E’ ritornato allo splendore originale il Petit Palais, il “piccolo palazzo” uno dei musei più amati dai parigini stessi. Il Petit palais sorge nell’Ottavo Arrondissement, il quartiere salotto della città, con Place de la Concorde, gli Champs Elysées e le vie delle grandi boutique come Avenue Montaigne e Rue du Faubourg Saint Honoré. Un quartiere dove è piacevolissimo passeggiare e soggiornare, visto che offre anche ristoranti e alberghi di squisita ospitalità. Non è un semplice restauro ma una vera e propria rinascita quella del Petit Palais, dove la protagonista principale è la luce, che inonda ogni ambiente non appena varcate le pesanti porte di ferro battuto d’ispirazione Art Nouveau. Sembra sorgere dappertutto, dalle grandi finestre aperte sugli Champs Elysées, dal giardino interno, dai soffitti dove agli affreschi si alternano a grandi vetrate aperte sul cielo di Parigi. Nulla a che vedere con il museo buio e polveroso che, nonostante le importanti mostre temporanee ospitate nel corso degli anni, rimaneva sempre nell’immaginario di parigini e di Inguaribile Viaggiatore come il fratellastro povero e un po’ negletto, seppure amatissimo, del più importante vicino Grand Palais. Gioiello architettonico dell’Exposition Universelle del 1900, opera dell’architetto Charles Girault, il Petit fu salutato al momento della sua inaugurazione come un capolavoro eclettico in cui vetro e metallo si sposavano con la maestosità classica. Potendo contare soltanto sulla luce del giorno, Girault aveva moltiplicato le soluzioni audaci per farla penetrare, creando uno spazio aperto di grande modernità, di cui, paradossalmente, il Petit Palais è rimasto vittima. Troppo moderno, troppo trasparente rispetto ai mezzi a disposizione all’epoca per filtrare la luce e controllare allo stesso tempo la temperatura a protezione delle opere. Così, sostituita la luce naturale con quella elettrica negli anni ’50, a poco a poco si è cominciato a nascondere finestre, murare...
Impermeabilizzazione: come eseguirla e quali materiali utilizzare...
La stagione autunnale e quella invernale fanno aumentare il rischio, a causa della maggiore quantità di precipitazioni, di infiltrazioni d’acqua nella struttura cementizia di balconi, tetti e terrazze. Questa circostanza non deve essere assolutamente sottovalutata in quanto nel lungo periodo, oltre a dare luogo a delle antiestetiche macchie di umidità, può anche creare problemi alla struttura delle abitazioni. Per questi motivi, è opportuno prevenire il problema effettuando dei lavori di impermeabilizzazione che assicurano un adeguato isolamento dalle infiltrazioni. Che cosa si intende per impermeabilizzazione Prima di vedere praticamente quali opere si eseguono per prevenire i rischi di infiltrazione, cerchiamo di comprendere meglio cosa si intende per impermeabilizzazione. Essa consiste nelle insieme delle opere e delle attività nonchè dei materiali da posare per garantire un completo isolamento da infilitrazioni di acqua e umidità. Quest’ultima infatti non deve essere sottovalutata in quanto è necessario garantire anche una completa traspirazione dell’umidità proprio per prevenire danni. In linea di massima la posa dei prodotti impermeabilizzanti dovrebbe essere effettuata in fase di costruzione con una particolare attenzione ai punti più esposti all’azione delle intemperie come tetti, terrazzi e balconi. Può però capitare che l’infiltrazione d’acqua si manifesti a distanza di tempo per cui si rende necessario eseguire un intervento di impermeabilizzazione che si traduce in costose opere edili. Come si effettua l’impermeabilizzazione: prodotti tradizionali e novità La valutazione dello stato di fatto dell’infiltrazione è fondamentale per comprendere come effettuare al meglio l’impermeabilizzazione e quali prodotti impermeabilizzanti utilizzare. Se ci troviamo nella fase di costruzione, per evitare l’infiltrazione d’acqua bisogna applicare sopra il massetto una guaina realizzata in materiale bituminoso o in alternativa delle moderne guaine in poliuretano che permettono di ottenere dei risultati eccellenti in termini di isolamento. Se invece l’impermeabilizzazione deve essere eseguita successivamente alla costruzione dell’abitazione, bisogna...
Il surrealismo in fotografia...
