I FILM MALEDETTI: STORIE DA EVITARE...

Quando si parla di film maledetti si fa, spesso, riferimento a trovate pubblicitarie, strane interviste, affermazioni un po’ particolari. L’ultimo esempio è l’esperienza di Carrie Fisher, che avrebbe espresso più di qualche dubbio su Star Wars VII: prima il suo incidente d’auto, poi la disavventura di Harrison Ford e il suo elicottero… l’attrice sarebbe piuttosto convinta che qualcosa non stia funzionando. Ma quali sono i “classici” film maledetti e perché si sono guadagnati questa fama? 1 – Gioventù bruciata – La pellicola degli anni ’50 vide la morte prematura di ben quattro attori: James Dean, Sal Mineo, Nick Adams e Natalie Wood. In particolare, Dean morì prima dell’uscita del film, coinvolto in un terribile incidente sulla sua Porsche 550 nel 1955, Mineo venne accoltellato nel 1976, Adams venne ucciso da una dose eccessiva di sedativi e stupefacenti nel 1968 (non è mai stato chiarito se la morte sia stata accidentale oppure, più drammaticamente, un suicidio), la Wood cadde dal suo yatch, affogando misteriosamente nel 1981 (il suo caso venne riaperto a più riprese, senza arrivare ad una chiara spiegazione dell’incidente). 2 – Il Conquistatore – La pellicola storica che aveva fra i protagonisti anche John Wayne venne girata nel 1956 nei pressi di St. George (Utah). A quanto pare, l’area era stata utilizzata pochissimo tempo prima per effettuare dei test atomici: fra gli addetti ai lavori (220 circa) si ammalarono di cancro ben 91 persone. 46 di loro, oltre allo stesso Wayne (nel 1979), morirono. Nel conto non vengono, però, considerati familiari, amici ed extra che andavano e venivano sul set. 3 – Poltergeist – L’horror che nel 1982 sconvolse gli spettatori, guadagnandosi il diritto di avere ben due sequel, segnò anche la vita di molti dei suoi protagonisti: Heather O’Rourke morì a soli...

L’URLO DI MUHAMMAD ALI...

Muhammad Ali è, forse, il pugile più famoso di sempre: un personaggio per certi versi amato e odiato, conosciuto per i suoi “balletti” sul ring, per le sue provocazioni durante le interviste, per il suo carattere forte e deciso, per la sua conversione all’Islam, per il suo rifiuto a partire per il Vietnam (che gli costò la radiazione dall’albo dei pugili nel 1967 e la riammissione solo nel 1970), per i suoi 61 incontri, di cui 56 vinti (37 per KO). Ali non aveva problemi a dire ciò che pensava, né a scontrarsi con pugili ritenuti migliori di lui: la sua fortuna fu, forse, anche questa. Video, frasi e interviste hanno consacrato il suo mito insieme ai suoi successi sul quadrato, ma anche diverse immagini hanno contribuito a rafforzare la sua immagine sia durante la sua carriera che successivamente: una di queste ha una storia incredibile e venne scattata da uno sconosciuto – almeno all’epoca – Neil Liefer durante la rivincita fra Muhammad Ali e Sonny Liston, tenutasi il 25 maggio del 1965 a Lewiston, nel Maine. I due pugili si erano già incontrati il 25 febbraio del 1964: Liston, il favorito, era noto per la sua aggressività sia dentro che fuori dal ring ed era generalmente poco apprezzato, soprattutto dagli “addetti ai lavori”; Ali, all’epoca ancora Cassius Clay, arrivava dalla medaglia Olimpica di Roma (1960) e da qualche ottimo risultato, ma niente di più. L’incontro terminò in modo inaspettato, permettendo al giovanissimo Ali di conquistare in un colpo solo titolo e fama. La rivincita mise in campo una situazione completamente ribaltata: nessuno era più così certo che Liston avrebbe potuto battere quel giovane pugile di Louisville, ormai conosciuto a livello internazionale. In effetti, lo scontro si chiuse quasi subito, ma in un modo...

Se il Guardian stronca l’Expo…...

