Il Black Friday, o Venerdì Nero, è il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento, che cade sempre il quarto giovedì di novembre: questa giornata, diventata molto popolare durante gli anni ’60, viene celebrata negli Stati Uniti (ma la tradizione sta cominciando a coinvolgere anche altri paesi) come l’inizio dello shopping natalizio. I grandi centri commerciali e le multinazionali aprono la stagione degli acquisti invernali applicando fortissimi sconti (anche dell’80%) sulla propria merce: in particolare, il Black Friday è caratterizzato dalle lunghissime code di consumatori, che passano anche tutta la notte davanti ai negozi per poter conquistare i ricercatissimi Door Busters, cioè prodotti dal prezzo particolarmente conveniente, proposti in numero limitato. Le famose corse di mamme, papà, giovani e meno giovani fra le corsie e gli scaffali che ci vengono proposte ogni anno dipendono proprio da questo fenomeno. Il termine “Black” non ha origini certe: secondo alcuni, sarebbe riferito al terribile traffico che si crea durante la corsa ai negozi; secondo altri, il nero era il colore con cui i commercianti segnavano i guadagni all’interno dei registri contabili (le perdite venivano, invece, segnate in rosso). Normalmente, a seguire il Black Friday, c’è anche il Cyber Monday, pensato per tutti coloro che non sono riusciti a recarsi di persona nei centri commerciali: durante il primo lunedì dopo il Thanksgiving, gli e-commerce e i negozi online propongono promozioni estremamente vantaggiose, continuando idealmente il lavoro iniziato dalle grandi catene la settimana precedente. In realtà, sia per quanto riguarda i negozi che i siti per lo shopping, le offerte sono spesso presenti già giorni prima (alcuni sfruttano il Ringraziamento per attirare un maggior numero di clienti). Il Venerdì Nero e il Lunedì “Informatico” sono considerati importantissimi indici per comprendere la predisposizione all’acquisto del popolo americano durante le feste natalizie:...
LAS MARIPOSAS: LA STORIA DELLE SORELLE MIRABAL...
Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne: questa data è stata scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 e, da allora, ha raccolto le iniziative di un numero sempre maggiore di paesi, impegnati nella sensibilizzazione e nell’educazione rispetto ad un fenomeno che riguarda, purtroppo, milioni di donne in tutto il mondo. Questa specifica giornata non è stata, però, scelta a caso. A proporre il 25 novembre fu, infatti, la Repubblica Dominicana, in ricordo dell’assassinio delle Sorelle Mirabal, donne simbolo della passione, dell’impegno e della libertà. Patria (Patria Mercedes), Minerva (Maria Argentina Minerva), Maria Teresa (Antonia Maria Teresa) e Dedè (Belgica Adelia) erano quattro sorelle, originarie di Salcedo: forti, decise, istruite, si opposero al regime che Rafael Leonidas Trujillo aveva imposto sulla Repubblica Dominicana fin dagli anni ’30, nazionalizzando e poi confiscando i beni privati ed impedendo ogni forma di dissidenza. Fin dalla fine degli anni ’40, Patria, Minerva e Maria Teresa si misero in prima linea nella diffusione di informazioni e volantini, promuovendo una sensibilizzazione dei propri connazionali e raccogliendo i mezzi per una rivolta civile. All’inizio degli anni ’60 costituirono il Movimento del 14 di Giugno, utilizzando il nome in codice Las Mariposas, cioè Le Farfalle. Il gruppo venne, però, presto scoperto e le forze del regime cominciarono a perseguitare ed incarcerare i partecipanti: fra loro anche le tre donne ed i loro mariti. Le sorelle Mirabal vennero, però, rilasciate prima dei coniugi: il 25 novembre del 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa si recarono con l’autista Rufino de la Cruz alla prigione della città di Puerto Plata per far loro visita. Durante il tragitto, l’auto venne intercettata dal SIM e gli occupanti furono costretti a scendere e a seguire gli agenti in un luogo isolato....
LE NOZZE DI CHARLES MANSON...
