L’aloe vera contro le macchie della pelle...

L’aloe vera è, per eccellenza, la regina della piante, visti i suoi molteplici usi per la salute e la bellezza. Originaria dell’Africa, se ne possono classificare ben duecento varietà, e viene impiegata sia per usi esterni che per quelli interni, grazie alle sue proprietà lenitive e depurative.   I suoi componenti   Nel corso del decennio che va dal 1980 al 1990, numerosi laboratori hanno studiato i costituenti chimici di questa pianta, che si possono dividere in tre gruppi: i polisaccaridi, ovvero gli zuccheri complessi, presenti nel gel interno della foglia; gli antrachinoni, degli analgesici naturali, racchiusi nella buccia; le sostanze nutritive, come le vitamine, i sali minerali, gli aminoacidi, gli enzimi, etc. Il principio attivo che caratterizza più di tutti l’aloe è, sicuramente, l’aloina, le cui proprietà sono disintossicanti, antibiotiche e lassative. Ma questa sostanza è da assumere in dosi contenute, perché una quantità eccessiva può causare dolori di vario genere. Per i suoi usi esterni, il gel di aloe vera può essere un ottimo idratante e un antibatterico. Protegge dai raggi UV (che possono far comparire le macchie sulla pelle), allevia i bruciori di scottature ed irritazioni cutanee, ed è un ottimo emolliente. Per le macchie cutanee Grazie ai suoi aminoacidi, l’aloe è di sicuro un ottimo rimedio per alcuni tipi di macchie della pelle, soprattutto per quelle dovute a una lunga esposizione ai raggi solari. Basta semplicemente applicare il gel di aloe vera sulle zone colpite, finché non viene del tutto assorbita dall’epidermide, tutti i giorni. Se si ha a disposizione la polpa di questa pianta, può aggiungervi un po’ di acqua, ed applicarla sulle macchie, lasciandola agire per un quarto d’ora o venti minuti, togliendola poi con l’acqua fredda. Come spiegato su questo articolo: https://www.cremaviso.net/aloe-vera/, chi lo desidera, può usare il gel di aloe vera per preparare...

Come creare uno stand d’appeal: 3 consigli pratici...

Scopri come creare uno stand d’appeal con i nostri consigli super pratici. Piccole dritte per una partecipazione di successo! Hai deciso di partecipare ad una manifestazione ma non sai come allestire il tuo stand fieristico? Partiamo dal presupposto che un ottimo stand deve essere d’appeal, attrattivo, sofisticato e perché no, anche divertente. Ma per farlo, spesso non bastano semplicemente le proprie conoscenze. Serve anche competenza. Per questa ragione, ti consiglio sempre di affidarti a delle agenzie serie che si occupano di allestimenti fieristici a Milano, Bologna e tantissime altre città del nostro Paese. Se invece, hai deciso di fare da solo, ecco 3 piccoli consigli per uno stand di grande impatto. 1. Usa tutti i sensi Chi l’ha detto che uno stand debba essere accattivante solo da un punto di vista visivo? Prova ad usare tutti i tuoi sensi, dall’olfatto all’udito. Senza dubbio è un ottimo modo per coinvolgere più passanti e per stimolarli a fermarsi e a chiederti informazioni. Vuoi un esempio? Se vendi prodotti tipici, offri a chiunque passa vicino al tuo stand un tuo prodotto. Fallo assaggiare e chiedigli cosa ne pensa. Può essere un ottimo modo per far sentire importante il cliente e per stuzzicarlo anche al palato, oltre che alla vista. 2. Distribuisci i tuoi gadget Un po’ come Pollicino che buttava a terra le briciole di pane per provare a ritornare a casa, lo stesso devi fare con i tuoi clienti. Regala un tuo gadget a chiunque si avvicini al tuo stand, o a chi chiede informazioni. Chiaramente non parliamo solo di materiale pubblicitario come volantini o brochure, ma anche piccoli oggettini aziendali come portachiavi, bracciali o shopper personalizzate con il tuo marchio da usare quando i clienti fanno la spesa. Insomma, serviti di questi gadget il più...

Intolleranza alimentare, un fenomeno in costante aumento: da cosa dipende?...

