Product Placement: cos’è la pubblicità indiretta?...

L’ultimo video di J-Ax e Fedez, “Piccole Cose”, ha scatenato nei giorni scorsi qualche polemica legata all’utilizzo di un product placement eccessivo, talmente evidente da rischiare un effetto negativo. Ma cos’è il product placement? Questa pratica, detta anche “pubblicità indiretta”, prevede l’utilizzo di spazi tradizionalmente non pubblicitari (di solito, programmi tv, video e film) per l’inserimento mirato – e non necessariamente segnalato – di marchi e prodotti. Diventa “pubblicità occulta”, con una connotazione decisamente negativa, quando la promozione avviene in modo meno palese e nascosto, rischiando di attirare critiche sull’azienda coinvolta. Il product placement può essere visuale, con inserimento diretto di icone, marchi e prodotti, verbale, con il richiamo da parte dei protagonisti all’interno di una conversazione, integrata, quando il prodotto è così importante da diventare parte della trama (Il Diavolo Veste Prada o Gran Torino sono ottimi esempi). Ciò che è importante ricordare è che questa pratica dovrebbe rimanere quasi invisibile, farsi notare, ma senza disturbare: un prodotto che irrompe sulla scena e cattura l’attenzione dello spettatore sta distraendo il pubblico, con il rischio molto alto di essere percepito in modo negativo, ottenendo il risultato contrario! Pensate alla vostra esperienza: quante volte, durante la visione di un film, vi è capitato di dire “certo che quest’azienda deve aver pagato un sacco di soldi per finire così tante volte in scena!”. Ecco, significa che qualcosa è andato storto. Gli esempi in negativo sono davvero tantissimi: dalla Audi che ha colonizzato film d’azione come gli Avengers (dove sembra non esistano altre case automobilistiche), alla Heineken che ha sconvolto i fan di 007 quando, negli ultimi film di James Bond, ha sostituito a sorpresa l’iconico Martini, passando per la Jeep, che ha praticamente inserito un suo spot in Batman vs. Superman, e gli auricolari Beats, continuamente...

WhatsApp: le ultime novità...

L’applicazione di messaggistica di WhatsApp è utilizzata ogni giorno da più di un miliardo di persone. Ma questo programmino ormai di proprietà  di Facebook è leader del suo settore non solamente per la facilità  e l’utilità  della stessa, bensì perché è sempre al passo con i tempi e si aggiorna spesso, introducendo spesso nuove funzionalità  per non far scappare gli utenti altrove. D’altronde si sa, chi si ferma è perduto. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le ultime novità che WhatsApp ha introdotto o introdurrà a breve nelle nuove versioni dell’applicazione disponibili per il download e l’installazione sui vari store ufficiali di Apple, Google (per Android) e Windows Phone. Le Videochiamate Le videochiamate sono una delle funzionalità più richieste dagli utenti di WhatsApp durante questi anni in cui l’applicazione si è affermata a livello mondiale. Sono conversazioni video criptate, così come già lo sono le altre funzioni di chiamate e messaggi di testo via WhatsApp. Sembra che la possibilità di attivare questa nuova funzione sarà disponibile nei prossimi mesi per gli utenti che utilizzeranno i migliori smartphone e le migliori reti Internet, proprio per riuscire a sfruttare correttamente questa tecnologia di videochiamate che per un funzionamento a prestazione standard richiede caratteristiche piuttosto elevate. Le immagini GIF L’opportunità di inviare immagini gif è una nuova funzione introdotta dall’app che è stata decisamente ben accettata dagli utenti WhatsApp. Infatti, ormai queste immagini animate hanno preso vita nelle conversazioni tra le persone, soprattutto nei gruppi dove adesso, invece di condividere direttamente un video, lo si converte in gif prima di inviarlo. Infatti, la cosa bella è che WhatsApp permette di inviare un normale filmato video in formato gif, convertendolo dall’originale, purché se ne selezioni al massimo una durata di sei secondi. Davvero una piacevole aggiunta per le conversazioni dell’applicazione. Citazioni nei...

Razzie Awards 2017: la lista dei peggiori film dello scorso anno!...

