Lo Stanley Hotel è uno degli alberghi più famosi degli Stati Uniti: situato in Colorado, sarebbe stato scelto da Stephen King come ispirazione per il famoso Overlook Hotel, l’edificio in cui Jack Torrance e famiglia vanno ad abitare per l’inverno nel famosissimo Shining (il romanzo uscì nel ’77, il film nell’80). A quanto pare, lo scrittore statunitense avrebbe soggiornato nella camera 217 dell’hotel prima di dedicarsi al romanzo e lo avrebbe scelto come ambientazione ideale, pur cambiandone il nome: lo Stanley Hotel non è presente nemmeno nella pellicola, per cui vennero utilizzate principalmente ricostruzioni all’interno di studios appositi e riprese aree di un altro impianto, il Timberline Lodge. Eppure, strane voci circolano attorno a questo edificio e sembrano giustificare l’interesse di Stephen King: nel 1911, la stanza 217 sarebbe, per esempio, stata teatro di un’esplosione che avrebbe quasi ucciso l’allora capo-governante Elizabeth Wilson. La Wilson rimase ferita e decise di non entrare più in quella camera: però, dalla sua morte, avvenuta nel 1950, una presenza sembra prendersi particolare cura della 217, lasciando dolci, vestiti piegati o fiori. Le altre stanze non sono da meno: luci che si accendono e si spengono, oggetti che si spostano, corse e risate di bambini nei corridoi… i fantasmi dei coniugi Stanley passerebbero molto tempo fra Music Room, uffici e sala del biliardo, mentre il secondo piano sarebbe “abitato” da una bambina che vaga in cerca della tata. Le camere infestate sono tre: la già citata 217, la 407 (dove sarebbe possibile sentire l’odore del tabacco della pipa del defunto Conte di Dunraven, precedente proprietario del terreno) e la 418, occupata da spiriti di bambini. Naturalmente, lo Stanley Hotel ha cavalcato l’onda del successo, soprattutto da quando, nel 1997, è stato scelto per ospitare le riprese della serie “Stephen...
La Luna di Sangue: cosa succederà il 28 settembre 2015?...
Quello della Luna di Sangue è un fenomeno molto particolare, ma non troppo raro: in questa occasione, il nostro pianeta si trova ad orbitare fra il Sole e il suo satellite, producendo un cono d’ombra (eclissi lunare). L’atmosfera della Terra, lavorando come un prisma, lascia passare alcuni raggi di luce solare che, grazie alla particolare rifrazione, tingono completamente di rosso la Luna, facendole guadagnare l’inquietante nome di “Blood Moon”. Il nostro satellite non sarà, quindi, invisibile, ma, piuttosto, ancora più suggestivo ed affascinante! Quella del 28 settembre prossimo sarà l’ultima di una serie di quattro eclissi (Tetrade) verificatesi fra il 2014 ed il 2015: le precedenti risalgono al 15 aprile 2014, all’8 ottobre 2014 e al 4 aprile 2015. La nuova Luna di Sangue sarà, però, la più spettacolare, considerato che, in quello stesso periodo, il nostr satellite si troverà in Perigeo, cioè al punto di minima distanza dalla Terra (367mila Km circa): oltre ad essere rossa, sarà, quindi, anche molto più grande! Quale sarà, quindi, l’andamento del fenomeno nella notte fra il 27 ed il 28 settembre? La Luna entrerà in penombra alle 02:11 del mattino e nell’ombra alle 03:07: l’eclissi totale durerà dalle 04:11 alle 05:23, raggiungendo il suo massimo alle 04:47. L’uscita dall’ombra avverrà alle 06:27 e la conclusione definitiva sarà alle 07:22. La Luna di Sangue sarà visibile dall’Europa, dall’America (escluso l’Alaska), dall’Africa e da parte dell’Asia! Possibile che un evento del genere non sia collegata a qualche strana storia, magari a qualche maledizione? Ovviamente no. Da un meteorite in arrivo sulla Terra, alla fine del mondo prevista fra il 22 ed il 28 settembre, le minacce all’esistenza degli esseri umani sono davvero numerose: la NASA, nel frattempo, smentisce qualsiasi notizia relativa all’arrivo di un oggetto non meglio identificato sul...