Tra i mezzi di rappresentazione visiva più conosciuti, caratterizzato per rappresentare la realtà così come la vedono i nostri occhi, c’è indubbiamente la fotografia. Quando invece parliamo di fotografia surrealista questo momento da catturare o un realismo oggettivo non esistono più, esiste solo una realtà soggettiva. La fotografia surrealistica è una tendenza artistica nel campo della fotografia il cui obiettivo è esprimere, per mezzo delle immagini, l’essenza e le inquietudini dell’essere umano attraverso tecniche e tematiche legate al mondo dell’inconscio, dell’onirico e dell’irrazionale. Questa tendenza nacque dal movimento d’avanguardia conosciuto come “surrealismo”, apportando un notevole rinnovamento nell’arte pittorica e visiva. Guidati da Breton, i surrealisti svolsero un lavoro importante separando gli approcci estetici tradizionali, acquisendo nuove e grandi possibilità di creazione e sperimentazione grazie alla capacità degli artisti di sfruttare il momento in cui un’immagine viene catturata e la capacità dell’essere umano di percepirla come reale nonostante sia finzione. Il surrealismo, come lo definisce André Breton, è come un automatismo psichico con cui ci si propone di sperimentare il funzionamento del pensiero in assenza di ogni controllo da parte della ragione, senza alcuna preoccupazione estetica e morale. In queste condizioni il fenomeno surrealista si alimentò di diverse aree artistiche e culturali, assorbendo dalla fotografia tradizionale il modo di operare e procedere per immagini attraverso l’articolazione inconscia della realtà. Per fare questo sfrutto due diverse procedure: le fotografie manipolate, quello solitamente definito surrealismo tecnico, e quelle non manipolate, fatto di immagini come strumento documentale con “l’oggetto trovato” dall’artista. Bisogna ricordare che la manipolazione delle immagini è pienamente accettata in quanto infrange le regole della realtà e libera la creatività e l’inventiva, anche producendo strane forme che aiutano l’inconscio ad emergere attraverso i sensi. Man Ray, nato nel 1890 negli Stati Uniti, è una delle figure...
Alla scoperta dei tessuti in bamboo...
I tessuti in bamboo rappresentano una novità molto interessante nel panorama dei capi di abbigliamento realizzati con fibre naturali, non solo per i benefici che apportano alla nostra pelle, ma anche perché la coltivazione della fibra di bamboo si dimostra positiva per la salute dell’ambiente. Sul piano pratico, questi tessuti risultano essere molto più resistenti rispetto al cotone, e hanno il pregio di favorire il mantenimento della temperatura del corpo al livello desiderato. Non possono essere sottovalutate, inoltre, le loro proprietà anti-microbiche. Insomma, nel contesto dell’abbigliamento biologico e non solo, la fibra di bamboo sembra destinata ad acquisire un’importanza sempre maggiore, complice la tendenza della moda e dell’industria tessile degli ultimi tempi di promuovere l’offerta e la domanda di fibre naturali. Si tratta, per essere più precisi, di fibre che vengono prodotte senza l’impiego di sostanze inquinanti che potrebbero risultare nocive nel momento in cui entrano in contatto con la pelle. Tra i tanti tessuti di origine vegetale, la fibra di bamboo può essere considerata una pratica alternativa non solo al cotone, ma anche alla canapa. I tessuti che ne derivano sono molto traspiranti e caratterizzati da una notevole leggerezza, capaci di assorbire il sudore e l’umidità del corpo. La temperatura media garantita da questo materiale è di un paio di gradi al di sotto della norma: insomma, non si corre il rischio di sentire freddo in inverno né di essere troppo accaldati in estate. I vestiti in bamboo proteggono chi li indossa dai raggi ultravioletti, ma non mancano le proposte per i costumi da bagno e per la biancheria intima in generale, proprio per la già menzionata capacità di assorbire l’umidità. In commercio non è difficile trovare tessuti in bamboo per la casa, oltre a guanciali, cuscini e materassi in fibra di bamboo, che hanno il pregio di potersi adattare senza difficoltà...
Le Olimpiadi uniscono le due Coree: sfileranno insieme nella cerimonia d’apertura...
Un’apertura che potrebbe diventare storica e certamente segnerà un precedente. Corea del Nord e Corea del Sud insieme, unite nel segno dello sport. Come analizzato da L’Huffington Post, è questo uno degli accordi (annunciato con una nota congiunta) raggiunti tra le delegazioni dei due stati nell’incontro a Panmunjom, villaggio sul confine tra i due paesi, dove nel 1953 venne firmato il cessate il fuoco della guerra (1950-1953). L’accordo è stato raggiunto in vista delle Olimpiadi invernali, che quest’anno saranno di scena nella contea di Pyeongchang, Corea del Sud, e inizieranno con la cerimonia d’apertura il 9 febbraio prossimo. Dunque, le rappresentative delle due Coree sfileranno insieme durante la cerimonia, sotto la bandiera della Corea unita. Il primo grande passo è avvenuto la scorsa settimana, quando la Corea del Nord ha accettato di mandare una delegazione di sportivi, alti responsabili e artisti ai giochi olimpici. Oltre a ciò, da Pyongyang hanno annunciato che partirà anche una gruppo di 230 tifosi, con tanto di cheerleader, che raggiungerà la sede dei giochi via terra, attraversando il confine di Panmunjom. Sarà presente anche una squadra femminile di hockey univoca, che rappresenterà le due Coree. “Le relazioni intercoreane sono tese da circa dieci anni. Speriamo che le relazioni possano essere riallacciate” ha commentato Jon Jong-Su, capo della delegazione nordcoreana che ha preso parte agli incontri di Panmunjom. Nonostante recentemente le relazioni si sono inasprite, specialmente causa del programma nucluare della Corea del Nord, è in parte riuscita la volontà di Seoul di rendere le Olimpiadi di Pyeongchang i “Giochi della pace”, con un’apertura tra i due paesi che potrebbe, nel prossimo futuro, diventare un elemento importante per gli incontri fra le due fazioni. Questo risultato è stato accolto con piacere e grande sostegno a livello globale. Gli incontri di...