I Razzie Awards nascono nel 1981 per volontà di John J. B. Wilson, pubblicitario statunitense: chiamati in realtà, Golden Raspberry Awards, cioè Lamponi Dorati, vengono chiamati Razzie per la somiglianza col verbo inglese “to razz”, cioè “prendere in giro”. Le statuette, lamponi appoggiati a nastri Super8 del valore complessivo di 4.97 dollari, vengono assegnati a Los Angeles, il giorno prima dei più famosi ed attesi fratelli maggiori Academy Awards, ai film peggiori dell’anno passato: si premiano, se così si può dire, tantissime categorie, includendo non solo i film, la regia e la sceneggiatura, ma anche le singole interpretazioni degli attori coinvolti. Piccola differenza dagli Oscar: la stessa persona può essere nominata per più titoli! Nella storia dei Razzie Awards, alcuni nomi hanno davvero ottenuto un incredibile successo: Sandra Bullock, per esempio, è l’unica ad aver ricevuto nello stesso anno sia Razzie che Oscar (2010), Sylvester Stallone ha ottenuto ben 10 premi (su ben 31 nomination), compreso il titolo di “Peggior attore del XX secolo” – statuetta che, al femminile, è andata a Madonna – mentre Adam Sandler, nello stesso anno, ha ottenuto i premi come Peggior Attore e Peggior Attrice, per il film Jack e Jill (ad oggi l’unico film ad aver vinto in tutte le categorie). Le nomination ai Razzie Awards 2017 sono, come sempre, divertenti e spietate: il più nominato è Batman V Superman, ma non mancano candidature per Suicide Squad, Collateral Beauty (il cui cast è stato quasi interamente preso in considerazione), Indipendence Day e Zoolander 2. Ecco tutte le candidature: PEGGIOR PREQUEL, REMAKE O SEQUEL Alice Through the Looking Glass Batman v Superman: Dawn of Justice Blair Witch The Divergent Series: Allegiant Fifty Shades of Black (rip-off of Fifty Shades of Grey) Independence Day: Resurgence The Legend of Tarzan London Has...

#ObamaFarewell: i migliori momenti dell’ormai ex Potus...

In queste ore, si stanno susseguendo tweet e post con l’hashtag #ObamaFarewell dedicati all’ultimo discorso di Barack Obama da Presidente degli Stati Uniti: il termine del mandato è segnato per il prossimo 20 gennaio 2017 e Obama ha deciso di tenere un’ultima toccante assemblea coi suoi sostenitori a Chicago, la sua città natale, proprio lì dove la sua Presidenza era iniziata con un bellissimo discorso di vittoria nel 2008. Il discorso di ieri (10 gennaio) ha generato più di un momento di commozione sia per gli spettatori che per l’oratore e ha incluso accenni alla Costituzione, alla Democrazia, ai Padri Costituenti, alla Libertà, alla Ricerca della Felicità, alla “Perfect Union”, andando a toccare tutti i temi cari al pubblico americano: non sono mancate citazioni a suoi comizi precedenti (ad esempio, “You might have said our sights were set a little too high“, preso proprio dal suo primo incontro del 2008), celebrazioni dei successi raggiunti e l’iconico “YES WE CAN”, che ha chiuso con forza e speranza il discorso. Tantissimi ringraziamenti alla famiglia, a Biden, ai collaboratori, ai volontari, alla gente comune: tutti coinvolti nel raggiungere un sogno in parte compiuto… ma l’impegno degli Obama non finisce qui. I due saranno, infatti, sempre al fianco dei cittadini e continueranno a lottare anche se lontani dalla scena politica. Obama conclude il suo secondo mandato a 55 anni, con un tasso di popolarità molto alto: riuscire a raggiungere lo stesso seguito sarà molto complicato. Rivediamo i momenti iconici di questa Presidenza, celebrando un uomo politico che ha certamente diviso l’opinione pubblica, ma che ha indubbiamente saputo comunicare se stesso e i suoi valori. – Il primo ballo con Michelle: dopo la vittoria del 2008, Barack e Michelle Obama hanno incantato il mondo con un primo romantico ballo...

Film controversi: le pellicole che hanno creato scandalo...