Come scegliere il passeggino più adatto a voi...
Quando si aspetta un bambino, le cose a cui pensare sono tantissime. Una delle più importanti è la scelta del passeggino, per portare a spasso il proprio bimbo. Di solito è una delle spese più consistenti, è quindi molto importante scegliere quello giusto e più adatto alle nostre esigenze. Ma soprattutto a quelle del bambino. Le marche sono tante e tutte valide: Peg-Perego, Chicco, Inglesina, Cam, Prenatal, Foppapedretti e tante altre. Adatte alle tasche di chiunque, con più o meno optional. Per prima cosa però è bene individuare la tipologia, che si tratti di passeggino, carrozzine o sistemi modulari (trio). Trio o carrozzina e passeggino? La carrozzina è il sogno di tutte le mamme romantiche. Bella da vedere, spaziosa, e vintage come vuole adesso la moda. La carrozzina permetterà al vostro bambino di godere di uno spazio maggiore, molto più rispetto alla navicella del trio. Quest’ultima infatti difficilmente viene utilizzata dopo i quattro mesi del bambino. Se il vostro bimbo cresce in fretta, potreste smettere di usarla anche prima, attorno al terzo mese. Comunque avrete sempre a disposizione l’ovetto, un altro elemento del trio, molto utile soprattutto per gli spostamenti in macchina. Il passeggino invece verrà utilizzato solo più avanti, quando il bambino inizierà a stare seduto da solo. Perché acquistare un Trio. E’ meno ingombrante. Una volta chiuso, non occuperà molto spazio, ad esempio nel portabagagli, quindi sarà l’ideale anche se avete intenzione di muovervi molto in auto. Al contrario, è sconsigliato il passeggino a tre ruote, perché molto voluminoso. Il Trio inoltre è anche particolarmente facile da manovrare, grazie all’impugnatura, al bilanciamento del telaio e della ruote. I prezzi. Di Trio ce ne sono davvero da tutti i prezzi. Particolarmente vantaggioso potrebbe essere rivolgersi ad un sito che si occupa della vendita...
Creme e prodotti per Acne: cosa scegliere?...
Quando parliamo di prodotti e creme per l’acne, parliamo di un universo vastissimo, nel quale è estremamente difficile, in assenza di una guida, districarsi. Per questo motivo abbiamo deciso di mettere insieme una dieta che vi aiuti a scegliere i vostri prodotti per combattere l’acne, prodotti che sono in grado di andare a combattere davvero questo fenomeno, senza andare a peggiorare il quadro clinico generale della nostra pelle. Oggi vi presentiamo una breve guida su come scegliere i nostri prodotti per l’acne. Il primo prodotto? Un sapone Il primo prodotto che dobbiamo scegliere per la nostra guerra all’acne è un buon sapone. Non dobbiamo scegliere prodotti che vadano a seccare la cute, dato che non è così che si vanno a combattere i brufoli e la pelle grassa, ma piuttosto un sapone in grado di andare a rimuovere in profondità il sebo in eccesso. Il sebo è infatti uno dei maggiori responsabili per quanto riguarda l’acne: in esso albergano batteri che, dando il via ad infezioni e infiammazioni, sono poi i maggiori responsabili dei brufoli e dei comedoni. L’esfoliazione aiuta L’esfoliazione può sicuramente aiutare per quanto riguarda la lotta ai brufoli. Bisogna però scegliere le creme e le lozioni giuste, come quelle a base di acido glicolico, che ci garantiscono ottimi risultati dato che non solo vanno a rimuovere le cellule morte (anche queste responsabili dello sviluppo dell’acne), ma anche di andare a regolare l’azione di produzione del sebo, andando a rendere la pelle meno lucida e soprattutto andando a rimuovere quello che è il terreno di coltura dell’acne. Idratare Idratare è l’ultimo passaggio per andare ad eliminare efficacemente i brufoli. Una pelle ben idratata è infatti meno soggetta alle infiammazioni e una pelle meno soggetta alle infiammazioni è una pelle che sicuramente sarà...