In queste ore, una delle notizie che hanno destato più scalpore negli Stati Uniti e nel resto del mondo riguarda le imminenti nozze di Charles Manson, mandante di uno degli omicidi più violenti della storia statunitense. A quanto pare, il 7 novembre Manson e la futura sposa Afton Elain Burton avrebbero ottenuto la tanto desiderata licenza matrimoniale: la ragazza, di soli 26 anni, si è trasferita vicino alla prigione di Corcoran, in California, 7 anni fa e, da allora, ha iniziato a fargli visita e a gestire un sito dove proclama la sua innocenza. Ma chi è esattamente Charles Manson? Charles Manson, nato il 12 novembre del 1934, trascorse un’infanzia difficile, figlio di una ragazza madre dal comportamento sregolato, e passò l’adolescenza a fare dentro e fuori da riformatori e penitenziari sparsi per gli Stati Uniti: i suoi crimini ruotavano sempre attorno al furto d’auto, ma, nel 1960, venne accusato di “trasporto di donne da uno stato all’altro ai fini di prostituzione” e trascorse un certo periodo nel carcere di McNeil Island, nello stato di Washington. Nei suoi numerosi periodi di detenzione, Manson acquisì una conoscenza abbastanza approfondita di argomenti come la negromanzia, la magia nera, l’esoterismo, la motivazione subliminale e l’ipnotismo, ma imparò anche a suonare la chitarra, dedicandosi ossessivamente alla composizione di canzoni. Una volta uscito di prigione, nel 1967, cercò in tutti i modi di diventare un musicista hippie affermato (il movimento stava crescendo proprio in quel periodo) e, una volta trasferitosi a San Francisco, riuscì a raccogliere attorno a sé almeno 50 persone, fra cui molte giovani donne (Mary Brunner, Lynette Fromme, Sandra Good…), che lo consideravano un capo religioso e morale. Il gruppo iniziò a vagare per la California a bordo di un bus scolastico nero, compiendo furti ed...
WHATSAPP E LA DOPPIA SPUNTA BLU: CHI HA PAURA DEL “VISUALIZZATO”?...
Ebbene sì, alla fine è successo. Una delle applicazioni più amate di sempre ha fatto il grande passo, inserendo un aggiornamento che ha già fatto discutere: stiamo parlando di WhatsApp e la doppia spunta blu. Cosa è successo? Nelle scorse ore, la piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata degli ultimi anni ha modificato nuovamente il suo aspetto, introducendo la temibile doppia V colorata, ad indicare che un messaggio inviato è stato letto (il nuovo strumento comprende anche i gruppi: qui la spunta si “accenderà” quando tutti gli utenti avranno letto il messaggio). La nuova legenda comprende, quindi: una V per il messaggio inviato due V per il messaggio correttamente consegnato e due V blu per il messaggio visualizzato Questo cosa comporterà? Dal punto di vista del funzionamento dell’applicazione, questa aggiunta non genererà praticamente alcuna vera modifica, ma quasi sicuramente porterà ad un cambiamento nel comportamento dei suoi utilizzatori. Giustificazioni come “magari ha il telefono spento”, “forse è lontano dal cellulare”, “non avrà visto la notifica” e scuse come “avevo lasciato il cellulare da un’altra parte”, “mi si è scaricato proprio nel momento in cui avevo iniziato a risponderti” o simili non avranno più significato: chi invia saprà chi ha letto e chi ha ricevuto un messaggio scomodo dovrà decidere come comportarsi sapendo che una visualizzazione senza risposta verrà subito notata. A questo proposito, un’ulteriore novità è quella delle Informazioni: tenendo il dito premuto sul messaggio inviato, si aprirà una piccola finestra grazie alla quale sarà possibile sapere l’orario esatto in cui un messaggio è stato letto… incredibile, vero? WhatsApp e la doppia spunta blu toglieranno il gusto di comunicare oppure, al contrario, porteranno a conversazioni più schiette e sincere (effetto sicuramente positivo)? Mentre l’opinione pubblica si divide, resta il fatto che l’incertezza, il gusto di...
DIVORZIO FACILE: L’ADDIO PASSA DAL SINDACO...
Il divorzio facile è finalmente al via: previsto dall’articolo 12 della legge che verrà votata definitivamente il 5 novembre, il nuovo percorso per le separazioni e gli scioglimenti matrimoniali passerà dal sindaco. Come funzionerà? Le coppie senza figli a carico e senza trasferimenti patrimoniali, decise a portare a termine una separazione consensuale, potranno rivolgersi al primo cittadino, il quale darà loro 30 giorni per riflettere sulla decisione ed, eventualmente, cambiare idea. Se al termine del mese di tempo marito e moglie sono ancora convinti della loro scelta, il sindaco confermerà la separazione, tagliando di fatto mesi di udienze e attese. Anche le coppie con figli (compresi minorenni e portatori di handicap) godranno, però, di una semplificazione: in questo caso, sarà, infatti, possibile procedere con la negoziazione assistita, durante la quale marito e moglie, con l’aiuto degli avvocati, potranno redigere un accordo consensuale, con cui stabilire i termini dello scioglimento del matrimonio. I legali dovranno, quindi, inviare il testo al Procuratore della Repubblica entro 10 giorni: se l’accordo viene considerato nell’interesse dei figli, viene accettato e confermato, se, invece, non viene ritenuto congruo, viene respinto, rimandando la separazione al percorso tradizionale. Queste nuove procedure renderanno il procedimento sicuramente più semplice, ma non esattamente breve: infatti, il tempo di attesa fra separazione e divorzio effettivo è ancora di 3 anni. A prevalere è, però, l’ottimismo: si spera, infatti, che il divorzio facile permetterà ai tribunali di procedere molto più rapidamente, risolvendo anche gli arretrati. Non tutti sembrano, però, convinti dalla manovra: voi cosa ne...