Passione running: dove andare a correre in Toscana...
Correre ormai è uno sport olimpico, sempre più praticato e più apprezzato. La corsa, infatti, è uno sport completo che dà benefici sia a livello fisico che psicologico. Perché è importante correre L’importanza della corsa per la salute dell’organismo è stata documentata negli anni da diverse ricerche scientifiche. I benefici che la corsa comporta sono diversi e riguardano diversi ambiti della salute. Per cominciare, correre, migliore la gittata cardiaca, regola la pressione arteriosa, migliora il circolo periferico e aiuta a prevenire la comparsa di malattie cardiovascolari a lungo andare. A livello psicologico, invece, correre aiuta a tenere alto l’umore grazie al grande numero di endorfine che vengono rilasciate durante l’attività. Equipaggiamento per la corsa Per praticare adeguatamente uno sport come la corsa è necessario equipaggiarsi a modo. La cosa più importante sono le scarpe, devono essere scarpe da corsa areate ed ammortizzanti. Anche i calzini devono essere calzini da corsa, sottili, corti e rinforzati nella zona del tallone e delle dita. E’ preferibile utilizzare i calzini dopo averli lavati più volte per renderli meno rigidi. Infine, l’abbigliamento, che varia in base alle stagioni. Per esempio, nelle mezze stagioni è preferibile utilizzare un abbigliamento tecnico in microfibra mentre d’estate basta una canottiera e dei pantaloncini. Stile di vita Quando si decide di praticare la corsa bisogna adeguare il proprio stile di vita. Innanzitutto è importante seguire un’alimentazione equilibrata e sana che non comprenda cibi grassi. E’ importante anche avere un ciclo di sonno regolare e smettere di fumare. Infine, ma non meno importante, prima di cominciare a correre è consigliabile eseguire un check-up dal proprio medico. Bisogna cominciare a correre per una ventina di minuti al giorno per poi aumentare quando il fisico lo permetterà. Prima di iniziare a correre ricordarsi sempre di riscaldarsi per...
5 dritte per organizzare un evento di beneficenza...
Ecco 5 dritte per organizzare un evento di beneficenza perfetto. Dagli inviti alla location, scopri i nostri consigli per una serata da ricordare. Organizzare un evento di beneficenza può essere un ottimo trampolino di lancio per un’azienda che vuole farsi conoscere, oltre che estremamente positivo per l’immagine della stessa. Organizzare un evento di questo tipo può rivelarsi abbastanza complicato, soprattutto per le imprese che non masticano questo settore. Per questa ragione, abbiamo deciso di svelarvi 5 dritte per organizzare un evento di beneficenza davvero perfetto. 1. Obiettivi realistici Prima di organizzare l’evento, la cosa più importante da fare è porsi degli obiettivi. Evitate di sognare troppo in grande, con obiettivi non alla vostra portata. Quando si organizzano serate di beneficenza, la cosa più importante non è raggiungere somme ingenti: in questi casi basta anche un piccolo contributo dei vostri ospiti per cambiare la vita di chi è meno fortunato di noi. Insomma, la cosa più importante è definire i vostri obiettivi, con i piedi per terra, in modo da evitare di creare illusioni. 2. Scegliete chi invitare Gli inviti sono una componente importante in un evento di questo tipo. In questo caso, avete due scelte: potete decidere se estendere l’invito a tutti, oppure se creare un evento per partecipanti di nicchia, come ad esempio, personaggi di spicco nella beneficienza, o rappresentanti di altre associazioni benefiche. La cosa più importante è scrivere un invito chiaro, con tutte le informazioni necessarie per partecipare all’evento. E specificate sempre che è possibile donare all’ente la quota che si preferisce, senza nessun obbligo specifico. 3. Quando e dove organizzarlo Non ci sono date precise. Organizzatelo in relazione alla disponibilità dei vostri ospiti in modo da non incorrere in contrattempi dell’ultimo minuto. Per quanto concerne la location, evitate luoghi...
Scrivere articoli sul web: consigli per iniziare la vostra carriera...