Negli scorsi giorni, il critico di architettura e design Oliver Wainwright ha pubblicato sul Guardian un giudizio piuttosto severo riguardante l’Expo di Milano: un commento lucido e a 360°, che non ha risparmiato praticamente nessuno. Ad essere entrati nel mirino di Wainwright sono stati soprattutto i padiglioni, giudicati ammassi contorti e folli collage: là dove sulla carta si sarebbero dovuti costruire impianti innovativi e originali, si trovano, invece, strutture controverse, il cui destino non è chiaro. L’dea di fare qualcosa di diverso si è persa durante la realizzazione dell’esposizione e ancora troppo vaga è anche la destinazione finale del terreno su cui è stata costruita l’intera manifestazione: sarà rivenduto? Trasformato? Mantenuto intatto? Secondo il critico del Guardian, tutti questi problemi sarebbero da imputare a spese eccessive, ritardi, corruzione dilagante e, soprattutto, una distribuzione sbagliata delle risorse: insomma, dopo 7 anni di sforzi ci sarebbe davvero poco da salvare. Generale stroncatura anche sui contenuti, ritenuti insulsi e, forse, più adatti ad una fiera per agenti di viaggio: Wainwright non si fa mancare una stoccata anche sugli sponsor… possibile che l’Expo dedicata all’alimentazione ed alla celebrazione dello slow food veda la collaborazione di colossi come Coca – Cola e McDonald’s? Le considerazioni finali del critico riguardano l’utilità effettiva di questo tipo di manifestazione, che spesso crea solo debiti e strutture architettoniche da smaltire: non sarebbe meglio assegnare definitivamente l’Expo agli Emirati Arabi, location perfetta per incontri che richiedono grandi spese e costruzioni rapide? E voi come la pensate? Siete già andati all’Expo di...

WANKSY: I GRAFFITI CONTRO LE BUCHE STRADALI...

Nella contea di Greater Manchester, come in tanti altri centri abitati inglesi (e non), la situazione delle buche stradali è drammatica: in mezzo miglio di strada si possono contare fino a 70 voragini piccole e grandi, pericolose per autisti, ciclisti, motociclisti e pedoni. Gli incidenti non sono poi così rari e, all’ennesimo amico ferito da una brutta caduta, Wanksy, questo lo pseudonimo di un ignoto artista della zona (molto probabilmente ispiratosi al più famoso Banksy), ha deciso di agire. Come? Disegnando con una bomboletta spray dei peni tutt’intorno alle buche. Secondo l’anonimo (e stufo) cittadino, questo sarebbe il mezzo più semplice per riportare l’attenzione sul problema e generare una reazione rapida: a volte, guidiamo e camminiamo così tante volte accanto alle buche da smettere letteralmente di vederle. Ma anche se ci abituiamo alla loro presenza, il problema rimane. Un disegno di questo tipo, per la sua oscenità, rimette in luce la questione “buche”, provocando un sorriso, forse, ma anche una nuova indignazione: più graffiti compaiono, più è evidente il problema. Il governo locale non sembra essere stato coinvolto nell’ondata di ilarità scatenata da Wanksy: oltre a contestare il soggetto scelto per i disegni (ritenuto sconveniente soprattutto nel caso di passaggio di bambini o famiglie), i rappresentanti della istituzioni hanno dichiarato che ogni centesimo speso per cancellare la vernice (lavabile in un paio di settimane, a detta dello sconosciuto giustiziere) è un centesimo in meno per riparare le buche. Ma la domanda è: siamo sicuri che senza quei disegni quei centesimi sarebbero stati effettivamente usati per riparare il manto...

Anticipazioni Beautiful: news e personaggi...