Chirurgia plastica: quali sono le città più care?...
La chirurgia plastica è una disciplina ritenuta, a torto o a ragione, piuttosto cara. Certo, non è soltanto colpa dei cachet stratosferici dei migliori chirurghi d’Italia, ma anche dei costi fissi (anche questi abnormi) collegati agli interventi. Questo però non vuol dire che non si può cercare di risparmiare qualcosa, pur rimanendo nell’alveo dei professionisti e delle procedure di qualità indubbia. Come fare? Eliminando quelle che sono le città più care d’Italia quando si ha a che fare con la chirurgia estetica e ricostruttiva. Milano Lo scettro di città più cara per gli interventi di chirurgia estetica in Italia se lo aggiudica, a mani basse, Milano. Si tratta di una città che forse raccoglie i migliori professionisti d’Italia, ma dove costo degli affitti degli studi e competizione hanno portato i prezzi a salire considerevolmente. Si tratta di una realtà con la quale fare i conti se il nostro obiettivo è quello di portare a casa un intervento comunque di qualità senza andare a svenarsi a livello di costi. Milano avrà sicuramente i suoi pregi ed il vanto di annoverare tra le sue professionisti della chirurgia plastica come il Professor Camillo D’Antonio, ma quello dell’economicità non è sicuramente uno di questi. Torino Torino, quando si parla di chirurgia estetica, è una città decisamente particolare. In media sono pochi i professionisti che operano in questa città, e fanno pagare a carissimo prezzo la comodità di essere a pochi chilometri da casa. La città sabauda è di poco meno cara, mediamente, della carissima Milano, soffrendo sicuramente anche la vicinanza di questa. Chi vuole risparmiare qualcosa, dovrà comunque orientarsi verso altri lidi. Verona e Padova Al terzo posto inseriamo Verona e Padova, due città del Nord Est dove i costi per gli interventi di chirurgia estetica sono senza...
JOAN CORNELLÀ: UMORISMO NERO, SURREALE E GROTTESCO!...
Joan Cornellà, nome d’arte di Renato Valdivieso, è un fumettista spagnolo originario di Barcellona, vera e propria star del web grazie alle sue vignette ciniche, grottesche e surreali, sempre attraversate da una profonda vena di ironia amara. I disegni firmati da Cornellà sono semplici, quasi elementari: il tratto è privo di troppi abbellimenti ed i protagonisti sono uomini e donne qualunque, uguali fra loro. Le parole sono quasi del tutto assenti e l’umorismo viene trasmesso a chi guarda, non senza una buona dose di violenza disturbante, attraverso espressioni del viso statiche ed irreali e situazioni assurde e paradossali. Non è raro, infatti, dover riguardare le sue vignette più volte, per cercare di capirne a pieno il significato: i fumetti di Joan Cornellà divertono, sorprendono, invitano alla discussione ed alla riflessione e, semplicemente, lasciano interdetti, a tratti quasi infastiditi da immagini così dirette. Spesso ci si trova di fronte a personaggi impossibili, mashup di esseri umani, animali e oggetti, azioni improbabili che si svolgono in una quotidianità ancora meno probabile: eppure, proprio l’uso dell’assurdo rende questi fumetti così interessanti, sottolineando come, in fondo, il gusto dell’orrido risieda un po’ in tutti. Joan Cornellà, laureato alle Belle Arti, ha collaborato con numerose riviste e diversi giornali (La Cultura del Duodeno, Ara, El Periódico, Quimera, Amaniáco.TMEO e El Jueves), pubblicando anche alcune opere: Abulio nel 2010, Fracasa Mejor nel 2012, Mox Nox nel 2013 (tanto apprezzato da meritare una seconda ristampa sempre nel 2013 e da essere pubblicato anche negli Stati Uniti) e Zonzo nel 2015. I disegni di Cornellà sono pubblicati, però, anche su Facebook e sul profilo Tumblr personale dell’artista. Per quanto riguarda l’Italia, le opere del fumettista spagnolo sono state apprezzate e pubblicate dalla casa editrice torinese Eris Edizioni, che si è dedicata in...
