L’estate 2015 è, ormai, arrivata: il caldo sta diventando sempre più soffocante e le giornate, lunghissime e piene di sole, suggeriscono di scegliere una meta e partire il più presto possibile! Ma come possiamo organizzare le nostre vacanze per sfruttare al meglio ogni minuto? Utilizzando gli strumenti giusti! ESTATE 2015: COSA SUCCEDE SE DEVO RESTARE A CASA? Non tutti partono in estate: c’è chi aspetta l’inverno, chi non ha ferie e chi, pur avendo tanti giorni liberi, preferisce passarli nella comodità della propria casa, spendendo le proprie ore “off” passeggiando per la propria città. In effetti, spesso sono tantissime le particolarità e le curiosità che non conosciamo, pur essendo a pochi metri da noi! Quindi, cosa fare se si resta in città? Innanzitutto, si potrebbe decidere di fare qualche piccolo tour, scoprendo musei, chiese, piazze, monumenti mai visti prima o, magari, mai guardati con reale attenzione: ad aiutarci nella scelta c’è la piattaforma Minube.it, un sito divertente ed intuitivo, ricco di guide ed indicazioni per trovare le migliori destinazioni! E perché non dedicarsi al benessere, concedendosi un rinfrescante tuffo in piscina? In questo caso ci aiuta Nuotoinpiscina.it, la prima guida online che pubblica recensioni ed opinioni relative alle strutture acquatiche d’Italia, comprese le rilassantissime terme e gli acquapark più adrenalinici! Infine, per chiudere in bellezza la giornata, perché non concedersi una cena a cinque stelle? 2spaghi.it ha tutto ciò che ci serve per scegliere il locale perfetto per noi! SI MA, SE VOGLIO PARTIRE? Partire è sempre bellissimo: nuovi mondi, nuove esperienze, punti di vista, particolarità, occasioni di crescita ed apprendimento… insomma, fare la valigia e andarsene dà sempre enormi emozioni! Ma è anche vero che è facilissimo sbagliare! Non c’è niente di peggio che prenotare, prepararsi e scoprire di aver preso un colossale...
CHARLES BRONSON: IL PRIGIONIERO PIÙ COSTOSO DI SUA MAESTÁ...
Charles Bronson non si chiama davvero Charles Bronson. Nasce a Luton, nel Bedfordshire, nel 1952 come Michael Gordon Peterson, per poi cambiare identità una serie di volte, passando appunto da Charles Bronson (come l’attore hollywoodiano di origini lituane), a Charles Ali Ahmed, per arrivare a Charles Salvador. Ma chi è Michael Gordon Peterson? È un criminale inglese, precisamente il criminale più violento della storia carceraria britannica, capace di meritarsi l’ergastolo pur non avendo ucciso nessuno (ma arrivandoci molto molto vicino). Il suo difficile rapporto con l’autorità inizia già a scuola, dove, giovane figlio di una famiglia benestante, comincia a picchiare indistintamente studenti e professori: Michael è un tipo particolare, capace di alternare momenti di ilarità e gioia ad attimi di vera follia incontrollata. In questi anni decide di mettere quella rabbia al servizio di un progetto concreto, diventando un pugile a mani nude e divertendosi in incontri clandestini nei sobborghi di Londra: qui incontra piccoli criminali e bande più o meno organizzate, finendo per collaborare anche con Leonard John McLean, detto Lenny (diventato, poi, famoso anche come attore). La sua carriera sul ring lo porta a cambiare nome per la prima volta, diventando Charles Bronson: Peterson è troppo per bene, troppo poco evocativo, mentre lo pseudonimo di uno degli attori più duri in circolazione funziona sicuramente meglio. Forse troppo. Il 1974 è l’anno della “svolta”: l’ex Michael, ora Charles, viene arrestato poco dopo aver commesso una rapina ad un centro postale di Little Sutton (il bottino è 26 sterline e 18 penny), finendo in carcere per 7 anni. Considerata la condizionale per buona condotta, gli anni da trascorrere in prigione sarebbero, però, “solo” 4. Sembra, però, che a Charles Bronson questa soluzione non piaccia: inizia a fare a botte letteralmente con chiunque – detenuti,...
STORIA DI UNA NAVE FANTASMA: LA MARY CELESTE...