La storia del cinema è costellata da esempi di film controversi, in grado di creare scandali e generare reazioni contrastanti: non solo pellicole dichiaratamente politiche o legate ad avvenimenti storici, ma anche – e soprattutto – commedie e horror, considerati irriverenti, violenti o addirittura sacrileghi. Quali sono le pellicole che hanno incontrato maggiori problemi in fase di pubblicazione e distribuzione? – L’ultima tentazione di Cristo: il film del 1988 di Martin Scorsese vede come protagonista un incredibile Willem Dafoe, chiamato ad interpretare un Gesù imperfetto, pieno di dubbi, colto ad immaginare la propria vita “normale”, senza il peso del legame con Dio e del suo ruolo fra gli uomini. Come è facile immaginare, la pellicola, che già in fase di realizzazione aveva creato più di un problema, venne vietata in diversi stati, fra cui Filippine e Cile. In altri paesi, Francia compresa, suscitò reazioni anche violente. – La Casa: il film horror di Sam Raimi del 1981 venne immediatamente accusato di violenza inutile e gratuita (compresa una scena di stupro ai danni di una delle protagoniste). Come è facile immaginare, l’argomento – possessioni demoniache – non ha facilitato il compito di chi aveva realizzato la pellicola: nonostante questo, il film ha ottenuto un ottimo successo, dando vita ad una trilogia e a diverse citazioni parodistiche. – La Passione di Cristo: il film di Mel Gibson del 2004 scatenò controversie legate a praticamente ogni elemento, dalle lingue scelte (aramaico e latino con sottotitoli durante tutto il corso del film) ai toni ritenuti antisemiti, fino alla violenza realistica e davvero dolorosa da guardare. In particolare, la rappresentazione della flagellazione di Cristo, con sangue e dettagli estremamente accurati, provocò vere e proprie rivolte, oltre che malori al cinema. – Psyco: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non...

2016 – 2017: ricordando David Bowie e i suoi look iconici...

Ad un giorno dal suo settantesimo compleanno e a poco meno di 24 ore dal primo anniversario della sua inaspettata e dolorosa scomparsa, sembra quasi che David Bowie non se ne sia mai andato: gli articoli che parlano di lui si moltiplicano costantemente, così come i post e le immagini condivise dai suoi fan sul web. In molti ne sentono la mancanza e ne ricondividono i principali successi, tirando le somme di questi primi 12 mesi senza il Duca Bianco: considerato l’andamento del 2016, dai più ritenuto estremamente sfortunato (anche per il numero eccezionalmente alto di grandi star scomparse più o meno prematuramente), ad alcuni pare evidente che fosse proprio Bowie a tenere le fila dell’universo oppure, ancor più incredibilmente, che sia semplicemente andato via, costruendo una realtà parallela da popolare con le tante celebrità scomparse nel corso dell’anno passato. Qualsiasi sia la vostra opinione, dalla più realista alla più ottimista, è innegabile che David Bowie abbia significato tantissimo a livello musicale, cinematografico, culturale, sociale e che la sua mancanza stia iniziando a farsi sentire pesantemente. Anche nel campo della moda. A un anno dalla scomparsa, vogliamo ricordarlo così, con un breve elenco di alcune delle sue apparizioni e scelte stilistiche più iconiche! – La tuta realizzata da Kansai Yamamoto per l’Aladdin Sane Tour nel 1973: in piena era Ziggy Stardust, Bowie sorprende con questo outfit senza paragoni, vestendo in modo incredibile ed indimenticabile uno dei suoi personaggi più conosciuti ed apprezzati. Famosissimo anche il make up, imitato e riproposto ininterrottamente fin dalla sua prima apparizione sulla scena. – Diamond Dog: a metà degli anni ’70, iniziano i primi cambiamenti, che avvicinano Bowie alla sua trasformazione successiva, fatta da look decisamente meno colorati ed aggressivi. – Il Duca Bianco: pochi anni dopo il tramonto...

INFORMATICA, I COMPUTER PIU’ FAMOSI DELLA STORIA...

