Come stampare una rivista...

Immagini, testi, didascalie, inserti, speciali e interviste: la realizzazione e la stampa di una rivista su carta è uno dei lavori più elaborati e complessi per l’industria creativa e tipografica. Leggibilità, maneggevolezza, layout accattivante: creare una rivista che funzioni davvero, che spinga il lettore a sfogliare dalla prima all’ultima pagina è un lavoro per veri professionisti della comunicazione. Non basta produrre dei buoni contenuti accompagnati da belle foto, bisogna saper trovare il giusto equilibrio, un mix che funzioni, sia dal punto di vista editoriale, sia dal punto di vista materiale (cioè del supporto cartaceo vero e proprio). Elaborare una rivista e impaginare i vari articoli/sezioni richiede molto tempo, perciò è necessario non tralasciare l’ultimo passaggio, quello della stampa, per non gettare al vento il tempo e la fatica. Scegliere una tipografia specializzata nella stampa di riviste, in grado di dare i giusti suggerimenti, è sicuramente la scelta migliore per ottenere un risultato sorprendente e d’effetto. Vediamo allora alcuni utilissimi consigli per stampare con successo una rivista su carta. Una delle prime scelte riguarda il formato della rivista, il più diffuso è il formato A3 aperto, ma nulla vieta di optare per un formato pocket o extra-large. La carta delle pagine interne va scelta con cura, è su di essa che stamperemo testi e immagini, e che verrà sottoposta al continuo sfogliare. Un primo aspetto da prendere in considerazione è la grammatura, ovvero il peso della carta, ideale per le riviste è dai 120 gr/m2 ai 150 gr/m2. Non scegliere carte di minore o maggiore spessore perché nel primo caso si otterrebbe un risultato fragile, delicato e incapace di risaltare adeguatamente i contenuti della rivista. Nel secondo caso invece si avrebbe una pesantezza inusuale per una rivista. Per quanto riguarda il tipo di carta, le...

WhatsApp: le ultime novità...

L’applicazione di messaggistica di WhatsApp è utilizzata ogni giorno da più di un miliardo di persone. Ma questo programmino ormai di proprietà  di Facebook è leader del suo settore non solamente per la facilità  e l’utilità  della stessa, bensì perché è sempre al passo con i tempi e si aggiorna spesso, introducendo spesso nuove funzionalità  per non far scappare gli utenti altrove. D’altronde si sa, chi si ferma è perduto. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le ultime novità che WhatsApp ha introdotto o introdurrà a breve nelle nuove versioni dell’applicazione disponibili per il download e l’installazione sui vari store ufficiali di Apple, Google (per Android) e Windows Phone. Le Videochiamate Le videochiamate sono una delle funzionalità più richieste dagli utenti di WhatsApp durante questi anni in cui l’applicazione si è affermata a livello mondiale. Sono conversazioni video criptate, così come già lo sono le altre funzioni di chiamate e messaggi di testo via WhatsApp. Sembra che la possibilità di attivare questa nuova funzione sarà disponibile nei prossimi mesi per gli utenti che utilizzeranno i migliori smartphone e le migliori reti Internet, proprio per riuscire a sfruttare correttamente questa tecnologia di videochiamate che per un funzionamento a prestazione standard richiede caratteristiche piuttosto elevate. Le immagini GIF L’opportunità di inviare immagini gif è una nuova funzione introdotta dall’app che è stata decisamente ben accettata dagli utenti WhatsApp. Infatti, ormai queste immagini animate hanno preso vita nelle conversazioni tra le persone, soprattutto nei gruppi dove adesso, invece di condividere direttamente un video, lo si converte in gif prima di inviarlo. Infatti, la cosa bella è che WhatsApp permette di inviare un normale filmato video in formato gif, convertendolo dall’originale, purché se ne selezioni al massimo una durata di sei secondi. Davvero una piacevole aggiunta per le conversazioni dell’applicazione. Citazioni nei...

INFORMATICA, I COMPUTER PIU’ FAMOSI DELLA STORIA...