La Mary Celeste è, forse, la nave fantasma più famosa di sempre: partita serenamente e ritrovata completamente vuota poco più di un mese dopo l’inizio del suo viaggio, divenne protagonista perfino di un racconto breve di Sir Arthur Conan Doyle. La storia della Mary Celeste parte molto prima di quel 4 dicembre del 1872 – giorno in cui venne avvistata e avvicinata per essere riportata da sola al porto – quando il brigantino si chiamava ancora Amazon. La Amazon era stata costruita nel 1861 nei cantieri della Nuova Scozia (precisamente sull’Isola di Spencer, Canada) ed era stata salutata come una delle prime grandi imprese della zona: una nave bella e veloce, lunga 31 metri, con due alberi e altrettante vele. Ma si capì da subito che quella nave bella e veloce era stata colpita dalla sfortuna. Il primo capitano, Robert McLellan, si ammalò di polmonite pochi giorni dopo aver accettato di comandare l’imbarcazione, morendo all’inizio del viaggio inaugurale. Dopo di lui, altri due capitani persero la vita a bordo. John Nutting Parker, il secondo capitano, andò a sbattere per due volte contro altre navi: il secondo incidente, avvenuto durante la prima traversata dell’Atlantico, portò alla sua destituzione dall’incarico. A seguire, la Amazon visse 6 anni di assoluta tranquillità, interrotti bruscamente nel 1867, quando, durante una tempesta, si arenò rovinosamente: a questo punto, la scaramanzia tipica della marina prese il sopravvento. La nave venne venduta subito dopo il recupero per poco più di 1700 dollari: il nuovo acquirente, Richard Haines, investì quasi 9mila dollari per ripararla e decise di cambiarle anche il nome. Nel 1869 la Amazon divenne ufficialmente la Mary Celeste. La nuova proprietà apparteneva a quattro soci, cioè James H. Winchester, Sylvester Goodwin, Daniel T. Sampson ed il nuovo capitano Benjamin Spooner Briggs:...
CATTIVI SI DIVENTA: L’EFFETTO LUCIFERO...
Philip Zimbardo è uno psicologo statunitense diventato piuttosto famoso negli anni ’70 per un esperimento, chiamato “Esperimento carcerario di Stanford“: con l’aiuto di alcuni volontari, divisi fra guardie e prigionieri, il professore cercò di indagare il comportamento di un singolo all’interno di un gruppo, di un individuo colpito dal così detto Effetto Lucifero, in grado di deresponsabilizzarlo, di fargli perdere percezione di sé e di fargli commettere azioni che, normalmente, non avrebbe compiuto. Per realizzare i suoi studi, Zimbardo si ispirò agli scritti e all’esperienza di Gustave Le Bon, che aveva già affermato che un individuo, inserito all’interno di un gruppo, perde la propria identità ed il proprio senso di responsabilità, ritenendo le proprie decisioni decisioni di gruppo e quindi, in qualche modo, distanti e giustificabili. L’ESPERIMENTO CARCERARIO DI STANFORD L’esperimento iniziò pubblicando sul giornale un annuncio, destinato ad alcuni volontari che, per il loro impegno ed il loro tempo, avrebbero guadagnato 15 dollari al giorno: a rispondere furono 75 ragazzi, ma Zimbardo e i suoi collaboratori ne scelsero solo 24: tutti maschi di corporatura simile, equilibrati, senza precedenti penali, lontani da alcol e droghe, maturi, responsabili, provenienti dalla media borghesia e quasi tutti bianchi. Con il lancio di una monetina vennero, poi suddivisi, in modo casuale fra guardie e prigionieri. La mattina del 17 agosto del 1971 il test ebbe inizio: i giovani prigioneri vennero prelevati da casa alle 6:30 del mattino dalla polizia, portati alla prigione di Palo Alto come veri criminali per il riconoscimento e, poi, trasportati con una benda sugli occhi ai sotterranei dell’Università di Stanford, allestiti appositamente per somigliare ad un vero e proprio carcere (celle, corridoi, docce, camerate e sale di ritrovo comprese) e dotati di telecamere a circuito chiuso e microfoni. Lì, dopo essere stati spogliati e...
Ecco perché evitare ciò che ci fa paura non è sempre una buona idea...
Molte persone mettono in atto delle strategie dette di evitamento, con lo scopo di evitare tutte le situazioni sociali e familiari che potrebbero potenzialmente essere fonte di sofferenza o di rifiuto attuato da altri verso se stessi. Nella stragrande maggioranza dei casi, queste autolimitazioni non hanno alcun motivo di esistere, in quanto non hanno fondamenti reali ma derivano esclusivamente dal pensiero del soggetto, che molte volte, secondo gli psichiatri, ha subito traumi inconsci nell’infanzia. Passare la vita limitando le interazioni sociali e le scelte, per evitare una possibile sofferenza, si traduce in un comportamento che è esso stesso causa di sofferenza per il soggetto. Chi mette in atto strategie evitanti, evitando la socializzazione e l’occasione di incontri, è talmente terrorizzato dalla sofferenza o dall’idea di subire derisione che si paralizza completamente, rifiutando relazioni, occasioni di lavoro e opportunità. Questo comportamento spesso viene praticato dal soggetto senza una completa consapevolezza, in quanto esso si ritrova, ad un certo punto, ad essere quasi del tutto solo e si chiede in quale modo è arrivato a isolarsi in maniera tanto netta dal resto del mondo. La causa di questo atteggiamento di paura è da ricercarsi nella famiglia, che molto spesso frena il soggetto, lo inibisce, lo convince che il giudizio degli altri sia determinante; a lungo andare, il senso di vergogna prevale su tutti gli altri, spingendo il singolo a bloccare ogni slancio e ogni impulso nel timore di risultare inadeguato, fino al sentirsi stupido, estraneo alla società e timoroso di ogni cosa. Psichiatri e psicoterapeuti sono concordi nell’affermare che la strategia più adeguata per affrontare questo genere di problema, che può diventare seriamente invalidante, è mettere il soggetto davanti ai propri timori. Così come il bambino, accendendo la luce, si accorge che il mostro in realtà...
