed, eventualmente, cambiare idea. Se al termine del mese di tempo marito e moglie sono ancora convinti della loro scelta, il sindaco confermerà la separazione, tagliando di fatto mesi di udienze e attese. Anche le coppie con figli (compresi minorenni e portatori di handicap) godranno, però, di una semplificazione: in questo caso, sarà, infatti, possibile procedere con la negoziazione assistita, durante la quale marito e moglie, con l’aiuto degli avvocati, potranno redigere un accordo consensuale, con cui stabilire i termini dello scioglimento del matrimonio. I legali dovranno, quindi, inviare il testo al Procuratore della Repubblica entro 10 giorni: se l’accordo viene considerato nell’interesse dei figli, viene accettato e confermato, se, invece, non viene ritenuto congruo, viene respinto, rimandando la separazione al percorso tradizionale. Queste nuove procedure renderanno il procedimento sicuramente più semplice, ma non esattamente breve: infatti, il tempo di attesa fra separazione e divorzio effettivo è ancora di 3 anni. A prevalere è, però, l’ottimismo: si spera, infatti, che il divorzio facile permetterà ai tribunali di procedere molto più rapidamente, risolvendo anche gli arretrati. Non tutti sembrano, però, convinti dalla manovra: voi cosa ne...