Al giorno d’oggi li usiamo spesso durante la giornata, a casa e in altri luoghi, per questioni di lavoro o semplice divertimento o di studio, i computer ormai hanno cambiato le nostre abitudini. E questa “rivoluzione” si è affermata in maniera lenta ma costante negli ultimi decenni del XX° secolo ed è iniziata con modelli tra i più diversi e dalle forme più svariate, alcune più avveniristiche ed altre più grossolane. E se adesso i loro creatori sono spesso esperti del settore, con tanto di laurea e master informatica o ingegneria, ai primordi gli inventori erano solo giovani appassionati di elettronica e circuiti, con tanta curiosità e voglia di scoprire nuove cose. Andiamo a conoscere quali sono stati i computer più significativi ed importanti durante la rivoluzione informatica di quegli anni. Tra i primi personal computer ad avere un considerevole successo fu il Tandy TRS-80 della società americana “Radio Shack”. Immesso sul mercato nel 1977, riesce a conquistare migliaia di utenti grazie alla sua semplicità di uso, anche di quelli alle primi armi nel settore. Nonostante un costo non proprio economico, circa 600 dollari, le unità vendute arrivano ad oltre 200.000. Molto più economico fu invece il Timex Sinclair 1000, che, lanciato nel 1981, poteva essere acquistato ad un prezzo di 99,95 dollari. Questo era un piccolissimo computer dalle limitate capacità, che poteva tuttavia far girare programmi in linguaggio Basic. Ne furono venduti 600.000 pezzi nei soli Stati Uniti. Sempre nel 1981, esce un altro computer destinato a fare la storia dell’informatica e la fortuna di alcuni giovani (tra questi un certo Steve Jobs): l’Apple II. Questa creazione, grazie ad una versatilità mai vista, una struttura interna all’avanguardia e notevole facilità di uso, riesce a vendere milioni di unità in tutto il mondo, nonostante...

La tecnologia usata dai metal detector...

Quale tecnologia viene utilizzata dai metal detector? Tutti sanno che un metal detector, in italiano cercametalli, serve per individuare la presenza di oggetti metallici ma pochi sanno come funziona e quale tecnologia viene utilizzata durante le ricerche. Iniziamo col dire che un metal detector è composto da tre diverse parti: Le aste Il box dei comandi La piastra di ricerca Le aste compongono la struttura dell’apparecchio, si tratta di una sorta di scheletro che permette di tenere in piedi tutto il sistema. Il box dei comandi corrisponde al cuore del cercametalli, al suo interno vi sono tutti i componenti elettronici, comprese le batterie, ed alcuni sono anche dotati di uno schermo a cristalli liquidi dove è possibile visualizzare anche in tempo reale tanti valori, anche dettagliati, relativi a come stanno procedendo le ricerche. La piastra di ricerca corrisponde invece a ciò che potremmo definire come il cervello. E’ direttamente collegata al box dei comandi e scambia con esso una serie di informazioni. Ma torniamo a parlare della tecnologia utilizzata, parliamo quindi di onde elettromagnetiche. I metal detector per uso hobbistico sfruttano le onde elettromagnetiche per individuare l’eventuale presenza di uno o più oggetti metallici nel terreno. Dalla piastra di ricerca vengono continuamente emanati degli impulsi, ovvero delle onde elettromagnetiche. Nel caso in cui le onde dovessero incontrare un oggetto metallico queste saranno respinte e torneranno verso la piastra di ricerca. La piastra a quel punto assimilerà un impulso ed invierà un messaggio al box dei comandi. A quel punto il box informerà acusticamente, e visivamente nei modelli dotati di display, che nel terreno sottostante è stato appena individuato un oggetto di natura metallica. Spesso si sente parlare di metal detector per la ricerca dell’oro. Come funzionano? In realtà un cercametalli è in grado di...

Rivoluzione Instagram: cambiamenti attesi e meno attesi...