Negli ultimi tempi in Italia stiamo assistendo alla diffusione sempre più massiccia dell’intolleranza alimentare, che colpisce indistintamente persone di ogni sesso ed età. La farmacia Pelizzo, struttura specializzata negli esami del sangue a Udine e test sulle intolleranze, per fare luce su questo fenomeno ha riportato le parole del dottor Matteo Gannatasio, medico ed agronomo che collabora con il Sevizio di Allergologia dell’Istituto dermatologico San Gallicano. Il dottore è intervenuto al convegno tenuto da EcorNaturasì, il cui il tema era “Sempre più allergici e intolleranti agli alimenti. Perché?”. Obiettivo del convegno era quello di dare risposte concrete alle domande sempre più crescenti relative all’intolleranza ed all’allergia alimentare. Una statistica ufficiale sull’aumento dell’intolleranza alimentare non c’è, ma si stima comunque che oltre il 50% delle persone ritengono di soffrire di questo particolare disturbo. In base a recenti studi si calcola che l’allergia alimentare è aumentata quasi del 7% nei bambini fino a 3 anni, e del 4% nelle persone adulte. Rispetto ad una trentina di anni fa la situazione è precipitata drasticamente, e si stima che l’attuale 20% dell’allergia al polline possa arriva al 50% nel giro di pochi anni. Campanello d’allarme anche per l’intolleranza al latte e dei suoi derivati, che in Italia si attesta al 40%, mentre nel resto d’Europa non supera neanche il 10%. Relativamente al glutine, anche se i dati non sono del tutto certi, c’è l’1% di celiaci non confermati e l’1% di celiaci confermati. Tuttavia il fastidio relativo al glutine è diverso dalla celiachia, in quanto si può tranquillamente guarire. Secondo il dottor Gannatasio le cause dell’intolleranza alimentare sono parecchie, ma uno dei fattori più delicati è la gravidanza. In questo periodo infatti il sistema immunitario risulta piuttosto alterato, e le eventuali intolleranze alimentari possono essere trasmesse al feto con più facilità. Ad aggravare la situazione ci sono i pesticidi, utilizzati nella coltura di frutta e verdura, la...

Regaliperbambini.org, il consulente per scegliere i regali per i più piccoli Mar27

Regaliperbambini.org, il consulente per scegliere i regali per i più piccoli...

La carriera in rete di Regaliperbambini.org è iniziata nel “lontano” (parlando dei tempi del web) 2012, quando è stato uno dei primi siti “Responsive”, la cui grafica cioè si adattava per essere visualizzata perfettamente anche sullo smartphone. A quei tempi era un piccolo blog che forniva consigli sui migliori giocattoli del momento, aiutando tanti adulti a scegliere i regali più adatti da fare ai bambini, e aiutando di conseguenza anche i bambini a ricevere dei regali che fossero belli, moderni, divertenti e soprattutto sicuri. Da allora, sono stati milioni i lettori che nel corso degli anni si sono fidati dei consigli dello staff, e il sito è cresciuto di pari passo, diventando un vero e proprio portale di recensioni di giochi, giocattoli e prodotti per bambini di tutte le fasce di età. Oggi, rinnovato nella grafica e aggiornato nei contenuti con frequenza pressoché quotidiana, Regaliperbambini.org rappresenta uno dei principali siti info-commerce in Italia nel settore degli articoli per l’infanzia, una piattaforma web moderna e completa dove trovare idee regalo per ogni occasione (compleanno, Natale, Comunione, Battesimo, etc), ma anche consigli su quale prodotto acquistare e perché, oppure panoramiche sulle ultime novità in tema di giocattoli, giochi di società, abbigliamento, prodotti hi-tech, materiale scolastico e tanto altro. Non solo una lista di idee per fare i regali a seconda delle diverse occasioni, quindi, ma un vero e proprio consulente specializzato in regali per bambini di qualità, un prezioso alleato per tutti quelli che non hanno idea di cosa regalare a un maschietto, o magari a una femminuccia, o che sono semplicemente confusi su quale prodotto scegliere tra due o più alternative. Gli esperti di Regaliperbambini.org monitorano ogni giorno tantissime recensioni sui principali ecommerce, andando a scoprire pro e contro dei giocattoli più in voga del momento attraverso...

Le migliori scuole da frequentare per diventare traduttore professionale...