Al giorno d’oggi li usiamo spesso durante la giornata, a casa e in altri luoghi, per questioni di lavoro o semplice divertimento o di studio, i computer ormai hanno cambiato le nostre abitudini. E questa “rivoluzione” si è affermata in maniera lenta ma costante negli ultimi decenni del XX° secolo ed è iniziata con modelli tra i più diversi e dalle forme più svariate, alcune più avveniristiche ed altre più grossolane. E se adesso i loro creatori sono spesso esperti del settore, con tanto di laurea e master informatica o ingegneria, ai primordi gli inventori erano solo giovani appassionati di elettronica e circuiti, con tanta curiosità e voglia di scoprire nuove cose. Andiamo a conoscere quali sono stati i computer più significativi ed importanti durante la rivoluzione informatica di quegli anni. Tra i primi personal computer ad avere un considerevole successo fu il Tandy TRS-80 della società americana “Radio Shack”. Immesso sul mercato nel 1977, riesce a conquistare migliaia di utenti grazie alla sua semplicità di uso, anche di quelli alle primi armi nel settore. Nonostante un costo non proprio economico, circa 600 dollari, le unità vendute arrivano ad oltre 200.000. Molto più economico fu invece il Timex Sinclair 1000, che, lanciato nel 1981, poteva essere acquistato ad un prezzo di 99,95 dollari. Questo era un piccolissimo computer dalle limitate capacità, che poteva tuttavia far girare programmi in linguaggio Basic. Ne furono venduti 600.000 pezzi nei soli Stati Uniti. Sempre nel 1981, esce un altro computer destinato a fare la storia dell’informatica e la fortuna di alcuni giovani (tra questi un certo Steve Jobs): l’Apple II. Questa creazione, grazie ad una versatilità mai vista, una struttura interna all’avanguardia e notevole facilità di uso, riesce a vendere milioni di unità in tutto il mondo, nonostante...

Tradizioni natalizie: il presepe e l’albero...

Manca davvero poco all’arrivo del Natale: un mese quasi esatto ad una delle nottate più magiche dell’anno e poco più di due settimane all’attesissimo 8 dicembre, giornata designata (anche se non per tutti: a Bari è il 6, a Milano è il 7) alla preparazione di Presepe e Albero! Queste tradizioni natalizie sono estremamente diffuse, non solo in Italia, e contribuiscono a rendere questo periodo affascinante e divertente, romantico per i grandi, semplicemente favoloso per i più piccoli. Ma da dove traggono la loro origine? Il Presepe affonda le sue radici nella storia, acquisendo alcuni elementi direttamente dagli usi e costumi romani: le antiche popolazioni che vivevano nel nostro paese, infatti, facevano affidamento sui Larii, cioè gli antenati defunti che si diceva vegliassero sulla salute e la fortuna della propria famiglia. Ogni persona veniva, dopo la morte, ritratta in piccole statuette, posizionate vicino al fuoco in precisi periodi dell’anno, durante cerimonie e celebrazioni. Il Presepe per come lo conosciamo noi, cioè come rappresentazione della Natività, prende piede in Italia, durante il Medioevo, come trasformazione tridimensionale di un diffuso soggetto pittorico: la raffigurazione più antica della Nascita di Gesù si trova nelle Catacombe di Priscilla, sulla Via Salaria a Roma. A realizzare una delle prime rappresentazioni con statue, simile alla tradizione contemporanea, fu San Francesco, nel 1223: dopo aver chiesto e ottenuto il permesso del Papa, costruì il primo Presepe a Greccio, ispirandosi direttamente alla città di Betlemme, da poco visitata. Da quel momento, l’usanza ha cominciato a diffondersi con successo, arrivando a tutti i paesi cattolici. Il Presepe è caratterizzato da molti elementi fissi e simbolici: la grotta (o anche la capanna), la mangiatoia, il bue, l’asinello, i Re Magi, gli Angeli, i pastori, le pecore, Giuseppe e Maria. La statuetta del Bambin Gesù...

Turismo alternativo: 5 castelli infestati da visitare!...

Per tantissimi, viaggiare significa scoprire località nuove, divertirsi, immergersi in realtà ed atmosfere completamente diverse da quelle a cui sono normalmente abituati, magari sperimentando nuovi usi e costumi. Molti viaggiatori, però, scelgono le proprie destinazioni anche in base a miti e leggende, cercando luoghi misteriosi da visitare: edifici abbandonati, campi di battaglia, palazzi storici molto antichi e… castelli infestati da fantasmi! Che ci si creda oppure no, è innegabile che queste strutture siano in grado di esercitare un fortissimo fascino ed emanino un certo potere attrattivo: a volte, ci si appassiona e si decide di organizzare una gita in luoghi ritenuti spaventosi anche solo per poter smentire voci e leggende urbane! Eppure, esistono castelli che, visitati per anni e periodicamente presi di mira da esperti del paranormale e da scettici, non hanno mai perso il loro “potere”, divenendo veri e propri punti di riferimento per amanti del genere. Vediamo, quindi, 5 castelli infestati da visitare assolutamente! 5 – Il Castello di Montebello: partiamo da un edificio situato in Italia, precisamente a Montebello di Torriana, in provincia di Rimini. Il castello, antichissimo, ingloba al suo interno una torre di origine romana (III secolo) e sarebbe stato costruito durante l’Alto Medioevo: i primi documenti relativi a suoi passaggi di proprietà risalirebbero già al 1186. La costruzione, già di per sé interessante per l’importantissimo valore storico, è, però, famoso soprattutto per essere la sede della leggenda relativa ai fantasmi forse più conosciuta in Italia: la storia di Azzurrina. Secondo i racconti, la figlia di un certo Uguccione (o forse Ugolino), feudatario del castello intorno alla seconda metà del ‘300, sarebbe scomparsa dal palazzo il 21 giugno del 1375, senza mai più tornare. Le leggende cominciarono a circolare già all’epoca, arrivando fino ai giorni nostri: secondo alcuni, Guendalina,...