Nuove avventure per i personaggi di Beautiful. La soap opera americana promette di stupire i telespettatori anche durante le prossime puntate. Non vive di certo un bel momento Ivy che è costantemente ricattata da Rick. La causa di tutto ciò è il bacio che in segreto Maya e Rick si sono scambiati. La situazione del matrimonio diventerà ancora più convulsa quando la giovane stilista, pronta a far rinascere il rapporto, confiderà all’uomo di voler un figlio da lui. Il Forrester non reagirà proprio bene a questa dichiarazione, tant’è che decide di allontanarsi ancora di più dalla moglie. Maya, in un momento di eccessivo entusiasmo, dirà a Othello dei piani segreti di Rick. La notizia del bacio segreto tra Maya e Ricky è giunta anche a Pam che presa da altre situazioni che la coinvolgono in prima persona, non lo rivela a nessuno. La morte del proprio cane, infatti, segna profondamente Pam che visibilmente triste, viene aiutata dal fratello di Eric. Hope, intanto, decide di partire per l’Italia, cosa che manderà su tutte le furie Wyatt. Tutti i personaggi della fiction saranno impegnati, durante le festività natalizie, in un centro di senza tetto la Union Rescue Mission. Maya, come detto, confiderà ad Othello le sue speranze di una vita insieme a Ricky, Othello, però, le mostra le sue perplessità a riguardo. Intanto Ivy, appreso del bacio e degli intenti di Ricky e Maya che non vedono l’ora di mettere le mani sull’azienda, non vede l’ora di rivelare il tutto a Liam. Ricky, compreso che la situazione rischia di degenerare velocemente, decide di accorrere dal padre e fargli firmare i documenti tutti in suo favore. Intanto Quinn, incontrato Wyatt, convincerà il figlio ad andare anche lui in Italia, raggiungendo la moglie. Caroline, nel frattempo, comincia sempre...

SIGNIFICATO DEI NOMI: DA DOVE ARRIVANO I NOMI SCELTI DA ALCUNI MUSICISTI?...

Qual è il significato dei nomi scelti da alcuni musicisti?In tantissimi sfondano nel mondo della musica mantenendo il proprio nome, ma alcune band o singoli performer hanno spesso deciso di utilizzare un’identità diversa, con origini anche molto particolari! Pensiamo, per esempio, ai Led Zeppelin, il cui nome deriva (con qualche storpiatura nella pronuncia) dai palloni aerostatici o dirigibili, ai Doors, ispirati dalle “porte della percezione” di William Blake (e riprese, in seguito, da Huxley) o anche ai Radiohead, che scelsero il titolo di una canzone dei Talking Heads… dietro ogni grande gruppo può esserci una storia, una leggenda, un aneddoto più o meno divertente! Ecco 10 gruppi o singoli musicisti che hanno fatto fortuna con pseudonimi, soprannomi e nuove identità! 1 – ST. VINCENT St. Vincent, il cui vero nome è Annie Clark, ha preso ispirazione da una canzone di Nick Cave, intitolata “There she goes my beautiful world”. In particolare, il testo parla del poeta Dylan Thomas, che “morì ubriaco al St. Vincent Hospital”. 2 – LYNYRD SKYNYRD I Lynyrd Skynyrd devono il loro nome (già difficile da pronunciare) a Leonard Skinner, professore di educazione fisica della scuola frequentata da alcuni membri del gruppo: il signor Skinner era noto per la sua durezza nei confronti dei ragazzi che portavano i capelli lunghi, spesso sospesi. Il professore è morto nel 2010. 3 – GREEN DAY “Green Day” a San Francisco indica una giornata trascorsa interamente a fumare maijuana: il frontman della band chiamata all’epoca Sweet Children, Billie Joe Armstrong, decise di scrivere una canzone dedicata a questo passatempo e l’espressione gli piacque così tanto da farla diventare il nuovo nome del gruppo! 4 – LORDE Il vero nome di Lorde è Ella Marija Lani Yelich-O’Connor: sfogliando un testo dedicato ai titoli nobiliari, rimase colpita...

ACCESSORI PER IL MOTOCROSS: L’ABBIGLIAMENTO KINI RED BULL!...