Come iniziare a scrivere sul web Scrivere articoli è un lavoro o un divertimento a cui possono accedere tutti, chiunque ha delle passioni e delle conoscenze più ampie rispetto ad altre persone su qualche argomento e scrivere di queste conoscenze sul web è il modo giusto per condividerle ed arricchire la cultura generale degli utenti. Non tutti amano farlo, ma se il vostro obiettivo è quello di diventare giornalisti o semplicemente vi piace scrivere e parlare delle vostre passioni troverete sicuramente in giro per il web dei siti disposti a dare spazio alla vostra esperienza e creatività! Come iniziare a scrivere gli articoli Vi assicuro che la difficoltà maggiore è quella di scrivere al meglio gli articoli e non quella di trovare dove pubblicare, infatti sono tanti i siti che aprono ogni giorno: Giornali, notiziari, siti di cultura, siti settoriali, pubblicazioni di eventi, arte e tanto altro… Ogni settore ormai dispone di tantissimi siti che parlando e consigliano qualcosa, ad ogni modo per poter pubblicare un vostro articolo è bene che venga scritto al meglio, pertanto il primo passo è esercitarvi negli articoli, leggerli più volte ed immedesimarvi in un lettore medio che voglia apprendere qualcosa da voi. In questo modo potrete arricchire la vostra autostima di scrittori, correggere gli errori commessi e capire dove poter migliorare. Una volta fatto questo non vi resta che individuare i siti che fanno per voi: segnate una lista dei possibili siti su cui vi piacerebbe scrivere e capire da voi quali sono i più affini senza adattarvi a qualunque sito solo per la voglia e la fretta di vedere pubblicato il vostro articolo, vi assicuro che un sito per voi lo troverete! Individuare il sito giusto per pubblicare Una volta stilata la lista dei siti è bene...
3 errori che commette chi ha pagina aziendale su Facebook...
Hai una pagina Facebook? Scopri se anche tu commetti uno degli errori che spieghiamo in questa guida. E mi raccomando: corri subito a rimediare! Ogni azienda che si rispetti possiede una pagina Facebook. È difficile, infatti, trovare delle imprese che non abbiano aperto un profilo aziendale che spieghi e racconti la storia della loro azienda. Ma ciò non significa che tutte queste pagine abbiano lo stesso successo. Questo perché, Facebook rappresenta un crocevia di tutte le tipologie di utenti ed esseri umani che esistono in questo mondo: per questa ragione è abbastanza complesso riuscire a definire una strategia che possa coinvolgere più utenti possibili e aumentare l’engagement di una pagina. Complesso sì, ma non impossibile. Se anche voi siete proprietari di una pagina social ma non siete sicuri delle sue funzionalità, leggete questa guida. Vi diremo i 3 errori che commette chi ha una pagina aziendale su Facebook. 1. Pubblica e poi sparisce Il segreto per essere amati ma soprattutto essere ricordati su Facebook è la costanza. Uno degli errori che commettono anche i grandi marchi è quello di pubblicare decine di post pubblicitari al giorno, a ridosso di uno sconto o di una promozione, e poi sparire per giorni e giorni. Niente di più sbagliato. I followers vanno coltivati, coccolati, e non abbandonati dopo qualche post. Siate costanti e presenti il giusto, non in maniera assillante. Vi aiuterà a stimolare l’interesse dei vostri followers ed anche la loro memoria! 2. Offende chi commenta i post negativamente Una regola evergreen di chi lavora a stretto contatto con i clienti è: il cliente ha sempre ragione. Probabilmente non è sempre così, ma tuttavia vale anche nel contesto social. Può accadere infatti che qualcuno commenti il vostro post negativamente o che qualche cliente scriva una recensione...
Vacanza a San Teodoro in Sardegna: quando la meta può accontentare le esigenze di tutti...
La meta più variegata che ci sia: mare, sport, escursioni, visite culturali, giri enogastronomici e molto altro San Teodoro è stata una delle mete più ambite del 2017 e sembra esserlo anche per il 2018 perché è una località che dà modo di dedicarsi a tante attività diverse. Questa destinazione è quindi perfetta sia per le famiglie che per i gruppi, perché ha talmente tanto da offrire che annoiarsi qui è praticamente impossibile. Se da un lato il mare è uno dei più belli non solo d’Italia, ma di tutta Europa, dall’altra ha anche tanto da offrire dal punto di vista storico culturale perché l’isola ha mantenuto intatte tante testimonianze di un passato glorioso. Negli anni che furono, i sardi hanno anche sviluppato una cultura popolare ed enogastronomica molto particolare e sentita, per questo i tour enogastronomici in questa zona sono speciali e unici. L’attenzione per i turisti ha anche fatto sì che l’offerta di attività, per sportivi e appassionati, sia ampia e variegata: scegliendo San Teodoro quindi non si sbaglia mai. Un ventaglio di opportunità Sole e mare La Sardegna, in particolare la zona nord est di San Teodoro, offre alcune delle spiagge più belle al mondo. I paesaggi marini sono magici, l’acqua chiara e cristallina, le spiagge caraibiche. La costa è un alternarsi di calette intime, attrezzate e variegate, cosicché ognuno può scegliere quello che preferisce, in base alle sue esigenze. Ogni giorno si può esplorare una spiaggia diversa, rimanendo di volta in volta zittiti di fronte alla bellezza selvaggia e incontaminata, frutto della cura e dell’amore per la propria terra. Da non perdere per esempio Cala Brandinchi, Capo Coda Cavallo, La Cinta, Isuledda, la Spiaggia dell’Impostu e Punta Molara. Sport e attività Il paesaggio naturale della Sardegna e l’attenzione al turista...