LUGLIO 2015: IL RITORNO DELLA LUNA BLU...
“Blue Moon” non è solo il titolo di una bellissima canzone, ma anche il nome di un interessante fenomeno astronomico: la Luna Blu è, infatti, legata alle diverse fasi del nostro satellite, ai movimenti della Terra e, più specificatamente, al comparire di ben quattro lune piene in una stagione. Normalmente, il nostro calendario, diviso in 12 mesi, prevede anche 12 lune piene: i cicli solari, su cui si basa la nostra organizzazione di giorni e settimane, non coincidono, però, perfettamente con i movimenti della Luna, creando una sorta di “sfalsamento”. Questa leggera incongruenza fra calendario e anno astronomico fa sì che, ogni 3 anni circa, si verifichi la “strana magia” grazie alla quale possiamo osservare due lune piene in un solo mese! Tradizionalmente, la Luna Blu era la quarta, quindi l’ultima, del periodo: le si attribuivano caratteristiche eccezionali e la si guardava come un punto di riferimento da cui trarre ispirazione per la propria vita. Con l’andare del tempo, però, questa definizione si è persa ed è mutata: oggi, ad essere Blu è la terza luna del periodo, cioè quella che cade a pochissima distanza dalla precedente, sempre nello stesso mese. Questo fenomeno, seppur meraviglio e curioso, non ha in realtà alcuna rilevanza astronomica: il fatto che compaiano più lune piene in un determinato lasso di tempo non ha conseguenze reali sul nostro pianeta, né modifica maree o influisce sugli esseri viventi che popolano la Terra. Resta, però, la magia di uno spettacolo incredibile a cui, almeno ogni tanto, possiamo assistere una volta in più! Nasi all’insù a luglio per la prossima Luna...
TEORIE DEL COMPLOTTO: RETTILIANI, SCIE CHIMICHE ED ALTRE STRANEZZE...
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di teorie del complotto. Accordi fra super potenze, morti sospette, battaglie, guerre e crisi pilotate ed abilmente messe in scena, avvistamenti di Elvis… insomma, ogni paese, ogni settore commerciale, ogni area politica ha la sua! Ma quali sono le più conosciute e condivise? Quali di queste “stranezze” raccolgono il maggior numero di sostenitori? Scopriamone qualcuna! 1 – UNDERGROUND REICH: secondo alcuni appassionati di storia e politica, i gerarchi nazisti, almeno i principali, non sarebbero morti tutti negli anni ’40, ma si sarebbero riorganizzati tenendosi nell’ombra e realizzando un Reich sotterraneo, capace di coinvolgere anche diversi marchi e tante famiglie in vista. Lo scopo? Controllare la società, naturalmente. 2 – SBARCO SULLA LUNA: niente viaggio, niente sbarco, niente astronauti che saltellano sulla superficie lunare. Quello del 1969 è un film girato con chiare intenzioni propagandistiche: sottolineare e celebrare la superiorità degli USA sull’URSS. Chi è il regista dell’allunaggio? Stanley Kubrick! 3 – I KENNEDY: JFK venne ucciso il 22 novembre del 1963. Ma da chi? Ben il 61% degli americani non crede che Lee Oswald abbia agito da solo: ad aiutarlo, alternativamente, la mafia, il governo, la CIA, Castro o i gruppi razzisti. E suo figlio? John F. Kennedy Jr. si inabissò in mare con il suo aeroplano il 16 luglio del 1999: nell’incidente morirono anche la moglie e la cognata. Alcuni, però, non pensano sia stato un incidente, ma, piuttosto, un attentato, portato a termine con lo scopo di eliminare uno dei possibili candidati alla Casa Bianca nel turno che vide Al Gore e Bush Jr. a confronto. 4 – CATACLISMI VARI: Giappone, Haiti e Pakistan: i terremoti, le inondazioni e le calamità meteorologiche che hanno colpito questi paesi deriverebbero dall’utilizzo da parte degli americani...