Il motocross è una disciplina sportiva che ha origine negli anni ’30, come derivato del trial: le prime competizioni ed apparizioni di questo sport si verificarono negli Stati Uniti, per poi diffondersi gradualmente in tutto il mondo. Oggi, il motocross è uno degli sport su “due ruote” più amati di sempre e raccoglie milioni di appassionati, più o meno coinvolti in prima persona in allenamenti e gare adrenaliniche. Chi si cimenta in questa attività sa che la qualità degli accessori e degli strumenti utilizzati deve essere altissima: guanti, stivali, pantaloni, maglie, ma anche caschi, occhiali protettivi ed attrezzatura per la moto devono sempre garantire le massime prestazioni! In particolare, fra le marche leader del settore, ad attirare molti consensi è l’abbigliamento Kini Red Bull, caratterizzato non solo dalla resistenza dei materiali, ma anche dalla vivacità e dalla originalità delle grafiche! Generalmente,  a dominare sono i colori tipici del logo, cioè il giallo, il rosso, il nero e il bianco, ma non mancano capi resi ancora più vivaci dall’utilizzo di tinte forti come l’azzurro o l’arancione! Particolarmente apprezzati sono anche i caschi, leggeri e sicuri, realizzati con materiali dalla massima resistenza, capaci di soddisfare anche gli standard più duri (come gli standard racing AMA e FIM)! Ma da dove deriva il nome del marchio? Il termine Kini deriva dal cognome del pilota Heinz Kinigadner, uno dei piloti più importanti del “Motocross Grand Prix World Championship” durante gli anni ’80: nel 2003, suo figlio venne coinvolto in un terribile incidente, che lo rese paraplegico. Dopo quella terribile esperienza, Kinigadner ha fondato una associazione insieme al proprietario di Red Bull (la Wing for Life Foundation), con l’intento di finanziare le ricerche riguardanti le cure necessarie per i danni al midollo spinale. La maggioranza dei profitti ricavati anche...

DRIVER ATTENTION ALERT: LA NISSAN CI AIUTA CONTRO I COLPI DI SONNO...

I colpi di sonno causano circa 300 mila incidenti ogni anno, alcuni dei quali con conseguenze gravissime: basta un attimo di distrazione o un calo d’attenzione involontario per mettere a rischio la vita di conducente e passeggeri. La Nissan ha, però, introdotto un nuovo sistema, in grado di avvertire gli occupanti della vettura di un eventuale rischio legato al sonno: si tratta del Driver Attention Alert. Questo dispositivo utilizza algoritmi e calcoli capaci di stabilire una sorta di “guida modello”: tenendo sempre in considerazione le condizioni della strada e riconoscendo eventuali “falsi allarmi”, in caso di calo di attenzione riscontrabile con una incongruenza fra dati raccolti e i calcoli effettuati, il Driver Attention Alert fa emettere all’auto un suono e fa comparire sul cruscotto il simbolo di una tazzina, come a dire “Ti serve una pausa”. Naturalmente, l’azienda nipponica ha tenuto a sottolineare che questo sistema è solo un avvertimento, un’arma in più contro un problema davvero molto sentito e non una scusa per mettersi al volante e guidare in modo imprudente: la responsabilità di ogni azione e decisione cade sempre sul guidatore. Il Driver Attention Alert è disponibile di serie sulla Murano MY 2015, nelle versioni SL e Platinum, e nella Maxima MY 2016, ufficialmente lanciata sul mercato a partire da...

La strada nei sogni

Può capitare nella vita di attraversare momenti di difficoltà, e come ogni cosa che ci accade nel reale tutto viene elaborato e trasformato in immagini oniriche, non sempre, anzi quasi mai, di facile interpretazione, se non per gli addetti ai lavori. Per esempio sognare di camminare e di percorrere una strada, in ogni sua variante, fa sempre riferimento alla nostra vita e alle decisioni che ci si parano innanzi. Sognare una strada lunga, di cui non vediamo la fine, denota una situazione di vita impegnativa. Arrivare ad un incrocio, e decidere quale strada prendere, vuol dire che siamo convinti delle nostre azioni. Una strada senza uscita, un vicolo cieco, rappresenta un blocco, una nostra paura, e che la decisione presa o da prendere è sbagliata. Camminare e avere difficoltà a procedere per via di alte mura, vicoli e strade che si restringono impedendoci il passaggio, indica non solo che si sta attraversando una serie di difficoltà nella vita, ma che si teme di non essere capaci di affrontarle nel modo migliore, e quindi credere poco in se stessi. Più ostacoli si trovano durante il percorso e più difficile sarà portare a termine le nostre scelte, infatti una strada dissestata, rotta, o ancora tortuosa simboleggiano tutti gli ostacoli e le difficoltà che potremmo incontrare durante il percorso della nostra vita. A volte invece le immagini dei sogni rappresentano il contrario di quello che sembra, così una strada in discesa, ripida può significare sia un percorso facile da intraprendere sia al contrario la perdita di controllo, similmente una strada in salita denota si una difficoltà ad arrivare in cima e quindi a raggiungere degli obiettivi, ma allo stesso tempo è un’immagine positiva in quanto sta a significare che abbiamo un progetto e siamo pronti per portarlo...