Il traduttore professionale è una figura molto ricercata e gettonata, alla luce di un contesto socio-lavorativo estremamente globalizzato. Le aziende, le società e le imprese hanno un respiro sempre più internazionale, quindi devono dotarsi di interpreti e traduttori per poter allacciare rapporti con altre realtà estere ed avviare nuove collaborazioni di lavoro. Se vuoi intraprendere questa professione in questo articolo ti indicherò le migliore scuole da frequentare per diventare traduttore professionale. Iniziamo con l’European School of Translation, una scuola che assicura un’offerta formativa molto variegata. Tra i vari corsi ti segnalo quello di traduzione audiovisiva e web, dove si analizzano le nuove professionalità sorte nell’ambito dello speakeraggio, della sottotitolazione e del voice over. Altro istituto molto prestigioso è lo IATI (International Association Traduttori e Interpreti), gestito da un’associazione di mediatori linguistici e di traduttori consulenti professionali, che organizzano diversi master e corsi per migliorare ed approfondire le proprie conoscenze linguistiche. I master sono estremamente specifici: c’è quello in traduzione terminologista, quello in traduzione di testi religiosi, quello di specializzazione in traduzione medica, ecc. Oltre a questi bisogna anche ricordare il corso di abilitazione alla professione, il corso base di traduzione e il master di specializzazione in traduzione tecnica e tecnologica. Un ventaglio molto ampio di offerte che permette di specializzarsi nel settore preferito. La Scuola di Specializzazione in Traduzione Editoriale è un altro istituto molto prestigioso che permette di diventare traduttore professionale. I corsi di formazione professionale vengono organizzati dalla Città Metropolitana di Torino col finanziamento del Fondo Sociale Europeo. I corsi vengono tenuti da specialisti della traduzione, che offrono la loro competenza agli iscritti per soddisfare la richiesta sempre più alta di traduttori proveniente dalle case editrici. La frequenza è gratuita ma obbligatoria, e per poter partecipare all’esame finale bisogna seguire almeno i 2/3 delle ore totali a disposizione dei corsi. Molto valida anche l’offerta della Ssit, la Scuola Superiore per Interpreti e...

Le soluzioni migliori per arredare una cucina moderna...

L’arredo della cucina è una fase molto delicata, poiché tale ambiente rappresenta uno dei luoghi più vissuti della casa. Puntare sulla funzionalità quindi è d’obbligo, ma proprio perché è uno spazio molto abitato non si può certo trascurare l’estetica. Meglio optare su soluzioni “pre-confezionate”, preferibilmente di design, oppure virare verso soluzioni su misura più personali, che costano qualcosa in più ma che sono in grado di ottimizzare tutti gli spazi? Dipende naturalmente dalla struttura architettonica della cucina, e dalle proprie necessità ed esigenze. La scelta dipende anche dalle dimensioni della cucina, che può richiedere una soluzione oppure un’altra a seconda dello spazio disponibile. Se hai una cucina piccola la cosa migliore è affidarsi a soluzioni su misura, che consentono di ottimizzare gli spazi e di dare un tocco personale all’ambiente. Inoltre trattandosi di mobili su misura realizzati “ad hoc”, potrai godere di un prodotto unico ed esclusivo. Oltre ad avere una cucina esteticamente valida, potrai contare anche su un grande funzionalità poiché ogni spazio sarà sfruttato al massimo, dando così un maggiore senso di spaziosità a tutto l’ambiente. Se invece disponi di una cucina piuttosto grande, hai sicuramente un ventaglio di scelte molto più ampio a tua disposizione. In tal caso puoi scegliere soluzioni di design piuttosto estroverse ed originali, come banconi, cucine con isola e tavolo integrato che offre piani di lavoro molto ampi e comodi. Una soluzione tipica del design moderno è l’open space, una strada praticabile per le cucine dalle dimensioni piuttosto generose. Ogni soluzione quindi è fattibile, l’importante è scegliere con intelligenza per sfruttare al meglio lo spazio a propria disposizione, virando su strutture estetiche e funzionali. Un discorso a parte meritano i componenti della cucina, che indubbiamente danno un tocco molto personale e caratterizzano fortemente questo ambiente della casa. In modo particolare il piano cucina è una scelta che va fatta con grande oculatezza, anche alla...

L’abbigliamento antinfortunistico può essere casual?...