Da Bruce Lee all’Oscar: Jackie Chan...

Jackie Chan, nome d’arte di Chan Kong-Sang, è il famosissimo attore, regista, cantante, produttore, artista marziale, comico, sceneggiatore, imprenditore, stuntman e doppiatore cinese che è stato in grado, in oltre 200 film, di reinventare completamente un genere, unendo non solo uno stile di combattimento divertente ed originale, ma anche la mimica tipica del cinema muto americano. I film di Jackie Chan, dal primo all’ultimo, presentano una “violenza pulita” perché mai eccessiva, mai disturbante, ma sempre caratterizzata da un pizzico di ironia e di auto ironia: le coreografie degli scontri sono curate nel minimo dettaglio, come veri e propri balletti, sono veloci e sempre armoniose. Jackie Chan non uccide i suoi nemici con rabbia, ma li fa cadere a terra come sacchi di patate, magari facendo una faccia buffa: perfino le scene più incredibili suscitano emozioni positive. Ma da dove ha iniziato Jackie Chan? Chén Long, questo il nome con cui è conosciuto in Cina, frequenta l’Opera di Pechino dall’età di 7 anni all’età di 17, allenandosi molto duramente (i maestri non si prendono la responsabilità dell’eventuale morte dell’allievo) nelle arti marziali, nel ballo e nel canto, diventando una delle “Sette piccole fortune”, cioè dei migliori studenti. Sembra che la strada lo porti verso una carriera da stuntman o da attore classico, ma Chan ha in mente qualcos’altro. Fin dagli anni ’70, comincia a lavorare ai film d’azione dei fratelli Shaw, prima come controfigura, poi come attore: ben presto, decide di passare dietro alla macchina da presa. Il suo primo vero successo, nel 1978, è Snake in the Eagle’s Shadow, seguito poi dal cult Drunken Master: da regista, il primo titolo 100% made in Jackie Chan è Police Story. Diventa famosissimo in Cina, iniziando a creare pellicole con uno stile completamente nuovo, commedie d’azione programmate...

La Squadriglia 19: la storia del volo sparito nel nulla...

Quella della Squadriglia 19 (o Flight 19) è una storia piuttosto misteriosa, entrata di diritto nell’immaginario degli amanti delle leggende urbane e, in particolare, di coloro che sono assolutamente convinti dell’esistenza di una qualche forza maligna all’interno del Triangolo delle Bermuda. Questo spicchio di Oceano Atlantico racchiuso fra il lato sud dell’arcipelago delle Bermuda, il punto più occidentale di Porto Rico e la punta sud della Florida, ha visto negli anni alcuni incidenti strani e vere e proprie sparizioni: oltre alla Squadriglia 19, questo tratto di mare avrebbe inghiottito almeno altri tre aerei e ben sei navi, alcune delle quali con più di 300 passeggeri! Ma cosa è successo alla squadra? Il pomeriggio del 5 dicembre 1945, precisamente dalle ore 14:10, cinque Grumman TBF Avenger partirono dalla loro base per una esercitazione di volo e bombardamento, chiamata “Problema di navigazione n.1”: il volo avrebbe dovuto permettere ai 14 allievi aviatori di provare la “Navigazione Stimata”, cioè la navigazione che permette di comprendere dove ci si trova di preciso utilizzando come punti di riferimento velocità, direzione e senso. Per sua natura, questo tipo di tecnica è sempre affetta da errori di valutazione, ma i 14, tutti con circa 300 ore di volo alle spalle, potevano fare affidamento sul leader Charles Carroll Taylor, pilota e veterano con 2500 ore di volo ed esperienze pregresse sulla zona. Taylor avrebbe dovuto limitarsi ad osservare, intervenendo solo in caso di errore. La rotta era già stata stabilita, tutti gli aerei avevano il pieno, il tempo era favorevole, il mare agitato: il piano prevedeva di percorrere 90 km ad est, procedere con il bombardamento, poi continuare ad est per altri 108 Km, girare e seguire la rotta di 346° per 117 Km e poi seguire la rotta di 241° per...