LA VILLA DI AMITYVILLE: FANTASMI E MISTERI...
Amityville è una piccola località nella contea di Suffolk, sulla costa meridionale di Long Island (New York): fondata nel 1658 e denominata “città dell’amicizia” (da amity, a sua volta derivato dalla parola latina “amicus”), è conosciuta principalmente per l’atmosfera molto tranquilla, che la rese una delle località preferite da Al Capone, che vi trascorreva giornate di vacanza e relax. Ma circa 40 anni fa, Amityville è diventata famosa per un altro motivo: al 112 di Ocean Avenue ci sarebbe la casa infestata dagli spiriti più famosa d’America. Procediamo con ordine. La villa, costruita in stile coloniale olandese e caratterizzata da grandi finestre, una torretta, un patio ed un ampio spazio verde, divenne scenario di un omicidio brutale, avvenuto alle 03:15 circa del mattino del 13 novembre 1974: ad abitare la casa all’epoca era la famiglia Defeo, composta dai genitori Ronald e Louis Brigante Defeo e dai figli Ronald “Butch” Jr (23 anni), Dawn (18 anni), Allison (13 anni), Marc Gregory (11 anni) e John Matthew (9 anni). La notte fra il 12 ed il 13 novembre, il maggiore dei figli, Ronald Jr, imbracciò il suo fucile Marlin 336 calibro 35 e sparò a tutti i familiari, uno dopo l’altro: la mattina seguente, come in un terribile gioco, si recò normalmente al bar e confessò all’amico Bobby Kelse di sentirsi un po’ preoccupato, perché non riusciva a contattare nessuno dei suoi parenti. Disse, quindi, che sarebbe tornato a casa per controllare: pochi minuti dopo corse agitatissimo dentro al bar, urlando di aver trovato i genitori assassinati. In pochi istanti diverse persone si unirono per riaccompagnare il maggiore dei figli dei Defeo al 112 di Ocean Avenue, contattando anche la polizia: nel giro di pochi minuti vennero scoperti anche i cadaveri dei quattro fratelli minori....
BUCKFAST TONIC WINE: LE PREOCCUPAZIONI DELLA SCOZIA...
Il Buckfast Tonic Wine è un liquore prodotto fin dal 1880 in un’abbazia cattolica inglese di benedettini: realizzato a partire dalla mistella, cioè un mix fra mosto d’uva ed alcol etilico o acquavite, negli anni ha subito pochissime modifiche, attestandosi ad un 15% di gradazione e sfruttando un gusto molto simile a quello del vino dell’eucarestia (a detta di chi lo beve). A caratterizzare questa particolare bevanda è, però, soprattutto la presenza massiccia di caffeina: secondo uno studio del New York Times, un litro di Buckfast ne conterrebbe circa 300 milligrammi, cioè l’equivalente di quattro tazzine di espresso. Ma come mai è diventato tanto popolare? Una serie di studi condotti a cavallo del 2010 (a cui ha partecipato anche la BBC) avrebbero rivelato che, fra i rapporti di polizia dello Strathclyde, una regione della Scozia, ben 5.638 coinvolgerebbero in qualche modo il Buckfast Tonic Wine. Addirittura, per 114 casi, la bottiglia di liquore sarebbe stata utilizzata come arma contundente. Il New York Times ha, poi, rivelato che, secondo una ricerca svolta in un istituto minorile, il 43,3% delle persone intervistate avrebbe affermato di aver bevuto questa specifica bevanda prima di commettere il proprio crimine. Questi numeri davvero impressionanti hanno spinto diversi politici scozzesi a chiedersi se non sarebbe molto meglio porre delle limitazioni al consumo del Buckfast, apprezzato soprattutto fra i tifosi di calcio: questo liquore non è, infatti, particolarmente diffuso in Inghilterra, ma ha trovato la sua fortuna negli anni ’70 fra i sostenitori del Celtic Glasgow, diventando rapidamente famoso fra i Neds, cioè gli Hooligan scozzesi. Il problema del consumo di Buckfast sta nelle conseguenze che avrebbe sul comportamento dei bevitori appassionati: la classica sbronza, fatta di confusione e generale debolezza, viene preceduta da una fase di euforia, dovuta alla presenza di...
I FILM MALEDETTI: STORIE DA EVITARE...