Chi l’ha detto che l’abbigliamento antinfortunistico non possa essere casual? L’attenzione al design e allo stile è preziosa anche quando si parla di abbigliamento tecnico, dal momento che chi indossa vestiti atti a garantire una protezione completa sarà più lieto di farlo se quei vestiti sono anche piacevoli, belli da vedere e confortevoli. L’eleganza, dunque, può andare di pari passo con la protezione: basti pensare a tutti i lavoratori che, per le proprie mansioni, si devono muovere in continuazione tra gli uffici e i magazzini. In situazioni del genere non ci si può affidare a capi poco curati dal punto di vista estetico (anche perché negli uffici ci si potrebbe imbattere in clienti, fornitori o altri soggetti esterni di fronte ai quali è d’obbligo fare bella figura). La soluzione può essere rappresentata da completi studiati ad hoc: magari una t-shirt job o, nella stagione fredda, un pile realizzato come una maglia di lana, morbido e con cappuccio, da abbinare a pantaloni da lavoro, ovviamente multitasche, pensati per assicurare il massimo del comfort. Il pile potrebbe essere dotato, a sua volta, di più tasche con zip, non solo all’esterno ma anche all’interno. La scelta del pile non è casuale, dal momento che questo materiale – oltre a risultare morbido e quindi molto gradevole al tatto – ha il pregio di durare a lungo nel tempo ed è in grado di sopportare un gran numero di lavaggi senza che si formino le tipiche palline composte da fibra di tessuto. Per le giornate più calde, poi, non c’è niente di più indicato di una maglietta a maniche corte neutra, con tessuto in cotone morbido, pensata e messa a punto per offrire la migliore vestibilità possibile, con colletto in costina e struttura tubolare. L’ideale sarebbe optare per una...

Lavorare in Inghilterra: le professioni più richieste...

Il mondo del lavoro sta rapidamente cambiando, grazie soprattutto all’avvento della tecnologia che ha generato una richiesta crescente di determinate figure. Tale rimescolamento delle figure lavorative si è verificato non solo in Italia, ma anche in Inghilterra, un paese molto gettonato per i nostri “cervelli in fuga”. Se stai pensando di trasferirti, o semplicemente di affrontare una nuova avventura per arricchire le tue conoscenze, in questo articolo ti mostrerò le figure professionali più richieste in Inghilterra. La pubblicità ed il marketing sono settori in continua evoluzione, grazie alle nuove dinamiche offerte dalla tecnologia. Molte aziende, alla luce di una trasformazione sempre più complessa e specializzata del settore dei media, sono alla ricerca di bravi pubblicitari. Nello specifico si ricercano specialisti esperti nella carta stampata, nella televisione e soprattutto nei contenuti multimediali e online. Il marketing è un settore che prima interessava solo il privato, ma oggi riguarda anche gli istituti e le aziende pubbliche. Per questo motivo le nuove dinamiche in rete hanno fatto crescere la domanda di esperti di marketing, con l’obiettivo di migliorare la visibilità online di aziende e società e di conquistare nuovi clienti. In questo ambito è in forte crescita anche la domanda di sviluppatori di software, che hanno il compito di progettare e sviluppare un nuovo sistema operativo o un software di computer. Cambiamo settore ed arriviamo al fitness, dove è letteralmente esplosa la richiesta di istruttori e di personal trainer. Il fitness è un settore in costante crescita, grazie anche alla nascita di discipline sempre più variegate e settoriali specifiche per determinate esigenze. Dalla yoga allo zumba, dal pilates agli allenamenti di gruppo, ormai il fitness offre una varietà di discipline così ampia da richiedere necessariamente figure specializzate e preparate. Ogni disciplina è finalizzata ad un obiettivo (perdita di peso, tonificazione della massa muscolare, riabilitazione, miglioramento del coordinamento, ecc.), quindi le opportunità...

Cosa chiedono gli sposi al fotografo per matrimoni? Mar15

Cosa chiedono gli sposi al fotografo per matrimoni?...