Il crudismo
Il crudismo, conosciuto anche come Raw food, consiste in una scelta alimentare fondata sull’esclusiva assunzione di cibi non cotti. Il medico Maximilian Bircher-Benner è stato il primo a sviluppare nel 1905 un trattamento dietetico basato sull’assunzione di cibi crudi. Dopo essere guarito dall’ittero grazie ad una dieta a base di mele crude, cominciò a sperimentare gli effetti sulla salute degli alimenti crudi. L’eliminazione di qualsiasi tecnica di cottura, è determinata da fatto che quando la cottura supera i 50°, gli alimenti tendono a perdere enzimi e vitamine. Il consumo di cibi crudi invece permette di assumerli con tutte le caratteristiche nutrizionali intatte e mai alterate. Solo le bevande rappresentano un eccezione, infatti è possibile scaldarle fino a 40°, mentre sono assolutamente banditi alimenti in commercio che hanno subito processi di sterilizzazione o pastorizzazione. La raw diet è molto popolare ad Hollywood dove celebrità di entrambi i sessi le attribuiscono azione anti-età, grazie alle generose quantità di antiossidanti introdotti nella dieta. La filosofia dietro questo tipo di regime alimentare rappresenta anche la volontà di ritornare ad uno stile di vita più vicino alla natura e che ne segua i processi e le stagioni. Sembrano essere molti i benefici di una dieta crudista, oltre ad assumere alimenti completi e ricco di vitamine, sarebbe più facile sentirsi sazi e tutti gli alimenti sarebbero più leggeri da digerire. Chi sicuramente potrebbe trarre molto beneficio dal crudismo è l’ambiente, visto che si eliminerebbe molta spazzatura e si ridurebbe sensibilmente l’uso di gas e corrente elettrica. Non basta dire crudismo per comprendere davvero questo fenomeno, infatti un solo vocabolo, in realtà, nasconde preferenze e stili di vita diversi. Ad esempio, i sostenitori del crudismo onnivoro in cludono nella loro dieta frutta, verdura, miele e prodotti animali e di derivazione animale, tutto...
Tutti gli elementi per una vacanza a San Teodoro perfetta sotto tutti gli aspetti...
Ogni meta di destinazione che si sceglie per le vacanze, ha delle caratteristiche peculiari che richiedono determinati elementi al fine di trascorrere una permanenza perfetta sotto tutti gli aspetti. In alcuni casi un tipo di alloggio sarà meglio di un altro, in altri occorreranno determinati mezzi etc. Per una vacanza perfetta nell’isola di Sardegna, in particolare a San Teodoro, la cosa migliore è: alloggiare in un Residence San Teodoro, ubicato in una posizione strategica; avere a disposizione un proprio mezzo per spostamenti interni. ultimo, ma non meno importante, partire con la voglia di novità. Alloggio: perché la soluzione migliore è un Residence San Teodoro La Sardegna è una località turistica d’eccellenza ricca di strutture alberghiere, B&B, ostelli, appartamenti e residence. In base alle abitudini i turisti possono quindi scegliere la loro formula preferita. In base alla località prescelta per le vacanze, tuttavia, sarebbe necessario optare per una soluzione piuttosto che per un’altra secondo la logica. Tutta l’isola sarda, compresa la rinomata località di San Teodoro, offre tante spiagge e attrazioni diverse da visitare. Per questo motivo chi è già stato in questo luogo o un sardo autoctono consigliano sicuramente di alloggiare in un appartamento o in un Residence San Teodoro, che danno ampia libertà di movimento, nessun orario e autonomia a 360°. Per andare alla scoperta dell’isola queste soluzioni di alloggio sono infatti le migliori sotto tutti gli aspetti. Oltre a questo c’è da considerare che avendo un appartamento è possibile risparmiare. Oltre al costo dell’alloggio in sé (decisamente inferiore), è anche possibile economizzare sul costo della colazione o di uno dei pasti principali, avendo la possibilità di cucinare da sé in autonomia. Le famiglie, le compagnie di amici o anche una coppia in vacanza possono aver bisogno di trascorrere un po’ di tempo...
Nintendo Switch, una console di successo che guarda al futuro...