Aria di cambiamenti rivoluzionari in casa Instagram: nei prossimi giorni, il social potrebbe ospitare una serie di modifiche riguardanti non solo la visualizzazione e le modalità di pubblicazione dei video, ma anche il numero e le caratteristiche dei post inseriti nel feed di notizie di ciascun utente. Cosa significa? Significa che Instagram potrebbe smettere di utilizzare un ordine cronologico, per mettere in evidenza i post ritenuti più interessanti per ogni utente. Come? Analizzando le preferenze espresse da ogni profilo e raccogliendo nella parte alta del feed tutte quelle foto o i video pubblicati da utenti che hanno una maggiore probabilità di interesse, un rapporto diretto oppure una maggiore tempestività dei post. Tutto ciò si dovrebbe tradurre con una visualizzazione dei contenuti molto più simile a Facebook e Twitter (“Mentre tu non c’eri…”), capace di premiare profili con cui interagiamo molto o che sono particolarmente popolari, a discapito di utenti magari meno conosciuti, ma che pubblicano comunque foto e video interessanti. Naturalmente, la reazione del pubblico non si è fatta attendere troppo: Charge.org sta attualmente ospitando una petizione da oltre 300mila firme, caratterizzata dal tag #keepinstagramchronological. La petizione, pubblicata dall’australiana Sarah Heard, sottolinea come il diritto di scegliere cosa guardare dovrebbe essere riservato agli utenti e come, in effetti, il nuovo algoritmo rischi di penalizzare seriamente aziende piccole e grandi che utilizzano sempre più questo mezzo per farsi conoscere da un pubblico giovane. Ma non basta: sono moltissimi i designers, i fotografi, gli artisti che da ogni parte del mondo cercano di farsi conoscere pubblicando i propri lavori… cosa potrebbero fare se l’algoritmo li penalizzasse gravemente? Fra le tante voci che si sono alzate contro il cambiamento di Instagram, hanno particolare peso anche quelle di tantissime star che negli scorsi giorni si sono attivate per...

La scelta del PC

Da quando nel 1957 l’Olivetti presentò al mondo l’Elea 9007, uno fra i primissimi antenati di quello che oggi conosciamo come PC, i computer hanno raggiunto sempre più velocemente le case di tutti gli italiani e quelle di tutti i paesi più industrializzati. Con la velocità di un virus si diffuse la moda del PC e ben presto iniziò a diventare una necessità per moltissime persone. Negli anni poi le dimensioni, i componenti e i prezzi sono variati così tanto e cosi velocemente che ormai guardando un computer del decennio passato non si ha nemmeno più l’impressione che esso sia effettivamente un computer al pari di quello che probabilmente abbiamo in casa. Ad ognuno il suo Una delle peculiarità più importanti dei PC nel 2016, è la loro grandissima versatilità. Per ogni tipologia di utente e di utilizzo esiste una specifica fascia di prezzo e di componenti adatti alle proprie necessità. Le varie fasce possono essere distinte in base al prezzo, o in base al tipo di utilizzo a cui sono destinate. In ordine di prezzo esistono, ad esempio, delle configurazioni low cost, budget, medium, e top. Tuttavia è molto più utile la classificazione dei PC per il tipo di utilizzo al quale vengono destinati, esistono ad esempio i computer da ufficio, computer per grafici, computer per calcoli, e computer per gaming. Computer da Ufficio Questo è il tipo di PC più economico della lista, è destinato semplicemente alla navigazione web e all’invio di mail, o al massimo alla compilazione di documenti e file excel. I punti di forza di questo tipo di configurazione devono essere CPU e RAM, ma dei componenti di fascia bassa relativamente recenti saranno più che sufficienti per il carico di lavoro previsto per questo PC. Computer da Gaming Per...

Grande successo per la Maker Faire 2015...

Anche quest’anno si è tenuta presso la Città Universitaria de La Sapienza di Roma l’annuale Maker Faire, punto di incontro del ‘fare’ che ha richiamato i creativi di tutto il mondo nella capitale, con 600 stand e ben 700 invenzioni proposte. La Maker Faire sta riscuotendo sempre più successo a livello nazionale ed internazionale e l’edizione 2015 ha abbracciato diversi settori, dall’abbigliamento all’informatica, dal food alle tecnologie audiovisive per citare solo alcuni fra i maggiori campi di interesse. La Maker Faire ha saputo diventare in questi anni il punto di riferimento per chi cerca innovazione, ma non solo, perché gli spazi espositivi hanno saputo accogliere visitatori di tutte le età e di tutti i gusti, dai professori universitari alle famiglie con bambini. La fiera ha raccolto tanti esempi di innovazione, spirito di iniziativa e creatività, accomunando prototipi, idee e anche tanti progetti realizzati, i quali hanno dimostrano come comune denominatore il ‘fare’ e le sue applicazioni pratiche. Le invenzioni hanno interessato ogni campo, dai software per rendere disponibili i libri e i manufatti antichi in versione virtuale fino ai sistemi di illuminazione più scenografici e ad impatto ambientale positivo. Decine sono state le storie di successo e la parte forse più interessante della Maker Faire si è notata nella vicinanza di colossi come Google, Intel o Eni a realtà artigiane locali che hanno avuto la forza e il coraggio di presentare i loro progetti al grande pubblico. Il tutto si è svolto in un’ambientazione vitaminica, ricca di stimoli e di eventi, come le conferenze e i tanti workshop che hanno segnato le giornate della kermesse. Molto di ciò che è stato presentato alla Maker Faire romana è stato reso possibile grazie alle nuove tecnologie, informatiche ma anche materiche, in quanto la fiera si è...