Quando si parla di film maledetti si fa, spesso, riferimento a trovate pubblicitarie, strane interviste, affermazioni un po’ particolari. L’ultimo esempio è l’esperienza di Carrie Fisher, che avrebbe espresso più di qualche dubbio su Star Wars VII: prima il suo incidente d’auto, poi la disavventura di Harrison Ford e il suo elicottero… l’attrice sarebbe piuttosto convinta che qualcosa non stia funzionando. Ma quali sono i “classici” film maledetti e perché si sono guadagnati questa fama? 1 – Gioventù bruciata – La pellicola degli anni ’50 vide la morte prematura di ben quattro attori: James Dean, Sal Mineo, Nick Adams e Natalie Wood. In particolare, Dean morì prima dell’uscita del film, coinvolto in un terribile incidente sulla sua Porsche 550 nel 1955, Mineo venne accoltellato nel 1976, Adams venne ucciso da una dose eccessiva di sedativi e stupefacenti nel 1968 (non è mai stato chiarito se la morte sia stata accidentale oppure, più drammaticamente, un suicidio), la Wood cadde dal suo yatch, affogando misteriosamente nel 1981 (il suo caso venne riaperto a più riprese, senza arrivare ad una chiara spiegazione dell’incidente). 2 – Il Conquistatore – La pellicola storica che aveva fra i protagonisti anche John Wayne venne girata nel 1956 nei pressi di St. George (Utah). A quanto pare, l’area era stata utilizzata pochissimo tempo prima per effettuare dei test atomici: fra gli addetti ai lavori (220 circa) si ammalarono di cancro ben 91 persone. 46 di loro, oltre allo stesso Wayne (nel 1979), morirono. Nel conto non vengono, però, considerati familiari, amici ed extra che andavano e venivano sul set. 3 – Poltergeist – L’horror che nel 1982 sconvolse gli spettatori, guadagnandosi il diritto di avere ben due sequel, segnò anche la vita di molti dei suoi protagonisti: Heather O’Rourke morì a soli...
Mangiare in Maremma: tra deliziosi piatti tipici e gustosi vini!...
La Toscana, precisamente la zona maremmana si presenta come un territorio molto ampio e molto variegato dove non esiste solo la tradizione gastronomica ma molte nate nelle differenti parti della zona: ecco che nelle zone costiere privilegiano le specialità di pesce e dei frutti di mare, ma basta spostarsi verso la parte più interna della Maremma per trovare squisiti piatti, realizzati attraverso i più buoni prodotti tipici toscani. Mangiare in Maremma è un antica tradizione portata avanti nei secoli, una tradizione che ha segnato la storia e l’esperienza della cucina locale che oggi comprende piatti differenti e molto particolari che vede assieme sia il portato del contadino con quello del cacciatore, del pescatore ecc. Piatti tipici: l’acquacotta Vista la varietà della zona, esistono differenti piatti tipici che contraddistinguano il mangiare in maremma; già il nome del luogo ci riporta gli intensi e al tempo stesso poveri sapori di zuppe contadine, di tortelli con bietola e ricotta o come le pappardelle al sugo di cinghiale o come i secondi piatti principalmente a base di selvaggina. Pochi sanno che uno dei piatti tipici più antichi tuttora cucinati in Maremma è la zuppa acquacotta; un piatto che è diventato nel tempo il principale protagonista di feste e sagre tradizionali locali. E’ proprio l’acquacotta che contiene tutto quello che si cerca nel mangiare in maremma, un piatto che porta alle spalle secoli e secoli di storia, un piatto che ancora oggi parla di massaie alle prese con i pochi ingredienti che c’erano pensando di nutrire quante più persone possibili, un piatto povero ma al tempo stesso ricco di gusto e di sapore! Veniva e viene tuttoggi preparato con ingredienti prettamente tipici e locali, come aglio, cipolla pane e verdure di zona, vino e olio e solo alla fine...
L’URLO DI MUHAMMAD ALI...
Muhammad Ali è, forse, il pugile più famoso di sempre: un personaggio per certi versi amato e odiato, conosciuto per i suoi “balletti” sul ring, per le sue provocazioni durante le interviste, per il suo carattere forte e deciso, per la sua conversione all’Islam, per il suo rifiuto a partire per il Vietnam (che gli costò la radiazione dall’albo dei pugili nel 1967 e la riammissione solo nel 1970), per i suoi 61 incontri, di cui 56 vinti (37 per KO). Ali non aveva problemi a dire ciò che pensava, né a scontrarsi con pugili ritenuti migliori di lui: la sua fortuna fu, forse, anche questa. Video, frasi e interviste hanno consacrato il suo mito insieme ai suoi successi sul quadrato, ma anche diverse immagini hanno contribuito a rafforzare la sua immagine sia durante la sua carriera che successivamente: una di queste ha una storia incredibile e venne scattata da uno sconosciuto – almeno all’epoca – Neil Liefer durante la rivincita fra Muhammad Ali e Sonny Liston, tenutasi il 25 maggio del 1965 a Lewiston, nel Maine. I due pugili si erano già incontrati il 25 febbraio del 1964: Liston, il favorito, era noto per la sua aggressività sia dentro che fuori dal ring ed era generalmente poco apprezzato, soprattutto dagli “addetti ai lavori”; Ali, all’epoca ancora Cassius Clay, arrivava dalla medaglia Olimpica di Roma (1960) e da qualche ottimo risultato, ma niente di più. L’incontro terminò in modo inaspettato, permettendo al giovanissimo Ali di conquistare in un colpo solo titolo e fama. La rivincita mise in campo una situazione completamente ribaltata: nessuno era più così certo che Liston avrebbe potuto battere quel giovane pugile di Louisville, ormai conosciuto a livello internazionale. In effetti, lo scontro si chiuse quasi subito, ma in un modo...