HOLLABACK! E L’ESPERIMENTO NELLA GRANDE MELA...
L’organizzazione Hollaback! ha recentemente pubblicato i risultati di un esperimento tenutosi nella Grande Mela nel mese di agosto: una ragazza, Shoshana B. Roberts, accompagnata costantemente dal regista Rob Bliss (che le camminava davanti, con una macchina fotografica nascosta e puntata su di lei), ha percorso per 10 ore le strade di New York, tenendo due microfoni e registrando tutte le molestie verbali (e non) subite durante la giornata. In poche ore, la giovane attrice, vestita con jeans e maglietta e sempre silenziosa nonostante le provocazioni, è stata vittima di oltre 100 molestie, escludendo occhiolini, fischi e ammiccamenti di vario tipo. Si passa dal semplice saluto, alla ricerca di dialogo, all’inseguimento per le strade della città: un insieme davvero poco piacevole di metodi per attirare l’attenzione o per esprimere un certo tipo di apprezzamento. Alla fine dell’esperimento, Shoshana ha dichiarato che le molestie sono arrivate da uomini di ogni origine, estrazione sociale ed età, spinti a relazionarsi con lei nonostante la sua imperturbabilità. L’attrice ha, infatti, dichiarato: “Vengo molestata quando sorrido e vengo molestata quando non lo faccio. Vengo molestata da uomini bianchi, neri, latini” . Sul suo sito ufficiale, Hollaback!, impegnata nel tentativo di fermare in tutto il mondo il così detto “street harassment”e di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a questo problema, ha dato una definizione di questo tipo di comportamento: si tratta di un genere di molestia sessuale alimentata da pregiudizi legati al sesso, alla classe, alla presenza di eventuali disabilità, all’esteriorità ed alle scelte sessuali, che ha vita in luoghi pubblici e può comprendere interazioni verbali, stalking e aggressioni. Si tratta di una forma di oppressione e prevaricazione che ha lo scopo di far rimanere la vittima “al suo posto” e che nasce da un problema culturale: ciò non significa che questo genere...
LA RADIO ITALIANA COMPIE 90 ANNI!...
«Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo». Questo il primo messaggio trasmesso dalla neonata Radio Italiana alle 21 del 6 ottobre 1924. Strumento di informazione e conoscenza, voce dei totalitarismi e della resistenza, testimone e portavoce di innovazioni ed eventi epocali, controllata, minacciata, liberata… la radio è stata ed è tutto questo e tanto altro ancora. Nasce come URI nel ’24, diventa EIAR nel ’27 e subisce un’ultima trasformazione nel ’44, come RAI: trasmette concerti, diffonde notizie, aiuta gli alleati, fa risuonare le case degli italiani con le dichiarazioni di guerra e pace di metà ‘900, dà risultati sportivi (la prima partita di calcio, Italia – Uruguay viene trasmessa il 25 marzo del 1928), diventa simbolo della trasgressione e della rivoluzione, moltiplicandosi e dando spazio a nuove forme musicali, nuovi linguaggi e nuovi ideali. Annuncia l’assassinio di Kennedy nel ’63, quello di Lennon nell’80; porta le comunicazioni cifrate di Radio Londra e del “Colonnello Buonasera” e i discorsi di Mussolini alle folle oceaniche; sostiene la voce di Badoglio all’alba dell’armistizio e quella di Corrado, “la guerra è finita!”; annuncia il disastro di Chernobyl e la strage di Via D’Amelio; celebra l’oro di Mennea e la vivacità culturale dell’ultimo trentennio del ‘900… chi non si è emozionato almeno una volta ascoltando la radio? Chi non ha trovato la sua canzone preferita? Chi non...
#INDYREF SCOZIA: LE PRIME REAZIONI AL NO...