ESTATE 2015: COME ORGANIZZARE LE VACANZE?...
L’estate 2015 è, ormai, arrivata: il caldo sta diventando sempre più soffocante e le giornate, lunghissime e piene di sole, suggeriscono di scegliere una meta e partire il più presto possibile! Ma come possiamo organizzare le nostre vacanze per sfruttare al meglio ogni minuto? Utilizzando gli strumenti giusti! ESTATE 2015: COSA SUCCEDE SE DEVO RESTARE A CASA? Non tutti partono in estate: c’è chi aspetta l’inverno, chi non ha ferie e chi, pur avendo tanti giorni liberi, preferisce passarli nella comodità della propria casa, spendendo le proprie ore “off” passeggiando per la propria città. In effetti, spesso sono tantissime le particolarità e le curiosità che non conosciamo, pur essendo a pochi metri da noi! Quindi, cosa fare se si resta in città? Innanzitutto, si potrebbe decidere di fare qualche piccolo tour, scoprendo musei, chiese, piazze, monumenti mai visti prima o, magari, mai guardati con reale attenzione: ad aiutarci nella scelta c’è la piattaforma Minube.it, un sito divertente ed intuitivo, ricco di guide ed indicazioni per trovare le migliori destinazioni! E perché non dedicarsi al benessere, concedendosi un rinfrescante tuffo in piscina? In questo caso ci aiuta Nuotoinpiscina.it, la prima guida online che pubblica recensioni ed opinioni relative alle strutture acquatiche d’Italia, comprese le rilassantissime terme e gli acquapark più adrenalinici! Infine, per chiudere in bellezza la giornata, perché non concedersi una cena a cinque stelle? 2spaghi.it ha tutto ciò che ci serve per scegliere il locale perfetto per noi! SI MA, SE VOGLIO PARTIRE? Partire è sempre bellissimo: nuovi mondi, nuove esperienze, punti di vista, particolarità, occasioni di crescita ed apprendimento… insomma, fare la valigia e andarsene dà sempre enormi emozioni! Ma è anche vero che è facilissimo sbagliare! Non c’è niente di peggio che prenotare, prepararsi e scoprire di aver preso un colossale...
CHARLES BRONSON: IL PRIGIONIERO PIÙ COSTOSO DI SUA MAESTÁ...