Nintendo Switch è l’ultima console di gioco venduta dall’azienda nipponica, lanciata in contemporanea mondiale il 3 marzo 2017, dopo aver generato grandissime aspettative che sono state ampiamente soddisfatte a vedere il suo successo. Forse il suo particolare apprezzamento è nell’essere una console ibrida, che si può utilizzare in casa collegata ad una tv come molte altre, ma anche in maniera portatile come un tablet estraendola dalla base con il suo schermo touch o in modalità da tavolo per più giocatori grazie al supporto integrato. La Switch utilizza due controller wireless chiamati Joy-Con, che hanno quattro pulsanti d’azione standard e un joystick direzionale, oltre a sensori per rilevare i movimenti e feedback tattile ad alta definizione. I due Joy-Con sinistro e destro, che a seconda della versione possono essere entrambi grigi o uno blu e l’altro rosso, si possono collegare su ciascun lato della console per usarla in modalità portatile, collegarsi ad un’impugnatura per essere usati insieme in modo più tradizionale oppure essere utilizzati singolarmente da più giocatori in modalità multiplayer. Il firmware della Switch consente il gioco online attraverso Internet o collegandosi in wireless con altre console Switch in locale, i giochi sono disponibili come classiche cartucce fisiche o come software scaricabile dal Nintendo eShop. Solo nel primo mese dal lancio, Nintendo ha venduto più di 2 milioni e 700 mila console, molte di più delle aspettative della società che sperava di vendere 2 milioni di unità. La vendita di Nintendo Switch è stata, e lo è tuttora, strettamente legata all’amato videogioco “The Legend of Zelda: Breath of the Wild”, indubbiamente uno dei più apprezzati tra i titoli disponibili ai videogiocatori. Componenti e specifiche tecniche di Nintendo Switch Gli acquirenti di Nintendo Switch troveranno nella confezione, oltre alla rivoluzionaria console, una base per l’utilizzo...
La stagionalità della frutta nell’alimentazione...
Ormai siamo abituati ad entrare in un qualsiasi supermercato e trovare ogni tipo di frutta e verdura. Negli ultimi decenni infatti, grazie a nuove tecnologie alimentari e al miglioramento del trasporto delle merci in tutto il mondo, non ci stupiamo di trovare senza troppa difficoltà qualsiasi cosa desideriamo, fragole e lamponi in pieno inverno e frutti tropicali in qualsiasi momento dell’anno e da ogni parte del mondo. Queste infinite possibilità, se da una parte riescono ad accontentare ogni nostro desiderio, hanno anche evidenti ripercussioni sul sapore dei cibi, sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. Scopriamo come mai è così importante consumare frutta e verdura di stagione sia per noi sia per l’ambiente in cui viviamo. Innanzitutto il nostro organismo, con il cambiare delle stagioni, e quindi delle condizioni ambientali, sviluppa esigenze e bisogni diversi ed è proprio la natura a venirci in aiuto e a fornirci ciò che ci occorre! Ogni stagione naturalmente ci fornisce gli alimenti più adatti a quello specifico periodo dell’anno, ad esempio, le arance ricche di vitamina C ci proteggono da influenze e raffreddori durante l’inverno, albicocche e pesche, invece, ricche di beta-carotene, riparano la nostra pelle dai primi soli oppure le angurie sono perfette per combattere la disidratazione estiva. La frutta e la verdura di stagione è generalmente più buona, più saporita e profumata proprio perché raccolta nel suo naturale periodo di maturazione. Quando si permette alla natura di fare il proprio corso si ottengono anche prodotti con maggiori nutrienti, come antiossidanti, vitamina C e carotene. Rispettando quelli che sono i tempi della natura inoltre, si riesce anche a mettere un freno all’uso di antimicrobici e pesticidi, altrimenti necessari per ottenere un raccolto rigoglioso. Inoltre, quando pretendiamo di mangiare un pomodoro (o qualsiasi altro frutto estivo) in pieno febbraio, questo...
Bitcoin in caduta libera: valore dimezzato in appena un mese...
Continua inesorabile e senza pause il crollo del valore dei Bitcoin. La criptovaluta ha perso il 50% del suo valore nel corso dell’ultimo mese: difatti, a metà dicembre il Bitcoin aveva toccato quota 20mila dollari, mentre oggi si attesta intorno ai 10.200 dollari. Come analizzato da Il Sole 24 Ore, questo crollo traina con sé tutte le altre principali criptovalute attualmente in circolazione. Si stima che l’intero settore sia crollato a una capitalizzazione complessiva di circa 480 miliardi di dollari, mentre a inizio gennaio era pari a 800 miliardi di dollari. Grande importanza sul mercato delle criptovalute stanno avendo e avranno due paesi asiatici. Da una parte c’è la Cina, dove è attesa una nuova stretta su questo mercato, che andrà ulteriormente a ridurre l’operatività, già ridotta a causa delle chiusure di exchange locali; dall’altra parte, invece, troviamo la Corea del Sud, il cui mercato è stato determinante recentemente per sostenere le varie quotazioni, dove il governo di Seoul ha annunciato che prenderà misure di regolamentazione per il mercato delle criptovalute, per esempio rendendo obbligatoria l’identificazione di chi investe. Quello della regolamentazione di questo particolare mercato sarà uno dei temi bollenti che verranno affrontati durante il dibattito al G20 in programma a marzo. Come detto in apertura, questo crollo del valore del Bitcoin ha dato il via a un effetto a catena, trascinando a fondo con sé molte altre tra le principali criptovalute esistenti. Seguendo l’analisi del quotidiano nella sua versione online, tra le più colpite da questa svalutazione troviamo Ethereum, criptovaluta seconda per capitalizzazione, che in appena cinque giorni è crollata di quasi il 40%, passando dal valore record di 1.420 dollari a 900 dollari. Situazione pressoché simile per Ripple, che il 4 gennaio ha messo a referto il personale record di 3,81...