Come celebrare Halloween? Tornando al classico!...

Halloween si sta avvicinando a grandi passi: c’è chi si prepara scegliendo un costume, chi si informa sui dolci tipici o le ricette a tema e chi, invece, sta organizzando un party, cercando di trovare il perfetto film horror. Che ne dite di tornare al classico? Diverse pellicole degli anni ’30, ’40 e ’50 sono ricordate ancora oggi come vere e proprie icone, capaci di creare un nuovo linguaggio, una mitologia, consacrando per sempre i personaggi principali ed alcuni degli interpreti. Qualche esempio? Dracula (1931): il film di Tod Browning e Karl Freund, adattamento di un’opera teatrale del ’27 a sua volta basata sul romanzo del 1897 di Bram Stoker, è ricordato come uno dei migliori lungometraggi dedicati al tema “vampiri” e come rampa di lancio di due dei suoi protagonisti, Bela Lugosi e Edward Van Sloan. Una curiosità: la pellicola viene spesso citata non solo per l’incredibile abilità di Lugosi, affascinante e spaventoso, ma anche per la totale assenza della colonna sonora che, in origine, era limitata solo ai titoli di testa (venne scelto Il Lago dei Cigni) Frankenstein (1931): un altro film basato su un’opera teatrale a sua volta nata dal riadattamento dell’omonimo romanzo di Mary Shelley, la pellicola di James Whale viene citata come pietra miliare del genere. Alcuni elementi – lo scienziato pazzo, l’aiutante gobbo, il fulmine come mezzo per riportare in vita i cadaveri ed il make up del mito Jack Pierce utilizzato per il Mostro (zip e chiodi compresi) – sono entrati per sempre nella tradizione del cinema dell’orrore, citati e rivisti in centinaia di pellicole. Il film ottenne all’epoca un successo inaspettato, portando fama immediata anche all’interprete Boris Karloff. La mummia (1932): la pellicola di Karl Freund si basava sulla recente riapertura della tomba di Tutankhamon (1922)...

Bela Lugosi: il divo del cinema horror che non è mai morto...

La storia di Bela Lugosi, una delle vere star del cinema horror, è interessante quanto oscura, segnata da guerre, dipendenze e scelte sbagliate. Bela Ferenc Dezso Blasko nasce a Lugoj nel 1882 e dalla sua città natale decide di prendere il nome d’arte: Bela Lugosi è ancora un giovane attore quando viene arruolato come tenente di fanteria per combattere durante la Prima Guerra Mondiale. Al suo ritorno, si impegna per creare un sindacato e diventa membro attivo della sinistra del suo paese, ma nel 1919 scappa prima in Germania e poi negli Stati Uniti, dove può cominciare la sua lunghissima carriera cinematografica. Fin da subito viene, infatti, notato per l’eleganza, per lo sguardo ipnotico, per i modi garbati e per quell’accento europeo così strano: le sue caratteristiche e la bravura gli permettono di arrivare a Broadway, dove interpreta per la prima volta il personaggio di Dracula. Nel 1931, la Universal Pictures decide di scritturarlo e di affidargli la parte del Conte vampiro per il lungometraggio Dracula del regista Tod Browning: la pellicola ha un successo inaspettato e Lugosi diventa una star dal giorno alla notte. Il suo personaggio è aristocratico, garbato, misurato e gentile, ma, allo stesso tempo, è anche misterioso, spaventoso, oscuro: un mix che colpisce più di qualsiasi altra cosa, consacrandolo come vero mito del cinema horror. Lo stesso anno, a Lugosi viene proposto di interpretare il Mostro di Frankenstein nel film di James Whale, ma divergenze sul trucco portarono l’attore a ritirarsi dal progetto, lasciando la storica parte al rivale Boris Karloff: l’attore ungherese tornerà, poi, sui suoi passi negli anni successivi, interpretando Ygor ne “Il figlio di Frankenstein” (1939) e “Il terrore di Frankenstein” (1942) e riuscendo finalmente a diventare la Creatura nella pellicola “Frankenstein contro l’uomo lupo” (1943). Durante...