Il referendum per l’indipendenza della Scozia (#indyref su molti social network) ha dato il suo atteso risultato: gli unionisti hanno superato gli indipendentisti, decretando la fine del sogno per tanti scozzesi giovani e meno giovani, sparsi per tutto il mondo. Le prime reazioni al No non si sono fatte attendere troppo, testimoniando una spaccatura forte che, forse, potrà risolversi solo con una politica attenta ed un nuovo dialogo fra le parti: Twitter in particolare ha accolto tantissimi sfoghi, alcuni molto divertenti, altri decisamente amareggiati. Eccone alcuni: “La Scozia è morta stanotte…” “Ricordati che starai qui per sempre.” “La Scozia fuori da Buckingham Palace” “Congratulazioni alla Scozia per la sua Dichiarazione di Dipendenza” “La Scozia può cambiare…” “Cara Scozia, ti amo ancora. Sono solo molto molto deluso da te” “Qualcuno mi dica da che parte dovrei stare… sono Americano!” Le reazioni continuano a susseguirsi grazie al nuovo hashtag #indyref, utilizzato in queste settimane sia dal fronte del Si che da quello del No: particolarmente attese sono le dichiarazioni ufficiali delle star che avevano dato pubblicamente il loro appoggio al gruppo VoteYes… chissà cosa dirà Sean...
COSA INTENDIAMO PER VERA BELLEZZA?...
Il tema della vera bellezza e delle distorsioni che, spesso, ci troviamo ad affrontare rivolgendo la nostra attenzione ai grandi media è da anni argomento di dibattiti, campagne e pubblicità volte a promuovere l’unicità di ogni persona. Dove, azienda di prodotti per l’igiene personale conosciuta a livello mondiale, è stata fra i primi a muoversi in questo senso, proponendo progetti dai risultati provocatori e suggestivi: nel 2006, per esempio, pubblicò un video – Dove Evolution – nel quale una ragazza, già bellissima, veniva truccata, fotografata e modificata al computer per diventare un perfetto volto da manifesto pubblicitario. La frase finale rivelava l’accusa mossa dal marchio: “Nessuna sorpresa che la nostra percezione della bellezza sia distorta”. La difesa della “real beauty” è continuata anche negli anni successivi, con il video “Real Beauty Sketches“, durante il quale diverse donne venivano ritratte per due volte: la prima volta in base alla descrizione che davano di se stesse, la seconda in base all’opinione che gli altri avevano di loro. Con pochi tratti di matita, venne rivelata una semplice verità: molte persone tendevano a “trovarsi” difetti, a peggiorarsi, a sminuirsi, a sentirsi inadeguate. Il disegno fatto in base alle loro direttive le rappresentava nel modo sbagliato, rivelando imperfezioni in realtà invisibili per chi le aveva incontrate: ancora una volta, una distorsione. Ciò che Dove ha sempre tentato di far capire tramite le sue campagne, le sue interviste e le sue foto senza filtri è l’importanza dell’unicità di ogni persona: non si deve cercare una perfezione omologata, ma, piuttosto, un punto di equilibrio, un punto in cui stare bene con se stessi e gli altri, indipendentemente dai canoni proposti dai media che ci circondano. L’ultimo esempio di messaggio pro vera bellezza è la canzone “Try” di Colbie Caillat: in modo...
CREME PER TATUAGGI: I PRODOTTI MIGLIORI PER LA SKINCARE...
Le creme per tatuaggi sono fondamentali per una completa e corretta guarigione della pelle: un prodotto lenitivo può, infatti, aiutare a risolvere l’infiammazione dell’area interessata e a proteggere nel miglior modo possibile disegno e colori. Quali sono i passaggi da compiere una volta fatto un tatuaggio? Per prima cosa, la zona deve essere coperta da una crema lenitiva e bendata con una pellicola impermeabile: il tatuaggio deve rimanere coperto per almeno 2/3 ore. Una volta arrivati a casa, occorre lavarsi le mani con un sapone neutro, togliere il bendaggio e, con un po’ di acqua tiepida e lo stesso sapone, rimuovere delicatamente i residui dei prodotti utilizzati dal tatuatore. Fra i saponi consigliati ci sono, per esempio, Neutromed o Neutro Roberts. Da quel momento in avanti, è consigliabile tenere il tatuaggio a contatto con l’aria, coperto solo da un sottile strato di Bepanthenol: in questo modo, si dovrebbe favorire la formazione di croste, necessarie per la totale guarigione. Il procedimento deve essere ripetuto 3/4 volte al giorno per i primi due giorni: la zona deve essere coperta con una benda traspirante durante la notte e con uno strato di vaselina idrorepellente durante la doccia. Trascorsa questa prima fase, la pelle deve essere ammorbidita con l’uso di vaselina, creme per tatuaggi specifiche o prodotti come la Nivea (da evitare creme al cortisone o creme antibiotiche), fino a quando la zona non è totalmente liscia. Per la completa guarigione di un tatuaggio in bianco e nero sono necessari in media dai 10 ai 15 giorni; i tatuaggi colorati necessitano di un po’ più di tempo. Fra le creme per tatuaggi consigliate per la skincare, oltre all’accoppiata vincente Bepanthenol/vaselina, utilizzata dalla maggior parte delle persone, ed alcuni prodotti (come Dermovitamina, Avene, Burro di Karitè biologico…) considerati ugualmente validi,...