Charles Bronson non si chiama davvero Charles Bronson. Nasce a Luton, nel Bedfordshire, nel 1952 come Michael Gordon Peterson, per poi cambiare identità una serie di volte, passando appunto da Charles Bronson (come l’attore hollywoodiano di origini lituane), a Charles Ali Ahmed, per arrivare a Charles Salvador. Ma chi è Michael Gordon Peterson? È un criminale inglese, precisamente il criminale più violento della storia carceraria britannica, capace di meritarsi l’ergastolo pur non avendo ucciso nessuno (ma arrivandoci molto molto vicino). Il suo difficile rapporto con l’autorità inizia già a scuola, dove, giovane figlio di una famiglia benestante, comincia a picchiare indistintamente studenti e professori: Michael è un tipo particolare, capace di alternare momenti di ilarità e gioia ad attimi di vera follia incontrollata. In questi anni decide di mettere quella rabbia al servizio di un progetto concreto, diventando un pugile a mani nude e divertendosi in incontri clandestini nei sobborghi di Londra: qui incontra piccoli criminali e bande più o meno organizzate, finendo per collaborare anche con Leonard John McLean, detto Lenny (diventato, poi, famoso anche come attore). La sua carriera sul ring lo porta a cambiare nome per la prima volta, diventando Charles Bronson: Peterson è troppo per bene, troppo poco evocativo, mentre lo pseudonimo di uno degli attori più duri in circolazione funziona sicuramente meglio. Forse troppo. Il 1974 è l’anno della “svolta”: l’ex Michael, ora Charles, viene arrestato poco dopo aver commesso una rapina ad un centro postale di Little Sutton (il bottino è 26 sterline e 18 penny), finendo in carcere per 7 anni. Considerata la condizionale per buona condotta, gli anni da trascorrere in prigione sarebbero, però, “solo” 4. Sembra, però, che a Charles Bronson questa soluzione non piaccia: inizia a fare a botte letteralmente con chiunque – detenuti,...
STORIA DI UNA NAVE FANTASMA: LA MARY CELESTE...
La Mary Celeste è, forse, la nave fantasma più famosa di sempre: partita serenamente e ritrovata completamente vuota poco più di un mese dopo l’inizio del suo viaggio, divenne protagonista perfino di un racconto breve di Sir Arthur Conan Doyle. La storia della Mary Celeste parte molto prima di quel 4 dicembre del 1872 – giorno in cui venne avvistata e avvicinata per essere riportata da sola al porto – quando il brigantino si chiamava ancora Amazon. La Amazon era stata costruita nel 1861 nei cantieri della Nuova Scozia (precisamente sull’Isola di Spencer, Canada) ed era stata salutata come una delle prime grandi imprese della zona: una nave bella e veloce, lunga 31 metri, con due alberi e altrettante vele. Ma si capì da subito che quella nave bella e veloce era stata colpita dalla sfortuna. Il primo capitano, Robert McLellan, si ammalò di polmonite pochi giorni dopo aver accettato di comandare l’imbarcazione, morendo all’inizio del viaggio inaugurale. Dopo di lui, altri due capitani persero la vita a bordo. John Nutting Parker, il secondo capitano, andò a sbattere per due volte contro altre navi: il secondo incidente, avvenuto durante la prima traversata dell’Atlantico, portò alla sua destituzione dall’incarico. A seguire, la Amazon visse 6 anni di assoluta tranquillità, interrotti bruscamente nel 1867, quando, durante una tempesta, si arenò rovinosamente: a questo punto, la scaramanzia tipica della marina prese il sopravvento. La nave venne venduta subito dopo il recupero per poco più di 1700 dollari: il nuovo acquirente, Richard Haines, investì quasi 9mila dollari per ripararla e decise di cambiarle anche il nome. Nel 1869 la Amazon divenne ufficialmente la Mary Celeste. La nuova proprietà apparteneva a quattro soci, cioè James H. Winchester, Sylvester Goodwin, Daniel T. Sampson ed il nuovo capitano Benjamin Spooner Briggs:...
CATTIVI SI DIVENTA: L’EFFETTO LUCIFERO...