Vacanza relax alle Terme di Riccione...
Riccione la conoscono tutti. E’ una delle più famose località della Riviera Romagnola, celebre per le sue discoteche e per il divertimento notturno. Per i locali e le nuove tendenze. Ma non solo. Infatti già nel secondo dopoguerra la località balneare divenne meta per gli amanti di relax e benessere, soprattutto famiglie e giovani. A pochi passi dalle spiagge si trova infatti lo stabilimento di Riccione Terme. Immersa in una pineta, in una fresca area verde, lo stabilimento termale propone ben sette aree benessere, alcune dedicate alle cure termali tradizionali, altre alla bellezza, e poi ancora alla terapia fisica e riabilitativa, alla medicina estetica e polispecialistica, al fitness e al tempo libero. Un piccolo paradiso sul mare, con a disposizione alcuni deliziosi hotel vicino alle terme di Riccione. Trattamenti. Le Terme di Riccione propongono ben quattro fonti di acqua sulfurea, salsobromoiodica e magnesiaca, utilizzate anche per alimentare le piscine, durante tutto l’arco dell’anno. Se quello che vi interessa è il relax del centro benessere, potrete rigenerarvi con percorsi sensoriali, quattro piscine termali coperte, a diversa temperatura, che va dai 28°C ai 37°C, getti d’acqua per massaggio cervicale, idromassaggi, idromassaggio caldo e tanti servizi. Quando andare. Il periodo migliore va da maggio a settembre, soprattutto se volete alternare al benessere anche il divertimento e la mondanità. Infatti a partire dalla Primavera la città si riaccende, sia di giorno, in spiaggia e nei viali dello shopping, che di notte con concerti, serate in discoteca ed eventi. In estate poi, a pochi passi da Riccione Terme, c’è Perle D’Acqua Park, un parco con le preziose acque termali, dove potersi divertire con tutta la famiglia, mentre pensate al vostro benessere. Le piscine infatti sono arricchite con le preziose acque termali di Riccione Terme, a temperatura costante di 30°...
Fast & Furious 8: indiscrezioni e piccole certezze!...
Fast & Furious 8 è in programma. La certezza è praticamente assoluta, merito anche dell’annuncio della data d’uscita, già indicata come il 14 aprile del 2017. Ma diverse rassicurazioni sono arrivate anche da alcuni membri del cast, come Vin Diesel e Dwayne Johnson (alias “The Rock”), e le prime indiscrezioni hanno cominciato a trapelare. Durante gli MTV Movie Awards del 12 aprile, per esempio, Vin Diesel aveva rilasciato una dichiarazione, nella quale assicurava che “Fast & Furious 7 è stato per Paul, l’8 sarà da parte di Paul”, riferendosi al compianto Paul Walker, morto in un terribile incidente proprio nel periodo di riprese del settimo capitolo della serie. Secondo l’attore, Walker era assolutamente convinto della necessità di continuare con la storia e, a quanto pare, lo stesso tipo di sicurezza anima tutta la produzione: Fast & Furious 8, quindi, ricorderà ancora la figura prematuramente scomparsa del protagonista, il cui personaggio continuerà ad essere centrale nello svolgimento della trama. Fra le altre anticipazioni, alcune notizie riguarderebbero l’entrata definitiva nel cast di Kurt Russell, il probabile ritorno di Justin Lin alla regia e la scelta di focalizzare l’attenzione sulle muscle car anni ’70, in particolare la Chevrolet Camaro del 1969, la Dodge Charger del ’70 e la Ford Torino Talladega “GPT Special”. Fast & Furious 8 si preannuncia come un grande spettacolo: riuscirà a superare gli incredibili incassi del settimo capitolo (oltre 800 milioni di dollari in poche...
Come Videosorvegliare una zona con meno di 100 euro...