George Best e il resto d’Europa: gli incroci fino al pallone d’oro...
Uno accosta le parole “Anni ’60” e “calcio” e subito, nell’immaginario dell’interlocutore, si materializza la chioma corvina di George Best, il primo vero idolo calcistico a tutto tondo. Seguono a ruota le imprese (calcistiche e non) di “Bestie”, dalla Coppa Campioni con lo United allo stuolo di conquiste femminili dovuta alla fama di tombeur de femmes. Quel che non tutti sanno è che, oltre la cortina di ferro, esisteva un uomo simile per talento, estro e carattere, ma non altrettanto fortunato dal punto di vista del contesto geopolitico. Questa è la storia di Eduard Streltsov. Classe 1937, crebbe nella Torpedo Mosca e sin dal debutto si segnalò fra le novità più interessanti del panorama mondiale. La sua fama crebbe di pari passo con le prestazioni della squadra moscovita e con il senno di poi verrebbe facile pensare ad un intromissione politica, considerando il contesto: può un regime totalitario come quello sovietico lasciarsi sfuggire l’occasione di cooptare una figura del genere? Sì, perchè Streltsov non è esattamente il modello di cittadino che piace a Krusciov, fra alccol, feste e belle donne. Proprio una festa gli risulterà fatale, alla vigilia del Mondiale in Svezia. Il 25 maggio del 1958 lascia il ritiro per recarsi ad un party frequentato anche da membri del partito e il giorno dopo lo accusano per stupro. Interrogato dal KGB lo interrogano nel carcere della Butirka, gli fanno credere che se confessa andrà alla Coppa del Mondo in Svezia. Ovviamente, la promessa non fu mantenuta e il giocatore si trovò internato in un gulag, dal quale uscì solo nel 1965. Altrettanto ovviamente, alla rassegna svedese l’URSS uscì di scena ai quarti, trascinata da solo Jascin. In merito a quel che successe quella notte di primavera però, le versioni sono molteplici. La più...
Dal paragone con Best alla cattura in un Gulag: Eduard Streltsov...
Uno accosta le parole “Anni ’60” e “calcio” e subito, nell’immaginario dell’interlocutore, si materializza la chioma corvina di George Best, il primo vero idolo calcistico a tutto tondo. Seguono a ruota le imprese (calcistiche e non) di “Bestie”, dalla Coppa Campioni con lo United allo stuolo di conquiste femminili dovuta alla fama di tombeur de femmes. Quel che non tutti sanno è che, oltre la cortina di ferro, esisteva un uomo simile per talento, estro e carattere, ma non altrettanto fortunato dal punto di vista del contesto geopolitico. Questa è la storia di Eduard Streltsov. Classe 1937, crebbe nella Torpedo Mosca e sin dal debutto si segnalò fra le novità più interessanti del panorama mondiale. La sua fama crebbe di pari passo con le prestazioni della squadra moscovita e con il senno di poi verrebbe facile pensare ad un intromissione politica, considerando il contesto: può un regime totalitario come quello sovietico lasciarsi sfuggire l’occasione di cooptare una figura del genere? Sì, perchè Streltsov non è esattamente il modello di cittadino che piace a Krusciov, fra alccol, feste e belle donne. Però in campo ci sa fare e se ne accorgono anche in Europa, dato che dopo aver condotto la sua Nazionale all’oro olimpico di Melbourne ’56 France Football lo inserisce nella lista del Pallone d’Oro 1957, in cui si piazzerà al settimo posto. Il “nostro” all’epoca ha solo 20 anni, eppure ha già in bacheca anche un titolo di capocannoniere e quasi 50 gol complessivi in 90 gare. L’Unione Sovietica ha il miglior portiere del globo e un centravanti di primissimo livello, può qualcosa andare storto? La risposta è sì, perchè sarà proprio una festa a dividere in due tronconi la carriera di Streltsov, lasciando nel mezzo uno spazio vuoto di rimpianti. Alla vigilia...
Golden Globes 2018: il discorso di apertura di Seth Meyers!...