Philip Zimbardo è uno psicologo statunitense diventato piuttosto famoso negli anni ’70 per un esperimento, chiamato “Esperimento carcerario di Stanford“: con l’aiuto di alcuni volontari, divisi fra guardie e prigionieri, il professore cercò di indagare il comportamento di un singolo all’interno di un gruppo, di un individuo colpito dal così detto Effetto Lucifero, in grado di deresponsabilizzarlo, di fargli perdere percezione di sé e di fargli commettere azioni che, normalmente, non avrebbe compiuto. Per realizzare i suoi studi, Zimbardo si ispirò agli scritti e all’esperienza di Gustave Le Bon, che aveva già affermato che un individuo, inserito all’interno di un gruppo, perde la propria identità ed il proprio senso di responsabilità, ritenendo le proprie decisioni decisioni di gruppo e quindi, in qualche modo, distanti e giustificabili. L’ESPERIMENTO CARCERARIO DI STANFORD L’esperimento iniziò pubblicando sul giornale un annuncio, destinato ad alcuni volontari che, per il loro impegno ed il loro tempo, avrebbero guadagnato 15 dollari al giorno: a rispondere furono 75 ragazzi, ma Zimbardo e i suoi collaboratori ne scelsero solo 24: tutti maschi di corporatura simile, equilibrati, senza precedenti penali, lontani da alcol e droghe, maturi, responsabili, provenienti dalla media borghesia e quasi tutti bianchi. Con il lancio di una monetina vennero, poi suddivisi, in modo casuale fra guardie e prigionieri. La mattina del 17 agosto del 1971 il test ebbe inizio: i giovani prigioneri vennero prelevati da casa alle 6:30 del mattino dalla polizia, portati alla prigione di Palo Alto come veri criminali per il riconoscimento e, poi, trasportati con una benda sugli occhi ai sotterranei dell’Università di Stanford, allestiti appositamente per somigliare ad un vero e proprio carcere (celle, corridoi, docce, camerate e sale di ritrovo comprese) e dotati di telecamere a circuito chiuso e microfoni. Lì, dopo essere stati spogliati e...
Ecco perché evitare ciò che ci fa paura non è sempre una buona idea...
Molte persone mettono in atto delle strategie dette di evitamento, con lo scopo di evitare tutte le situazioni sociali e familiari che potrebbero potenzialmente essere fonte di sofferenza o di rifiuto attuato da altri verso se stessi. Nella stragrande maggioranza dei casi, queste autolimitazioni non hanno alcun motivo di esistere, in quanto non hanno fondamenti reali ma derivano esclusivamente dal pensiero del soggetto, che molte volte, secondo gli psichiatri, ha subito traumi inconsci nell’infanzia. Passare la vita limitando le interazioni sociali e le scelte, per evitare una possibile sofferenza, si traduce in un comportamento che è esso stesso causa di sofferenza per il soggetto. Chi mette in atto strategie evitanti, evitando la socializzazione e l’occasione di incontri, è talmente terrorizzato dalla sofferenza o dall’idea di subire derisione che si paralizza completamente, rifiutando relazioni, occasioni di lavoro e opportunità. Questo comportamento spesso viene praticato dal soggetto senza una completa consapevolezza, in quanto esso si ritrova, ad un certo punto, ad essere quasi del tutto solo e si chiede in quale modo è arrivato a isolarsi in maniera tanto netta dal resto del mondo. La causa di questo atteggiamento di paura è da ricercarsi nella famiglia, che molto spesso frena il soggetto, lo inibisce, lo convince che il giudizio degli altri sia determinante; a lungo andare, il senso di vergogna prevale su tutti gli altri, spingendo il singolo a bloccare ogni slancio e ogni impulso nel timore di risultare inadeguato, fino al sentirsi stupido, estraneo alla società e timoroso di ogni cosa. Psichiatri e psicoterapeuti sono concordi nell’affermare che la strategia più adeguata per affrontare questo genere di problema, che può diventare seriamente invalidante, è mettere il soggetto davanti ai propri timori. Così come il bambino, accendendo la luce, si accorge che il mostro in realtà...
LA VILLA DI AMITYVILLE: FANTASMI E MISTERI...