Macchine Telecomandate: una passione senza tempo...

Ci sono degli hobby che da bambini ci vengono trasmessi da parenti, amici e poi cambiano. Con il tempo, in maniera quasi impercettibile. Regalo dopo regalo, quello che in passato era solamente un passatempo per trascorrere le giornate in allegria comincia a diventare più importante, e sebbene l’età scolastica resti solo un ricordo, quell’hobby si è evoluto, crescendo con noi, sviluppandosi in maniera sempre più approfondita. E’ il caso delle auto radiocomandate elettriche, ad esempio. Quanti di voi in passato stavano ore e ore seduti con il radiocomando tra le mani, entusiasti al sentire il sottile ronzio della propria macchina telecomandata, mentre sotto il proprio sguardo vigile e concentrato evitava ostacoli, si tuffava nei terreni più impervi e macinava chilometri dopo chilometri? Ancora oggi ritrovate la stessa emozione, lo stesso coinvolgimento di quel periodo, e anche i vostri modelli, ovviamente, hanno subito una metamorfosi non indifferente. Un piccolo rifugio per i piccoli momenti di pausa durante la vita di tutti i giorni, o anche solo una distrazione passeggera con cui far avvicinare i più piccoli della famiglia alla vostra stessa passione! Ormai con le nuove macchine radiocomandate elettriche, il piacere è diventano ancora più grande. Esistono modelli dotate di una resistenza fuori dal comune, con caratteristiche speciali, per fronteggiare qualsiasi tipo di terreno e passare dall’asfalto al suolo più fangoso senza battere ciglio. Senza contare il loro incredibile sviluppo sul piano dell’energia: niente più ore e ore a fissare l’indicatore di carica, o vivere nel “terrore” di vedere il proprio bolide fermarsi all’improvviso, con le batterie scariche! Oggi invece la loro autonomia è nettamente più duratura, e con modelli di fascia media si possono trascorrere lunghi pomeriggi senza doversi preoccupare di nulla, godendosi una calda giornata di sole accompagnando la propria macchina a spasso...

Drone economico o professionale? Troviamo il giusto compromesso...

Dopo un paio di anni dall’uscita sul mercato dei primi Droni commerciali, ci si è posti frequentemente il problema su cosa acquistare, e cioè ci si chiedeva, se conveniva acquistare un Drone economico ma che presentasse magari, discrete qualità e ottime caratteristiche o puntare direttamente verso un Drone professionale. Bisogna dire, che la differenza tra  Droni economici e Droni professionale è abbastanza marcata, soprattutto per quanto riguarda la fotocamera che monta, la sua autonomia di volo e il suo raggio d’azione. Sul mercato, infatti, possiamo trovare ottimi Droni che possono essere inseriti contemporaneamente, sia nella categoria di Droni economici, che in quella di Droni professionali, diremo, un giusto compromesso tra prezzo e qualità. Tra tutte le varietà esistenti, le marche che spiccano sicuramente tra tutte sono: la marca Parrot e la DJI che con alcuni dei loro modelli di fascia media, propongono un livello medio – alto di qualità, con prezzi che rientrano facilmente sotto i 1.000 euro. Per esempio il Drone Parrot AR 2.0 si propone come prodotto che punta ad una fascia di mercato intermedia, adatta sia a chi è alle prime armi grazie alla modalità di pilotaggio Absolute Control, ma anche a coloro che hanno già una minima esperienza nel mondo dei droni. Nello specifico il Drone Parrot AR 2.0, è uno di quei Droni adatti sia per un utilizzo al chiuso  che per un’utilizzo all’aperto. Grazie alla sua fotocamera HD e al suo sistema di stabilizzazione, è un Drone economico ma che garantisce un’alta qualità delle immagini prodotte. Per farlo volare basta installare un’applicazione gratuita sul proprio Smartphone o sul Tablet dal nome AR.FreeFlight2.0. Mentre la DJI con il suo Phantom 2 Vision offre un Drone economico dal punto di vista del prezzo, ma un pò più professionale dal punto...

Il pvc per le coperture e le strutture sportive...