I novelli sposi sono sempre più esigenti, anche alla luce delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia come le riprese dall’alto dei droni, diventati un vero “must” dei moderni matrimoni. Cosa chiedono gli sposi al fotografo di matrimoni? Una domanda legittima, considerando le nuove tendenze che si stanno sviluppando negli ultimi tempi. I fotografi devono essere costantemente aggiornati ed attrezzati per soddisfare le richieste sempre più bizzarre ed alternative degli sposi. Per rispondere a questa domanda ci affidiamo ai consigli di Juan Carlos Marzi, noto fotografo di matrimoni che ci illustra i nuovi trend e le nuove tendenze del matrimonio 2018. Come anticipato la ripresa dall’alto col drone è una pratica ormai diffusissima, poiché consente di scattare foto e di girare video con inquadrature molto suggestive, che hanno un impatto ancora maggiore nei luoghi di campagna o di montagna. Anche il video del matrimonio sta ritornando prepotentemente in auge, una sorta di docu-film dell’intera giornata che coinvolge gli sposi ma anche gli invitati, che diventano “attori” non protagonisti di un giorno così speciale. Altra tendenza molto diffusa è il cosiddetto “wedding unplugged“, vale a dire il matrimonio senza smartphone. Se questo benedetto-maledetto dispositivo è un compagno praticamente inseparabile, nel giorno delle nozze va invece riposta in tasca o in borsa. Gli sposi infatti non apprezzano un uso smodato dello smartphone che risulta essere eccessivamente invadente, inoltre non facilita il lavoro del fotografo che deve immortalare i momenti salienti e più caratteristici. Hai mai notato l’assenza improvvisa del fotografo anche prolungata durante la cerimonia? In quei momenti il fotografo non se la sta spassando, sta semplicemente selezionando gli scatti più belli realizzati fino a quel momento per creare uno “slideshow” delle foto durante la fase finale della cerimonia. Si tratta di un momento molto toccante ed emozionante, che sorprende gli sposi e gli invitati. In Italia una volta si chiamava la classica “fuitina d’amore”,...

Ecco perché andare in vacanza in Abruzzo...

Spesso trascurato dai turisti rispetto ad altre regioni più blasonate, come ad esempio la Toscana, l’Abruzzo è un territorio che per bellezze naturali, storia e cultura non ha nulla da inviare agli altri, una meta turistica pronta a sorprendere chiunque. Per chi ama la natura, in Abruzzo non mancano le aree montane (è il caso di sottolineare che il Gran Sasso d’Italia è la più alta montagna di tutti gli Appennini), come pure c’è il mare, l’Adriatico, che bagna 130 km di costa. Una vocazione, quella verso il contatto con la natura, che la stessa regione ricorda nel suo stemma, diviso in tre fasce oblique di colore bianco (che simboleggia i monti innevati), verde (che simboleggia le fertili colline) e azzurro (che simboleggia ovviamente il mare). Come se non bastasse, una recente statistica ha eletto l’Abruzzo la regione europea con la più alta proporzione tra superficie destinata ad aree protette (le principali sono il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Majella, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco regionale naturale del Sirente-Velino, l’Area marina protetta Torre del Cerrano e ben altre trentotto) ed estensione totale del territorio, un rapporto che raggiunge il 36,3% e che spiega come mai venga definita “Regione verde d’Europa”. Se la natura è il principale biglietto da visita, non è certo l’unico. Altrettanto affascinanti sono infatti i numerosi piccoli paesi arroccati e perfettamente integrati nel paesaggio, e non a caso l’Abruzzo è seconda in Italia tra le regioni con più paesi segnalati dall’associazione “I borghi più belli d’Italia”. In un posto tanto ricco di meraviglie, stabilire cosa vedere durante una breve vacanza è piuttosto complicato. Giusto per darvi qualche idea, tra le attrazioni più frequentate e meglio recensite su TripAdvisor, community che...

Che cos’è il gres porcellanato Mar11

Che cos’è il gres porcellanato...