FACEBOOK: COSA FANNO GLI UTENTI?...

Facebook domina ormai praticamente incontrastato nel sistema social: tanti concorrenti (o quasi) hanno provato e stanno ancora provando a togliere alla creatura di Mark Zuckerberg questo primato, finendo, però, eternamente secondi. Le idee messe in campo dal team Fb sono convincenti e coinvolgenti e spingono sempre più persone ad interagire: nuove impostazioni, porte aperte ad inserzionisti ed esperti di marketing, controlli della privacy e maggiore libertà per quanto riguarda ciò che si può postare ogni giorno hanno davvero segnato un successo stabile e, a quanto sembra, duraturo. Il Global Web Index ha recentemente portato avanti degli studi per il Social Media Engagement Report, rivelando quali sono le azioni compiute più spesso dagli utenti di tre diversi social: Facebook, Twitter e Google+. I risultati parlano chiaro: nell’ultimo mese, quasi il 70% degli utenti attivi su Fb ha cliccato su “Mi piace”, incoronandola come azione social più diffusa in assoluto. I due concorrenti non possono vantare le stesse percentuali, dal momento che il “+1” su G+ ha raggiunto solo il 33%, mentre il click su “Preferito” di Twitter è arrivato a quota 31%! Ma le differenze non si fermano qui! Gli utenti “zuckerberghiani” sono piuttosto presenti sul web, raggiungendo il 55% per quanto riguarda i commenti a foto o video di amici e la pubblicazione di post sulle loro bacheche, il 53% per la lettura di un articolo ed il 52% per i commenti agli status altrui… Google + ha segnato un 45% per la lettura degli articoli, ma anche un consistente 36% di utenti loggati “passivamente”, cioè senza manifestare alcun tipo di partecipazione. E Twitter? I cinguettii non battono Facebook: il 42% degli utenti ha cercato una nuova storia, mentre solo il 36% ha dato un’occhiata ai trend topics! La battaglia fra social continuerà sempre...

TETRACROMATISMO: UN MILIONE DI COLORI...

Che cos’è il tetracromatismo? Una capacità innata, già conosciuta nel mondo animale, eppure ancora inspiegabile, che permette a chi ne è affetto di riconoscere un milione di colori diversi, cioè ben 100 volte più della visione “standard”. Questa particolare condizione, determinata probabilmente dalla presenza di 4 coni fotorecettori sulla retina (e non i 3 presenti nella maggioranza dei casi e capaci di “vedere” il rosso, il blu ed il verde), coinvolgerebbe in particolare le donne e circa il 12% della popolazione femminile totale: moltissime sarebbero, però, semplicemente portatrici sane del gene, incapaci di vedere più colori, ma destinate a trasmettere questa capacità ai propri figli. Non è ancora chiaro il numero esatto di tetracromatici presenti al mondo: la difficoltà sta nel fatto che ognuno ritiene di vedere in modo assolutamente “normale”, ostacolando inconsapevolmente la diagnosi ed arrivando a rendersi conto di questa particolare capacità solo dopo molti anni. In effetti, a quanto pare, il tetracromatismo si svilupperebbe in età precoce (già intorno ai 2 anni), diventando  sempre più importante nel corso degli anni, dopo svariate esposizioni a tonalità e variazioni, capaci di amplificare questo diverso funzionamento dei recettori della luce. Ma come vede un tetracromatico? Concetta Antico, artista dotata di questa capacità, ha affermato di vedere tantissime sfumature, assolutamente invisibili per le altre persone: per esempio, il bianco non è mai solo bianco, ma è una somma incredibile di tanti colori. Di solito, il tetracromatismo non le provoca alcun fastidio, anche se le centinaia di scatole negli scaffali dei supermercati o le tonalità esagerate di certi tipi di film (es. horror) possono “soffocarla,” spingendola a chiudere per qualche minuto gli occhi. In generale, questa incredibile dote, ancora così poco conosciuta, non sembra peggiorare la qualità della vita di chi ne è portatore, regalando piuttosto...