In un mercato variegato e molto ampio come quello delle coperture, spiccano sicuramente le strutture in PVC. Il PVC, acronimo di policloruro di vinile, è una materia plastica costituita dal 57% di cloro (sale da cucina) e dal 43% di idrogeno e carbonio. Negli ultimi sette anni è diventato una delle materie più usate al mondo, superando le 30 milioni di tonnellate. Le caratteristiche uniche del PVC fanno si che determinati additivi e stabilizzanti conferiscano a questa materia una determinata caratteristica e forma, per essere utilizzata in contesti diversi. Come è stato già detto, questa particolare materia plastica può essere lavorata per essere adattata in scopi diversi. È utilizzata in tantissimi settori come quello farmaceutico, alimentare, tessile, edile fino a quello della cartotetnica, della moda e del design. Per quanto riguarda le coperture, questa materia plastica, robusta e resistente, viene usata per proteggere un luogo dalla pioggia e dai raggi solari, e inoltre, è considerato uno dei materiali più resistenti agli agenti atmosferici grazie alle sue caratteristiche, che la rendono impermeabile. Per questo motivo il PVC può essere utilizzato per realizzare vari prodotti come: tende da campeggio, tende da sole, teli antivento, teli antigrandine, ombrelloni da giardino ecc, e per proteggere vari luoghi come: le terrazze, i giardini e le tettoie. L’utilizzo dei materiali in PVC però non si ferma ad un uso privato, molte aziende e industrie decidono di acquistare i teloni e le coperture in PVC, sostituendo quelli vecchi che non garantivano una resistenza adeguata agli agenti atmosferici. Negli ultimi anni, quindi abbiamo assistito ad un aumento sostanziale di vendite di questo innovativo materiale e in un immediato futuro, si assisterà ad un ulteriore ampliamento del mercato di questa particolare materia, che grazie ai costi accessibili a tutti, offre un ottimo risultato...

Un efficace monitoraggio aziendale con i software integrati di gestione...

Una delle principali difficoltà delle aziende con una struttura medio o grande è quella di riuscir a gestire ogni tipologia di processo aziendale (fasi di acquisto, vendita, fatturazione, magazzino) in maniera semplice, rapida ed esauriente. A volte le imprese, per garantirsi una buona gestione del proprio rendimento aziendale, decidono di cedere in outsourcing il controllo dei processi interni, affidando a terzi il monitoraggio di ogni operazione e procedura. Molte volte il controllo viene realizzato per singole unità, ovvero ogni comparto viene sottoposto ad una gestione singola e tutti i responsabili di ciascuna unità, poi, devono convergere le informazioni della BU analizzata ad un sistema centrale di monitoraggio. E’ dal sistema centrale di monitoraggio che raccoglie le informazioni di ogni unità che la direzione aziendale recepisce qual è lo stato di fatto dell’azienda, dove possono esserci delle problematiche, dove c’è necessità di investire, dove bisogna ancora migliorare o dove i risultati di gestione sono risultati più soddisfacenti. Tutte queste informazioni sono fondamentali per garantire la crescita e lo sviluppo dell’azienda ed, infatti, buona parte dei costi dell’impresa riguarda proprio la tematica del controllo di gestione (interna o esterna che sia). Ma quali sono i rischi di un approccio alla gestione in outsourcing? Innanzitutto la difficoltà ad ottenere una visione realmente globale dei singoli processi, oltre, che ovviamente l’impossibilità di realizzare un controllo maggiormente diretto su tutte le BU aziendali. Per soddisfare le esigenze dell’imprenditore che vuole garantirsi una gestione più efficace ed integrata di tutte le fasi di produzione, distribuzione e vendita, alcune realtà commerciali utilizzano dei software di gestione interna per le aziende in grado di semplificare il monitoraggio di processi di elevata complessità. I software gestionali consentono all’azienda una visione complessiva di tutti dati relativi a clienti, fornitori, agenti, trasportatori, all’interno di un...

Come Videosorvegliare una zona con meno di 100 euro...