Il gres porcellanato è un materiale che può essere utilizzato per pavimenti e rivestimenti all’interno di abitazioni private ed altri edifici. Ma di che cosa si tratta, di preciso? Questa ceramica colorata è caratterizzata da una pasta piuttosto dura e dalla consistenza compatta. La resistenza meccanica e la durezza sono alcune delle sue proprietà più importanti, insieme con l’inerzia e la rigidità. Non poroso, il gres porcellanato deve il proprio nome al fatto che la piastrella ha una massa ceramica che è decisamente greificata: è proprio tale peculiarità che influenza la sua compattezza e che ne garantisce la resistenza. Per ciò che concerne le modalità di produzione, la preparazione del gres porcellanato si basa sul ricorso a impasti di sabbie, argille e altre sostanze naturali, i quali dopo essere stati sottoposti a trattamenti ad hoc sono cotti a temperature molto alte, che oscillano tra i 1.000 e i 1.300 gradi. La resistenza all’abrasione è uno dei pregi più apprezzati del gres porcellanato, che proprio per questo motivo si dimostra molto longevo e duraturo: si tratta, in pratica, della resistenza che viene opposta dalla superficie alle azioni relative al movimento di materiali, di corpi o di altre superfici che entrano in contatto con essa. Come tutti gli altri materiali ceramici, anche il gres porcellanato deve le proprie caratteristiche migliori alla sua struttura e alla sua composizione, le quali sono il risultato dei processi produttivi con cui è realizzato. Ci si potrebbe chiedere, a questo punto, quale sia la differenza tra il gres porcellanato e la ceramica: in realtà, per essere precisi è opportuno specificare che il gres porcellanato è solo uno dei tanti materiali ceramici a disposizione, tra i quali si ricorda anche il cotto. Stando alle norme UNI, il gres porcellanato può essere identificato come quella ceramica caratterizzata da un coefficiente di assorbimento...

Studenti fuori sede: 5 consigli utili per risparmiare...

Ci sono passati in molti e non è propriamente un’operazione da poco: quando si è studenti fuori sede è proprio vero che si comprende il vero valore dei soldi. È per questo che nella vita di ogni universitario che si rispetti arriva il momento di prendere una decisione fondamentale, più che mai necessaria alla propria sopravvivenza: risparmiare. Quella che vi presentiamo è quindi una miniguida con 5 consigli indispensabili per poter tener da parte un po’ di soldini nel conto di fine mese. Tenere un registro delle uscite. Sembrerà banale ma la prima operazione da fare per non spendere troppi soldi consiste nel contarli. Aggiornare un accurato registro di ingressi e uscite monetarie consentirà infatti di stabilire le priorità mensili, intaccabili, e di non eccedere con tutte le altre spese secondarie e accessorie. Sembra un’operazione complessa, da veri economisti ed è probabile che alla fine i risparmi non siano sembrati incredibili ma alla fine, si sa, anche Zio Paperone cominciò mettendo da parte 1 cent. L’università è un’utile amica. Se è vero che dall’università derivano le preoccupazioni maggiori legate a esami, appelli, ricevimenti, progetti e quintali di manuali da studiare a memoria va anche detto, però, che in un’ottica monetaria può essere un’utile alleata. Per far sì che ciò avvenga, tuttavia, è bene cercare di essere costantemente aggiornati su quelle che sono le riduzioni sulle rette, le scadenze delle borse di studio, le possibili borse di collaborazioni proprie di ogni dipartimento nonché tutte quelle altre operazioni che avvicinano il mondo accademico al portafogli dello studente. E poi, dato certamente non da meno, l’università è la vera fucina della vita di uno studente fuori sede; da qui cominceranno amicizie, amori e conoscenze che permetteranno, con lo scambio di libri, materiali didattici, ritrovi a casa di...

Come scegliere un pavimento in legno...

Se si è in procinto di scegliere un pavimento in legno, può essere utile conoscere le differenza tra i parquet prefiniti, i laminati e il legno massello. Insieme all’azienda Gioma srl che si occupa della vendita di pavimenti in legno a Udine e provincia cercheremo di orientarci nel mondo del parquet. Un parquet in legno massello, in particolare, è realizzato a listone o a listello, a seconda delle misure: ovviamente, al variare delle dimensioni cambia il metodo di posa, il quale va a influire sul risultato finale. Basato su puro legno nobile, questo tipo di parquet ha un costo abbastanza elevato, che – tuttavia – viene compensato da una durata molto lunga, pressoché eterna: l’importante è sottoporre il legno ai trattamenti del caso. A seconda delle essenze che vengono adoperate, lo spessore cambia, e così la robustezza: in linea di massima si va dai 10 millimetri ai 23 millimetri. Per quanto concerne la scelta delle essenze, chi è in cerca di un legno resistente e duro può concentrare l’attenzione sulle soluzioni esotiche: dal parquet teak al parquet iroko, passando per il parquet dussiè, c’è l’imbarazzo della scelta. Un classico è, invece, il parquet rovere, che può essere declinato anche nella versione del parquet rovere sbiancato, raccomandato soprattutto quando si deve integrare in un arredamento shabby chic. Il pregio principale del rovere è che con il trascorrere del tempo non solo non perde bellezza, ma addirittura acquisisce fascino. Non bisogna mai dimenticare che i colori del parquet sono quelli naturali del legno di provenienza: tra le essenze più comuni ci sono il frassino e il faggio, piuttosto tenere. Il parquet in laminato, a sua volta, negli ultimi anni ha conosciuto una notevole evoluzione tecnologica, che gli ha consentito di eliminare tutti i difetti che lo avevano caratterizzato per lungo tempo. Sia...