I sistemi di videosorveglianza negli anni passati erano di esclusiva pertinenza di banche, centri commerciali, stazioni, insomma punti molto sensibili da difendere a tutti i costi. La tecnologia è però andata avanti proponendo sistemi sempre più sofisticati a prezzi abbordabili tanto che oggi è possibile videosorvegliare la propria casa con meno di 100 euro. Quello che serve: un router connesso ad internet, una telecamera senza fili, uno smartphone oppure un pc. Le telecamere che si trovano sul mercato hanno un prezzo, i modelli economici, di 40-90 euro. Se saliamo di prezzo troviamo camere ip professionali che riprendono in alta definizione. Per controllare la casa potrebbe andar bene anche una telecamera da 100 euro DLINK, Logitech, EDIMAX hanno vasta scelta all’ interno del loro catalogo di questo tipo di prodotti. Scegliamone una che abbia un sensore di movimento. Ovvero in grado di riconoscere un essere umano che passa davanti a lei. Solo in quel momento inizierà a registrare o ad inviare un allarme al proprietario di casa. Ricevuto l’alert via internet il proprietario può vedere in tempo reale immagini e video trasmessi, oppure mettersi in ascolto grazie al microfono incorporato. Questi modelli possono essere utilizzati anche di notte e con poca luce. Se vogliamo spendere di più possiamo scegliere telecamere motorizzate, a quel punto possiamo anche zoomare e muovere la camera per avere dettagli più nitidi. Le telecamere sono controllabili tramite una app dedicata se ciò avviene da smartphone e tablet oppure con software se da pc. La connessione avviene tramite una password cifrata che difficilmente potrà essere hackerata....
Se il Guardian stronca l’Expo…...
Negli scorsi giorni, il critico di architettura e design Oliver Wainwright ha pubblicato sul Guardian un giudizio piuttosto severo riguardante l’Expo di Milano: un commento lucido e a 360°, che non ha risparmiato praticamente nessuno. Ad essere entrati nel mirino di Wainwright sono stati soprattutto i padiglioni, giudicati ammassi contorti e folli collage: là dove sulla carta si sarebbero dovuti costruire impianti innovativi e originali, si trovano, invece, strutture controverse, il cui destino non è chiaro. L’dea di fare qualcosa di diverso si è persa durante la realizzazione dell’esposizione e ancora troppo vaga è anche la destinazione finale del terreno su cui è stata costruita l’intera manifestazione: sarà rivenduto? Trasformato? Mantenuto intatto? Secondo il critico del Guardian, tutti questi problemi sarebbero da imputare a spese eccessive, ritardi, corruzione dilagante e, soprattutto, una distribuzione sbagliata delle risorse: insomma, dopo 7 anni di sforzi ci sarebbe davvero poco da salvare. Generale stroncatura anche sui contenuti, ritenuti insulsi e, forse, più adatti ad una fiera per agenti di viaggio: Wainwright non si fa mancare una stoccata anche sugli sponsor… possibile che l’Expo dedicata all’alimentazione ed alla celebrazione dello slow food veda la collaborazione di colossi come Coca – Cola e McDonald’s? Le considerazioni finali del critico riguardano l’utilità effettiva di questo tipo di manifestazione, che spesso crea solo debiti e strutture architettoniche da smaltire: non sarebbe meglio assegnare definitivamente l’Expo agli Emirati Arabi, location perfetta per incontri che richiedono grandi spese e costruzioni rapide? E voi come la pensate? Siete già andati all’Expo di...
Oasi naturali: il bosco di Macchia Grande a Manziana!...
Amate particolarmente la natura? Abitate o siete in vacanza nella città Eterna? Dovete sapere che la provincia di Roma offre numerosissimi oasi naturali, incantevoli posti dove poter immergersi nella natura incontaminata, troviamo splendidi parchi aperti al pubblico, fantastiche ville private in cui è possibile fare una visita, immense riserve naturali, come il Bosco di Macchia Grande a Manziana, un piccolo paese poco distante dalla Capitale. Tra storia e natura! Il Bosco di Macchia Grande si trova in provincia di Roma, precisamente a circa 2 chilometri dal centro abitato di Manziana; si presenta come un oasi naturale incontaminata grande circa 600 ettari in cui è possibile trovare attrazioni per i veri amanti della natura: attrazioni naturalistiche, storiche e geologiche! Coloro che vogliono visitare il bosco, si trovano immersi in ciò che rimane dell’estessissima antica Silva Mantiana: alberi secolari dalle molto sviluppati, fauna avicola, la splendida solfatara, sentieri tortuosi e tanto altro! Il bosco è formato da albero di specie protette vista la grandissima presenza di una forte biodiversità tant’è che il bosco di Macchia Grande è entrato nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario. Dalla strada principale che porta al bosco, Via di Macchia Grande, partono numerosissimi sentieri che portano ad immensi pratoni, come il prato di Canepine, Camillo e Bologno; la via principale è ciò che rimane di una vecchissima strada ai tempi dei romani che portava al Ponte del Diavolo tutt’oggi presente. Tra le attrazioni più famose spunta la solfatara, un vero e proprio monumento a cielo aperto, utilizzata fin dal tempo dei romani grazie alla presenza di particolari fanghi sulfurei; la solfatara di Manziana è molto famosa ed è il simbolo che testimonia l’antichissima attività del vulcano Sabatino, risalente a circa un milione di anni fa. Attività sportive nel bosco Grazie alla presenza...