I Golden Globes 2018 sono terminati da pochissime ore, lasciando spazio a critiche e considerazioni di ogni tipo: questa edizione, la settantacinquesima, è stata – infatti – caratterizzata dal movimento “Time’s Up”, che ha visto la partecipazione massiva di praticamente tutti gli invitati, vestiti completamente di nero. Attori e attrici si sono succeduti sul palco, sottolineando la necessità di uguaglianza fra uomini e donne, ma anche fra le minoranze: non più lavori di serie A e di serie B, non più trattamenti diversi in base al sesso, alla religione, all’etnia, ma un nuovo sistema equo e giusto per tutti. La serata è stata aperta dal discorso del presentatore Seth Meyers, sceneggiatore del Saturday Night Live per oltre 10 anni e conduttore televisivo: il suo intervento, della durata di poco meno di un quarto d’ora, ha sorpreso tutti con battute divertenti, dure, ma mai troppo sopra le righe. Il presentatore ha, infatti, affrontato fin dai primi istanti il problema “abusi”, salutando “le donne e i pochi gentiluomini rimasti” e ha continuato prendendo di mira, in particolare, il pubblico maschile: niente di troppo scomodo o pesante, ma poche battute sono bastate a far capire la strategia e la posizione tenuta da Meyers nel corso di tutta la serata. Il discorso iniziale ha lasciato spazio anche a Trump (mai direttamente nominato e “tirato in ballo” per il suo scontro con la Corea del Nord), a Weinstein (“il primo professionista di Hollywood che, fra 20 anni, verrà fatto oggetto di BUUU durante il segmento in memoriam), a Spacey (preso in giro più volte nel corso dell’intervento, anche per la sua presunta incapacità di replicare un corretto accento del sud) e a Woody Allen, recentemente finito nell’occhio del ciclone per le considerazioni contenute nei suoi diari privati. Non sono...
Viaggio in Giappone, alla scoperta di tesori unici...
Un paese ultra-moderno che custodisce fino in fondo le tradizioni millenarie e le esalta. La tecnologia fa passi sensazionali, ma non entra mai in contrasto con l’anima e la spiritualità di queste terre. Un viaggio in Giappone racconta questo e molto altro. C’è solo l’imbarazzo della scelta quando si decide di partire per il Giappone. Si potrà infatti scegliere di visitare tre perle preziose: la capitale Tokyo che vive di modernità e passato; l’antica capitale imperiale Kyoto, famosa per templi e santuari; Nara, primissima capitale del Paese, che ospita un simbolo conosciutissimo come il Daibutsu, il Grande Buddha alto oltre 16 metri. Perché non provare a scoprire i tesori del Giappone che annovera tra le sue bellezze 13 siti culturali e quattro naturali? Parliamo nel dettaglio del Memoriale della Pace, del santuario scintoista di Itsukushima e di tanti altri posti tutti da visitare almeno una volta nella vita. Il Giappone, occorre ricordare, è anche il luogo per eccellenza della tradizionale cerimonia del tè, dei caratteristici giardini zen e di sorgenti termali. Ma quando partire? Le stagioni migliori sono la primavera, con la fioritura dei ciliegi, e l’autunno: in questi periodi le temperature non scendono mai al di sotto dei 15°C. A giugno inizia l’estate con la stagione delle piogge che dura tre settimane circa. Per chi subisce invece il fascino dell’inverno, sappiate che il Giappone ha un clima secco e soleggiato. La stagione sciistica e il pattinaggio sul ghiaccio sono due aspetti preziosi da non sottovalutare. Proprio così: il Paese del Sol Levante conta circa 600 stazioni sciistiche. Vi segnaliamo infine altre esperienze da non perdere: un’escursione sul Monte Fuji, la più alta montagna del Giappone: la cima si può visitare dal primo luglio a fine agosto e, per cercare ristoro, è possibile fermarsi...
Giubbotti di pelle da uomo, tra look casual e ottima qualità...
È un capo che non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di un uomo. Parliamo dei giubbotti di pelle, presenza insostituibile per molti. Il pubblico maschile, d’altronde, cerca da sempre semplicità e carattere in ciò che indossa. Ancora meglio se di qualità. Seguire la tendenza del momento è un bene, ma è fondamentale anche circondarsi di capi che possano accompagnarci giorno dopo giorno vestendoci con stile ed eleganza. Il Made in Italy, certamente, la fa da padrone. Tradizione ed armonia creano collezioni di giubbotti armoniose, facili da portare e dotate di grande versatilità. Nascono così capi classici ma allo stesso tempo innovativi, caratterizzati dai migliori materiali, da pregiatissime finiture e da quei dettagli che, sappiamo bene, fanno la vera differenza. La scelta, dunque, è davvero ampia. Partiamo dai colori: una giacca di pelle marrone è adatta a chi ama le tonalità calde, il nero invece è consigliato a chi preferisce un colore classico che, in fondo, sta bene davvero su tutto. E ancora, i modelli bicolori con polsini in tessuto per chi vuole osare tra la folla, o quelli in pelle scamosciata dalla vestibilità slim per una eleganza senza precedenti. Capitolo stile. Per gli uomini di corporatura esile, sono solitamente indicati giubbotti con elastici in vita alti: questi serviranno a far apparire le spalle più possenti. Al contrario, se si vuole celare qualche chilo di troppo, un giubbotto che cade dritto è la soluzione più semplice e adatta. Attenzione anche alla posizione di eventuali tasche e decorazioni: spesso questi elementi sottolineano i difetti fisici fino a ingigantirli. I giubbotti Stewart, interamente realizzati in Italia, sono il perfetto compromesso. Le collezioni, infatti, sono frutto del lavoro di maestri artigiani dal grande talento: alle loro spalle, molti anni di esperienza. Capi in pelle di ottima qualità che...