Jack o’ Lantern: la più famosa leggenda di Halloween...

Con il termine Jack o’ Lantern si intende la famosa zucca svuotata e decorata che viene utilizzata come lanterna durante la festività di Halloween: intagliata per essere simpatica oppure spaventosa, viene generalmente utilizzata nei paesi anglosassoni, ma la sua presenza si è diffusa in tantissimi paesi. Il nome Jack o’ Lantern deriva da una delle più famose ed antiche leggende collegate a questo particolare periodo dell’anno: la storia, di origine irlandese, racconta di un fabbro avido e furbo di nome Jack che, durante una delle sue solite bevute al bar, incontra niente meno che il Diavolo in persona. Ubriaco, il fabbro rischia di perdere l’anima, ma, con un astuto stratagemma, convince Satana a trasformarsi in una moneta: chiederà un’ultima birra e poi gli consegnerà il suo spirito. Il Diavolo si fa convincere, ma, una volta trasformatosi, viene beffato: il giovane mette, infatti, la moneta dentro al suo borsello, proprio vicino ad una croce d’argento. Pur di liberarsi, il Demonio gli promette altri dieci anni e se ne va. Dieci anni dopo, puntale, il Diavolo si presenta alla porta di Jack, chiedendogli l’anima: di nuovo, il fabbro lo inganna, chiedendogli di raccogliere una mela per lui prima di andarsene. Satana sale sull’albero e Jack intaglia una croce, in modo che non possa più scendere: una nuova discussione fra i due porta finalmente ad un accordo. Il Diavolo sarà libero e Jack non sarà mai più dannato. Il fabbro conduce, allora, una vita piena di peccati, comportandosi nei peggiori dei modi: alla morte, il Paradiso lo rifiuta, ma, memore dell’accordo, anche l’Inferno lo rifiuta, condannandolo ad un’esistenza infelice, fra la vita e la morte, senza riposo. Quando Jack fa notare al Diavolo che la strada è buia e fredda, il Diavolo gli risponde gettandogli un tizzone,...

George Carlin: fra genio e irriverenza...

C’è una cosa veramente idiota che faccio: si chiama “pensare”. E non sono un buon americano perché mi piace farmi la mia opinione da solo (George Carlin – Jammin’ in New York) George Carlin è uno dei comici più famosi ed apprezzati di sempre: conosciuto per l’irriverenza e per la profondità di molti suoi pezzi, nel 2004 venne scelto dalla rete Comedy Central come miglior comico dopo Richard Pryor. Nato a New York nel ’37 e cresciuto solo dalla madre, ancora giovanissimo si arruola in aviazione, cominciando contemporaneamente la carriera da disc jockey: nel ’57, viene congedato poiché poco produttivo. A soli 18 anni, inizia a scrivere i suoi pezzi e ad esibirsi nei night club: il successo arriva già negli anni ’60 e gli permette, nel 1967, di pubblicare il suo primo album, registrazione di uno spettacolo del ’66, “Take-Offs and Puts-ons”. È spesso ospite di Carson al suo The Tonight Show e comincia ad interpretare anche alcuni personaggi piuttosto famosi, come il disc jockey stupido o il sergente indiano. Nel ’75 diventa il primo animatore del Saturday Night Live, ma raggiunge l’apice con il suo famosissimo sketch “Seven Dirty Words”, dedicato a sette parole volgari che non si possono pronunciare in tv: a causa di questo pezzo, viene arrestato nel ’72 durante un’esibizione e denunciato nel ’73 da un padre che aveva scoperto il figlio ad ascoltare Carlin alla radio. Cinque anni dopo, la Corte Suprema degli Stati Uniti lo definirà volgare, ma non osceno e la sentenza darà il via al controllo sulle trasmissioni radio e tv per eliminare ogni volgarità. Dopo questo momento di particolare fama, George Carlin diventa conosciutissimo in tutto il mondo e continua a proporre spettacoli e a partecipare a serie tv e film (Dogma, Cars, Scary...