LA MISOFONIA: DI COSA SI TRATTA?...

La misofonia è un disturbo del sistema nervoso centrale che si può descrivere come un’intolleranza a certi specifici suoni, derivante da disordini neurologici connessi a delle esperienze negative: questo termine così particolare, coniato da Pawel e Margaret Jastreboff, indica, quindi, una sensibilità selettiva al suono, che deve essere distinta da altri due fenomeni, l’iperacusia e la fonofobia. La prima indica un disturbo del sistema uditivo specifico di alcune frequenze o di tutti i suoni, mentre la seconda si riferisce ad una paura ossessiva verso il rumore, che si traduce in attacchi di panico, tachicardia, mal di testa, disorientamento…. La misofonia si presenta, invece, intorno ai 13/14 anni, come molti altri disordini psichiatrici, e si manifesta con fastidio, disgusto, rabbia nei confronti di suoni ritenuti ordinari: persone che masticano, respirano, si tagliano le unghie, si lavano i denti, russano, tossiscono, annusano, parlano, sbadigliano, fischiano, pronunciano certe consonanti, emettono suoni ripetitivi…. tutti questi comportamenti possono generare uno stato ansioso che, nella sua trasformazione, può arrivare anche ad evitare certe interazioni, con una riduzione della capacità di socializzare. In alcuni soggetti, la misofonia viene amplificata da stimoli visivi, come movimenti del corpo, dei piedi o delle dita, e può portare ad imitare involontariamente le azioni compiute da altri: questa spinta alla compulsione servirebbe a gestire l’ansia e a superare l’angoscia. Anche per questa patologia esistono vari livelli, dal tenue al grave, studiati nel corso degli anni, ma, almeno per ora, contrastati solo dalle ricerche dell’AMC, l’Academic Medical Center di Amsterdam, unico centro europeo che si dedica a chi soffre di questo disturbo, offrendo anche una terapia. Questa cura consisterebbe in una vera e propria riprogrammazione del cervello, necessaria per scollegare i suoni da emozioni e reazioni negative: le persone colpite da misofonia sono molte più di quante...

WIKIQUOTE: 20.000 CITAZIONI PER VERI APPASSIONATI...

Wikiquote è il fratello minore di Wikipedia: un’enorme raccolta di citazioni provenienti da opere letterarie, pubblicità, film, canzoni, interviste, ma anche dalla saggezza popolare (proverbi e modi di dire), piuttosto che da interventi storici e discorsi memorabili (le pagine dedicate a specifiche personalità non si contano), organizzate grazie al software MediaWiki, lo stesso della grande enciclopedia online. Il progetto, nato grazie all’impegno della Wikimedia Foundation e, più in particolare, dall’idea di Daniel Alston e l’intervento dello sviluppatore Brian Vibber, nasce nella sua versione inglese il 27 giugno del 2003, arrivando in Italia circa un anno dopo, il 17 luglio: il successo è tale da farlo diventare il secondo wiki più conosciuto e cliccato di sempre e la partecipazione degli utenti italiani è talmente alta da far diventare la versione tricolore la terza per numero di citazioni! La piattaforma ha, infatti, raggiunto le 15mila voci in meno di 10 anni (2012), raggiungendo in questi giorni oltre 20mila pagine, create e curate da visitatori anonimi o registrati: alcuni argomenti sono stati premiati negli anni per completezza ed accuratezza, ricevendo una medaglia e finendo nella “Vetrina” del sito (che per ora conta 63 pagine speciali). Ma Wikiquote riserva tantissime sorprese: un esempio è il link “una voce a caso”, che dal menù principale permette di finire in una delle voci dell’enciclopedia… un rimedio perfetto per chi vuole passare un po’ di tempo rilassandosi e leggendo qualcosa di interessante! Un’altra caratteristica è la “Citazione del Giorno”, sempre pubblicata in home, spesso connessa ai fatti della giornata o, in generale, a ciò che propone la cronaca quotidiana: tutte le frasi scelte per questo importante riconoscimento sono raccolte in un apposito archivio e possono essere consultate in qualsiasi istante. Oltre ad essere un divertente ed utile insieme di citazioni (spesso...