I sistemi di videosorveglianza negli anni passati erano di esclusiva pertinenza di banche, centri commerciali, stazioni, insomma punti molto sensibili da difendere a tutti i costi. La tecnologia è però andata avanti proponendo sistemi sempre più sofisticati a prezzi abbordabili tanto che oggi è possibile videosorvegliare la propria casa con meno di 100 euro. Quello che serve: un router connesso ad internet, una telecamera senza fili, uno smartphone oppure un pc. Le telecamere che si trovano sul mercato hanno un prezzo, i modelli economici, di 40-90 euro. Se saliamo di prezzo troviamo camere ip professionali che riprendono in alta definizione. Per controllare la casa potrebbe andar bene anche una telecamera da 100 euro DLINK, Logitech, EDIMAX hanno vasta scelta all’ interno del loro catalogo di questo tipo di prodotti. Scegliamone una che abbia un sensore di movimento. Ovvero in grado di riconoscere un essere umano che passa davanti a lei. Solo in quel momento inizierà a registrare o ad inviare un allarme al proprietario di casa. Ricevuto l’alert via internet il proprietario può vedere in tempo reale immagini e video trasmessi, oppure mettersi in ascolto grazie al microfono incorporato. Questi modelli possono essere utilizzati anche di notte e con poca luce. Se vogliamo spendere di più possiamo scegliere telecamere motorizzate, a quel punto possiamo anche zoomare e muovere la camera per avere dettagli più nitidi. Le telecamere sono controllabili tramite una app dedicata se ciò avviene da smartphone e tablet oppure con software se da pc. La connessione avviene tramite una password cifrata che difficilmente potrà essere hackerata....

DRIVER ATTENTION ALERT: LA NISSAN CI AIUTA CONTRO I COLPI DI SONNO...

I colpi di sonno causano circa 300 mila incidenti ogni anno, alcuni dei quali con conseguenze gravissime: basta un attimo di distrazione o un calo d’attenzione involontario per mettere a rischio la vita di conducente e passeggeri. La Nissan ha, però, introdotto un nuovo sistema, in grado di avvertire gli occupanti della vettura di un eventuale rischio legato al sonno: si tratta del Driver Attention Alert. Questo dispositivo utilizza algoritmi e calcoli capaci di stabilire una sorta di “guida modello”: tenendo sempre in considerazione le condizioni della strada e riconoscendo eventuali “falsi allarmi”, in caso di calo di attenzione riscontrabile con una incongruenza fra dati raccolti e i calcoli effettuati, il Driver Attention Alert fa emettere all’auto un suono e fa comparire sul cruscotto il simbolo di una tazzina, come a dire “Ti serve una pausa”. Naturalmente, l’azienda nipponica ha tenuto a sottolineare che questo sistema è solo un avvertimento, un’arma in più contro un problema davvero molto sentito e non una scusa per mettersi al volante e guidare in modo imprudente: la responsabilità di ogni azione e decisione cade sempre sul guidatore. Il Driver Attention Alert è disponibile di serie sulla Murano MY 2015, nelle versioni SL e Platinum, e nella Maxima MY 2016, ufficialmente lanciata sul mercato a partire da...

Smartphone Android, la carica dei brand emergenti...

C’era una volta il duopolio tra Apple e Samsung, ma ora la casa coreana deve fare i conti con la concorrenza interna nel mondo Android: sempre più utenti scelgono i brand emergenti. Fino a pochi anni fa si guardava con malcelato sospetto alle nuove marche che cercavano un posto al sole nel mercato degli smartphone Android, soprattutto quando si leggeva tra le caratteristiche “made in China”. Una sorta di retaggio (anti)culturale, dovuto in parte all’idea che le produzioni cinesi siano sostanzialmente copia – e di cattiva qualità – di idee altrui. Al contrario però di quanto avviene in altri settori, nell’informatica e nell’elettronica il Dragone è riuscito a lanciare l’assalto anche al solidissimo predominio di Samsung, il gigante sudcoreano che non a caso ha chiuso il 2014 con il 27% in meno di profitti operativi rispetto al 2013, e con l’eloquente -64% per la divisione mobile. In Cina, in particolare,la Samsung si è già dovuta inchinare alla nuova potenza Xiaomi con i suoi smartphone di fascia media e bassa. Anche in Italia arrivano gli echi di questa battaglia che si svolge dall’altra parte del mondo, e che ci interessa soprattutto perché porta con sé innovazioni di prodotto e convenienza per l’acquisto dei nostri smartphone. La concorrenza è infatti un motore incredibile, e basta leggere le caratteristiche dei modelli di punta di brand emergenti come Huawei, Prestigio o GoClever per rendersi conto della sferzata che hanno dato al mercato. I modelli più potenti puntano su processori a quattro od otto core, con prestazioni velocissime (più di 1.6 GHz), almeno 2 gigabyte di memoria Ram e accessori di qualità (dalla fotocamera alla batteria ad alta resistenza allo schermo con risoluzione elevata), con un prezzo che non supera i 300 euro (e si pone praticamente alla metà...