Allergie autunnali e primaverili: come combatterle con i rimedi naturali...

Le allergie non hanno più una stagione predefinita, per colpa del cambiamento climatico e dello smog, accompagnato da agenti chimici disciolti nell’aria. Anche chi non ne ha mai sofferto, ora si ritrova a dover combattere con questo fastidio che provoca tosse e starnuti, occhi rossi e gola che pizzica. Per chi non vuole ricorrere sempre ai medicinali, ci sono dei rimedi naturali ed omeopatici che potrebbero fare al caso vostro. La circolazione dei pollini non è più legata solamente alla primavera, ma a causa del riscaldamento globale certe piante hanno perso il senso del tempo e non svolgono più il loro ciclo di vita e fioritura in maniera adeguata. Non solo: piogge e vento portano pollini e sostanze anche lontane e lo sviluppo di alcune muffe vanno ad accumularsi a ciò che di fastidioso gira nell’aria. Prevenire e combattere le allergie con alcuni rimedi naturali risulta essere possibile, grazie a degli studi effettuati e a delle nuove composizioni omeopatiche, testate direttamente sui soggetti sofferenti della patologia, durante tutto l’anno. Come curare l’allergia Per prevenire l’insorgenza dell’allergia, gli specialisti consigliano l’assunzione di Polline planetaria 30 CH che aiuta a fare da scudo a quelle che sono le sostanze che provocano l’allergia sia durante la primavera, che durante l’autunno. Se i sintomi sono presenti e fastidiosi, gli stessi specialisti consigliano di alleviarli con i medicinali omeopaici che sono composti da Nux vomica 9 CH e Histaminum 9 CH: 5 granuli per ognuno di essi ogni due ore, soprattutto durante l’attacco allergico più forte, per poi andare a diminuire man mano che la stessa patologia diminuisce. I granuli con Allium sono invece specifici per chi ha una rinite acuta. Anche questi sono da assumere in gruppo di 5 ogni due ore, per poi diminuire man mano nel...

Scrivere e raccontare un viaggio Mar02

Scrivere e raccontare un viaggio...

La bellezza di raccontare un viaggio in un diario Prima di tutto, scrivere e raccontare dev’essere sicuramente una passione, ma quando si parla di raccontare un viaggio bisogna unire alla passione di scrivere anche quella di viaggiare. Solitamente questo tipo di impegno lo si fa esclusivamente per divertimento, voglia di parlare e raccontare a tutti le proprie avventure. In questo articolo andremo a parlare di come scrivere e pubblicare un racconto di viaggio, cercando di dare un aiuto a tutti i lettori per condividere le proprie esperienze in giro per il mondo, parlando e consigliando agli altri viaggiatori le proprie destinazioni ed i particolari, emozioni ed esperienze vissute nelle avventure appena trascorse! Dove pubblicare un racconto Molti viaggiatori amano scrivere, anche senza un reale motivo e senza voler condividere la propria esperienza, a volte si scrive per la voglia di lasciare ben impresso un ricordo e poterlo leggere e rileggere a distanza di tempo riesumando quel ricordo ricco di dettagli in parte omessi per colpa della memoria. Ma in realtà è bene sapere che quando si scrive la cosa più bella che si può fare è proprio condividere il proprio racconto con le altre persone! Siti come TipInTravel dedicano delle sezioni intere ai racconti di avventure pubblicati come diari di viaggio all’interno del sito. In pagine come queste è possibile ritrovare racconti ed esperienze provenienti da ogni angolo del mondo in maniera del tutto gratuita. In questo modo si può parlare liberamente di ogni cosa vissuta, la si può rileggere a distanza di tempo e sarà online per sempre, vi basterà salvare il link del vostro racconto e potrete condividerlo sui social e con chiunque vogliate, ma anche tenerlo per voi e rileggerlo a distanza di tempo! Un viaggio lascia sempre qualcosa dentro. Parlarne...