MODE E TENDENZE 2014: DAGLI HIPSTER AI NEW NORMAL...

In questi ultimi mesi del 2014, si è parlato molto di un cambiamento (radicale?) che riguarda mode e tendenze, di un passaggio che porterà, fra la fine di quest’anno ed il 2015, dagli hipster ai new normal. La parola Hipster ha origini e significati incerti: questo termine nascerebbe, infatti, negli anni ’40 per rappresentare quel gruppo di afroamericani appassionati di bebop e hot jazz che desiderano distinguersi dai fan del swing in tutti i modi, compreso vestirsi in maniera eccentrica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la cultura hipster si ampliò, diventando oggetto di interesse per diversi scrittori, fra cui Kerouac, Norman Mailer e Frank Tirro, per cui l’hipster è “l’uomo sotterraneo”, l’esistenzialista americano. Negli stessi anni, questo termine viene, però, utilizzato anche per prendere un po’ in giro quei bianchi che si vestono come i jazzisti di colore, cercando di imitarne i comportamenti. Negli anni ’90, l’hipster è, di solito, un giovane (o una giovane) fra i 20 ed i 30 anni, che tenta di vivere in modo indipendente, rigettando i dettami del consumismo e facendo precise scelte anche dal punto di vista della moda. Nel 2010, questo termine torna alla ribalta, segnando l’inizio di una tendenza che ha come elementi principali un abbigliamento attillato e minimal (tornano skinny jeans e pantaloni con il risvolto), accessori vintage (orologi, occhiali, borse che arrivano direttamente dagli anni ’70/’80 oppure riproposti in tempi recenti da marchi e case di moda, ma creati ispirandosi ai modelli precedenti), baffi e barbe per i ragazzi e una sconfinata passione per la tecnologia (in particolare per i prodotti Apple). Lo stile dell’hipster moderno è un mix di colori, trame, disegni già visti e indossati, ma arricchiti da un tocco contemporaneo. Il 2015 segnerà la fine di questo modello? Ultimamente, diversi marchi...

I 30 film più belli del 2014 secondo Panorama...

Dopo aver parlato delle 50 migliori canzoni del 2014 secondo la rivista NME, continuiamo il viaggio ideale attraverso questo ormai quasi terminato 2014 prendendo in considerazione i 30 film più belli del 2014 secondo Panorama!La lista comprende “blockbusters” e pellicole più piccole, senza dimenticare alcun genere: dalla commedia, al dramma, passando per la fantascienza e le storie “fumettose” dedicate ai teenagers (ma non solo!). Vediamo la classifica di Panorama, dalla posizione 30 alla 1! – Tracks – Attraverso il deserto di John Curran- Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires di Gustavo Taretto – Quel che sapeva Maisie di Scott McGhee e David Siegel – I segreti di Osage County di John Wells – Saving Mr.Banks di John Lee Hancock – Alla ricerca di Vivian Maier di John Maloof e Charlie Siskel – Joe di David Gordon Green – Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée – Guardiani della Galassia di James Gunn – Lo sciacallo – Nightcrawler di Dan Gilroy – Edge of Tomorrow – Senza domani di Doug Liman – The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese – The Look of Silence di Joshua Oppenheimer – Le Meraviglie di Alice Rohrwacher – In grazia di Dio di Edoardo Winspeare – Il regno d’inverno – Winter sleep di Nuri Bilge Ceylan – Alabama Monroe – Una storia d’amore di Felix Van Groeningen – 12 anni schiavo di Steve McQueen – A proposito di Davis di Ethan e Joel Coen – Interstellar di Christopher Nolan – Nymphomaniac vol. 1 e vol. 2 di Lars Von Trier – Grand Budapest Hotel di Wes Anderson – Frank di Lenny Abrahamson – Il Giovane Favoloso di Mario Martone – Il capitale umano di Paolo Virzì – American Hustle – L’apparenza inganna di David O. Russell – Lei di...