WANKSY: I GRAFFITI CONTRO LE BUCHE STRADALI...
Nella contea di Greater Manchester, come in tanti altri centri abitati inglesi (e non), la situazione delle buche stradali è drammatica: in mezzo miglio di strada si possono contare fino a 70 voragini piccole e grandi, pericolose per autisti, ciclisti, motociclisti e pedoni. Gli incidenti non sono poi così rari e, all’ennesimo amico ferito da una brutta caduta, Wanksy, questo lo pseudonimo di un ignoto artista della zona (molto probabilmente ispiratosi al più famoso Banksy), ha deciso di agire. Come? Disegnando con una bomboletta spray dei peni tutt’intorno alle buche. Secondo l’anonimo (e stufo) cittadino, questo sarebbe il mezzo più semplice per riportare l’attenzione sul problema e generare una reazione rapida: a volte, guidiamo e camminiamo così tante volte accanto alle buche da smettere letteralmente di vederle. Ma anche se ci abituiamo alla loro presenza, il problema rimane. Un disegno di questo tipo, per la sua oscenità, rimette in luce la questione “buche”, provocando un sorriso, forse, ma anche una nuova indignazione: più graffiti compaiono, più è evidente il problema. Il governo locale non sembra essere stato coinvolto nell’ondata di ilarità scatenata da Wanksy: oltre a contestare il soggetto scelto per i disegni (ritenuto sconveniente soprattutto nel caso di passaggio di bambini o famiglie), i rappresentanti della istituzioni hanno dichiarato che ogni centesimo speso per cancellare la vernice (lavabile in un paio di settimane, a detta dello sconosciuto giustiziere) è un centesimo in meno per riparare le buche. Ma la domanda è: siamo sicuri che senza quei disegni quei centesimi sarebbero stati effettivamente usati per riparare il manto...
Anticipazioni Beautiful: news e personaggi...
Nuove avventure per i personaggi di Beautiful. La soap opera americana promette di stupire i telespettatori anche durante le prossime puntate. Non vive di certo un bel momento Ivy che è costantemente ricattata da Rick. La causa di tutto ciò è il bacio che in segreto Maya e Rick si sono scambiati. La situazione del matrimonio diventerà ancora più convulsa quando la giovane stilista, pronta a far rinascere il rapporto, confiderà all’uomo di voler un figlio da lui. Il Forrester non reagirà proprio bene a questa dichiarazione, tant’è che decide di allontanarsi ancora di più dalla moglie. Maya, in un momento di eccessivo entusiasmo, dirà a Othello dei piani segreti di Rick. La notizia del bacio segreto tra Maya e Ricky è giunta anche a Pam che presa da altre situazioni che la coinvolgono in prima persona, non lo rivela a nessuno. La morte del proprio cane, infatti, segna profondamente Pam che visibilmente triste, viene aiutata dal fratello di Eric. Hope, intanto, decide di partire per l’Italia, cosa che manderà su tutte le furie Wyatt. Tutti i personaggi della fiction saranno impegnati, durante le festività natalizie, in un centro di senza tetto la Union Rescue Mission. Maya, come detto, confiderà ad Othello le sue speranze di una vita insieme a Ricky, Othello, però, le mostra le sue perplessità a riguardo. Intanto Ivy, appreso del bacio e degli intenti di Ricky e Maya che non vedono l’ora di mettere le mani sull’azienda, non vede l’ora di rivelare il tutto a Liam. Ricky, compreso che la situazione rischia di degenerare velocemente, decide di accorrere dal padre e fargli firmare i documenti tutti in suo favore. Intanto Quinn, incontrato Wyatt, convincerà il figlio ad andare anche lui in Italia, raggiungendo la moglie. Caroline, nel frattempo, comincia sempre...
SIGNIFICATO DEI NOMI: DA DOVE ARRIVANO I NOMI SCELTI DA ALCUNI MUSICISTI?...