COS’È OGGI L’UNIONE EUROPEA?...
In questi giorni, grazie soprattutto alle elezioni svoltesi in 28 paesi il 25 maggio scorso, il tema “Europa” ha occupato siti, pagine di giornale e canali tv: ma cos’è esattamente l’Unione Europea? L’Unione Europea (anche detta UE) è una organizzazione internazionale di carattere sovranazionale che comprende, al momento, 28 membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia ed Ungheria. I candidati all’adesione all’UE sono la Turchia, la Macedonia, l’Islanda, il Montenegro e la Serbia. L’Unione consiste oggi in una zona di libero mercato, caratterizzata da una moneta unica (l’euro), regolamentata dalla BCE (Banca Centrale Europea) ed adottata da 18 dei 28 stati membri: i paesi fanno parte di una unione doganale, una politica agricola e commerciale comune ed una comune politica della pesca. Gli organi principali dell’organizzazione sono un Consiglio, una Commissione, una Corte di Giustizia, un Parlamento, un Consiglio Europeo ed una Banca Centrale: l’europarlamento nasce nel 1952, ma è solo dal 1979 che i suoi membri possono essere eletti a suffragio universale su tutto il territorio compreso nell’Unione. Ogni organo ha una specifica competenza: – la Commissione europea è formata da un commissario per ogni stato membro, ha sede a Bruxelles e rappresenta gli interessi generali della UE. La carica dei componenti, nominati dal Consiglio europeo, dura 5 anni. – il Parlamento europeo è composto da rappresentanti eletti a suffragio universale dai cittadini di tutti gli stati membri ogni 5 anni (il Presidente rimane in carica per due anni e mezzo). Ha sede a Strasburgo, ma svolge i suoi lavori a Bruxelles e a Lussemburgo. – il Consiglio dell’Unione Europea (anche detto Consiglio dei Ministri) è composto da un rappresentante...
LE ABITUDINI DI NAVIGAZIONE DEGLI ITALIANI...
Quali sono le abitudini degli italiani sul Web? Quali sono le pagine più visitate dai “navigatori” del mondo e, in particolare, del nostro paese? Un sito può dircelo. Nata nel 1996 ed acquistata da Amazon nel 1999, a partire dal 2006, Alexa è diventata la piattaforma per la classificazione dei siti più visitati, sia a livello globale, che paese per paese. Oggi, cercando la lista delle pagine più cliccate a livello mondiale, si possono trovare tante certezze e qualche novità: ad esempio, al primo posto troviamo Facebook, al secondo Google.com e, al terzo, Youtube. Nonostante fosse facile prevedere questo terzetto iniziale, sorprende un pochino il sorpasso del social network sul motore di ricerca: davvero così tante persone usano Facebook come pagina iniziale? Continuando nella classifica, troviamo Yahoo! al quarto posto, Baidu (motore di ricerca cinese) al quinto, Amazon. com, Wikipedia, QQ.COM (un altro portale cinese), Windows Live al nono posto e, al decimo posto, Taobao. com, un sito di e-commerce cinese, simile ad eBay. Twitter è solo undicesimo, LinkedIn quattordicesimo, lo stesso eBay ventiduesimo, Tumblr è venticinquesimo ed instagram.com addirittura quarantacinquesimo. Ma volete sapere qual è e dove si trova in classifica il primo sito porno a livello internazionale? Si chiama xvideos.com ed è, sorprendentemente, trentottesimo. Ad un primo sguardo sembrerebbe cadere il mito della rete usata principalmente per cercare un certo tipo di contenuto, ma, a guardar bene, si nota che il sito è superato solo da motori di ricerca, social network (che, comunque, veicolano anche quel tipo di informazioni) e siti di shopping on-line. Da segnalare, al cinquantesimo posto, c’è, infine, la piattaforma sociale “Odnoklassniki”, nata nel 2006 da un’idea di Albert Popkov e diventata molto popolare nei paesi dell’ex Unione Sovietica, tanto da superare nella classifica Alexa siti come Apple.Inc, AVG,...