Amityville è una piccola località nella contea di Suffolk, sulla costa meridionale di Long Island (New York): fondata nel 1658 e denominata “città dell’amicizia” (da amity, a sua volta derivato dalla parola latina “amicus”), è conosciuta principalmente per l’atmosfera molto tranquilla, che la rese una delle località preferite da Al Capone, che vi trascorreva giornate di vacanza e relax. Ma circa 40 anni fa, Amityville è diventata famosa per un altro motivo: al 112 di Ocean Avenue ci sarebbe la casa infestata dagli spiriti più famosa d’America. Procediamo con ordine. La villa, costruita in stile coloniale olandese e caratterizzata da grandi finestre, una torretta, un patio ed un ampio spazio verde, divenne scenario di un omicidio brutale, avvenuto alle 03:15 circa del mattino del 13 novembre 1974: ad abitare la casa all’epoca era la famiglia Defeo, composta dai genitori Ronald e Louis Brigante Defeo e dai figli Ronald “Butch” Jr (23 anni), Dawn (18 anni), Allison (13 anni), Marc Gregory (11 anni) e John Matthew (9 anni). La notte fra il 12 ed il 13 novembre, il maggiore dei figli, Ronald Jr, imbracciò il suo fucile Marlin 336 calibro 35 e sparò a tutti i familiari, uno dopo l’altro: la mattina seguente, come in un terribile gioco, si recò normalmente al bar e confessò all’amico Bobby Kelse di sentirsi un po’ preoccupato, perché non riusciva a contattare nessuno dei suoi parenti. Disse, quindi, che sarebbe tornato a casa per controllare: pochi minuti dopo corse agitatissimo dentro al bar, urlando di aver trovato i genitori assassinati. In pochi istanti diverse persone si unirono per riaccompagnare il maggiore dei figli dei Defeo al 112 di Ocean Avenue, contattando anche la polizia: nel giro di pochi minuti vennero scoperti anche i cadaveri dei quattro fratelli minori....
BUCKFAST TONIC WINE: LE PREOCCUPAZIONI DELLA SCOZIA...
Il Buckfast Tonic Wine è un liquore prodotto fin dal 1880 in un’abbazia cattolica inglese di benedettini: realizzato a partire dalla mistella, cioè un mix fra mosto d’uva ed alcol etilico o acquavite, negli anni ha subito pochissime modifiche, attestandosi ad un 15% di gradazione e sfruttando un gusto molto simile a quello del vino dell’eucarestia (a detta di chi lo beve). A caratterizzare questa particolare bevanda è, però, soprattutto la presenza massiccia di caffeina: secondo uno studio del New York Times, un litro di Buckfast ne conterrebbe circa 300 milligrammi, cioè l’equivalente di quattro tazzine di espresso. Ma come mai è diventato tanto popolare? Una serie di studi condotti a cavallo del 2010 (a cui ha partecipato anche la BBC) avrebbero rivelato che, fra i rapporti di polizia dello Strathclyde, una regione della Scozia, ben 5.638 coinvolgerebbero in qualche modo il Buckfast Tonic Wine. Addirittura, per 114 casi, la bottiglia di liquore sarebbe stata utilizzata come arma contundente. Il New York Times ha, poi, rivelato che, secondo una ricerca svolta in un istituto minorile, il 43,3% delle persone intervistate avrebbe affermato di aver bevuto questa specifica bevanda prima di commettere il proprio crimine. Questi numeri davvero impressionanti hanno spinto diversi politici scozzesi a chiedersi se non sarebbe molto meglio porre delle limitazioni al consumo del Buckfast, apprezzato soprattutto fra i tifosi di calcio: questo liquore non è, infatti, particolarmente diffuso in Inghilterra, ma ha trovato la sua fortuna negli anni ’70 fra i sostenitori del Celtic Glasgow, diventando rapidamente famoso fra i Neds, cioè gli Hooligan scozzesi. Il problema del consumo di Buckfast sta nelle conseguenze che avrebbe sul comportamento dei bevitori appassionati: la classica sbronza, fatta di confusione e generale debolezza, viene preceduta da una fase di euforia, dovuta alla presenza di...