Qual è il significato dei nomi scelti da alcuni musicisti?In tantissimi sfondano nel mondo della musica mantenendo il proprio nome, ma alcune band o singoli performer hanno spesso deciso di utilizzare un’identità diversa, con origini anche molto particolari! Pensiamo, per esempio, ai Led Zeppelin, il cui nome deriva (con qualche storpiatura nella pronuncia) dai palloni aerostatici o dirigibili, ai Doors, ispirati dalle “porte della percezione” di William Blake (e riprese, in seguito, da Huxley) o anche ai Radiohead, che scelsero il titolo di una canzone dei Talking Heads… dietro ogni grande gruppo può esserci una storia, una leggenda, un aneddoto più o meno divertente! Ecco 10 gruppi o singoli musicisti che hanno fatto fortuna con pseudonimi, soprannomi e nuove identità! 1 – ST. VINCENT St. Vincent, il cui vero nome è Annie Clark, ha preso ispirazione da una canzone di Nick Cave, intitolata “There she goes my beautiful world”. In particolare, il testo parla del poeta Dylan Thomas, che “morì ubriaco al St. Vincent Hospital”. 2 – LYNYRD SKYNYRD I Lynyrd Skynyrd devono il loro nome (già difficile da pronunciare) a Leonard Skinner, professore di educazione fisica della scuola frequentata da alcuni membri del gruppo: il signor Skinner era noto per la sua durezza nei confronti dei ragazzi che portavano i capelli lunghi, spesso sospesi. Il professore è morto nel 2010. 3 – GREEN DAY “Green Day” a San Francisco indica una giornata trascorsa interamente a fumare maijuana: il frontman della band chiamata all’epoca Sweet Children, Billie Joe Armstrong, decise di scrivere una canzone dedicata a questo passatempo e l’espressione gli piacque così tanto da farla diventare il nuovo nome del gruppo! 4 – LORDE Il vero nome di Lorde è Ella Marija Lani Yelich-O’Connor: sfogliando un testo dedicato ai titoli nobiliari, rimase colpita...
ACCESSORI PER IL MOTOCROSS: L’ABBIGLIAMENTO KINI RED BULL!...
Il motocross è una disciplina sportiva che ha origine negli anni ’30, come derivato del trial: le prime competizioni ed apparizioni di questo sport si verificarono negli Stati Uniti, per poi diffondersi gradualmente in tutto il mondo. Oggi, il motocross è uno degli sport su “due ruote” più amati di sempre e raccoglie milioni di appassionati, più o meno coinvolti in prima persona in allenamenti e gare adrenaliniche. Chi si cimenta in questa attività sa che la qualità degli accessori e degli strumenti utilizzati deve essere altissima: guanti, stivali, pantaloni, maglie, ma anche caschi, occhiali protettivi ed attrezzatura per la moto devono sempre garantire le massime prestazioni! In particolare, fra le marche leader del settore, ad attirare molti consensi è l’abbigliamento Kini Red Bull, caratterizzato non solo dalla resistenza dei materiali, ma anche dalla vivacità e dalla originalità delle grafiche! Generalmente, a dominare sono i colori tipici del logo, cioè il giallo, il rosso, il nero e il bianco, ma non mancano capi resi ancora più vivaci dall’utilizzo di tinte forti come l’azzurro o l’arancione! Particolarmente apprezzati sono anche i caschi, leggeri e sicuri, realizzati con materiali dalla massima resistenza, capaci di soddisfare anche gli standard più duri (come gli standard racing AMA e FIM)! Ma da dove deriva il nome del marchio? Il termine Kini deriva dal cognome del pilota Heinz Kinigadner, uno dei piloti più importanti del “Motocross Grand Prix World Championship” durante gli anni ’80: nel 2003, suo figlio venne coinvolto in un terribile incidente, che lo rese paraplegico. Dopo quella terribile esperienza, Kinigadner ha fondato una associazione insieme al proprietario di Red Bull (la Wing for Life Foundation), con l’intento di finanziare le ricerche riguardanti le cure necessarie per i danni al midollo spinale. La maggioranza dei profitti ricavati anche...
DRIVER ATTENTION ALERT: LA NISSAN CI AIUTA CONTRO I COLPI DI SONNO...
I colpi di sonno causano circa 300 mila incidenti ogni anno, alcuni dei quali con conseguenze gravissime: basta un attimo di distrazione o un calo d’attenzione involontario per mettere a rischio la vita di conducente e passeggeri. La Nissan ha, però, introdotto un nuovo sistema, in grado di avvertire gli occupanti della vettura di un eventuale rischio legato al sonno: si tratta del Driver Attention Alert. Questo dispositivo utilizza algoritmi e calcoli capaci di stabilire una sorta di “guida modello”: tenendo sempre in considerazione le condizioni della strada e riconoscendo eventuali “falsi allarmi”, in caso di calo di attenzione riscontrabile con una incongruenza fra dati raccolti e i calcoli effettuati, il Driver Attention Alert fa emettere all’auto un suono e fa comparire sul cruscotto il simbolo di una tazzina, come a dire “Ti serve una pausa”. Naturalmente, l’azienda nipponica ha tenuto a sottolineare che questo sistema è solo un avvertimento, un’arma in più contro un problema davvero molto sentito e non una scusa per mettersi al volante e guidare in modo imprudente: la responsabilità di ogni azione e decisione cade sempre sul guidatore. Il Driver Attention Alert è disponibile di serie sulla Murano MY 2015, nelle versioni SL e Platinum, e nella Maxima MY 2016, ufficialmente lanciata sul mercato a partire da...